Allenamento delle braccia nel ciclismo
Il ciclismo è uno sport completo, quando ci si allena con serietà per migliorare le proprie performance non è possibile ignorare le braccia.
Questa parte del corpo non serve solo a reggere il manubrio, fa la sua parte anche in termini di resistenza alla fatica e capacità di guida.
Essendo le mani uno dei 3 punti di contatto tra uomo e bici, braccia forti ed allenate adeguatamente consentono di mantenere il manubrio stabile anche ad alte velocità e nei tratti sconnessi. Inoltre mani, polso e avambracci per essere in grado di assorbire le continue vibrazioni provenienti dalla ruota anteriore devono essere ben sviluppati e resistenti. Altrimenti si rischia di incorrere in spiacevoli tecnopatie.
Nel ciclismo, le braccia vengono in particolar modo stimolate quando:
- Si pedala fuori sella – alzandosi in piedi sui pedali, il baricentro si sposta in avanti e le braccia sono chiamate a reggere il peso del corpo.
- Si pedala in salita – le mani sono infatti chiamate a resistere alla forza di gravità che spinge tutto il corpo verso il basso.
- Durante lo sprint finale – durante gli ultimi metri di una corsa, l’energia normalmente sprigionata sui pedali finisce sulle braccia a causa della torsione applicata alla bici ed alla potente azione muscolare.
- Nelle discese lunghe – in posizione aerodinamica con la schiena allungata e le mani sulla curva della piega manubrio, sono esclusivamente le braccia a lavorare per mantenere stabile lo sterzo.
Quindi, come si nota, le braccia nel ciclismo non sono affatto “inutili”. Occorre prendersene cura sia con un lavoro di potenziamento muscolare che con esercizi di stretching per aumentarne la flessibilità.
Allernarsi in palestra è importante tanto più che esistono moltissimi esercizi (pesi e flessioni) appositamente per potenziare i muscoli delle braccia. Prima di un allenamento in bici, anche lo stretching è fondamentale e non andrebbe mai saltato.