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Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

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  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 ore, 58 minuti fa

    Esplorare il Canavese in Bicicletta: Un’Avventura tra Natura, Storia e Tradizione Il Canavese, incastonato nel cuore del Piemonte, è una terra di rara bellezza che offre un mix perfetto di natura incontaminata, borghi affascinanti e cultura enogastronomica. Per chi ama il cicloturismo, questa regione si rivela un autentico paradiso, con percorsi che si snodano tra dolci colline, laghi scintillanti e imponenti montagne. Un territorio da scoprire a pedali Il Canavese è un territorio variegato che si presta a ogni tipo di ciclista, dai principianti agli esperti. Le strade secondarie e i sentieri immersi nel verde permettono di pedalare lontano dal traffico, godendo di panorami mozzafiato e della tranquillità della natura. Uno dei percorsi più affascinanti è quello che costeggia il Lago di Viverone, un luogo incantevole dove è possibile combinare sport e relax. Qui, il percorso ciclabile si snoda tra vigneti e canneti, regalando scorci indimenticabili. Per gli appassionati di storia, una sosta presso il vicino Castello di Roppolo è d’obbligo. Itinerari storici e culturali La bicicletta è anche il mezzo ideale per esplorare i borghi medievali che punteggiano il territorio canavesano. Ivrea, città Patrimonio UNESCO, è una tappa imperdibile. Il suo centro storico, con il Duomo e il Castello dalle torri rosse, racconta secoli di storia. Ma Ivrea è anche la porta d’accesso alla Via Francigena, un antico cammino che attraversa il Canavese e offre itinerari spettacolari da percorrere su due ruote. Un altro gioiello da visitare è Agliè, famoso per il suo Castello Ducale, uno dei più affascinanti del circuito delle Residenze Sabaude. Pedalare fino a questo borgo significa immergersi in un’atmosfera d’altri tempi, circondati da paesaggi rurali di straordinaria bellezza. Un’avventura tra natura e sport Per i ciclisti più esperti, il Canavese offre sfide avvincenti. La salita verso il Parco Nazionale del Gran Paradiso, con i suoi sentieri alpini e la fauna selvatica, rappresenta un’esperienza unica. Qui, ogni tornante regala panorami mozzafiato, dove il verde dei prati si fonde con il bianco delle cime innevate. Anche il Parco Naturale della Serra d’Ivrea merita una menzione speciale. Questo lungo crinale morenico, uno dei più grandi d’Europa, è il luogo ideale per mountain bike ed escursioni su sterrato. I sentieri si addentrano in boschi silenziosi, regalando ai ciclisti la possibilità di sentirsi completamente immersi nella natura. Enogastronomia: un viaggio nei sapori Nessuna avventura in bicicletta può dirsi completa senza una pausa dedicata ai sapori locali. Il Canavese vanta una tradizione enogastronomica ricca e autentica. Tra i piatti tipici spiccano la bagna cauda, i tajarin e il fritto misto alla piemontese, accompagnati dai vini del territorio come l’Erbaluce di Caluso e il Carema. Molte cantine e agriturismi offrono degustazioni e piatti della cucina tradizionale, trasformando ogni sosta in un’occasione per scoprire i sapori autentici della regione. Consigli pratici per il cicloturista Stagioni ideali: La primavera e l’autunno sono perfette per pedalare nel Canavese, grazie alle temperature miti e ai colori straordinari del paesaggio. Attrezzatura: Si consiglia di utilizzare biciclette da gravel o mountain bike per affrontare sia strade asfaltate che sterrati. Percorsi segnalati: Molti itinerari sono ben segnalati e adatti anche alle famiglie. Tuttavia, è sempre utile portare con sé una mappa o un’app di navigazione GPS. Sicurezza: Indossare sempre il casco e rispettare le regole della strada, specialmente nei tratti condivisi con le auto. Un viaggio in bicicletta nel Canavese non è solo un’avventura sportiva, ma anche un’occasione per entrare in contatto con una terra ricca di storia, cultura e bellezza naturale. Che tu sia un cicloturista esperto o un amante delle gite all’aria aperta, il Canavese ti conquisterà con i suoi panorami, le sue tradizioni e la sua calorosa ospitalità.Prepara la tua bicicletta, scegli il tuo itinerario e lasciati guidare dal rit Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 giorno, 3 ore fa

    Come Non Avere Freddo in Bicicletta in Inverno Pedalare in inverno può essere una sfida, ma con l’abbigliamento giusto e qualche accortezza, è possibile godersi il ciclismo anche nei mesi più freddi. Ecco alcuni consigli pratici per affrontare le temperature rigide senza compromettere il piacere della pedalata. 1. Vestirsi a Strati Il segreto per rimanere al caldo è la stratificazione: Strato base: Utilizza un intimo tecnico traspirante che allontani il sudore dalla pelle, mantenendoti asciutto. Strato intermedio: Scegli un pile leggero o una maglia termica per isolare il calore corporeo. Strato esterno: Indossa una giacca antivento e impermeabile per proteggerti da pioggia, neve e vento gelido. 2. Proteggere le Estremità Le mani, i piedi e la testa sono particolarmente vulnerabili al freddo: Guanti: Opta per guanti termici con protezione antivento. Per temperature estreme, esistono guanti riscaldati. Calze e copriscarpe: Utilizza calze di lana merino e copriscarpe impermeabili per tenere i piedi asciutti e caldi. Cappello o fascia: Indossa una fascia o un berretto sottile sotto il casco per proteggere testa e orecchie. 3. Non Dimenticare il Collo Un scaldacollo multifunzionale può fare la differenza, proteggendo il collo e, se necessario, coprendo il viso quando il vento si fa più pungente. 4. Regola la Tua Intensità Un ritmo costante e moderato aiuta a mantenere il corpo caldo senza sudare eccessivamente. Se ti fermi, indossa uno strato aggiuntivo per evitare di raffreddarti durante le pause. 5. Scegli gli Accessori Giusti Occhiali trasparenti: Proteggono gli occhi dal vento e dal freddo. Borraccia termica: Bere acqua o bevande calde aiuta a mantenere una buona idratazione e regola la temperatura interna. 6. Presta Attenzione alla Sicurezza In inverno, le giornate sono più corte e le condizioni meteo possono ridurre la visibilità. Assicurati che la tua bicicletta abbia luci potenti e che il tuo abbigliamento includa elementi riflettenti. Con questi semplici accorgimenti, pedalare in inverno diventa non solo possibile, ma anche un’occasione per scoprire il fascino de Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 giorno, 3 ore fa

