-
Soverzene diventa nuovamente Comune Ciclabile: un esempio di mobilità sostenibile Soverzene, un piccolo comune situato nella provincia di Belluno, ha recentemente riconquistato il prestigioso titolo di “Comune Ciclabile”. Questo riconoscimento, promosso dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB), è assegnato ai comuni che si distinguono per il loro impegno nella promozione della mobilità ciclistica e nella realizzazione di infrastrutture adeguate per i ciclisti. Il titolo di Comune Ciclabile non è solo un premio simbolico, ma rappresenta un segnale concreto dell’attenzione che le amministrazioni locali pongono alla sostenibilità e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Soverzene ha dimostrato di saper investire su una mobilità più dolce, riducendo l’inquinamento e favorendo uno stile di vita sano e attivo. I requisiti per ottenere questo riconoscimento includono la presenza di piste ciclabili, parcheggi sicuri per biciclette, l’adozione di politiche di riduzione della velocità nei centri abitati e l’incentivazione all’uso quotidiano della bici. Infrastrutture e progetti in corso Negli ultimi anni, Soverzene ha investito nella realizzazione e nel miglioramento delle piste ciclabili che attraversano il territorio comunale, rendendole più sicure e accessibili a tutti. La creazione di percorsi che collegano i punti di interesse del paese e le aree limitrofe ha favorito non solo la mobilità interna, ma anche l’attrattività turistica, soprattutto per coloro che praticano il cicloturismo. L’amministrazione comunale ha inoltre implementato progetti di sensibilizzazione, coinvolgendo scuole e cittadini in attività educative legate ai vantaggi della bicicletta. L’obiettivo è duplice: promuovere uno stile di vita più salutare e creare una cultura della mobilità sostenibile a lungo termine. I vantaggi per la comunità Essere un Comune Ciclabile porta con sé numerosi benefici. Prima di tutto, l’uso quotidiano della bicicletta riduce il traffico e le emissioni di CO2, contribuendo a combattere i cambiamenti climatici. Inoltre, la presenza di percorsi ciclabili sicuri incentiva i cittadini a spostarsi in bicicletta, diminuendo la dipendenza dalle auto e favorendo una maggiore socialità tra gli abitanti. Dal punto di vista turistico, Soverzene può attrarre un numero crescente di cicloturisti, un segmento in espansione che cerca destinazioni con un buon livello di infrastrutture e servizi per i ciclisti. Questo può tradursi in un incremento dell’economia locale, grazie alla presenza di visitatori che scelgono di scoprire il territorio in modo sostenibile. Soverzene come esempio per altri comuni Il successo di Soverzene dimostra che anche piccoli comuni possono diventare modelli di sostenibilità. La chiave sta nell’impegno e nella volontà di investire in progetti di lungo termine che migliorano la qualità della vita dei cittadini e al contempo rispettano l’ambiente. Soverzene, con il suo nuovo riconoscimento, si conferma una realtà virtuosa, un esempio da seguire per altri comuni che vogliono promuovere un futuro più verde e accessibile per tutti. In conclusione, il ritorno di Soverzene tra i Comuni Ciclabili non è solo un vanto per la comunità locale, ma un segnale positivo per l’intera regione. La speranza è che questo successo possa ispirare altre amministrazioni a intraprendere lo stesso percorso, favorendo la diffusion Continua a leggere
-
Eroica di Gaiole in Chianti, Un Inno alla Bellezza, alla Bicicletta e alla Condivisione Eroica di Gaiole in Chianti: Un Inno alla Bellezza, alla Bicicletta e alla Condivisione Ci sono giorni in cui il mondo sembra fermarsi, e tutto si riduce a un’unica passione, pura e travolgente: il ciclismo. Giorni come quello dell’Eroica di Gaiole in Chianti, un evento che non è solo una corsa, ma una celebrazione della storia, della fatica e della gioia condivisa. È qui che la passione per la bicicletta trova la sua espressione più alta, in un inno al cicloturismo e alla bellezza della Toscana. Partire alle 6:00 del mattino, nel buio freddo di Gaiole, con la luce tenue delle candele che guida i primi passi, è come entrare in un sogno. Il primo timbro sulla mia credenziale, come un pellegrino di Santiago, segna l’inizio della mia nona Eroica. Con il glorioso Pedale Pesciatino, ci siamo presentati alla partenza, pronti ad affrontare una sfida che ogni anno ci lega sempre più profondamente alla nostra passione. L’Eroica, giunta alla sua 27ª edizione, non è solo un viaggio attraverso le colline e le strade bianche del Chianti: è un viaggio nel tempo. Un pellegrinaggio che ci lega, pellegrini moderni, a quelle antiche sensazioni di libertà, sfida e scoperta. Non posso non pensare al patron di questo evento, Giancarlo Brocci, che con la sua visione trent’anni fa ha dato vita a questo sogno. Una follia, ma d’altronde, le follie fanno gli uomini grandi e le cose uniche. Brocci non si nega mai a un’intervista, a un saluto, a una stretta di mano e a una fotografia. È un grande uomo, un uomo grande. Oggi l’Eroica è conosciuta in tutto il mondo, un punto di riferimento per le bici storiche, un vero faro per gli appassionati di ciclismo vintage. E ogni anno lui è lì, con noi, a ricordarci l’importanza di credere nelle proprie visioni. Quest’anno, come ogni anno, la mia Eroica è iniziata con il primo timbro sulla mia “credenziale”, un gesto che mi riporta ai pellegrinaggi di Santiago. Indossando la gloriosa maglia del Pedale Pesciatino, ho pedalato fianco a fianco con amici e nuovi compagni di viaggio. Il freddo pungente della mattina ha fatto da cornice ai primi chilometri, sotto un cielo carico di nubi, che pareva volerci mettere alla prova sin dall’inizio. La prima destinazione è una delle più spettacolari: uno dei momenti più suggestivi dell’Eroica è stato il passaggio al castello di Brolio, dove le piccole luci attaccate alle biciclette e le candele che illuminano la salita hanno creato un’atmosfera quasi mistica. Tra asfalto e sterrato, si sale immersi in questo spettacolo notturno che rende l’Eroica un’esperienza unica. Dopo una quarantina di chilometri, arriviamo in Piazza del Campo, conosciuta in tutto il mondo per il Palio di Siena e, da 10 anni, anche per le Strade Bianche, altro capolavoro di Giancarlo Brocci. Questo uomo potrebbe essere eletto “uomo dell’anno” per il turismo tematico. Vedere la piazza addobbata per l’occasione è uno spettacolo che ogni volta riesce a stupire, come se fosse la prima. Come ogni anno, ci siamo addentrati nelle strade sterrate, con la salita verso Murlo a fare da giudice: la prima risposta allo stato delle gambe, ripida, fangosa, implacabile. È qui che la fatica comincia a farsi sentire davvero. Ma l’Eroica non è solo fatica. È anche condivisione. A Murlo, il ristoro ci accoglie come un abbraccio caloroso. I meccanici eroici di un’epoca passata, con la loro maestria e pochi mezzi a disposizione, riparano le biciclette che “urlano fatica, dolore e vecchiaia”, come vecchie glorie che non vogliono arrendersi. Le storie si intrecciano, le facce conosciute ritornano: amici incontrati in tanti altri eventi ciclistici, compagni di viaggio in questa avventura senza tempo. Poi, il gruppo si era ormai sfaldato. Il nostro capitano aveva deciso di pedalare da solo, per mettere alla prova le proprie gambe e vivere la sua quarta Eroica in piena libertà. Rimasi con Diego, una giovane promessa, che avevo convinto solo una settimana prima a partecipare. Non ha mai mollato un attimo ed è volato fino al traguardo, conquistando il titolo di “eroico”. Un risultato incredibile, per un giovane che un anno fa non avrebbe mai immaginato di poter affrontare una sfida del genere. Ripartiamo ancora col freddo, alcuni di noi fermi ad aggiustare le loro eroiche biciclette. L’unico pensiero che mi viene in mente è: le Sante Marie, 11 km di puro dolore. Un dolore che alla fine diventa gioia infinita. Ci fermiamo al ristoro ad Asciano, dove ho imparato che bisogna mangiare poco e le cose giuste, salutando amici che conosciamo da una vita, persone che incontriamo a ogni evento. E poi ci dirigiamo verso la foto che non può mancare, al ceppo di Fabio Cancellara. Le Sante Marie, la salita delle salite, è lì, pronta a metterci alla prova come sempre. 