Ciclismo e caffeina: per ricaricarsi basta un’espresso
Diffuso in Africa e Medio Oriente fin dall’antichità, conquistò l’Europa a partire dal 1600 ed oggi, consumato in una tazzina, rappresenta lo stile di vita italiano nel mondo…stiamo parlando del caffè.
Bevanda amatissima dai ciclisti e dagli sportivi in genere, ma il caffè fa bene o fa male all’attività sui pedali?
Cerchiamo di capire meglio. Per rispondere alla domanda dobbiamo guardare alla più importante componente nutrizionale del caffè: la caffeina. E’ certo che essa favorisce la digestione ed ha un effetto energizzante sul sistema cardiocircolatorio.
Tuttavia, se assunta in eccesso può portare l’organismo a sviluppare ipertensione ed insonnia e persino a ridurre l’assunzione delle sostanze nutritive.
Oltre al caffé, la caffeina si trova in numerose altre bevande (tra cui molte bevande energetiche utilizzate dagli sportivi) che se consumante troppo spesso incidono non poco sull’aumento dei livelli di tale sostanza nel corpo.
Spesso i ciclisti si ricaricano con una tazzina di caffè durante le soste di un giro di allenamento o alla fine di una gara, in più oggi vengono consumate sempre più di frequente anche molte barrette e bevande energetiche a base di caffeina.
Alcuni ricercatori australiani hanno effettivamente provato che la caffeina agisce positivamente sulla prestazione sportiva e che aiuta l’organismo anche nel recupero delle energie, ma ciò non significa che si possa esagerare.
Tra le caratteristiche della caffeina c’è infatti l’alto grado di assuefazione che porta il corpo a richiedere quantità sempre più elevate della sostanza ottenendo però effetti sempre più blandi. Aumentare il consumo di caffeina è rischioso soprattutto se si soffre di patologie come diabete e ipertensione o di disturbi del sonno.
Insomma se ci si vuole dare la carica, il classico espresso è la soluzione migliore. Meglio evitare barrette e bevande energetiche che invece sono ricche di zuccheri e quindi comportano effetti collaterali non indifferenti (carie, problemi all’apparato digestivo).