    In Bicicletta alla Scoperta di Nizza Nizza, perla della Costa Azzurra, è una destinazione ideale per gli amanti del cicloturismo. Con il suo clima mite, paesaggi mozzafiato e una combinazione unica di mare e montagna, offre percorsi adatti a tutti, dai principianti agli esperti. La Promenade des Anglais: Un’Inizio Iconico Parti dalla famosa Promenade des Anglais, un lungo viale che costeggia il mare. Pedalare qui, con la vista del Mediterraneo da un lato e le palme dall’altro, è un’esperienza imperdibile. Il percorso è pianeggiante e perfetto per un inizio rilassante. Alla Scoperta del Colline di Nizza Se sei in cerca di una sfida, dirigiti verso le colline che circondano la città: Mont Boron: Una salita breve ma panoramica, con vista sul porto di Nizza e sulla Baia degli Angeli. Colline di Cimiez: Zona ricca di storia, dove puoi visitare il Monastero di Cimiez e godere di una vista spettacolare sulla città. Escursione a Villefranche-sur-Mer Un percorso consigliato è quello che porta a Villefranche-sur-Mer, un pittoresco villaggio di pescatori a pochi chilometri da Nizza. La strada è panoramica, con scorci sul mare e un’atmosfera tranquilla. Per i Più Allenati: Col de la Madone Per chi cerca una sfida epica, il Col de la Madone è un must. Questo percorso, famoso tra i ciclisti professionisti, offre una lunga salita e viste indimenticabili sulle montagne e sul mare. Consigli Pratici Periodo migliore: Anche in inverno, il clima di Nizza permette di pedalare senza problemi. In primavera e autunno, però, le temperature sono ideali. Bicicletta adatta: Una bici da strada è perfetta per i percorsi asfaltati, mentre una gravel bike è ideale per avventurarsi fuori dai sentieri battuti. Ristoro: Fermati in uno dei tanti bistrot o mercati locali per gustare specialità come la socca, una focaccia di ceci tipica della zona. Con una combinazione di cultura, natura e ottime infrastrutture ciclistiche, Nizza è una meta che non deluderà gli appassionati delle due ruote. Preparati a sco Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 giorni, 2 ore fa

    Santarcangelo: al via l’ultimo tratto del collegamento ciclopedonale frazioni-capoluogo La Giunta di Santarcangelo ha compiuto un importante passo in avanti per migliorare la mobilità sostenibile del territorio. Nei giorni scorsi è stato approvato il progetto esecutivo per l’ultimo tratto del percorso ciclopedonale che collegherà le frazioni di Sant’Ermete e San Martino al capoluogo. Questo nuovo segmento, compreso tra il ponte sul Marecchia e la rotatoria con la Strada di Gronda, completerà un’opera strategica per il territorio. Il progetto prevede un tracciato che proseguirà dalla passerella ciclopedonale già realizzata sul fiume Marecchia, scendendo a un livello inferiore rispetto alla strada principale. Questo permetterà al percorso di inserirsi in un contesto naturale, lontano dal traffico, garantendo maggiore sicurezza e una piacevole esperienza per pedoni e ciclisti. Dopo aver attraversato un terreno adiacente alla carreggiata, il collegamento si unirà al tratto esistente nei pressi della rotatoria. Un aspetto fondamentale del progetto è l’attenzione alla sostenibilità e alla fruibilità del percorso. Il nuovo tratto sarà dotato di illuminazione, rendendolo utilizzabile in sicurezza anche nelle ore serali. L’intervento, del valore di 190mila euro, sarà messo a gara per l’affidamento dei lavori, che inizieranno presumibilmente nel primo semestre del 2025. Nel frattempo, i lavori sulla passerella ciclopedonale sul fiume sono in fase di conclusione. Con i getti di cemento recentemente effettuati, l’opera si avvia verso il completamento, previsto tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Questo intervento rappresenta un tassello essenziale nella creazione di una rete di mobilità dolce che unisce sicurezza, rispetto dell’ambiente e qualità della vita per i cittadini. Con questo progetto, Santarcangelo si conferma un esempio virtuoso di pianificazione urbana, puntando su infrastrutture che promuovono Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 giorni, 2 ore fa

    In bicicletta alla scoperta di Varsavia Varsavia, la capitale della Polonia, non è solo una città ricca di storia e cultura, ma anche una meta ideale per gli amanti delle due ruote. La sua rete di piste ciclabili, i parchi ben curati e le aree verdi che attraversano il centro urbano rendono la città perfetta da esplorare in bicicletta, permettendo di scoprire il suo fascino in modo sostenibile e attivo. Un buon punto di partenza è il centro storico (Stare Miasto), con le sue strade acciottolate, la colorata Piazza del Mercato e il Castello Reale. Sebbene quest’area sia più adatta a una passeggiata, le piste ciclabili nei dintorni permettono di raggiungere agevolmente la Vistola, il grande fiume che attraversa la città. Qui si trova la Vistula Boulevards, una passeggiata fluviale che offre un percorso ideale per i ciclisti: circa 10 chilometri di sentieri pianeggianti, affacciati sull’acqua, perfetti per ammirare il panorama e fare una sosta nei bar all’aperto. Un’altra tappa imperdibile è il Parco Łazienki, il polmone verde della città. Con i suoi sentieri alberati, i laghetti e il famoso Palazzo sull’Acqua, il parco è un’oasi di tranquillità dove pedalare lontano dal traffico cittadino. Per chi cerca un’esperienza ancora più naturale, la Foresta di Kabaty, a sud di Varsavia, offre percorsi ciclabili immersi nel verde, ideali per una giornata di relax. Varsavia è anche una città che abbraccia la modernità, e il quartiere di Praga, situato sulla riva orientale della Vistola, è un esempio perfetto. Pedalando tra le sue strade, si può ammirare una combinazione unica di arte urbana, vecchie fabbriche riconvertite e mercati vivaci. Grazie alle stazioni di bike sharing disseminate in tutta la città, anche i turisti possono facilmente noleggiare una bicicletta per qualche ora o per l’intera giornata. Sia che siate ciclisti esperti o semplici appassionati, Varsavia saprà offrirvi un mix unico di paesagg Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 giorni, 4 ore fa

    Bonus Bici Emilia-Romagna 2025 – Come funziona e chi può accedervi L’Emilia-Romagna conferma il suo impegno per la mobilità sostenibile stanziando oltre due milioni e mezzo di euro per il Bonus Bici 2025. Questo incentivo, rivolto ai cittadini residenti nei 207 comuni inclusi nel bando, permetterà di ricevere un contributo fino a mille euro per l’acquisto di una nuova bicicletta a pedalata assistita. Dettagli del Bonus Il Bonus Bici potrà essere richiesto per acquisti effettuati dal 1° gennaio 2025, con le domande che si apriranno online il 9 gennaio 2025 alle ore 14. L’ammontare del bonus varia a seconda della tipologia di bicicletta: 500 euro per una bicicletta a pedalata assistita. 1.000 euro per una cargo bike a pedalata assistita. In ogni caso, il contributo non potrà superare il 50% del prezzo d’acquisto. Chi può richiedere il Bonus Non tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna potranno accedere al Bonus Bici. Sarà necessario verificare se il proprio comune di residenza rientra tra i 207 indicati nel bando regionale. Perché il Bonus Bici è importante? Questo incentivo non è solo un’opportunità per risparmiare sull’acquisto di una nuova bicicletta, ma rappresenta anche un passo avanti nella riduzione dell’inquinamento urbano e nella promozione di stili di vita più sani e sostenibili. Come ottenere informazioni Per conoscere tutti i dettagli sul Bonus Bici 2025 e verificare la propria idoneità, si invita a consultare il sito ufficiale della Regione Emilia-Romagna, dove sarà possibile accedere anche al portale per presentare la domanda online.Con questa iniziativa, l’Emilia-Romagna conferma la sua attenzione verso una mobilità sempre più verde, incentivando i cittadini a scegliere mezzi ecologici e contribuendo al Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 giorni, 4 ore fa

