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Matteo ha scritto un nuovo articolo 22 ore, 18 minuti fa
Vercelli, avanti tutta sulla maxi pista ciclabile: collegherà Caresanablot a Larizzate passando per la stazione
Il Comune di Vercelli accelera sull’iter autorizzativo per la realizzazione della nuova maxi pista ciclabile, un’infrastruttura destinata a cambiare la mobilità cittadina. Il tracciato, lungo diversi chilometri, partirà da Caresanablot, attraverserà la piazza della stazione ferroviaria e arriverà fino a Larizzate, creando un collegamento diretto tra le due principali aree industriali del capoluogo. Palazzo di Città è l’ente capofila di un progetto finanziato dalla Regione Piemonte, con l’obiettivo di promuovere una mobilità più sostenibile e incentivare l’uso della bicicletta non solo per il tempo libero, ma anche per gli spostamenti casa-lavoro. Secondo il cronoprogramma, l’iter dovrebbe concludersi nei prossimi mesi, per poi passare rapidamente alla fase esecutiva. Una volta completata, la pista ciclabile offrirà un collegamento sicuro e protetto per pendolari, studenti e lavoratori delle zone industriali, alleggerendo il traffico automobilistico e riducendo l’impatto ambientale. La nuova infrastruttura si inserisce nel più ampio disegno di Vercelli “città delle due ruote”, che punta a connettere quartieri, aree produttive e punti strategici, rendendo l Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 giorno, 22 ore fa
Pedalando tra laghi e montagne: il fascino senza tempo della ciclovia del Lago di Como
La Lombardia non è soltanto Milano e la sua frenesia. Basta salire in sella e puntare verso nord per scoprire un’altra anima della regione: quella fatta di acque limpide, montagne che si specchiano nei laghi e paesi che sembrano usciti da un quadro. La ciclovia del Lago di Como è uno di quei percorsi che ogni appassionato di cicloturismo dovrebbe vivere almeno una volta, unendo sport, natura e cultura in un unico viaggio. L’itinerario parte da Lecco, città manzoniana incastonata tra il Resegone e il ramo orientale del lago. Da qui, la pista ciclopedonale segue la sponda orientale, alternando tratti asfaltati a sentieri sterrati, sempre con il lago a pochi metri. Dopo una decina di chilometri, il primo borgo da cartolina: Varenna, con le sue case color pastello e il lungolago ornato di bouganville. Un breve tragitto in traghetto permette di raggiungere la sponda opposta, a Menaggio, punto strategico per esplorare la parte settentrionale del Lario. Proseguendo verso nord, il paesaggio cambia. La strada costeggia campi, oliveti e spiagge nascoste, fino ad arrivare a Colico, dove il lago si apre verso le valli alpine. Qui, i più allenati possono allungare il percorso imboccando la ciclovia della Valchiavenna, che risale lungo il fiume Mera fino a Chiavenna, regalando panorami sempre più montani. Il bello di questo itinerario non sta solo nei paesaggi: è l’atmosfera che conquista. Le piccole trattorie sul percorso offrono piatti tipici come il missoltino con polenta, i pizzoccheri valtellinesi o una semplice fetta di torta di mele fatta in casa, perfetta per ricaricare le energie. Con i suoi circa 90 km totali (inclusi i trasferimenti in traghetto), la ciclovia del Lago di Como è adatta a chiunque abbia un minimo di allenamento. E grazie alla presenza di stazioni ferroviarie lungo il percorso, è possibile modulare la lunghezza dell’itinerario in base al tempo e alle gambe a disposizione. Consiglio pratico: primavera e inizio autunno sono i momenti migliori per pedalare qui. Temperature miti, traffico ridotto e colori che rendono ogni curva una cartolina. Pedalare lungo il Lago di Como non è solo un viaggio in bicicletta: è un’esperienza che intreccia natura, storia e sapori. E, una volta tornati a cas Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 giorni, 20 ore fa
Parma punta sulle due ruote: in arrivo una nuova pista ciclabile tra Via Emilia e l’ex Salamini