11 km di puro dolore che, alla fine, si trasformano in gioia. Con i miei 54 anni sulle spalle, la mia soddisfazione più grande è stata quella di non mettere piede a terra, un’impresa che non credevo possibile quest’anno. Eppure, eccola lì, la foto sotto il cartello, un sorriso che racconta più di mille parole. Ma il viaggio non finisce qui. Ancora fatica, ancora salite, ancora strade bianche, sterrato e asfalto. Mangia e bevi, fino all’ultimo ristoro, quello di Castelnuovo Berardenga. È l’ultimo punto di ristoro, dove possiamo concederci qualcosa in più, qualcosa che prima non potevamo mangiare per la fatica che ci aspettava. Ma anche qui, ho dovuto ricordare al mio giovane compagno Diego che non era ancora finita: mancavano ancora 35 km, e con essi altre salite e fatica. Con lui abbiamo sellato di nuovo le biciclette, pronti a pedalare ancora una volta. La catena urlava sotto la sporcizia della strada, ma nonostante tutto, ci ha portato in fondo. E al traguardo, un applauso a mani alte ci ha accolto, un saluto all’impresa gloriosa che si chiama Eroica. La mia Eroica di quest’anno è stata di 135 km con 2384 metri di dislivello. Ogni chilometro è stato un’emozione, una lotta contro se stessi, contro il tempo e contro la fatica. Noi toscani siamo abituati alla bellezza che ci circonda, quasi drogati da essa. Non ci rendiamo conto di quanto questa bellezza sia così folgorante per chi viene da fuori. Ogni volta che guardo questi paesaggi, mi viene in mente una frase che utilizzo spesso, ispirata dal film La Casa di Carta, mentre a Firenze si osserva il David di Michelangelo: “Signori, continuate a coltivare la bellezza”. Questa frase risuona nel mio cuore ogni volta che pedalo tra queste terre. L’Eroica non è solo un evento, è un’esperienza che cambia la vita, come dimostra l’aneddoto che ho vissuto la sera, dopo una cena tra amici e qualche bicchiere di grappa. Ho incontrato una coppia di australiani, lei di origini italiane, madre napoletana e padre siciliano. Dieci edizioni fa sono venuti a Gaiole senza sapere nulla dell’Eroica, e come dico spesso, questa corsa è come una droga: da quel giorno non hanno più smesso di tornare. Tanto che hanno comprato una casa proprio qui, nel cuore del Chianti. La moglie ha persino creato un’attività di cicloturismo, portando altri pellegrini moderni a vivere l’Eroica come la punta di diamante del loro viaggio. La bellezza della fatica, il gusto dell’impresa: ecco quello che in tre parole racchiude lo spirito dell’Eroica. L’Eroica non è solo una corsa, è un viaggio nell’anima di chi crede che la bellezza si trovi nei dettagli, nella fatica e nella condivisione. Vieni a scop Continua a leggere
-
La Ciclabile Parenzana: un Viaggio tra Natura e Storia in Istria La Ciclabile Parenzana è uno dei percorsi cicloturistici più affascinanti e panoramici dell’Istria, ideale per chi ama esplorare nuove destinazioni in bicicletta. Questo tracciato di circa 130 chilometri segue l’antica ferrovia che, nei primi del ‘900, collegava Trieste (Italia) a Parenzo (Poreč) in Croazia. Oggi, la Parenzana è un simbolo di unione tra i popoli e un’attrazione imperdibile per gli amanti del cicloturismo. La Storia della Parenzana Inaugurata nel 1902 e chiusa nel 1935, la ferrovia Parenzana serviva principalmente per il trasporto di vino, olio e prodotti agricoli dall’entroterra istriano verso la costa. Oggi, questa vecchia linea ferroviaria è stata trasformata in una pista ciclabile e pedonale che attraversa tre paesi: Italia, Slovenia e Croazia. Il percorso rappresenta una combinazione unica di storia, cultura e paesaggi naturali mozzafiato. Il Percorso La Parenzana si snoda attraverso dolci colline, vigneti, oliveti e piccoli borghi medievali, offrendo panorami straordinari su tutta l’Istria. Pedalando lungo questo tracciato, ci si imbatte in numerosi viadotti, ponti e tunnel che rendono il viaggio un’esperienza affascinante e variegata. Il tratto croato della Parenzana inizia vicino al confine sloveno e si estende fino a Parenzo. Alcune delle tappe più interessanti lungo il percorso includono: Buie (Buje): Questo incantevole villaggio è una delle prime tappe croate. Da qui, la pista si sviluppa tra vigneti e oliveti, regalando viste spettacolari sul mare Adriatico. Grožnjan: Conosciuta come la “Città degli artisti”, Grožnjan è un borgo medievale perfettamente conservato. Le sue strade acciottolate e le gallerie d’arte rendono questa tappa imperdibile per chi ama la cultura e la tranquillità. Motovun (Montona): Arroccata su una collina, Motovun offre una vista incredibile sulla valle del fiume Mirna. Questo borgo storico è famoso anche per i suoi tartufi e le sue deliziose specialità gastronomiche. Vižinada: Questa piccola località è circondata da una campagna pittoresca, ideale per una sosta rilassante prima di continuare verso Parenzo. Difficoltà e Attrezzature La Parenzana è un percorso di difficoltà media, adatto sia ai cicloturisti esperti che a famiglie con bambini più grandi. Il terreno è prevalentemente sterrato e in buone condizioni, ma alcune sezioni presentano salite e discese impegnative, soprattutto nei tratti collinari. Si consiglia di utilizzare una mountain bike o una bici da gravel per affrontare comodamente il percorso. Quando Partire Il periodo migliore per esplorare la Parenzana in bicicletta va da primavera all’inizio dell’autunno, quando il clima è più mite e i paesaggi sono in piena fioritura. In estate, le temperature possono salire, soprattutto nelle ore centrali della giornata, quindi è importante partire presto al mattino e portare con sé abbondante acqua. Consigli per i Cicloturisti Abbigliamento adeguato: Indossa un abbigliamento traspirante e porta con te una giacca leggera per le eventuali giornate ventose o piovose. Equipaggiamento: Non dimenticare il casco, la mappa o il GPS e un kit di riparazione. Lungo il percorso, soprattutto nelle zone rurali, i negozi e le stazioni di servizio non sono frequenti. Pianifica le soste: Approfitta delle fermate nei piccoli borghi per scoprire le specialità locali, come l’olio d’oliva, i vini istriani e i tartufi. La Ciclabile Parenzana offre un’esperienza unica di cicloturismo, tra paesaggi mozzafiato, storia e tradizione. Pedalare su questo antico tracciato ferroviario significa immergersi nella bellezza senza tempo dell’Istria e scoprire un territorio ricco di fascino e autenticità. Perfetta per una vacanza Continua a leggere
-
Arezzo: Inaugurato il nuovo tratto ciclabile tra Tortaia e Maccagnolo, un passo avanti per la mobilità dolce Questa mattina è stato inaugurato un nuovo tratto ciclabile che collega la zona di Tortaia con quella di Maccagnolo, segnando un importante progresso nella promozione della mobilità dolce ad Arezzo. Il nuovo segmento, che si innesta sulla pista ciclabile già esistente in via Alfieri, rappresenta un tassello chiave nella rete ciclabile della città, favorendo una mobilità più sostenibile e sicura. Il percorso inizia da via Alfieri, attraversando via Tortaia e proseguendo lungo via del Vingone. Qui si riconnette con la ciclabile di via del Vingone, recentemente completata, creando un collegamento continuo e accessibile per ciclisti e pedoni. Questo nuovo tratto offre un’alternativa pratica e verde per gli spostamenti quotidiani, contribuendo a ridurre il traffico veicolare e le emissioni di CO2. Questo nuovo collegamento ciclabile non solo facilita gli spostamenti tra le due zone della città, ma offre anche nuove opportunità per il tempo libero, incoraggiando i cittadini a scegliere la bicicletta per i loro spostamenti, sia per motivi pratici che per svago. Con questo nuovo tratto, Arezzo continua a migliorare le proprie infrastrutture per la mobilità dolce, allineandosi con le principali città europee che da tempo promuovono l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto ecologico e sano. L’auspicio è che questo progetto rappresenti un incentivo per un numero crescente di persone a optare per mezzi di trasporto sostenibili, rendendo la città un luogo sempre più accoglien Continua a leggere
-