    Modena investe nella mobilità ciclabile con il prolungamento della dorsale via Emilia Ovest La città di Modena fa un altro passo avanti verso una mobilità sempre più sostenibile. È stato recentemente ammesso a finanziamento il progetto per la realizzazione di un nuovo tratto della dorsale ciclabile di via Emilia Ovest, che collegherà le vie Salgari e Delfini.Grazie alla partecipazione al Bando regionale per la promozione della mobilità ciclabile, Modena ha ottenuto un finanziamento di 920 mila euro, a cui si aggiungerà un contributo comunale di 400 mila euro, per un investimento complessivo di circa 1,32 milioni di euro.Il progetto prevede ora la redazione e approvazione del piano esecutivo, mentre il cofinanziamento comunale sarà assegnato con la prossima variazione di Bilancio. Un collegamento strategico La dorsale ciclabile di via Emilia Ovest è un’arteria fondamentale per la mobilità sostenibile di Modena, collegando il centro storico con la periferia ovest. L’intervento cofinanziato si inserisce in continuità con il tratto in corso di ultimazione tra il supermercato Conad e via Salgari e permetterà di estendere il percorso fino all’area industriale di Modena Ovest. Questo nuovo tratto offrirà un collegamento diretto con la rete ciclabile urbana, integrandosi con i principali poli attrattori della città, tra cui: Le stazioni ferroviarie di Piazza Dante e Piazza Manzoni. L’autostazione del trasporto pubblico locale. Benefici per la città La realizzazione di questo tratto ciclabile rappresenta un passo importante per incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. Il progetto mira a ridurre il traffico veicolare, migliorare la qualità dell’aria e promuovere uno stile di vita più sano per i cittadini modenesi.Con questo intervento, Modena continua a investire in infrastrutture che puntano a rendere la città più vivibile, sostenibile e attenta alle esigenze dei ciclisti. Un ulteriore esempio di come i fondi pubblici possa Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 giorni, 1 ora fa

    Un Itinerario Cicloturistico in Puglia: Tra Storia, Natura e Mare La Puglia, con la sua straordinaria combinazione di bellezze naturali, borghi storici e clima mite, rappresenta una delle destinazioni più affascinanti per il cicloturismo in Italia. Oggi vi propongo un itinerario unico che vi porterà attraverso alcune delle perle della regione: un percorso che parte da Polignano a Mare, attraversa i suggestivi trulli di Alberobello e termina nelle incantevoli campagne della Valle d’Itria. Tappa 1: Polignano a Mare – Il fascino del mare e delle scogliere Il viaggio inizia a Polignano a Mare, una cittadina costiera famosa per le sue spettacolari scogliere a picco sul mare Adriatico. Dopo una passeggiata nel centro storico, con le sue strette vie lastricate e i punti panoramici mozzafiato, potrete salire in sella alla vostra bici e dirigervi verso l’entroterra. Uscendo da Polignano, il percorso segue strade tranquille circondate da ulivi secolari, muretti a secco e campi di grano dorato. Le dolci colline della zona offrono una pedalata piacevole e adatta a tutti, con lievi dislivelli che rendono il tragitto mai monotono. Tappa 2: Alberobello – Il regno dei trulli Dopo circa 35 km, raggiungerete Alberobello, patrimonio dell’UNESCO e simbolo indiscusso della Puglia. Qui potrete ammirare i celebri trulli, le caratteristiche abitazioni in pietra a secco con i tetti a cono. Una pausa è d’obbligo per esplorare il Rione Monti e il Rione Aia Piccola, i due quartieri più iconici del paese. Per chi viaggia in bici elettrica o vuole affrontare una sfida più impegnativa, è possibile prolungare il percorso verso Locorotondo, un borgo arroccato su una collina che regala panorami spettacolari sulla Valle d’Itria. Tappa 3: La Valle d’Itria – Tra vigneti e masserie L’ultima parte dell’itinerario vi conduce nel cuore della Valle d’Itria, un paradiso rurale fatto di vigneti, campi di grano e masserie storiche. Qui il ritmo rallenta, permettendovi di immergervi completamente nella tranquillità della natura pugliese. Pedalando su strade bianche o poco trafficate, potrete raggiungere Cisternino, altro borgo da cartolina con le sue case bianche e i vicoli ombreggiati. Questo è il luogo ideale per una sosta culinaria: non lasciatevi sfuggire le “bombette”, involti Continua a leggere

  • Redazione ha scritto un nuovo articolo 5 giorni fa

    Elba Gravel Elba Gravel: avventura, panorami e riflessioni sul cicloturismo L’Isola d’Elba, con i suoi paesaggi spettacolari e percorsi variegati, è una destinazione che conosco profondamente. Solitamente, i nostri giri in bicicletta seguono il senso antiorario, mantenendo il mare sulla destra e completando il giro dell’isola. Tuttavia, per noi del Pedale Pesciatino, questa parte dell’Elba è stata a lungo inesplorata. Oggi, affrontandola per la seconda volta, ho migliorato significativamente il percorso, aggiungendo passaggi unici e straordinari che meritano sicuramente di essere ripetuti. Dopo una partenza all’alba, abbiamo preso il traghetto delle 8:20 per Rio Marina. Già durante la salita verso Rio nell’Elba, il panorama ci ha regalato momenti spettacolari. Non poteva mancare una sosta per salutare il nostro amico Agri Rebua prima di dirigerci verso Capoliveri, dove ci attendeva la prima vera salita della giornata. La strada panoramica intorno al Monte Calamite ci ha lasciato senza fiato. Uno dei momenti più suggestivi è stato il passaggio al Laghetto di Terranera, una gemma nascosta dove il verde della vegetazione incontra il blu del mare. Un mix di single track e tratti a piedi ha reso il percorso ancora più emozionante. Dopo una breve sosta alla Fonte di Coppi per ricaricare le borracce, ci siamo diretti verso la salita del Volterraio, con pendenze che raggiungono il 15%. Nonostante la fatica, il panorama che si è aperto davanti ai nostri occhi dalla cima ha ripagato ogni sforzo.       La discesa ci ha condotti fino a località Magazzini, dove ci siamo concessi una pausa con birra, primo e secondo. Una sosta meritata prima di concludere il giro con gli ultimi 6 km. Tuttavia, il costo del traghetto al rientro ha lasciato l’amaro in bocca. All’andata abbiamo pagato 22 € a persona, mentre al ritorno il prezzo è salito a 28 €, semplicemente perché il biglietto è stato acquistato a bordo. Non si tratta di una multa, ma di un sovrapprezzo incomprensibile per una richiesta fatta direttamente prima di salire sul traghetto. Un tempo, portare una bicicletta all’Elba non aveva alcun costo aggiuntivo: si pagava solo il biglietto passeggero. Oggi, 23 persone con biciclette al seguito spenderebbero meno portando una macchina. Questo è il riflesso di una mentalità miope che penalizza il cicloturismo, una forma di turismo tematico in grado di generare flussi economici e valorizzare l’isola anche fuori stagione. Le amministrazioni locali parlano tanto di sostenibilità, green e mobilità alternativa, ma poi rendono difficile, se non sconveniente, la fruizione dell’Elba in bicicletta. Un mezzo che occupa meno spazio di un ombrellone e che potrebbe attrarre turisti disposti a vivere e condividere la bellezza di questa isola. Nonostante queste problematiche, l’Elba resta una gemma unica, e il giro “Elba Grave” è un’esperienza che consiglio di provare. Tuttavia, mi auguro che le amministrazioni comprendano presto il Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 5 giorni, 4 ore fa