Parma continua a investire nella mobilità sostenibile e lo fa con un progetto concreto e ambizioso: è stato approvato dalla Giunta comunale il progetto esecutivo per la realizzazione della nuova pista ciclabile “Via Emilia – ex Salamini”. Un intervento che promette di migliorare la sicurezza di chi si sposta a piedi o in bicicletta e di rafforzare la rete di percorsi ciclabili urbani. Con un investimento complessivo di 400.000 euro, i lavori prenderanno il via nel prossimo autunno, portando alla creazione di un nuovo collegamento ciclabile strategico, sia per chi utilizza la bici quotidianamente che per chi la vive nel tempo libero. Un tracciato pensato per ciclisti e pedoni Il nuovo percorso si svilupperà in due tratti principali. Il primo, lungo circa 230 metri, sorgerà sul lato sud di Via Emilio Lepido, dove l’attuale percorso ciclopedonale sarà prolungato verso est fino a raggiungere l’imbocco del sovrappasso ciclopedonale in metallo. Qui la pista sarà bidirezionale, larga 2,5 metri, realizzata sul marciapiede con corsie riservate e pavimentazione rossa ad alta visibilità, in continuità con il cammino pedonale. Una volta superato il sovrappasso, il tracciato cambierà lato e si svilupperà per circa 835 metri lungo il lato nord della Strada Statale 9 Via Emilia, mantenendo la stessa larghezza e trasformandosi in un percorso ciclopedonale integrato, ben illuminato e sicuro. Un passo in più per una città bike-friendly Questo intervento non è solo un’opera tecnica, ma un segnale chiaro della direzione che Parma vuole prendere: una città dove muoversi in bicicletta diventa sempre più facile, sicuro e conveniente. L’aggiunta di questo nuovo collegamento va a migliorare l’accessibilità di zone periferiche e a favorire la connessione tra quartieri e servizi, con Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 giorni, 20 ore fa
Mercallo, completato il nuovo tratto ciclopedonale di via Fornace: più sicurezza e continuità per la pista del Lago di Comabbio
MERCALLO (VA) – Un nuovo tassello si aggiunge alla rete di mobilità dolce della provincia di Varese. A Mercallo si sono conclusi i lavori per la realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclopedonale in via Fornace, lungo circa 500 metri. L’intervento, finanziato dalla Provincia di Varese, ha avuto come obiettivo principale il miglioramento della sicurezza e della fruibilità della pista del Lago di Comabbio, uno dei percorsi cicloturistici più apprezzati del territorio. Il nuovo segmento è stato progettato per risolvere uno dei punti più critici del tracciato: la zona in cui la ciclopedonale si interseca con la strada aperta al traffico veicolare. Ora, grazie alla separazione più netta tra il percorso ciclopedonale e la carreggiata, la convivenza tra pedoni, ciclisti e automobilisti sarà più sicura e ordinata. “Un intervento semplice ma fondamentale per la sicurezza e la qualità del percorso,” ha dichiarato un portavoce della Provincia. “La pista del Lago di Comabbio è una risorsa importante per il turismo lento e per la mobilità sostenibile. È nostro dovere mantenerla in buone condizioni e adeguarla alle esigenze attuali.” Con questa nuova tratta, Mercallo conferma il proprio impegno nella valorizzazione del territorio e nella promozione di stili di vita sostenibili. Il tracciato intorno al lago,che si collega anche alla ciclabile della Palude Brabbia e al circuito del Lago di Varese. Continua a crescere in sicurezza e attrattività, diventando un punto di riferimento non solo per i residenti ma anche per escursionisti e famiglie in cerca di natura e tranquillità. Il progetto è parte di un piano più ampio che la Provincia sta portando avanti per migliorare l’interconnessione delle piste esistenti, favore Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 giorni, 22 ore fa
Provenza in bicicletta: tra lavanda e Gorges de la Nesque