La Ciclabile del Po: Un'avventura tra Natura e Storia lungo il Grande Fiume La Ciclabile del Po è un itinerario imperdibile per gli appassionati di cicloturismo in Italia, che offre un’esperienza unica a contatto con la natura e la storia. Questo percorso si snoda lungo il fiume più lungo d’Italia, il Po, attraversando alcune delle regioni più affascinanti e variegate del paese: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Un percorso tra paesaggi mozzafiato La Ciclabile del Po si sviluppa lungo un percorso di circa 600 km, dalla sorgente del fiume nel Monviso, nelle Alpi piemontesi, fino alla sua foce nel Delta del Po, un’area Patrimonio dell’UNESCO situata tra il Veneto e l’Emilia-Romagna. Il fiume scorre tranquillo e maestoso, accompagnando i ciclisti attraverso paesaggi diversi e affascinanti: dalle verdi colline e risaie del Piemonte alla pianura padana con i suoi campi coltivati, fino alle zone umide e ricche di biodiversità del Delta. Le tappe principali Il percorso è perfetto sia per i ciclisti esperti, che vogliono affrontare l’intera ciclabile, sia per chi preferisce esplorarla in singole tappe. Ecco alcune delle più suggestive: Monviso e Saluzzo: L’inizio della ciclabile nel Piemonte offre panorami alpini spettacolari. La sorgente del Po si trova a Pian del Re, ai piedi del Monviso, e da qui il fiume inizia il suo viaggio verso la pianura. Piacenza e Cremona: Spostandosi verso la Lombardia, la ciclabile costeggia città d’arte come Piacenza e Cremona, dove è d’obbligo una sosta per visitare i loro centri storici. A Cremona, famosa per i suoi liutai, potrai ammirare la maestosa Cattedrale e il Torrazzo, la torre campanaria più alta d’Italia. Ferrara: Proseguendo verso sud-est, Ferrara è una tappa imperdibile. Definita la “Città delle biciclette”, Ferrara è una gemma rinascimentale con un centro storico perfettamente conservato e un labirinto di strade da esplorare su due ruote. Delta del Po: La parte finale del percorso è il Delta, una zona ricca di fauna e flora. Qui il fiume si divide in numerosi rami, creando un paesaggio unico fatto di canali, lagune e isolotti. Il Parco Regionale del Delta del Po è ideale per escursioni in bicicletta, ma anche per il birdwatching. Oltre alla bellezza dei paesaggi, la Ciclabile del Po permette di immergersi nella cultura delle regioni che attraversa. Si possono visitare castelli medievali, abbazie e città rinascimentali, assaporare la cucina tipica del Nord Italia, che varia da regione a regione, e scoprire prodotti locali come i salumi piacentini, il Grana Padano, il riso del vercellese o il pesce del Delta. Percorso accessibile e ben segnalato Uno degli aspetti più apprezzati della Ciclabile del Po è la sua accessibilità. Il percorso è quasi interamente pianeggiante e adatto a ciclisti di ogni livello, dalle famiglie con bambini ai ciclisti più esperti. La segnaletica è chiara e ben posizionata lungo tutto il tragitto, rendendo facile orientarsi e pianificare le tappe. Inoltre, lungo la ciclabile sono presenti Continua a leggere
-
Rotta dei Tulipani (Bollenstreek): Un'Esperienza Indimenticabile in Bicicletta La Rotta dei Tulipani, conosciuta anche come Bollenstreek, è una delle destinazioni più affascinanti per i cicloturisti che desiderano immergersi nella bellezza naturale dei Paesi Bassi. Situata nella parte occidentale del paese, questa zona si estende tra Haarlem e Leiden, e da marzo a maggio, i campi si trasformano in un vero e proprio tappeto colorato di tulipani, narcisi e giacinti in fiore. È il periodo ideale per percorrere questo itinerario, che offre uno spettacolo unico nel suo genere. Un Itinerario Perfetto per gli amanti della bicicletta Il percorso della Rotta dei Tulipani è ben strutturato e accessibile sia ai ciclisti esperti che ai principianti. La pista ciclabile attraversa i famosi campi fioriti della regione, ma offre anche la possibilità di esplorare piccoli villaggi, mulini a vento e paesaggi pittoreschi. In primavera, il contrasto tra i vivaci colori dei fiori e il verde circostante crea un panorama mozzafiato, perfetto per chi ama la natura e la fotografia. Il percorso consigliato parte generalmente dalla storica città di Haarlem, a breve distanza da Amsterdam, e si snoda attraverso diverse località famose per la coltivazione dei bulbi di tulipano, come Lisse e Noordwijkerhout, fino a raggiungere Leiden. Il tragitto, di circa 40 chilometri, può essere personalizzato con deviazioni più brevi o più lunghe, in base alle preferenze e al livello di allenamento del ciclista. Cosa Vedere Lungo il Percorso Keukenhof: Il parco floreale di Keukenhof, situato vicino a Lisse, è una tappa obbligatoria. Conosciuto come il “Giardino d’Europa”, ospita milioni di fiori e offre giardini tematici, esposizioni e suggestivi percorsi a piedi. Per i cicloturisti, è possibile parcheggiare la bicicletta e trascorrere qualche ora a esplorare questo spettacolo botanico. Campi di Tulipani: Il cuore del Bollenstreek è costituito dai campi di tulipani. Durante la stagione della fioritura, questi campi sono un’esplosione di colori, dal rosso brillante al giallo acceso, passando per sfumature di viola e rosa. Non mancheranno le occasioni per fermarsi a scattare foto o semplicemente ammirare la bellezza del paesaggio. Mulini a Vento e Villaggi Tradizionali: Oltre ai fiori, la Rotta dei Tulipani permette di scoprire gli aspetti più autentici della cultura olandese. Attraversando villaggi tradizionali e incontrando i tipici mulini a vento, i cicloturisti potranno respirare l’atmosfera rilassata e genuina di queste terre. Consigli per il Viaggio Il Periodo Migliore: La fioritura dei tulipani varia leggermente ogni anno a seconda delle condizioni climatiche, ma il periodo ideale per percorrere la Rotta dei Tulipani va da metà aprile a inizio maggio, quando i campi sono nel pieno della loro bellezza. Noleggio Biciclette: Se non hai la possibilità di portare con te la tua bicicletta, lungo la rotta ci sono numerosi punti di noleggio che offrono bici tradizionali o elettriche, ideali per chi vuole godersi il paesaggio senza affaticarsi troppo. Soste Gastronomiche: La zona è ricca di caffetterie e ristoranti dove potrai fare una pausa e gustare alcune specialità locali. In particolare, non perdere l’occasione di assaggiare le stroopwafel, tipiche cialde farcite con sciroppo di zucchero, o di provare i formaggi olandesi nei mercati locali. In conclusione, la Rotta dei Tulipani è un’esperienza indimenticabile per chi ama il cicloturismo e la natura. Pedalare lungo questo itinerario permette di vivere l’Olanda più autentica, ammirando paesaggi unici e assaporando la tranquillità delle campagne. Se stai pianificando un v Continua a leggere
-
La Vélo Francette: un viaggio cicloturistico nel cuore della Francia La Vélo Francette è uno dei percorsi ciclabili più affascinanti della Francia, perfetto per chi ama il cicloturismo e vuole scoprire il territorio in modo sostenibile e lento. Questo itinerario si snoda per circa 600 km, collegando il Canale della Manica con l’Oceano Atlantico, da Ouistreham, vicino a Caen, fino a La Rochelle. Attraversando paesaggi mozzafiato, piccoli borghi, città storiche e parchi naturali, La Vélo Francette rappresenta un’immersione completa nella bellezza e nella tranquillità della campagna francese. Il percorso nella regione della Normandia Il tratto iniziale della Vélo Francette inizia nella città costiera di Ouistreham, famosa per il suo porto e le vicine spiagge dello sbarco del D-Day. Da qui, i ciclisti si dirigono verso l’entroterra, attraversando la vivace città di Caen, ricca di storia e cultura. Lungo il percorso, si possono visitare luoghi iconici come il Castello di Caen e l’Abbazia aux Hommes, capolavori architettonici che ricordano il passato normanno della regione. Proseguendo, si incontrano paesaggi rurali idilliaci, con strade di campagna tranquille, boschi e fiumi che accompagnano i ciclisti fino al Parco Naturale Regionale delle Paludi del Cotentin e del Bessin. Questo tratto è perfetto per chi ama la natura incontaminata, con le sue zone umide che ospitano una grande varietà di fauna e flora. Attraverso la Valle della Mayenne Dopo aver lasciato la Normandia, la Vélo Francette continua attraverso la Valle della Mayenne, dove il percorso segue l’omonimo fiume, regalando paesaggi bucolici e tranquilli. Lungo questa sezione, i ciclisti incontrano piccoli villaggi e cittadine affascinanti come Laval, nota per il suo castello medievale che domina il fiume. Nel cuore della Francia: Angers e la Valle della Loira Uno dei momenti clou del percorso è l’arrivo ad Angers, porta d’accesso alla Valle della Loira. Questa città storica è famosa per il suo castello, che ospita l’Arazzo dell’Apocalisse, una delle più opere tessili medievali al mondo. Qui i ciclisti possono prendersi una pausa per esplorare il centro storico e godere delle specialità locali. Destinazione finale: La Rochelle Il viaggio in bicicletta si conclude nella pittoresca città portuale di La Rochelle, sulla costa atlantica. Con le sue strade acciottolate, i portici storici e il celebre porto antico, La Rochelle offre un finale perfetto per un’avventura indimenticabile. Qui, i ciclisti possono rilassar Continua a leggere