    Arrivano 500 nuove bici elettriche condivise a Torino: il servizio di Dott si amplia Torino accelera verso la mobilità sostenibile con l’introduzione di 500 nuove biciclette elettriche condivise. Questo nuovo servizio, lanciato dalla società Dott, si aggiunge ai monopattini elettrici già gestiti dall’azienda nella città e in alcuni Comuni della provincia, come Collegno, Moncalieri, Nichelino e Rivoli. Come funziona il servizio? Le biciclette a pedalata assistita di Dott sono progettate per offrire un’alternativa ecologica e pratica agli spostamenti urbani. Con una velocità massima di 25 chilometri orari, sono equipaggiate con luci, riflettori e un cestino, rendendole adatte sia per i pendolari che per chi vuole muoversi in città in modo comodo e sicuro. Per utilizzare il servizio, basta scaricare l’app di Dott, registrarsi e localizzare la bici più vicina sulla mappa. Una volta trovata, si scannerizza il codice QR sul telaio per avviare il noleggio. Al termine della corsa, la bici può essere parcheggiata a bordo strada, e il pagamento viene completato tramite l’app. Quanto costa noleggiare una bici elettrica Dott? Il costo del noleggio è di 24 centesimi al minuto, senza spese aggiuntive per lo “sblocco” del mezzo. Per chi utilizza il servizio con regolarità, sono disponibili abbonamenti e carnet con sconti interessanti: Pass giornaliero: 3,99 euro per due corse di 30 minuti, valido 24 ore. Abbonamento “Dott Flex”: 2,99 euro al mese, con corse illimitate a 2 euro per 30 minuti ciascuna, per 30 giorni. Pacchetto mensile: 14,99 euro, con corse illimitate di 30 minuti a 1 euro l’una per un mese. Inoltre, per celebrare il lancio del servizio, i nuovi utenti possono approfittare di una corsa gratuita di 20 minuti inserendo nell’app il codice promozionale “Inbici”. Un passo avanti per la mobilità urbana L’introduzione delle bici elettriche condivise rappresenta un’importante novità per Torino e i Comuni limitrofi, promuovendo un modo di muoversi più sostenibile e contribuendo a ridurre l’impatto ambientale del traffico cittadino. Dott amplia così l’offerta di mezzi in sharing, offrendo una soluzione comoda, conveniente e accessibile a tutti.Con questa iniziativa, Torino si conferma una città sempre più attenta all’innovazione e alla sostenibilità, incentivando i cittadini a scegliere mezzi di trasporto più “green” Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 6 giorni, 3 ore fa

    Venezia investe nella mobilità sostenibile: approvata una nuova pista ciclopedonale ad Asseggiano La Giunta comunale di Venezia ha recentemente dato il via libera al progetto definitivo per la realizzazione di una nuova pista ciclopedonale lungo via Asseggiano, un’iniziativa finanziata con i fondi del programma PN-METRO PLUS. Questa infrastruttura, promossa dall’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, rappresenta un passo significativo verso una mobilità più sostenibile e sicura per la città. Un nuovo collegamento strategico Il percorso, lungo 1,8 km, collegherà via Martiri di Marzabotto alle scuole medie dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” alla Gazzera, raccordandosi con altre piste ciclabili già esistenti, come quelle dell’ex ferrovia Valsugana, di via Risorgimento e della ciclopedonale della Dosa. Questo sistema integrato consentirà di connettere l’abitato di Asseggiano con il centro della Gazzera e i suoi servizi, promuovendo spostamenti più sostenibili e migliorando la qualità della vita per i residenti.La nuova pista sarà separata dalla strada attraverso soluzioni mirate: un fossato alberato nelle aree agricole e un cordolo protettivo nei tratti urbani. Opere complementari per una viabilità più sicura Il progetto non si limita alla pista ciclopedonale, ma prevede una serie di interventi complementari volti a migliorare la sicurezza e la funzionalità dell’intera area: Raccordo ciclopedonale verso sud: Un nuovo tratto di 660 metri collegherà via Asseggiano con via Lucania, nei pressi dell’Istituto scolastico “Volta – Edison”. Questo percorso includerà una condotta per il collettamento delle acque meteoriche verso il Rio Cimetto. Nuovo accesso alla ciclopedonale della Valsugana: Un varco all’altezza di via del Gallo faciliterà gli spostamenti sostenibili verso fermate autobus, impianti sportivi e altri servizi locali. Attraversamenti sicuri: Sarà garantita la sicurezza degli attraversamenti ciclopedonali in punti critici, come l’area della Dosa e le scuole “Morin-Luzzatti” e “Don Milani”. Questo progetto dimostra l’impegno di Venezia nel promuovere una mobilità integrata e sostenibile, valorizzando il territorio e rispondendo alle esigenze di sicurezza e accessibilità della cittadinanza. La nuova pista ciclopedonale non solo favorirà gli spostamenti in bicicletta e a piedi, ma contribuirà anche a migliorare la vivibilità di quartieri come Asseggiano e la Gazze Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana fa

    Sestri Levante è Comune Ciclabile per il settimo anno consecutivo Sestri Levante riconosciuto Comune Ciclabile per il settimo anno consecutivo Sestri Levante si conferma un modello di sostenibilità e mobilità dolce, ricevendo per il settimo anno di fila il prestigioso riconoscimento di “Comune Ciclabile”. Questa mattina, presso la sede del Comune, il presidente di FIAB Tigullio, Marco Veirana, insieme ad alcuni membri dell’associazione, ha consegnato la bandiera distintiva di Comune Ciclabile al sindaco Francesco Solinas e all’assessore all’Ambiente Valentina Armanino. Questo emblema, concesso dalla FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), testimonia l’impegno della città nella promozione della mobilità sostenibile e nella realizzazione di infrastrutture per ciclisti e pedoni. Il riconoscimento di Comune Ciclabile non è solo un simbolo, ma rappresenta un impegno concreto verso politiche urbane più sostenibili. FIAB premia ogni anno le amministrazioni che lavorano per rendere le città più accessibili in bicicletta, migliorando la qualità della vita e contribuendo alla riduzione dell’inquinamento e del traffico urbano. Sestri Levante ha dimostrato di voler incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, grazie a percorsi sicuri e accessibili a tutti. In questi sette anni, il Comune ha investito in ciclabili, aree pedonali e infrastrutture per rendere sempre più facile e piacevole spostarsi su due ruote. Iniziative come queste non solo rendono più sicure le strade per i ciclisti, ma promuovono uno stile di vita sano e rispettoso dell’ambiente. La bandiera di Comune Ciclabile conferma che Sestri Levante è sulla buona strada per diventare un esempio virtuoso di mobilità sostenibile per tutta la Liguria e per il paese. Grazie a questi progetti, Sestri Levante non è solo una meta turistica di grande fascino, ma anche un luogo dove la comuni Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 1 giorno fa