SAULT (Francia) – È mattina presto e il sole illumina le colline della Provenza con una luce dorata. Dal borgo di Sault, capitale della lavanda, parte un itinerario che in poco meno di 50 chilometri regala uno spaccato autentico di questa regione del sud della Francia. La prima parte del percorso si snoda su strade tranquille, fiancheggiate da campi di lavanda e grano. A giugno e luglio il contrasto tra il viola intenso e l’oro delle spighe è un colpo d’occhio che vale il viaggio. Dopo pochi chilometri si raggiunge Aurel, piccolo villaggio medievale arroccato su una collina, dove vale la pena una breve sosta. La discesa verso Monieux introduce al tratto più spettacolare: le Gorges de la Nesque. Qui la strada si arrampica tra pareti rocciose, gallerie scavate nella pietra e panorami vertiginosi sulla valle. L’arrivo a Villes-sur-Auzon segna la fine della tappa, con la possibilità di proseguire verso il Mont Ventoux per i ciclisti più allenati. Dati tecnici Lunghezza: 47 km Dislivello: 650 m Difficoltà: media Periodo consigliato: giugno-luglio Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 giorni, 22 ore fa
Dal Luberon al Colorado Provenzale: viaggio a pedali tra colori e storia
(Francia) – Pedalare in Provenza non significa solo lavanda. Nel cuore del Luberon, un itinerario di circa 60 chilometri unisce borghi storici, colline ondulate e un paesaggio quasi desertico: il Colorado Provenzale, con le sue rocce ocra che ricordano l’Arizona. La partenza è da Apt, cittadina vivace famosa per il mercato del sabato. Si procede verso Roussillon, inserito tra i “Plus Beaux Villages de France”, dove le case sembrano scolpite nella stessa ocra delle scogliere. La strada, dolce ma continua, conduce poi a Rustrel, porta d’ingresso al Colorado Provenzale: un’area mineraria dismessa, oggi riserva naturale, dove il rosso delle rocce si mescola al verde della vegetazione mediterranea. Il rientro ad Apt attraversa vigneti e campi di girasole, con tratti pianeggianti che invitano a godersi il paesaggio. Un itinerario adatto anche a cicloturisti mediamente allenati, perfetto da affrontare in primavera e autunno per temperature più miti. Dati tecnici Lunghezza: 62 km Dislivello: 700 m Difficol Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 5 giorni, 20 ore fa
Tra sabbia e vento: in bicicletta lungo la Striscia della Curonia
C’è un punto in Lituania dove la terra si fa sottile, quasi un respiro di sabbia sospeso tra mare e laguna. È la Striscia della Curonia, un lembo di terra lungo 98 chilometri, patrimonio UNESCO, che separa il Mar Baltico dalla Laguna della Curonia. Percorrerla in bicicletta significa entrare in un mondo sospeso, dove ogni curva rivela un paesaggio diverso. Il viaggio inizia a Klaipėda, con una breve traversata in traghetto verso Smiltynė. Appena sbarcati, la pista ciclabile si tuffa in un tunnel verde di pini marittimi, alternando tratti d’ombra fresca a improvvise aperture sulle dune. Il vento, quasi costante, porta con sé l’odore salmastro del Baltico. Il percorso verso sud, fino a Nida, è un susseguirsi di scenari: spiagge infinite dove le onde si infrangono pigre, piccole insenature sul lato lagunare, villaggi di pescatori dalle case color pastello con decorazioni in legno intagliato. A Juodkrantė, una tappa intermedia, si può passeggiare nella “Collina delle Streghe”, un sentiero ornato da sculture in legno ispirate alle leggende locali. L’arrivo a Nida regala uno dei panorami più celebri della Lituania: la Grande Duna di Parnidis, alta quasi 53 metri, da cui si domina l’intera laguna e il mare aperto. Qui, pedalata dopo pedalata, si percepisce la forza di un paesaggio modellato dal vento e dal tempo, ma anche dalla mano dell’uomo che lo ha preservato. La ciclovia della Striscia della Curonia non è solo un itinerario, ma un viaggio sensoriale: il fruscio della sabbia sotto le ruote, il sapore salino nell’aria, il gioco di luce che cambia con le nuvole. Un luogo dove la bicicletta diventa la chiav Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 5 giorni, 20 ore fa
Lungo il respiro verde della Lituania: pedalando tra foreste e fiumi sul percorso della Dzukija