-
Riccione investe sulla mobilità sostenibile: nuove piste ciclabili entro il 2025 La mobilità urbana a Riccione si appresta a diventare ancora più sostenibile e piacevole grazie all’ampliamento della rete ciclabile, che sarà potenziata e collegata in modo più omogeneo entro i primi mesi del 2025. La Giunta comunale ha recentemente approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la creazione di nuovi tratti ciclabili, con un investimento complessivo di 1,8 milioni di euro. Questo intervento fa parte del Programma triennale dei lavori pubblici 2024-2026 e si propone di incentivare una mobilità più dolce e rispettosa dell’ambiente. Il progetto prevede la realizzazione di sette nuovi segmenti di pista ciclabile per un totale di due chilometri, che si integreranno con la rete esistente. L’obiettivo principale è quello di connettere il lungomare con il centro sportivo, il polo scolastico e la stazione ferroviaria, creando percorsi continui e sicuri per ciclisti e pedoni. Tra i punti chiave dell’intervento c’è il collegamento tra la Ciclovia Adriatica e viale D’Annunzio, nonché la realizzazione di un anello ciclabile intorno al centro sportivo Nicoletti, che connetterà anche il quartiere San Lorenzo e le strutture sportive della zona. Oltre alla promozione della mobilità ecologica, l’iniziativa ha lo scopo di migliorare l’accessibilità ai principali impianti sportivi della città, frequentati da atleti e turisti in occasione di eventi e competizioni. Tra gli interventi previsti, vi è anche la sistemazione di alcune aree strategiche, come l’incrocio tra la Statale 16 e viale Romagna e i Giardini Perlasca in piazza XX Settembre, dove verrà costruita una rampa di raccordo tra le piste esistenti. In questo contesto, il Comune di Riccione ha deciso di candidare il progetto al bando regionale per il finanziamento della mobilità sostenibile, destinato ai comuni con più di 30.000 abitanti. Se approvato, il contributo regionale potrà dare un’ulteriore spinta alla realizzazione di una città sempre più green e accessibile, in linea con le politiche ambientali e di mobilità sostenibile promosse a livello nazionale ed europeo. Grazie a questa rete ciclabile estesa, Riccione si conferma una città attenta al benessere dei propri cittadini e all’attrattività turistica, offr Continua a leggere
-
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
Alla scoperta della Ciclovia della Mosella: un itinerario tra vigneti, storia e natura La Ciclovia della Mosella (Moselradweg) è uno dei percorsi cicloturistici più affascinanti della Germania, che invita i viaggiatori a pedalare lungo uno dei fiumi più suggestivi d’Europa. Tra vigneti che si arrampicano sulle colline, borghi medievali e paesaggi naturali mozzafiato, questo percorso offre un’esperienza unica, perfetta per chi ama unire sport, natura e cultura. Il percorso: da Perl a Coblenza lungo il fiume Mosella La Ciclovia della Mosella si estende per circa 248 km, partendo da Perl, al confine con la Francia e il Lussemburgo, fino a Coblenza, dove la Mosella confluisce nel Reno. Questo itinerario segue il corso del fiume attraverso la Renania-Palatinato, una delle regioni vinicole più rinomate della Germania. Il percorso è prevalentemente pianeggiante e ben segnalato, rendendolo adatto a ciclisti di ogni livello, comprese famiglie con bambini. Un viaggio attraverso borghi medievali e vigneti Pedalare lungo la Ciclovia della Mosella significa attraversare un paesaggio unico, dove storia e natura si fondono armoniosamente. Lungo il percorso si incontrano incantevoli cittadine medievali come Trier (Treviri), considerata la città più antica della Germania, con i suoi monumenti romani come la Porta Nigra e l’anfiteatro. Da qui, la strada si snoda lungo il fiume, regalando panorami da cartolina. Altra tappa imperdibile è Bernkastel-Kues, famosa per le sue case a graticcio e per la sua lunga tradizione vinicola. È il luogo perfetto per una pausa, magari sorseggiando un bicchiere di vino locale, come il celebre Riesling, prodotto proprio in queste terre. Cultura del vino e tradizioni locali La Mosella è conosciuta non solo per i suoi paesaggi pittoreschi, ma anche per la sua antica tradizione vinicola. Lungo il percorso, si può fare tappa presso numerose cantine che offrono degustazioni di vini pregiati, principalmente a base di Riesling. Pedalare tra i filari di vigneti che si arrampicano sui pendii scoscesi delle colline è una delle esperienze più gratificanti del percorso. In molte delle cittadine attraversate dalla ciclovia, soprattutto nei mesi estivi e autunnali, si tengono festival del vino che celebrano la cultura locale, dando ai cicloturisti l’opportunità di immergersi nella vita del posto e di scoprire i sapori tipici della regione. Un percorso adatto a tutti Uno dei principali punti di forza della Ciclovia della Mosella è la sua accessibilità. Il tracciato, infatti, è ben mantenuto e perlopiù pianeggiante, rendendolo perfetto anche per i ciclisti meno esperti. È possibile dividere il percorso in tappe giornaliere, grazie alla presenza di numerosi punti di sosta e alloggi, che spaziano da campeggi a pensioni tradizionali, fino ad agriturismi immersi nei vigneti. Per chi desidera un’esperienza più tranquilla, è possibile noleggiare biciclette elettriche, molto diffuse lungo il percorso, per affrontare il tragitto senza fatica e godersi appieno i paesaggi circostanti. Coblenza: la conclusione perfetta del viaggio Il viaggio lungo la Ciclovia della Mosella si conclude a Coblenza, una delle città più antiche della Germania, situata alla confluenza dei fiumi Reno e Mosella. Qui, nel suggestivo angolo detto Deutsches Eck (angolo tedesco), i due fiumi si incontrano, creando uno spettacolo naturale di grande bellezza. Coblenza è una città vivace, ricca di storia e monumenti, come la Fortezza di Ehrenbreitstein, che domina la città dall’a Continua a leggere
-
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
Progettata la nuova pista ciclabile tra Nera e Marmore: un progetto che valorizza il territorio e promuove la mobilità sostenibile In un mondo in cui la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente diventano sempre più centrali, nascono progetti volti a migliorare la qualità della vita, riducendo l’impatto ambientale. Uno di questi è la nuova pista ciclabile che collegherà Nera e Marmore, un’opera destinata a trasformare il paesaggio locale e a promuovere un modo più green di spostarsi e vivere il territorio. La pista ciclabile Nera-Marmore è parte di un piano più ampio di riqualificazione e valorizzazione del territorio umbro. Questa regione, già nota per la sua bellezza naturale, le cascate spettacolari e il suo patrimonio storico, ha voluto puntare su un’infrastruttura che permette a turisti e residenti di immergersi nella natura in maniera sostenibile. Il tracciato della pista si sviluppa lungo le sponde del fiume Nera, attraversando paesaggi mozzafiato e collegando i suggestivi borghi dell’area fino ad arrivare alle imponenti Cascate delle Marmore. Si tratta di un percorso di grande impatto visivo che offre la possibilità di godere della natura circostante in modo ecologico. Uno degli obiettivi principali di questa pista ciclabile è quello di rendere più fruibili le bellezze naturali della zona, favorendo la mobilità dolce e riducendo la dipendenza dall’automobile. Questo non solo aiuterà a ridurre le emissioni di CO2, ma favorirà anche la crescita del turismo sostenibile. Per i residenti, la pista rappresenta una nuova opportunità di spostamento, ad esempio per chi preferisce andare al lavoro in bicicletta, sfruttando un percorso sicuro e lontano dal traffico cittadino. È un’infrastruttura che permette di vivere il territorio in modo diverso, migliorando il benessere fisico e promuovendo l’uso di mezzi non inquinanti. Per i turisti, invece, rappresenta un’occasione unica per esplorare una delle aree più affascinanti dell’Umbria. Il tragitto è pensato per essere accessibile a tutti, famiglie incluse, e offre la possibilità di fermarsi lungo il percorso per ammirare scorci naturalistici di rara bellezza. Attraversare in bicicletta i territori che conducono alle Cascate delle Marmore regala un’esperienza a stretto contatto con la natura, lontano dal frastuono e dallo stress della vita moderna. La realizzazione della pista ciclabile tra Nera e Marmore è una dimostrazione di come si possa coniugare lo sviluppo infrastrutturale con la tutela dell’ambiente. Questa infrastruttura non si limita a essere un semplice collegamento tra due punti, ma è una vera e propria esperienza di viaggio, pensata per chi vuole vivere il territorio a passo lento, rispettando e ammirando la natura. Inoltre, questo progetto ha un grande potenziale per stimolare l’economia locale. Lungo il percorso, infatti, potrebbero nascere nuove attività come punti ristoro, noleggi di biciclette e piccole strutture ricettive. Il turismo ciclabile, che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale, potrebbe diventare un nuovo motore per l’economia della zona, creando nu Continua a leggere