    Scoprire il Piemonte in bicicletta: Da Mondovì a Ceva tra natura, storia e sapori Per gli appassionati di cicloturismo, il Piemonte offre una vasta rete di percorsi suggestivi, tra cui la tratta da Mondovì a Ceva è un’esperienza unica. Questo itinerario, situato nella provincia di Cuneo, permette di immergersi in un paesaggio affascinante, tra dolci colline, vigneti e borghi storici. Andiamo a scoprire come organizzare al meglio questo tour in bicicletta, cosa vedere lungo la strada e come assaporare il meglio di questa zona del Piemonte. Mondovì è il punto di partenza perfetto per questo percorso. La città ha una lunga storia che risale al Medioevo e offre un centro storico ricco di edifici antichi e angoli pittoreschi. Prima di partire in sella alla bici, vale la pena fare una passeggiata per scoprire Piazza Maggiore, il cuore medievale della città, e magari prendere la funicolare che collega la parte bassa con il rione di Mondovì Piazza, da cui si gode una vista spettacolare sulle colline circostanti. Mondovì è anche famosa per le sue ceramiche artistiche: una piccola deviazione al Museo della Ceramica può essere interessante per chi vuole conoscere meglio l’artigianato locale. Il percorso da Mondovì a Ceva si sviluppa su circa 30 chilometri di strade secondarie e tranquille, con un dislivello complessivo che lo rende accessibile anche ai cicloturisti di livello medio. La strada si snoda attraverso la campagna, dove si alternano vigneti, frutteti e prati verdi, offrendo un paesaggio variegato e rilassante.Da Mondovì, si parte in direzione di Briaglia, un piccolo borgo immerso nella natura che offre un bel panorama sui rilievi circostanti. Proseguendo verso Niella Tanaro, il percorso si addentra in un’area più boschiva. La strada è principalmente pianeggiante, con qualche lieve salita, che permette di pedalare con tranquillità e di ammirare il paesaggio senza fretta.A metà strada circa, si raggiunge Lesegno, un piccolo paese che merita una breve sosta. Qui è possibile visitare il Castello di Lesegno, una fortezza medievale che conserva ancora parte delle sue mura e che offre una splendida vista sui dintorni. Per gli amanti del relax, si può optare per una pausa al Parco Fluviale del Tanaro, un’area naturale perfetta per un picnic o per qualche momento di ristoro prima di riprendere il viaggio.Lasciandosi Lesegno alle spalle, si prosegue verso Ceva. L’ultimo tratto dell’itinerario è particolarmente piacevole, con strade che attraversano campi e piccoli boschi. Ceva è una cittadina dal fascino unico, nota per il suo centro storico ben conservato e per la Rocca di Ceva, una fortezza che domina il paesaggio. All’arrivo, vale la pena fare una passeggiata in centro e fermarsi in una delle trattorie locali per assaporare i piatti tipici della cucina piemontese, come i ravioli al plin o la bagna cauda. Gastronomia e prodotti locali Oltre alla bellezza del paesaggio, questo itinerario consente di scoprire anche i sapori della tradizione culinaria piemontese. Durante il percorso, è possibile fermarsi in piccole botteghe e agriturismi per acquistare specialità come formaggi locali (tra cui il famoso Raschera DOP), miele e vini del Monregalese. Molte aziende agricole della zona offrono degustazioni su prenotazione, un’occasione ideale per gustare i prodotti locali e per s Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 1 giorno fa

    I benefici della bicicletta per le persone anziane: salute e benessere su due ruote L’uso della bicicletta è un’attività che porta grandi benefici a persone di tutte le età, ma riveste un’importanza speciale per gli anziani. La bicicletta offre un’attività a basso impatto, che migliora la salute fisica e mentale senza richiedere sforzi estremi o attrezzature complesse. Vediamo nel dettaglio come l’uso regolare della bicicletta possa favorire il benessere delle persone anziane. Miglioramento della salute cardiovascolare Andare in bicicletta è un ottimo esercizio aerobico che stimola il cuore, migliora la circolazione e abbassa la pressione sanguigna. Contribuisce a mantenere elastici i vasi sanguigni e a rafforzare il cuore, riducendo così il rischio di malattie cardiovascolari, un problema comune tra le persone anziane. Inoltre, un miglioramento della circolazione aiuta a prevenire problemi di gonfiore e pesantezza alle gambe. Aumento della forza muscolare e della mobilità articolare Pedalare è un’attività che allena i muscoli delle gambe, dei glutei e dei polpacci, mantenendoli tonici e funzionali. Questo è particolarmente importante per gli anziani, poiché con l’avanzare dell’età la massa muscolare tende a ridursi. La bicicletta, inoltre, aiuta a mantenere la flessibilità delle articolazioni, un fattore chiave per prevenire problemi di mobilità. Grazie al movimento continuo e ritmico, pedalare è un esercizio ideale per chi soffre di rigidità articolare o artrite. Riduzione del rischio di cadute e miglioramento dell’equilibrio Mantenere l’equilibrio diventa più difficile con l’età, aumentando il rischio di cadute e fratture. La bicicletta aiuta a rafforzare i muscoli stabilizzatori e migliora la coordinazione, entrambi elementi fondamentali per un buon equilibrio. In questo senso, l’uso di biciclette elettriche a pedalata assistita o di biciclette reclinate può essere una buona opzione per gli anziani che hanno difficoltà a mantenere l’equilibrio su una bicicletta tradizionale. Controllo del peso corporeo e prevenzione del diabete Pedalare è un’attività che consuma calorie e aiuta a mantenere un peso corporeo equilibrato, riducendo il rischio di obesità e malattie correlate, come il diabete di tipo 2. Inoltre, l’esercizio regolare stimola il metabolismo, migliorando il controllo dei livelli di zucchero nel sangue. Questo è particolarmente importante per le persone anziane, che sono più soggette al rischio di diabete. Miglioramento della salute mentale e riduzione dello stress L’attività fisica all’aperto, come il ciclismo, favorisce il rilascio di endorfine, migliorando l’umore e riducendo lo stress. Per molti anziani, uscire in bicicletta può rappresentare un momento di relax e benessere mentale, specialmente se l’attività viene svolta in luoghi piacevoli come parchi o piste ciclabili. La bicicletta offre anche un’opportunità di socializzazione: partecipare a gruppi di ciclisti o a uscite di gruppo può contribuire a ridurre il rischio di isolamento sociale, spesso comune tra le persone anziane. Sostegno al sistema immunitario L’esercizio fisico moderato e regolare, come la bicicletta, contribuisce a rafforzare il sistema immunitario. Questo è particolarmente importante per gli anziani, poiché il sistema immunitario tende a indebolirsi con l’età, aumentando la vulnerabilità a infezioni e malattie. Pedalare stimola la circolazione e ossigena i tessuti, migliorando così la risposta immunitaria del corpo. Consigli per una bicicletta sicura e adatta agli anziani Per beneficiare al massimo dell’uso della bicicletta, è importante scegliere il modello giusto e seguire alcune precauzioni: Scegliere una bicicletta adatta: le biciclette elettriche a pedalata assistita possono essere una buona soluzione per gli anziani, poiché permettono di affrontare distanze maggiori con minore sforzo. Anche i modelli reclinati o le triciclette possono essere utili per chi ha problemi di equilibrio. Utilizzare protezioni: casco, guanti e luci sono fondamentali per garantire la sicurezza. Le protezioni possono ridurre i rischi in caso di caduta e rendere l’uso della bicicletta più sicuro. Pedalare in ambienti sicuri: scegliere piste ciclabili o percorsi tranquilli e poco trafficati è importante per evitare incidenti. È meglio evitare strade trafficate e puntare su percorsi in parchi o zone residenziali. Controllo medico: prima di iniziare a usare la bicicletta, è sempre consigliabile un controllo medico, per assicurarsi che il proprio stato di salute permetta questo tipo di attività. L’uso della bicicletta è un’attività semplice ma efficace, che può offrire grandi benefici alle persone anziane, sia fisici che mentali. Dal miglioramento della salute cardiovascolare alla prevenzione del diabete, fino al benessere psicologico, pedalare regolarmente contribuisce a migliorare la qualità della vita e a mantenere un’autonomia preziosa. Con un po’ di attenzione alla sicurezza e alla scelta del mezzo giusto, la bicicletta può diventare u Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 2 giorni fa