Silenzio, odore di resina, il fruscio leggero delle ruote su un sentiero di ghiaia compatta. È così che comincia il viaggio in bicicletta attraverso la regione della Dzukija, nel sud della Lituania. Un itinerario di circa 80 chilometri che unisce piccoli villaggi di legno, fiumi sinuosi e uno dei parchi naturali più vasti del Paese. Si parte da Alytus, cittadina adagiata lungo il Nemunas, dove un ponte pedonale panoramico regala una prima visione d’insieme sul paesaggio. Da qui, il tracciato si inoltra verso il Parco Nazionale della Dzukija, un mosaico di foreste di pino e betulla che nasconde una ricca fauna: caprioli, cicogne nere e persino il raro gallo cedrone. Il percorso alterna strade forestali e brevi tratti asfaltati, sempre ben segnalati. Pedalando, si attraversano villaggi come Merkinė, famoso per il suo punto panoramico alla confluenza dei fiumi Nemunas e Merkys. Una sosta qui è d’obbligo: la collina regala un colpo d’occhio che sembra un dipinto, con i fiumi che si avvolgono in anse lente e ampie. La giornata si conclude a Druskininkai, località termale nota fin dall’Ottocento. Qui le gambe possono riposare in una delle spa cittadine, mentre la mente rielabora i chilometri macinati e i volti incrociati lungo la strada: contadini intenti a lavorare la terra, anziani che vendono miele e frutti di bosco, cicloturisti stranieri con il sorriso impolverato. Questo itinerario è un invito a rallentare, a lasciarsi guidare dalla ciclicità del respiro e della pedalata, fino a sentirsi parte Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 6 giorni, 22 ore fa
Da Roma a Bracciano: pedalando tra storia e natura
Lasciare Roma in sella a una bicicletta è un’esperienza che sorprende ogni volta. Bastano pochi chilometri per allontanarsi dal caos cittadino e ritrovarsi immersi nel verde della campagna laziale. Una delle escursioni più suggestive in questa direzione è il percorso che collega la Capitale al lago di Bracciano, attraverso strade secondarie, boschi e scorci mozzafiato. Il viaggio inizia dal quartiere Monte Mario o da Valle Aurelia, dove è possibile imboccare la Ciclovia Francigena, un tratto urbano ben segnalato che segue il cammino dei pellegrini medievali. Superato il raccordo, il paesaggio cambia rapidamente: campi coltivati, antichi casali e il profilo dei Monti della Tolfa all’orizzonte. La prima tappa consigliata è Anguillara Sabazia, borgo affacciato direttamente sul lago di Bracciano. Un luogo ideale per una sosta: caffè sulla riva, piccole botteghe artigiane e una passeggiata sul lungolago regalano un piacevole intermezzo. Chi desidera esplorare ulteriormente può proseguire lungo la panoramica SP11 fino a Bracciano, dominata dal maestoso Castello Orsini-Odescalchi, visitabile anche in bici. Il percorso (circa 55 km, difficoltà media) alterna tratti asfaltati a brevi sterrati, e può essere completato in una giornata. Per chi preferisce un ritmo più lento, esistono B&B bike-friendly lungo il tragitto, molti dei quali offrono servizi per ciclisti. Una nota logistica: il treno regionale FL3 collega Roma con Bracciano, rendendo il ritorno semplice e comodo. Portare la bici a bordo non comporta costi aggiuntivi, ma conviene evitare le ore di punta. Questo itinerario è perfetto per chi cerca una fuga dalla città se Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 6 giorni, 22 ore fa
La Via Appia Antica: un salto nel tempo a colpi di pedale
Ci sono percorsi che non sono semplici tragitti: sono viaggi nella storia. La Via Appia Antica, soprannominata Regina Viarum, è uno di questi. Costruita nel 312 a.C. per collegare Roma a Brindisi, oggi è uno dei tratti più iconici per gli amanti del cicloturismo nel Lazio. Il punto di partenza ideale è Porta San Sebastiano, nei pressi delle Mura Aureliane. Da qui, l’Appia si stende tra pini marittimi, catacombe e mausolei romani, regalando una cornice unica. Il fondo stradale, lastricato e irregolare nei primi chilometri, può essere impegnativo: si consiglia l’uso di una bici gravel o MTB. L’itinerario ciclabile ufficiale segue l’antico tracciato per circa 30 km, attraversando l’area archeologica del Parco Regionale dell’Appia Antica, una delle aree verdi protette più