-
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
La Pista Ciclabile del Mur: Un Viaggio dalla Montagna al Cuore della Stiria La Pista Ciclabile del Mur, uno dei percorsi fluviali più affascinanti dell’arco alpino, offre un’esperienza straordinaria per gli amanti del cicloturismo. Con i suoi 458 chilometri, questo itinerario inizia nel Parco Nazionale degli Alti Tauri, nel Lungau di Salisburgo, e si snoda lungo il fiume Mur fino a raggiungere la Slovenia e la Croazia. Il percorso, caratterizzato da una leggera discesa e da un paesaggio in continuo mutamento, è l’ideale per chi desidera un’esperienza di cicloturismo che combini natura, storia e cultura. Un Itinerario Tra Natura e Tradizioni Il paesaggio variegato, con montagne, pascoli e laghi che accompagnano i ciclisti lungo tutto il percorso, permette di vivere un’esperienza immersiva nella natura. Non solo, la cordiale ospitalità stiriana e le numerose tappe gastronomiche lungo il fiume Mur rendono il viaggio ancora più piacevole. I sapori locali si possono gustare nelle locande tipiche, con specialità regionali che arricchiscono l’esperienza ciclistica. Lungo la pista, le città storiche come Tamsweg, Murau, Judenburg e Leoben offrono numerose opportunità di sosta, tra visite culturali e delizie culinarie. Le loro strade acciottolate, i palazzi storici e i musei raccontano storie che spaziano dal passato medievale al moderno fermento culturale della regione. Le Meraviglie Naturali e Culturali della Stiria La Pista Ciclabile del Mur non è solo un viaggio attraverso la natura, ma anche attraverso la storia e la cultura della Stiria. A nord di Graz, la città romantica di Frohnleiten è circondata da mete escursionistiche e manifestazioni che offrono divertimento per tutta la famiglia. Lungo il percorso, le antiche fattorie, i frutteti e le alte pareti rocciose ricordano la ricchezza e la diversità della regione. Tra le attrazioni naturali, si distingue la Lurgrotte, la grotta acquatica più grande dell’Austria, famosa per i suoi spettacolari stalattiti e stalagmiti. Poco distante, il museo all’aperto di Stübing offre un’immersione nelle tradizioni contadine, con edifici storici che ricreano la vita rurale di un tempo. Graz: Una Capitale della Cultura Arrivando a Graz, capitale della Stiria e sede di due siti patrimonio mondiale dell’UNESCO, si viene accolti da un’atmosfera vivace e stimolante. La Città Vecchia, con i suoi tetti rossi e le strade tortuose, e il Castello di Eggenberg sono tappe imperdibili per gli amanti della cultura. Graz, rinomata per il suo mix di storia e modernità, offre un’esperienza unica, dove passato e presente convivono in armonia. Intorno alla famosa torre dell’orologio, numerosi luoghi storici narrano il ricco passato della città. Verso Sud: Vigneti, Terme e Atmosfera Mediterranea Dopo Graz, la pista ciclabile del Mur prosegue verso sud, dove il paesaggio si trasforma, assumendo un’atmosfera più mediterranea. Vigneti, frutteti e campi di zucca caratterizzano il paesaggio, offrendo ai ciclisti una vista incantevole mentre si avvicinano alle sorgenti termali di Bad Radkersburg, un luogo perfetto per una pausa rilassante nelle acque calde delle terme. L’ultima tappa conduce fino a Legrad, in Croazia, attraversando il confine con la Slovenia. Qui, il fiume Mur si unisce al fiume Drava, e i ciclisti possono scoprire storie affascinanti sull’incontro tra Austria, Slovenia, Ungheria e Croazia, es Continua a leggere
-
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
Nuovo Percorso Ciclopedonale a Noventa di Piave La Città Metropolitana ha annunciato l’avvio di importanti lavori di asfaltatura su alcuni tratti della strada provinciale 83, situata nel territorio di Noventa di Piave. A partire da lunedì 30 settembre, gli interventi interesseranno anche il recente percorso ciclopedonale che collega Noventa di Piave a San Donà di Piave. Il tratto oggetto di manutenzione si estende dall’attraversamento pedonale di fronte alla chiesa di Noventa fino a via Galilei, proseguendo in direzione Romanziol. Il percorso ciclopedonale, realizzato sul lato ovest di via Roma, rappresenta una nuova infrastruttura che unisce il centro di Noventa al tratto ciclabile già esistente nel comune di San Donà, lungo la stessa strada provinciale. Questo percorso si estende per circa 900 metri e ha una larghezza di 2,60 metri, consentendo il transito bidirezionale di pedoni e ciclisti. L’opera, che ha richiesto un investimento di 820 mila euro, ha visto anche il ripristino delle fermate dell’Atvo e l’installazione di una nuova illuminazione pubblica. Si tratta di un intervento che punta a migliorare la viabilità e la sicurezza dei residenti, promuovendo al contempo un trasporto più sostenibile. I lavori rappresentano un passo avanti significativo per l’intera comunità, facilitando gli spostamenti e incentivando l’uso di mezzi ecologici, come la biciclett Continua a leggere
-
Redazione ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
da Ajaccio a Bonifacio Diario di Bordo – Giorno 4: Ajaccio → Bonifacio Il quarto giorno del mio viaggio in bicicletta in Corsica è iniziato con una scelta ponderata: invece di fermarmi a Porto Vecchio, come previsto inizialmente, ho deciso di concludere la tappa odierna a Bonifacio. La decisione è stata dettata anche dalle valutazioni sulle strutture ricettive ei loro costi. Un cambio di programma, ma con la stessa voglia di scoprire. Alle 9:00 ero già in sella, pronto a partire con una temperatura che si aggirava intorno ai 15°C. Il cielo sembrava promettere una tregua dalla pioggia, ma quella sensazione familiare che il tempo poteva cambiare da un momento all’altro non mi ha mai abbandonato. Ho imparato a convivere con questo: il meteo imprevedibile è parte del viaggio. Il tragitto di uscita da Ajaccio ha confermato ciò che ormai è diventato quasi una consuetudine per chi, come me, viaggia in bici: le ciclabili, se esistono, si interrompono e ti ritrovi su superstrade che sfidano ogni logica di sicurezza. Nonostante i controlli sulle tracce e su Google Maps, la via suggerita sembrava voler insistere su quei percorsi pericolosi. Ma passare su una superstrada non è un’opzione accettabile. Ho dovuto adattarmi, cercando strade secondarie che, sebbene più lunghe, fossero decisamente più sicure. Dopo una lunga pedalata, è arrivato il momento di affrontare la sesta salita della giornata. Un test per la mia resistenza fisica e mentale. La salita è iniziata all’80º km, un’ascesa di circa 5 km, ma l’ultimo tratto, con una pendenza del 16%, mi ha davvero messo alla prova. Non saprei nemmeno dire esattamente dove mi trovassi, ma il senso di sfida e fatica ha reso ogni metro conquistato un’impresa. Ho dovuto fermarmi, riprendere fiato, e mi sono concesso una pausa con due banane e due pesche. Ripartito con energia, non ho potuto evitare un incontro ravvicinato con la pioggia. Giusto dietro una curva, le gocce hanno iniziato a cadere. E naturalmente, come sempre accade, pioggia e discesa si sono combinati per offrirmi un’altra sfida. Le temperature durante la giornata hanno oscillato tra i 12°C ei 26°C, ma ho accettato con serenità questa alternanza di freddo e umidità, sapendo che fa parte del gioco del viaggiare in bicicletta: ci si bagna, ci si asciuga, e si continua a pedalare. Proseguendo il percorso, il paesaggio ha iniziato a mutare. Gli