    Milano Abbraccia la Mobilità Sostenibile: Il Progetto “Adotta una Ciclabile” Trasforma la Città Milano si muove verso un futuro più verde grazie a un’iniziativa innovativa: il progetto “Adotta una Ciclabile,” promosso da KLM in collaborazione con la Città Metropolitana di Milano. Questo intervento, che celebra il completamento della manutenzione della pista ciclabile nella zona Corelli-Idroscalo, rappresenta un passo concreto nella direzione della mobilità sostenibile e della riqualificazione delle infrastrutture per chi si sposta su due ruote. La città, già attenta ai temi ambientali, trova così un nuovo alleato nel miglioramento delle sue aree ciclabili, puntando a uno stile di vita più sano e rispettoso dell’ambiente. Un Progetto per Promuovere l’Uso della Bicicletta “Adotta una Ciclabile” non è solo una campagna di manutenzione, ma un invito a incentivare l’uso quotidiano della bicicletta in città. Questa iniziativa punta infatti a migliorare la qualità delle infrastrutture ciclabili, rendendole più sicure, accessibili e piacevoli da percorrere. La pista Corelli-Idroscalo è solo una delle aree coinvolte: grazie a interventi di questo tipo, Milano vuole incentivare i cittadini a scegliere la bici come mezzo di trasporto principale, riducendo il traffico automobilistico e l’inquinamento. Il progetto si inserisce in un contesto più ampio, che vede Milano tra le città italiane più attive nella promozione di una mobilità sostenibile. Con la sua rete di piste ciclabili, l’introduzione di aree pedonali e l’uso di mezzi pubblici a basso impatto ambientale, il capoluogo lombardo si propone come esempio di città moderna e green. L’iniziativa “Adotta una Ciclabile” rientra in una serie di azioni orientate a ridurre le emissioni di CO₂ e a migliorare la qualità dell’a Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 2 giorni fa

    La Strada delle Mele: Un Viaggio in Bicicletta nel Cuore del Pinerolese Sei un appassionato di ciclismo alla ricerca di un percorso che unisca panorami mozzafiato, natura e cultura rurale? La “Strada delle Mele” potrebbe essere la tua prossima avventura. Situato nel Pinerolese, questo itinerario cicloturistico ti porta attraverso un’ampia varietà di paesaggi, alternando strade asfaltate a tratti di sterrato, e offre un perfetto equilibrio tra sfida fisica e bellezza naturale. Un Percorso di Contrasti: Collina e Pianura Il percorso si snoda tra le colline e la pianura pinerolese, offrendo sfide e ricompense per ogni ciclista. La zona collinare intorno a Prarostino è l’area più impegnativa del tracciato: con un dislivello di circa 600 metri, mette alla prova la resistenza, ma compensa gli sforzi con viste spettacolari sulla pianura pinerolese. Nelle giornate limpide, il panorama si apre sulla catena alpina, dominata dal profilo maestoso del Monviso. Questo tratto, pur essendo il più faticoso, è anche il più memorabile, soprattutto per gli amanti della fotografia e dei paesaggi. Scendendo verso la pianura, il paesaggio cambia completamente. Qui, campi coltivati e frutteti dominano il panorama. La regione è rinomata per la sua produzione di mele, pere, pesche e prugne, e non è raro imbattersi in piccole bancarelle dove acquistare frutta fresca di stagione. Cavour è un luogo chiave per gli appassionati di mele, dove si trovano numerose varietà di questo frutto e si organizzano spesso mercatini locali. La Rocca di Cavour, una collina boscosa e riserva naturale che si erge solitaria nella pianura, rappresenta una deviazione interessante e offre scorci panoramici sulle alture circostanti. Tra Babano e Garzigliana, il percorso è più pianeggiante e tranquillo, attraversando distese di mais e grano. La presenza di cascine e allevamenti di bovini e suini rende questo tratto molto caratteristico. Qui il ritmo della pedalata rallenta, adattandosi alla serenità del paesaggio agricolo e alla calma interrotta solo dai trattori e dai mezzi agricoli. Tuttavia, l’assenza di ombra può rendere il tratto più caldo nelle giornate estive, quindi meglio avere con sé scorte d’acqua. Pinerolo e la Tradizione Equestre Raggiungendo Pinerolo, si nota l’importanza della tradizione equestre di questa città. Conosciuta per la storica scuola militare di equitazione, la zona è costellata di maneggi e allevamenti di cavalli. Per gli appassionati, questa è un’occasione per scoprire una parte importante del patrimonio culturale locale. Il Percorso ad Anello: Da Pinerolo a Bibiana e Ritorno L’itinerario parte dalla stazione di Pinerolo, un punto di partenza strategico per chi desidera arrivare in treno. Dopo aver attraversato il centro storico della città, il percorso procede verso il ponte sul torrente Chisone, dove si svolta a sinistra in direzione Miradolo, e da lì si arriva a San Secondo di Pinerolo con una breve salita.Da San Secondo, si prosegue in direzione Prarostino, affrontando la salita che porta alle colline. Questa è la parte più dura del percorso, ma una volta raggiunta la sommità, la vista sulla pianura ripaga ogni sforzo. Si scende quindi verso la pianura su strade poco trafficate, costeggiando colline e attraversando piccoli borghi agricoli come Bricherasio e Luserna, caratterizzati da vigneti e frutteti che testimoniano la ricchezza agricola della zona. Attraversata una fitta boscaglia, si prosegue verso Luserna San Giovanni e si ritorna a pedalare verso Luserna e Lusernetta fino a Bibiana. Da qui il percorso si dirige verso Cavour, con la possibilità di una sosta alla Rocca di Cavour per godere della sua natura incontaminata. Raggiunto Babano, il percorso diventa ancora più rilassante e silenzioso, incrociando piccoli borghi come Garzigliana, Macello e Baudenasca, fino a chiudere il circuito a Pinerolo. Dati Tecnici e Consigli per Affrontare il Percorso Con una lunghezza complessiva di 59 chilometri, la “Strada delle Mele” è classificata di media difficoltà. Il percorso è adatto sia a bici da gravel che mountain bike, per affrontare i tratti di sterrato in comodità. Vista la lunghezza e le pendenze in alcuni tratti, è consigliabile avere una buona preparazione fisica, oltre a rifornime Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa

    Brescia-Franciacorta – Pedalare tra le bollicine e i paesaggi incantati della Franciacorta Se siete alla ricerca di un’escursione in bicicletta che combini natura, cultura e gusto, il percorso ciclabile che da Paratico arriva a Brescia attraverso la Franciacorta è l’itinerario perfetto. In questo viaggio, l’itinerario si snoda tra colline ondulate, vigneti curati e antichi monasteri, dove la bellezza del paesaggio si intreccia al fascino delle rinomate bollicine di Franciacorta. La ciclabile, interamente asfaltata e quindi adatta a tutti, prende avvio da Paratico, piccolo borgo che si affaccia sul Lago d’Iseo, e si estende fino alla città di Brescia. Lungo il percorso, i ciclisti sono accolti dalla tranquillità dei vigneti, che fanno da sfondo ai panorami della Franciacorta, una delle zone vinicole più prestigiose d’Italia. La prima tappa significativa è Clusane sul Lago, un pittoresco paesino affacciato sul lago e famoso per le sue specialità culinarie, come la tinca al forno. Qui, una breve sosta consente di ammirare il panorama lacustre e di respirare l’atmosfera tranquilla della zona. Continuando sulla ciclabile, si raggiunge poi la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, un’area protetta che si estende su circa 360 ettari. Questo ambiente ricco di biodiversità, caratterizzato da specchi d’acqua circondati da canneti e boschi, rappresenta un punto ideale per una pausa rigenerante, con la possibilità di osservare numerose specie di uccelli acquatici. In cima a una collina, come una sentinella che veglia sul paesaggio, si trova il Monastero di San Pietro in Lamosa. Questo antico edificio religioso, fondato dai monaci cluniacensi, è un punto di interesse storico e culturale, da cui si gode di una vista straordinaria sulla riserva. La sua posizione panoramica rende il monastero una delle tappe più suggestive dell’intero itinerario. Proseguendo verso Brescia, si attraversano piccoli borghi e uliveti, incontrando un paesaggio rurale punteggiato di aziende vinicole e cantine dove è possibile fare una degustazione dei vini locali. L’arrivo a Brescia, con il suo centro storico ricco di monumenti, rappresenta il coronamento ideale di questa escursione. Questo percorso rappresenta una perfetta combinazione tra sport e piaceri enogastronomici, regalando agli amanti della biciclet Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa

    Al via i lavori per il nuovo percorso ciclopedonale sul lungo lago di Borghetto Una nuova opportunità per residenti e turisti di scoprire il lago in modo sostenibile sta prendendo forma a Borghetto, dove sono iniziati i lavori per la realizzazione di un percorso ciclopedonale lungo il lago. Questo progetto, sostenuto da finanziamenti regionali e da fondi comunali, rientra nell’ambito del PSR per l’Umbria 2014-2022, intervento 7.5.1, attraverso il quale il Comune ha ottenuto i fondi necessari per dare vita a questa iniziativa. L’annuncio è stato dato dalla sindaca Maria Elena Minciaroni, che ha sottolineato come questo percorso sia pensato per valorizzare l’area e promuovere un turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e accessibile a tutti. Il nuovo tracciato costeggerà il lungo lago, offrendo uno spazio sicuro per camminare, correre o pedalare immersi nel verde e nella tranquillità. Una delle caratteristiche principali di questo progetto è proprio l’attenzione all’accessibilità: il percorso sarà infatti privo di barriere architettoniche, pensato per garantire il massimo comfort a persone di tutte le età e abilità. Oltre alla passeggiata lungo il lago, il nuovo percorso ciclopedonale includerà aree di sosta con panchine, punti informativi e segnaletica per aiutare i visitatori a orientarsi. Saranno inoltre presenti aree panoramiche, perfette per fermarsi e godere della vista sul lago e sulle colline circostanti. L’obiettivo del progetto è quello di creare un collegamento tra il centro abitato e le bellezze naturali del lago, stimolando un nuovo tipo di fruizione del territorio e arricchendo l’offerta turistica di Borghetto. La sindaca ha espresso soddisfazione per l’avvio dei lavori, affermando che il percorso ciclopedonale rappresenta un investimento sul futuro del Comune, destinato a Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 4 giorni fa