estese d’Europa. Lungo la strada si incontrano vere e proprie meraviglie: il Circo di Massenzio, il Mausoleo di Cecilia Metella, la Villa dei Quintili. Tutto è visitabile, e spesso con ingressi scontati per chi arriva in bicicletta. Proseguendo verso Frattocchie e Santa Maria delle Mole, l’Appia diventa più scorrevole, e si immerge nel paesaggio dei Castelli Romani. Chi ha energia può estendere il tour fino a Cecchina o Albano Laziale, mentre i meno allenati possono optare per un giro ad anello, tornando a Roma attraverso vie secondarie (es. la via Appia Nuova, dotata di marciapiedi larghi e tratti ciclabili). L’esperienza è consigliata al mattino presto o nei giorni feriali, per evitare la folla pedonale. Il parco è servito da numerosi punti ristoro, fontane e officine bike-friendly, che fanno del Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 1 giorno fa
Tragedia all’alba: tre ciclisti uccisi da un’auto a Terlizzi
TERLIZZI (Bari), 3 agosto 2025 — Una domenica mattina trasformata in tragedia. Intorno alle otto, lungo la Strada Provinciale 231, nei pressi di Terlizzi, un’auto ha investito un gruppo di quattro ciclisti, tutti originari di Andria. Tre di loro sono morti sul colpo, mentre un quarto lotta tra la vita e la morte in un letto d’ospedale. Alla guida del veicolo, un uomo residente a Corato, rimasto solo lievemente ferito. È stato lui a dare l’allarme ai soccorsi, che sono arrivati tempestivamente sul posto. Ambulanze del 118, carabinieri, agenti della polizia locale di Terlizzi e Ruvo di Puglia hanno trovato una scena straziante: biciclette sbriciolate sull’asfalto, corpi esanimi e uno dei ciclisti agonizzante. Le autorità stanno cercando di far luce sulla dinamica dell’incidente. Non è ancora chiaro se si sia trattato di una distrazione, di un malore o di una velocità eccessiva. Gli investigatori non escludono alcuna ipotesi. L’auto è stata posta sotto sequestro per gli accertamenti tecnici. Intanto, l’impatto emotivo sulle comunità è devastante. I ciclisti erano amici, uniti dalla passione per la bicicletta, e molto noti nella loro città. Il sindaco di Terlizzi ha espresso vicinanza alle famiglie: “Una tragedia che ci lascia attoniti. Le nostre strade devono diventare luoghi sicuri, non teatri di morte. È ora di agire, non solo di piangere.” Il bilancio delle vittime tra i ciclisti italiani continua a salire. Secondo i dati più recenti, nel 2025 si contano in media tre decessi ogni settimana: un numero che suona come una condanna, soprattutto in un Paese che promuove la mobilità sostenibile ma fatica a proteggere chi la pratica. Questa tragedia rilancia l’urgenza di interventi strutturali: corsie ciclabili sicure, controlli più severi sulla velocità, educazione stradale capillare. Perché la strada non dovrebbe mai essere un campo minato per chi sceglie una vita attiva e rispettosa dell’ambiente. Oggi Terlizzi e Andria piangono tre vite spezzate. E con loro, un’intera comunità ciclisti Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 1 giorno fa
Vedano Olona, al via i lavori per la nuova ciclopedonale: più sicurezza e un accesso diretto al Parco Pineta
VEDANO OLONA – È partito in questi giorni il cantiere per la realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclopedonale in via Nino Bixio, a Vedano Olona. Si tratta di un’opera breve nella sua estensione – poche centinaia di metri – ma dal valore strategico per la mobilità dolce e la sicurezza stradale. Il nuovo segmento, infatti, prolungherà il tracciato esistente lungo tutta via Bixio, garantendo continuità al percorso dedicato a pedoni e ciclisti. Ma non solo: il progetto interviene su un nodo viabilistico particolarmente critico, la curva all’altezza della rotonda sulla Sp 65, all’incrocio tra via San Siro e via don Monza. Una zona segnalata più volte dai residenti per la scarsa visibilità e il rischio elevato per chi si sposta a piedi o in bicicletta, specialmente nelle ore serali. Con il completamento dei lavori, previsto nelle prossime settimane, sarà inoltre attivato un nuovo accesso