ultimi chilometri prima di raggiungere Bonifacio sembravano provenire da un altro pianeta. La strada era solitaria, come se fossi l’unico viaggiatore in questo angolo sperduto di mondo. Le rocce attorno a me si coloravano di verde e rosso, e il tutto assumeva un aspetto quasi lunare, in netto contrasto con l’azzurro del mare che intravedevo in lontananza. Poi, ecco Bonifacio. Uno spettacolo che toglie il fiato. Il castello, arroccato su un promontorio calcareo, sembrava aggrapparsi disperatamente alla roccia, con le unghie e con i denti. C’è una drammaticità in quella visione, un senso di sfida contro il tempo e gli elementi naturali. Prima o poi, quella roccia cederà, e il castello dovrà arrendersi alla forza della natura. Ma per ora, rimane lì, maestoso e fragile allo stesso tempo. Durante il percorso ho avuto la fortuna di ammirare anche la Torre di Roccapina, una torre genovese del XVI secolo, https://maps.app.goo.gl/nidLR9Z9MbHDb4eVA che domina dall’alto con una vista spettacolare sul mare. È difficile non fermarsi a contemplare la meraviglia della sua posizione, quasi scolpita dalla mano dell’uomo e della natura insieme. A completare il quadro, la famosa formazione rocciosa del “Leone di Roccapina”, un guardiano naturale di questo tratto di costa. La giornata si è conclusa così, con Bonifacio che mi ha accolto come solo questa antica città può fare: con la sua bellezza aspra e la sua storia incisa nella pietra. Un giorno che non dimenticherò facilmente, dove ogni curva, ogni salita e ogni sfida hanno Continua a leggere
-
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
Via Claudia Augusta in Bicicletta: Da Landeck al Passo di Resia Il percorso ciclabile della Via Claudia Augusta, che si snoda per 56 km da Landeck fino al Passo di Resia, rappresenta un viaggio indimenticabile attraverso le Alpi, combinando natura, storia e sport. Questo tratto è ideale per chi cerca un’esperienza cicloturistica ricca di paesaggi spettacolari e tappe culturali, senza eccessive difficoltà tecniche. Da Landeck a Prutz: Inizio del Viaggio Partendo da Landeck, il percorso inizia seguendo il fondovalle e attraversa la tranquilla località di Prutz. I primi chilometri sono piacevoli, con pendenze leggere che permettono di ammirare i paesaggi circostanti. Da qui, in alto sul versante occidentale della valle, si possono osservare le rinomate terrazze soleggiate di Ladis, Fiss e Serfaus, mete ideali per una breve deviazione o una sosta panoramica. Lungo il Fiume Inn verso Pfunds Continuando verso Pfunds, il percorso costeggia il fiume Inn, regalando ai ciclisti un itinerario tranquillo e immerso nella natura. Questo tratto è ideale per rilassarsi e pedalare senza fretta, godendo della bellezza alpina che circonda la strada. A Pfunds, è consigliata una breve pausa per esplorare il centro del paese, prima di proseguire verso le sfide altimetriche che attendono più avanti. Salita verso Nauders Da Pfunds, la strada inizia a salire verso Nauders, situata a 1.394 metri di altitudine. Questo tratto richiede maggiore impegno fisico, ma la salita è progressiva e non troppo ripida, rendendola accessibile anche a ciclisti di livello medio. Il panorama si apre gradualmente, offrendo scorci sempre più ampi e variegati, che includono montagne, prati e boschi. Una volta raggiunta Nauders, i ciclisti possono fermarsi per una meritata pausa, magari per visitare il Castello di Naudersberg, un’antica fortezza del XIII secolo trasformata in museo. La Sfida Finale: Il Passo di Resia Da Nauders inizia la sfida più impegnativa del percorso: una salita di circa 400 metri di dislivello che porta fino al Passo di Resia. Questo tratto richiede resistenza, ma il panorama che si svela lungo la strada ripaga abbondantemente gli sforzi. Man mano che si avanza verso il passo, la vista sulle cime circostanti diventa sempre più spettacolare. Al Passo di Resia, situato a 1.507 metri, i ciclisti possono godere di una vista mozzafiato e fare una deviazione verso il Cippo dei Tre Confini, un punto panoramico a 2.179 metri dove Austria, Svizzera e Italia si incontrano. Questo luogo simbolico rappresenta non solo una meta geografica, ma anche un punto di connessione tra culture diverse. Discesa verso la Val Venosta Superato il Passo di Resia, inizia una piacevole discesa che conduce i ciclisti in Italia, nella splendida Val Venosta. Qui il paesaggio cambia drasticamente: i frutteti e i vigneti della valle accolgono i viaggiatori con un clima più mite, tipico delle regioni alpine meridionali. La strada scende dolcemente, permettendo ai ciclisti di rilassarsi e godersi il percorso verso la destinazione finale: Merano, una città storica famosa per le sue terme e il centro culturale. In conclusione, il tratto ciclabile della Via Claudia Augusta da Landeck al Passo di Resia è un percorso affascinante e accessibile a ciclisti di medio livello. Con i suoi 56 km ricchi di paesaggi alpini, salite impegnative ma non estreme, e numerose attrazioni storiche e naturali, questo itinerario offre un’esperienza completa, adatta a chi Continua a leggere
-
Redazione ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
da Porto ad Ajaccio Diario di viaggio – Giorno 3: Porto → Ajaccio Il terzo giorno inizia con una piccola colazione, quasi simbolica, una tazza di caffè e qualche boccone per accompagnarmi all’alba di una nuova avventura. Il ricordo della fame di ieri mi suggerisce di tenere leggero il pasto, ma la strada mi attende e non voglio perdere tempo. Sono le nove del mattino quando mi metto in sella, con Ajaccio come meta, distante circa 100 chilometri, forse qualcosa in meno. Il cielo è coperto e non promette nulla di buono, ma la voglia di esplorare è più forte di qualsiasi incertezza meteorologica. I primi chilometri si rivelano una sfida: una salita di 11 chilometri sotto una pioggia battente. La fatica è tanta, ma poi ecco apparire le Calanche di Piana, spettacolari formazioni rocciose rosse che emergono dalla costa come sculture millenarie. Le loro forme quasi surreali catturano il mio sguardo e, per un momento, riescono a cancellare ogni traccia di negatività, quasi facendo dimenticare il freddo che penetra sotto gli abiti bagnati. Perché chiunque vada in bicicletta lo sa: il problema non è tanto la pioggia, quanto il freddo che ti entra dentro, soprattutto in discesa. Ma non sono solo in questo viaggio. Incontro altri ciclisti lungo il percorso, tutti spinti dallo stesso desiderio di continuare, di scoprire, di andare avanti nonostante il tempo avverso. C’è una sorta di complicità silenziosa tra noi, uno scambio muto che ci unisce in una sfida comune. La discesa si conclude, e con essa anche la pioggia sembra concederci una tregua. Mi fermo per un caffè caldo, un piccolo ristoro che mi riporta un po’ di calore. Ma la pausa dura poco: quattro curve più avanti e la pioggia riprende, quasi beffarda, come se volesse accompagnarmi per tutto il tragitto. Nonostante questo, il paesaggio che mi circonda è di una bellezza mozzafiato. Pedalando lungo la costa, posso ammirare il mare in tempesta che si infrange contro le scogliere, mentre la vegetazione selvaggia sembra resistere impavida. È uno spettacolo che riempie gli occhi e il cuore, e mi ricorda perché amo così tanto questi viaggi in bicicletta. Il percorso mi porta sempre più vicino ad Ajaccio, ma prima di concludere la giornata, una riflessione mi attraversa la mente. Amo fotografare i ponti. I ponti sono più che semplici strutture, sono simboli di connessione, unioni tra ciò che è separato. Che si tratti di rive, montagne o generazioni, i ponti rappresentano un passaggio, un andare avanti, un unire ciò che sembrava distante. Non esistono in natura; sono l’uomo che li crea, una delle sue sfide più grandi con la fisica e se stesso, e una delle poche cose che riesce a fare senza danneggiare troppo il pianeta. Alla fine, dopo una lunga giornata di pioggia e fatica, arrivo finalmente ad Ajaccio, e il sole mi accoglie come un premio inaspettato. Come se non bastasse, riesco persino a trovare il tempo per un tuffo rinfrescante in piscina. Un finale perfetto per una giornata intensa, fatta d Continua a leggere
-
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