    Carretera de Sa Calobra: un percorso mozzafiato per il cicloturismo a Maiorca La Carretera de Sa Calobra è uno dei percorsi in bicicletta più spettacolari e ambiti di Maiorca, meta imperdibile per gli appassionati di cicloturismo in cerca di una sfida tra i paesaggi naturali più affascinanti del Mediterraneo. Questa strada leggendaria, che si snoda lungo le montagne della Serra de Tramuntana, è famosa per la sua vista mozzafiato, le curve strette e i tornanti che regalano a ogni curva emozioni e panorami unici. In questo articolo, esploriamo insieme ciò che rende la Carretera de Sa Calobra una delle destinazioni preferite dai ciclisti di tutto il mondo. Un po’ di storia: la nascita della strada di Sa Calobra La Carretera de Sa Calobra, nota anche come MA-2141, fu costruita negli anni ’30 per facilitare l’accesso al remoto villaggio di Sa Calobra e alla sua splendida cala. Il progetto, guidato dall’ingegnere Antonio Parietti, è stato un lavoro di precisione e ingegno architettonico: la strada si arrampica per 12,5 chilometri con una pendenza che arriva fino al 7%, avvolgendosi intorno alla montagna con ben 26 tornanti. La sua particolarità più famosa è il “Nus de Sa Corbata” (Nodo della Cravatta), un incredibile intreccio dove la strada si avvolge su sé stessa. Questa costruzione, quasi ardita per l’epoca, ha creato un percorso sinuoso e impegnativo che oggi è diventato una vera icona per il cicloturismo. L’esperienza del percorso in bicicletta Affrontare la Carretera de Sa Calobra in bicicletta è una sfida emozionante, ma non per tutti. La strada è in salita continua per gran parte del tragitto, e il vento può rendere alcuni tratti particolarmente impegnativi. La partenza, di solito, avviene dal villaggio di Escorca, per poi discendere fino alla baia di Sa Calobra; tuttavia, il vero “banco di prova” è il ritorno, affrontando la salita. Ogni chilometro è una scoperta, con panorami che si aprono su scogliere a picco sul mare, canyon profondi e vegetazione mediterranea. Pedalare qui significa immergersi completamente nella natura e nell’atmosfera isolana. I tornanti si susseguono, offrendo viste sempre diverse della montagna e del mare; la sensazione è di essere sospesi tra cielo e terra, circondati dal silenzio interrotto solo dal suono delle ruote e dal vento. Il fascino del “Nodo della Cravatta” Uno dei momenti clou del percorso è senza dubbio il Nodo della Cravatta. Questo particolare tornante rappresenta un punto di osservazione perfetto, dove fermarsi per ammirare la bellezza del tracciato e scattare qualche foto memorabile. Oltre ad essere uno spettacolo di ingegneria, il Nodo della Cravatta è un vero banco di prova per la resistenza dei ciclisti, che devono affrontare una curva a gomito in forte pendenza. Superarlo dà una sensazione di conquista, sapendo che si è superato uno dei tratti più famosi e difficili della strada. Preparazione e consigli per i ciclisti La Carretera de Sa Calobra è un percorso impegnativo che richiede una buona preparazione fisica. Ecco alcuni consigli pratici per affrontarlo al meglio: 1. Allenamento: È consigliato avere una buona resistenza e una certa esperienza con le salite, visto che i 12,5 km di Sa Calobra, sommati alla pendenza media, possono mettere a dura prova anche i ciclisti più allenati. 2. Attrezzatura: Assicurati che la tua bicicletta sia in perfette condizioni. In particolare, i freni devono essere impeccabili, data la discesa iniziale e i tratti di tornanti ripidi. 3. Orario: È preferibile iniziare il percorso nelle prime ore del mattino, evitando così il traffico delle auto turistiche e delle navette che portano i visitatori alla baia. 4. Idratazione e cibo: Portare acqua e qualche snack energetico è fondamentale. Non ci sono molti punti di ristoro lungo la strada, quindi è importante essere autosufficienti. 5. Sicurezza: I tornanti e le curve strette possono essere pericolosi, specialmente nelle ore di punta. È consigliabile tenere sempre la destra e fare attenzione alle auto, che spesso si incontrano in punti critici del percorso. Cosa ti aspetta alla fine: la Baia di Sa Calobra Il punto d’arrivo, la baia di Sa Calobra, è una delle spiagge più pittoresche di Maiorca. Una volta giunti qui, si può lasciare la bici e fare una breve passeggiata fino alla vicina Cala Tuent o visitare il Torrente de Pareis, una spettacolare gola naturale che sfocia nel mare. Questo è il momento perfetto per riposarsi e ricaricare le energie prima di affrontare il ritorno. La spiaggia di Sa Calobra, con le sue acque cristalline incastonate tra alte scogliere, è un premio meritato per ogni ciclista che ha completato la sfida. Perché scegliere la Carretera de Sa Calobra La Carretera de Sa Calobra non è solo una strada, è un’esperienza che combina avventura, natura e un po’ di sfida personale. Percorrerla in bicicletta è un’occasione per mettersi alla prova, ma anche per vivere da vicino la bellezza unica di Maiorca, un’isola capace di sorprendere e affascinare in ogni stagione. È il luogo ideale per chi cerca un cicloturismo emozionante, immerso in paesaggi di rara bellezza e avvolto da un’atmosfera che solo la Serra de Tramuntana può offrire.In conclusione, affrontare la Carretera de Sa Calobra significa immergersi in una delle più belle esperienze ciclistiche d’Europa. Preparazione, rispetto per la montagna e un pizzico di passione sono gli ingredienti per rendere questa avventura indimenticabile. Non resta che prendere la bici, allacciarsi il casco e partire alla scoperta di un Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 5 giorni fa

    Ciclovia del Brenta: Da Padova a Venezia – Un Viaggio in Bici tra Natura e Storia La Ciclovia del Brenta è un percorso che affascina cicloturisti di ogni livello, offrendo un viaggio che unisce storia, cultura e una bellezza naturale mozzafiato. Questo itinerario collega Padova a Venezia, seguendo il corso del fiume Brenta attraverso scenari pittoreschi, ville storiche, borghi incantati e paesaggi fluviali che sembrano usciti da un dipinto. Il tragitto che parte da Padova e arriva a Venezia lungo la Ciclovia del Brenta è lungo circa 50 km e si snoda perlopiù lungo strade pianeggianti e poco trafficate, rendendolo ideale anche per ciclisti meno esperti o famiglie con bambini. La maggior parte del percorso si sviluppa seguendo il fiume Brenta e attraversa cittadine storiche e ville venete, offrendo non solo una splendida esperienza ciclistica, ma anche un viaggio nella storia della Serenissima Repubblica di Venezia. Il punto di partenza della ciclovia è Padova, conosciuta come la “Città dei Tre Senza”: il Santo senza nome (Sant’Antonio, chiamato semplicemente “Il Santo”), il Caffè senza porte (il celebre Caffè Pedrocchi, storicamente sempre aperto) e il Prato senza erba (Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa). Prima di partire, vale la pena fare una passeggiata tra le sue antiche piazze, magari visitando la Basilica di Sant’Antonio e il Prato della Valle. Da qui, il percorso inizia a snodarsi lungo l’argine del Piovego, il canale che un tempo collegava Padova a Venezia e ancora oggi segna il punto di partenza della Ciclovia del Brenta. Poco fuori Padova si entra nella zona di Stra, famosa per la Villa Pisani, una delle più belle e imponenti ville venete, costruita nel XVIII secolo e oggi visitabile. Al suo interno si trova un labirinto di siepi che è una delle attrazioni preferite dai visitatori. Questa villa, insieme ad altre lungo il Brenta, è simbolo dell’epoca d’oro della Serenissima, quando la nobiltà veneziana costruiva fastosi palazzi lungo il fiume per trascorrere l’estate lontano dalla città.Proseguendo in direzione di Dolo e Mira, si incontrano altre ville storiche come Villa Widmann e Villa Foscari, detta “La Malcontenta”. Questi luoghi trasportano il viaggiatore in un’epoca passata, e fermarsi per una visita è quasi obbligatorio. Anche chi non è appassionato di architettura rimarrà affascinato da questi palazzi signorili circondati da giardini curati, e dalla vista del Brenta che scorre placido. Il percorso continua tra ponticelli di legno e strade silenziose, costeggiando il Naviglio del Brenta, un corso d’acqua naturale che ha accompagnato per secoli la vita di queste terre. Lungo il percorso si attraversano borghi affascinanti come Dolo e Oriago, dove è possibile fare una sosta per un pranzo o un caffè. Molti dei ristoranti e delle trattorie offrono piatti tipici della cucina veneta e sono una sosta perfetta per gustare prodotti freschi e locali.Man mano che ci si avvicina alla laguna, l’atmosfera cambia: si respira l’aria salmastra della laguna veneziana e la vista inizia a farsi più ampia e affascinante. Prima di arrivare al cuore di Venezia, è possibile fermarsi a Fusina, dove si trovano diversi campeggi ideali per chi desidera trascorrere la notte vicino alla laguna. Da qui, una delle opzioni più scenografiche per entrare a Venezia è prendere il traghetto che arriva direttamente in città: un’esperienza unica, che permette di vedere la Serenissima dal suo elemento naturale, l’acqua.Arrivare a Venezia dopo una giornata di pedalate lungo il Brenta ha un sapore speciale. Ci si trova di fronte a una delle città più iconiche del mondo, ma l’accesso tramite la ciclovia offre una prospettiva meno convenzionale e più autentica, fatta di gradualità e immersione nella natura. Questo itinerario permette di vivere una giornata tra storia e natura, e di raggiungere una città unica come Venezia con un mezzo eco-sostenibile, capace di regalare una connessione profonda con il territorio. Non importa che tipo di cicloturista tu sia: pedalare lungo il Brenta significa fare un salto nella storia e Continua a leggere

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