diretto al Parco Pineta, uno dei principali polmoni verdi della zona. Un collegamento importante non solo per gli amanti della natura e dello sport all’aria aperta, ma anche in chiave di promozione della mobilità sostenibile. “Interveniamo per rendere più sicuro un punto critico della rete stradale e per valorizzare un’infrastruttura che incentiva gli spostamenti non motorizzati,” fanno sapere dal Comune. L’opera rientra infatti in un piano più ampio di riqualificazione urbana, orientato alla sostenibilità e alla vivibilità del territorio. Per i cittadini di Vedano, una piccola opera che promette grandi benefici: più sicurezza, più verd Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 2 giorni fa
Mobilità sostenibile: al via i lavori per una nuova pista ciclabile a Fognano
Un nuovo passo verso una città più sostenibile e a misura di ciclista. Sono ufficialmente iniziati i lavori per la realizzazione di una nuova pista ciclabile che collegherà strada Chiesa di Fognano a strada Paonazza, nel segno di un progetto più ampio volto a incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. L’intervento rappresenta un tassello importante nel piano urbano della mobilità sostenibile, con l’obiettivo di ridurre l’impatto del traffico veicolare privato, favorire spostamenti a basse emissioni e migliorare la sicurezza stradale per ciclisti e pedoni. Oltre alla pista ciclabile, è prevista anche l’installazione di un nuovo impianto semaforico all’intersezione con strada Vallazza, un nodo critico per la viabilità locale. L’introduzione del semaforo punta a regolare meglio i flussi di traffico e garantire maggiore protezione agli utenti più vulnerabili della strada. Le autorità locali confermano che gli interventi si inseriscono in una strategia di lungo periodo che prevede la progressiva estensione della rete ciclabile urbana, con un’attenzione particolare alle connessioni tra quartieri residenziali, aree scolastiche e zone produttive. Nei prossimi mesi, i cittadini potranno seguire l’avanzamento dei lavori e, una volta completata l’opera, beneficiare di un’infrastruttura moderna, sicura e pensata pe Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa
Doppio intervento di emergenza nell’Alto Garda: ciclisti si scontrano sulla ciclabile, un ferito al pronto soccorso
DRO. Serata intensa per i soccorritori dell’Alto Garda, impegnati in due emergenze a distanza di poche ore. Dopo l’intervento per un settantenne colpito da shock anafilattico in seguito alla puntura di un insetto, i sanitari sono stati chiamati nuovamente alle 19.45, lungo la pista ciclabile in direzione nord, poco dopo il centro abitato di Dro. Due ciclisti si sono scontrati e sono finiti a terra. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Dro e un’ambulanza del 118. Messa in sicurezza l’area, i soccorritori hanno prestato le prime cure ai due feriti. Uno dei ciclisti, in condizioni da valutare, è stato trasportato al pronto soccorso per accertamenti. L’altro ha riportato lesioni lievi. La dinamica dell’incidente è ancora in fase di ricostruzione. Possibile che l’urto sia avvenuto per una distrazione o un sorpasso azzardato. Resta alta l’attenzione sulla sicurezza della rete ciclabile della zona, particolarmente frequentata nei mesi estivi. Due interventi ravvicinati che testimoniano l’efficienza dei soccorsi locali, pronti a rispondere Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 4 giorni fa
Da Passau a Vienna – Il classico intramontabile del Danubio su due ruote