Un’avventura in bicicletta tra i paesaggi incantati della Baviera: tra natura, storia e castelli da fiaba Immagina di pedalare attraverso villaggi medievali che sembrano usciti da una fiaba, di sentire l’aria frizzante delle Alpi e di scorgere in lontananza le torri di un castello che svettano tra le montagne. Questo non è un sogno, ma la realtà che ti aspetta in Baviera, una regione che sembra disegnata apposta per il cicloturismo. La Baviera è una terra di contrasti: dai fiumi tranquilli che scorrono tra i vigneti, ai picchi maestosi delle Alpi, fino ai castelli leggendari che sembrano usciti da un libro di favole. E il modo migliore per viverla è in sella a una bicicletta. Un itinerario da sogno: la Strada Romantica Se esiste un percorso che rappresenta al meglio la bellezza della Baviera, è la Strada Romantica. Questo itinerario, lungo circa 460 km, ti accompagna in un viaggio che parte dalla vivace Würzburg e ti porta fino a Füssen, ai piedi delle Alpi, in un crescendo di meraviglie naturali e storiche. Ogni tappa è un’avventura a sé, un capitolo di una storia che parla di epoche passate, tradizioni ancora vive e paesaggi mozzafiato. Würzburg: l’inizio della magia Il tuo viaggio comincia a Würzburg, una città che ti accoglie con le sue imponenti architetture barocche e un’atmosfera vivace. Prima di salire in sella, non perdere l’occasione di visitare la Residenza, un capolavoro di eleganza e storia. Pedalare fuori da Würzburg è come tuffarsi in un mare di vigneti che si estendono a perdita d’occhio, accarezzati dal vento e baciati dal sole. La dolcezza delle colline ti invita a rilassarti, a respirare a pieni polmoni e ad ammirare il paesaggio che si dispiega davanti a te. Villaggi fiabeschi e atmosfere da sogno A ogni curva, la Baviera ti riserva una sorpresa. Dopo pochi chilometri, ti trovi di fronte a Rothenburg ob der Tauber, un borgo medievale che sembra essersi fermato nel tempo. Le sue case a graticcio, le torri di guardia e le stradine acciottolate ti fanno sentire come in un film. Qui tutto sembra possibile: ti sembra di poter incrociare un cavaliere o di sentire il tintinnio delle spade in un duello. Fermati, scendi dalla bici e perditi nelle sue stradine, magari concedendoti un dolce Schneeballen, la tipica delizia locale. Ma il viaggio non finisce qui. Continuando a pedalare, incontri altri villaggi che ti tolgono il fiato, come Dinkelsbühl e Nördlingen, ciascuno con la propria storia da raccontare. Nördlingen, ad esempio, ti sorprende con il suo particolare posizionamento all’interno di un cratere meteoritico, un dettaglio che rende ancora più affascinante la scoperta. L’incontro con i castelli: il fascino di Neuschwanstein Mentre ti avvicini a Füssen, il paesaggio si fa sempre più selvaggio e le Alpi iniziano a dominare l’orizzonte. E poi, all’improvviso, eccolo: il castello di Neuschwanstein. Questo capolavoro, che sembra essere stato creato per ispirare poeti e artisti, si erge tra le montagne, circondato da foreste e laghi cristallini. Avvicinarsi in bicicletta ti regala un’emozione unica: ogni metro percorso ti avvicina a uno dei simboli più iconici della Baviera, un luogo che sembra uscito da una favola. La salita verso il castello può essere impegnativa, ma ogni goccia di sudore è ripagata dalla vista mozzafiato che ti attende. Da lassù, lo sguardo si perde tra le cime innevate e i laghi che brillano come gioielli al sole. La bellezza della Baviera non è solo nei suoi castelli e nei suoi villaggi. I fiumi che attraversano la regione, come il Lech, ti accompagnano dolcemente nel tuo viaggio, offrendo pause rinfrescanti lungo le loro rive. Fermati, togli le scarpe e immergi i piedi nell’acqua fresca, lasciandoti cullare dal rumore gentile della corrente. I laghi bavaresi, come il Forggensee, sono altrettanto irresistibili. Ogni specchio d’acqua ti invita a fare una sosta, a stendere una coperta sull’erba e a goderti un picnic con prodotti locali. Il cielo limpido, le montagne che si specchiano nell’acqua e il silenzio della natura ti faranno sentire in pace con il mondo. Gusto e tradizione: una pausa gustosa lungo il percorso Ogni tappa in Baviera è un invito a scoprire i sapori locali. Dopo una lunga pedalata, non c’è nulla di meglio che fermarsi in una Biergarten (birreria all’aperto) e gustare un piatto di Weißwurst accompagnato da un pretzel e una birra fresca. La Baviera è famosa per la sua tradizione birraia, e sorseggiare una birra locale mentre il sole tramonta dietro le montagne è un’esperienza che non dimenticherai facilmente. Consigli per il viaggio La Strada Romantica è ben segnalata e adatta a ciclisti di ogni livello. Tuttavia, alcune sezioni, soprattutto quelle vicino alle Alpi, possono essere più impegnative. Se preferisci goderti il panorama senza troppa fatica, puoi optare per una bicicletta elettrica, che renderà anche le salite più ripide un gioco da ragazzi. Lungo il percorso, troverai strutture bike-friendly pronte ad accoglierti, con servizi dedicati ai ciclisti, come piccole officine, mappe dei Continua a leggere
-
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
Ciclabile Drago a Jesolo: Il Consiglio Comunale dà il via libera al progetto. Il 26 settembre 2024 segna un nuovo capitolo per la mobilità sostenibile a Jesolo, con l’approvazione unanime da parte del Consiglio Comunale della variante al Piano degli interventi per la realizzazione della pista ciclabile “Drago Jesolo”. Si tratta di un progetto atteso da tempo, che mira a migliorare l’accessibilità e a promuovere uno stile di vita più green tra cittadini e turisti. La pista ciclabile, che sarà lunga circa 1 chilometro, si snoderà in diverse sezioni, collegando il centro storico di Jesolo con altre aree strategiche della città. Il primo tratto, lungo circa 300 metri, correrà parallelo alle rampe di accesso di via Adriatico. Da lì, il percorso proseguirà per 600 metri lungo via Drago Jesolo, seguendo l’argine rialzato, offrendo una vista panoramica sulla zona circostante. Infine, l’ultimo tratto, lungo circa 100 metri, sarà costruito a sbalzo e condurrà direttamente al piazzale del vecchio municipio, conosciuto anche come l’ex Casa del Littorio. Il progetto, dal valore complessivo di 1,6 milioni di euro, verrà finanziato in parte attraverso fondi europei. Circa 500 mila euro saranno infatti coperti dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), a conferma dell’importanza della ciclabile non solo a livello locale, ma anche come parte di una più ampia strategia di sostenibilità e sviluppo territoriale. Attualmente è in corso la raccolta dei pareri necessari per l’approvazione definitiva del progetto esecutivo. Successivamente, si procederà con l’avvio della gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori. Secondo le previsioni, la realizzazione della pista potrebbe partire entro i prossimi mesi, con la speranza di concludere l’intero tracciato entro la fine del 2025. Questa ciclabile rappresenta non solo un’opportunità per migliorare i collegamenti interni alla città, ma anche un forte segnale di attenzione verso il tema della mobilità sostenibile e della qualità della vita per residenti e visitatori. Jesolo continua così a puntare su progetti che integrano infrastrutture e ambient Continua a leggere
-
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
Torino in bicicletta: scoprire la città a due ruote Torino, elegante città sabauda, è un luogo perfetto per essere scoperto in bicicletta. Con il suo mix di storia, arte e paesaggi naturali, il capoluogo piemontese offre numerosi itinerari adatti a ciclisti di ogni livello, dai principianti agli appassionati del cicloturismo. Le lunghe piste ciclabili, i parchi e le rive del Po regalano la possibilità di esplorare angoli nascosti, lontano dal traffico cittadino e immersi nella tranquillità. La rete ciclabile di Torino Negli ultimi anni, Torino ha investito molto nella mobilità sostenibile, sviluppando una vasta rete di piste ciclabili. La città è attraversata da percorsi ben segnalati, che rendono semplice e sicuro spostarsi in bicicletta. Tra questi, il Bici Plan, un piano comunale che mira a incrementare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano, ha portato alla creazione di numerosi percorsi sicuri per i ciclisti. Uno dei tracciati più apprezzati è la ciclovia lungo il fiume Po. Questo itinerario permette di pedalare costeggiando il fiume, attraversando parchi, aree verdi e antiche residenze reali come il Castello del Valentino. È un percorso tranquillo, adatto anche alle famiglie, che offre splendide vedute sulle colline torinesi e un contatto diretto con la natura, pur restando a pochi minuti dal centro. Itinerari imperdibili a Torino Per chi desidera una pedalata panoramica e culturale, un ottimo punto di partenza è Piazza Castello, il cuore pulsante della città. Da qui si può partire per un tour tra i principali monumenti, come la Mole Antonelliana, simbolo della città, e il Palazzo Reale. Pedalando attraverso i portici storici, ci si può fermare per un caffè o una pausa in uno dei tanti locali storici della città. Un’altra tappa interessante è il Parco del Valentino, il parco cittadino più famoso di Torino. Situato lungo il Po, è un’area verde ideale per chi cerca una pedalata rilassante. All’interno del parco, oltre al Castello, si può visitare il suggestivo Borgo Medievale, una ricostruzione di un antico villaggio medievale perfettamente immerso nella natura. Per i più avventurosi: pedalare verso la collina Se sei un cicloturista alla ricerca di una sfida più impegnativa, la Collina di Superga è la meta ideale. Questa salita, famosa per il suo santuario e la spettacolare vista panoramica sulla città e sulle Alpi, è una delle preferite dagli appassionati di ciclismo. Il percorso parte dal centro di Torino e, attraverso strade che serpeggiano tra vigneti e boschi, conduce alla cima della collina. La fatica della salita viene ampiamente ripagata dalla bellezza del paesaggio e dalla sensazione di libertà che si prova una volta raggiunta la vetta. Torino e dintorni: escursioni cicloturistiche Per chi desidera avventurarsi fuori città, i dintorni di Torino offrono numerose opportunità di escursioni in bicicletta. A pochi chilometri dal centro si trova il Parco Naturale della Mandria, un’area protetta che ospita una vasta rete di sentieri ciclabili immersi nel verde. Qui è possibile pedalare in un contesto naturalistico di grande bellezza, tra prati, boschi e laghetti, avvistando anche animali selvatici come cervi e daini. Un’altra opzione è la ciclovia delle Residenze Reali, che collega Torino alle antiche residenze sabaude, come la Reggia di Venaria e il Castello di Rivoli. Questo percorso cicloturistico permette di unire storia, cultura e sport, ped Continua a leggere
-
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
Finanziamento da 1,5 Milioni di Euro per la Ciclopedonale della Valganna: Un Nuovo Passo Verso Varese La ciclopedonale della Valganna si prepara a fare un importante balzo in avanti grazie a un finanziamento di 1,5 milioni di euro. La Giunta di Regione Lombardia, con la delibera n. 3089, ha approvato lo stanziamento di fondi per proseguire il progetto, che mira a collegare il suggestivo percorso naturalistico a Varese. Un passo decisivo per lo sviluppo della mobilità sostenibile e il turismo locale. Il finanziamento rappresenta un nuovo step nell’ambizioso progetto della Comunità Montana del Piambello, che prevede la creazione di una rete ciclabile sicura e accessibile, perfetta per escursionisti, ciclisti e famiglie. Il nuovo tratto di pista ciclopedonale si estenderà dal laghetto Fonteviva fino alle grotte di Valganna, un percorso che promette di regalare panorami spettacolari immersi nel verde. La Valganna è da sempre una destinazione apprezzata per la sua natura incontaminata, con laghi, boschi e rilievi montuosi che attirano gli amanti delle attività all’aria aperta. La creazione di un’infrastruttura ciclabile sicura e ben collegata a Varese non solo valorizzerà il territorio, ma promuoverà anche il turismo sostenibile e la fruizione responsabile dell’ambiente. Un Collegamento Diretto con Varese L’obiettivo finale del progetto è quello di collegare la ciclopedonale direttamente con Varese, creando un percorso che sarà non solo un’attrazione turistica, ma anche una risorsa preziosa per la mobilità locale. La realizzazione del nuovo tratto dal laghetto Fonteviva fino alle grotte di Valganna segna un importante progresso verso questa meta, offrendo ai cittadini Continua a leggere
-
Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 mesi, 1 settimana fa
Pedalare in Danimarca: Un Paradiso per il Cicloturismo Se ami viaggiare in bicicletta, la Danimarca dovrebbe essere in cima alla tua lista di destinazioni. Questo piccolo paese scandinavo è un vero paradiso per i cicloturisti, grazie alla sua rete estesa di piste ciclabili, paesaggi mozzafiato e una cultura che abbraccia pienamente la mobilità sostenibile. Che tu stia cercando una vacanza rilassante tra le campagne o un’avventura tra città ricche di storia e cultura, pedalare in Danimarca offre un’esperienza unica. La Rete Ciclabile Danese Uno dei motivi principali per cui la Danimarca è così popolare tra i cicloturisti è la qualità e l’estensione della sua rete ciclabile. Il paese vanta oltre 12.000 chilometri di percorsi ciclabili, molti dei quali attraversano aree naturali, città e piccoli villaggi. La rete include percorsi nazionali, regionali e locali, tutti ben segnalati e sicuri, rendendo la pianificazione di un viaggio in bicicletta un gioco da ragazzi. Tra i percorsi più famosi c’è la Ciclovia del Mare del Nord, un itinerario che costeggia la costa occidentale della Danimarca, offrendo panorami spettacolari sulle spiagge sabbiose e le dune. Un altro percorso da non perdere è la Ciclovia di Berlino-Copenaghen, che collega la capitale danese alla capitale tedesca, attraversando foreste, laghi e pittoreschi paesini. Una Cultura Amica delle Biciclette La Danimarca è nota per essere uno dei paesi più bike-friendly al mondo. A Copenhagen, ad esempio, ci sono più biciclette che auto e il 62% dei suoi abitanti si sposta in bici ogni giorno. Questo si riflette nelle infrastrutture urbane: piste ciclabili ampie e ben separate dal traffico automobilistico, semafori dedicati ai ciclisti e parcheggi per biciclette ovunque. Questo approccio orientato alle biciclette rende il cicloturismo in Danimarca non solo pratico, ma anche sicuro e piacevole. Le auto sono abituate a condividere la strada con i ciclisti e le città sono progettate per favorire gli spostamenti su due ruote. Natura e Paesaggi Danesi Oltre alle città, la vera bellezza del cicloturismo in Danimarca risiede nella natura che circonda i percorsi ciclabili. Le coste sono una delle principali attrazioni del paese, con spiagge immense e villaggi di pescatori che sembrano usciti da una cartolina. Lungo i sentieri, si incontrano paesaggi bucolici fatti di campi verdi, laghi tranquilli e antiche foreste. Tra i luoghi naturali più suggestivi da esplorare c’è la Scogliera di Møns Klint, sulla costa orientale, famosa per le sue spettacolari scogliere di gesso che si affacciano sul Mar Baltico. Gli amanti della fauna potranno godersi le riserve naturali come quella di Wadden Sea, patrimonio dell’umanità UNESCO, dove è possibile avvistare numerose specie di uccelli e foche. Organizzare un Viaggio in Bicicletta in Danimarca Pianificare un viaggio in bicicletta in Danimarca è semplice, grazie alla vasta gamma di servizi e risorse disponibili. Ci sono numerosi punti di noleggio bici sparsi in tutto il paese, spesso con la possibilità di noleggiare biciclette elettriche per chi cerca un aiuto extra sulle lunghe distanze o sui terreni collinari. Molti percorsi offrono aree di sosta attrezzate, con tavoli da picnic e ripari per le giornate più ventose. Per quanto riguarda l’alloggio, la Danimarca è ricca di campeggi, molti dei quali sono attrezzati per i cicloturisti, ma non mancano B&B, agriturismi e hotel bike-friendly lungo i principali itinerari. Inoltre, i traghetti e i treni accettano le biciclette, permettendo di combinare facilmente diversi mezzi di trasporto durante il viaggio. La Libertà di Esplorare Uno degli aspetti più affascinanti del cicloturismo in Danimarca è la libertà di esplorare a tuo ritmo. Puoi decidere di pedalare lungo i percorsi più battuti o avventurarti fuori dai sentieri più conosciuti, scoprendo angoli nascosti e piccoli borghi accoglienti. Ogni curva del percorso può rivelare un nuovo scorcio mozzafiato, una spiaggia appartata o un caffè dove rilassarsi dopo una lunga pedalata. In definitiva, la Danimarca offre una combinazione perfetta di infrastrutture eccellenti, paesaggi incantevoli e una cultura ciclistica che rendono il cicloturismo un’esperienza indimenticabile. Che tu sia un ciclista esperto o un principiante, pedalare attraverso questo paese ti regalerà momenti di pura l Continua a leggere
- Carica di più