C’è un tratto del Danubio che ogni cicloturista sogna almeno una volta di percorrere: la tratta Passau–Vienna. Circa 320 chilometri di piste ciclabili perfettamente segnalate, immerse in paesaggi che sembrano usciti da un libro illustrato. È il percorso più famoso del Danubio, e non a caso. Il viaggio inizia a Passau, la “città dei tre fiumi”, dove il Danubio si fonde con l’Inn e l’Ilz. Da qui si segue la riva sinistra del fiume, accompagnati da antichi castelli, vigneti e piccoli villaggi bavaresi che sembrano sospesi nel tempo. Lungo la strada si incontrano gemme come Schlögen, dove il Danubio compie la sua celebre ansa a gomito, o Grein, con il suo teatro barocco tra i più antichi d’Austria. La pista ciclabile, conosciuta come Donauradweg, è quasi sempre asfaltata e pianeggiante. Ideale per tutti: dai viaggiatori solitari agli anziani su e-bike, dalle famiglie con bambini ai ciclisti più allenati. Uno dei momenti più emozionanti del viaggio è l’arrivo a Vienna. Dopo giorni di quiete, la capitale austriaca si apre all’improvviso come un sipario. E se si ha ancora energia, la città merita una visita in sella: dal Prater alla Ringstraße, dai caffè storici alla modernità del MuseumsQuartier. Consigli pratici: Il percorso è percorribile da aprile a ottobre, ma i mesi migliori restano maggio, giugno e settembre. Il vento favorevole soffia spesso da ovest, rendendo ideale pedalare da Passau verso Vienna. Numerose agenzie offrono servizi di tra Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 4 giorni fa
La meraviglia nascosta della Wachau – In bici tra vigneti, castelli e albicocchi
Tra Melk e Krems, il Danubio attraversa uno dei suoi tratti più suggestivi: la Wachau. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, questa valle austriaca è un piccolo paradiso per i cicloturisti, soprattutto per chi ama unire natura, cultura e sapori locali. Il percorso, lungo circa 40 chilometri, è perfetto per una gita di uno o due giorni, magari come parte del più ampio itinerario Passau-Vienna. Ma anche da sola, la Wachau vale il viaggio. Si parte da Melk, dominata dalla sua celebre abbazia benedettina, un capolavoro del barocco. Da qui, la ciclabile si snoda lungo il Danubio tra colline coperte di vigneti, paesini fiabeschi e frutteti di albicocchi. Il ritmo è rilassato, con tappe quasi obbligatorie: a Dürnstein, dove Riccardo Cuor di Leone fu imprigionato, o a Spitz, cuore della viticoltura locale. Il vino qui è una religione. Grüne Veltliner e Riesling sono i protagonisti, spesso serviti direttamente nelle Heuriger, le tipiche osterie contadine dove si possono gustare anche piatti della tradizione: lardo affumicato, pane nero, formaggi di malga. La pista alterna tratti asfaltati a strade di campagna poco trafficate. Sempre ben segnalata, si presta anche a deviazioni interessanti, come una visita in battello sull’altra sponda del fiume o una sosta nei molti piccoli musei e botteghe artigiane. Consigli pratici: Evita luglio se non ami il caldo intenso e il turismo di massa. Maggio e settembre offrono il miglior equilibrio tra clima e tranquillità. Il traghetto per attraversare il Danubio è un’esperienza Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 5 giorni fa
La Via delle Mosa — Da Namur a Dinant lungo il fiume dell’arte e della natura
Tra le dolci anse della Mosa si nasconde uno dei percorsi cicloturistici più affascinanti del Belgio. Partendo dalla città di Namur, con la sua imponente cittadella affacciata sul fiume, si segue la RAVeL 1, pista ciclabile che costeggia la Mosa fino a Dinant. Un tragitto di circa 30 km, completamente pianeggiante e adatto a tutti, anche a famiglie o ciclisti meno esperti. Il paesaggio è un susseguirsi di castelli, falesie calcaree e piccoli porti fluviali. Ogni curva del fiume sembra raccontare una storia: dai battelli che solcano lentamente le acque, ai pittori impressionisti che qui trovavano ispirazione. Dinant, con la sua cattedrale gotica incastonata nella roccia e la casa natale di Adolphe Sax (sì, proprio l’inventore del sassofono), è una vera perla da esplorare a fine corsa. La ciclabile è ben tenuta, completamente asfaltata e lontana dal traffico. Lungo il tragitto si trovano diverse aree picnic, fontanelle e piccoli caffè in cui fare una pausa con vista sul fiume. Un’alternativa interessante è percorrerla in senso opposto e poi tornare con il treno, approfittan Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 5 giorni fa
Fiandre in bicicletta — Tra colline, birre trappiste e storia ciclistica
Le Fiandre non sono solo il cuore pulsante del ciclismo belga: sono un viaggio nella cultura e nella leggenda del pedale. Pedalare qui significa immergersi nei paesaggi iconici della Ronde van Vlaanderen, tra ciottoli tremolanti, cappelle nascoste e villaggi dove ogni bar ha la sua birra artigianale. Il percorso che ti propongo parte da Oudenaarde, città simbolo del ciclismo fiammingo, e si snoda per circa 80 km attraverso i colli che hanno fatto la storia delle Classiche del Nord. Il Muur di Geraardsbergen, il Koppenberg, il Taaienberg: nomi che ogni appassionato conosce, ma che dal vivo raccontano una storia fatta di fatica, tradizione e orgoglio locale. La segnaletica ciclabile è impeccabile, e l’intero percorso è perfettamente pedalabile anche con bici da turismo (meglio se con gomme robuste). Una sosta d’obbligo? L’abbazia di Westmalle per una Trappist autentica o il piccolo museo del ciclismo a Roeselare. I tratti sterrati non mancano, ma sono ben curati e immersi nel verde. È una tappa ideale da affrontare in primavera, magari a ridosso della Ronde, per respirare l’atmosfera delle grandi corse e god Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 6 giorni fa
Grecia a pedali: il Peloponneso, viaggio lento tra mito e Mediterraneo
Peloponneso – In un angolo di Grecia dove la storia si respira a ogni curva, il cicloturismo trova la sua dimensione ideale. Un itinerario in bicicletta attraverso il Peloponneso è più di un viaggio: è un’immersione in paesaggi intatti, borghi senza tempo e sapori autentici. Da Corinto a Kalamata, passando per Nauplia, Leonidio e Monemvasia, il percorso si snoda per oltre 300 chilometri lungo strade secondarie, attraversando vallate d’ulivi, villaggi arroccati e spiagge deserte dove il tempo sembra essersi fermato. Dopo una sosta iniziale al celebre Canale di Corinto, il viaggio inizia davvero quando si lascia alle spalle il traffico e si entra nella regione dell’Argolide. Nauplia, con le sue fortezze veneziane e i caffè sul lungomare, è la prima tappa di charme. Ma è nel cuore dell’Arcadia, tra le gole di Leonidio e i tornanti dell’altopiano, che la bicicletta diventa strumento di scoperta e fatica appagante. Il percorso prosegue verso Monemvasia, la “Gibilterra greca”, una rocca medievale scolpita nella roccia e collegata alla terraferma da un sottile istmo. Qui si respira l’atmosfera bizantina, tra mura antiche e vicoli lastricati. La parte finale attraversa il Mani orientale, una delle regioni più selvagge e autentiche della Grecia continentale. Le strade costiere conducono infine a Kalamata, dove un tuffo nel mare e un piatto di olive l Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 6 giorni fa
Cicladi in bicicletta: l’isola di Naxos tra mare, mulini e sentieri di pietra
Naxos (Cicladi) – Quando si pensa alle Cicladi, vengono in mente cupole bianche, mare turchese e lunghe sieste sotto il sole. Ma per chi ama pedalare, l’isola di Naxos è una sorpresa: un paradiso per il cicloturismo, dove ogni salita è ripagata da viste mozzafiato e ogni discesa profuma di timo selvatico. Con i suoi 430 km², Naxos è la più grande delle Cicladi e offre un mix perfetto di tratti costieri e itinerari montani. Il percorso più amato dai cicloturisti parte dalla vivace Chora, il capoluogo, e si inoltra subito verso l’interno. Dopo pochi chilometri si raggiunge Chalki, antico centro bizantino, dove un caffè greco all’ombra dei gelsi è quasi un rito. Da qui si può proseguire verso Apiranthos, uno dei villaggi più alti dell’isola, noto per le sue stradine lastricate e le case in marmo. La salita è tosta, ma il panorama che si apre sulla valle e sul Mar Egeo vale ogni goccia di sudore. Il ritorno in discesa regala momenti di pura gioia ciclistica, con curve morbide e vento tra i capelli. Si scende fino alla costa ovest, toccando spiagge dorate come Plaka e Agios Prokopios, ideali per una pausa rigenerante tra un bagno e un’insalata greca. Perché scegliere Naxos? Perché è ancora autentica, meno affollata di Mykonos o Santorini, e offre paesaggi rurali punteggiati da mulini a v Continua a leggere - Carica di più