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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
Bonus Bici Emilia-Romagna 2025 – Come funziona e chi può accedervi L’Emilia-Romagna conferma il suo impegno per la mobilità sostenibile stanziando oltre due milioni e mezzo di euro per il Bonus Bici 2025. Questo incentivo, rivolto ai cittadini residenti nei 207 comuni inclusi nel bando, permetterà di ricevere un contributo fino a mille euro per l’acquisto di una nuova bicicletta a pedalata assistita. Dettagli del Bonus Il Bonus Bici potrà essere richiesto per acquisti effettuati dal 1° gennaio 2025, con le domande che si apriranno online il 9 gennaio 2025 alle ore 14. L’ammontare del bonus varia a seconda della tipologia di bicicletta: 500 euro per una bicicletta a pedalata assistita. 1.000 euro per una cargo bike a pedalata assistita. In ogni caso, il contributo non potrà superare il 50% del prezzo d’acquisto. Chi può richiedere il Bonus Non tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna potranno accedere al Bonus Bici. Sarà necessario verificare se il proprio comune di residenza rientra tra i 207 indicati nel bando regionale. Perché il Bonus Bici è importante? Questo incentivo non è solo un’opportunità per risparmiare sull’acquisto di una nuova bicicletta, ma rappresenta anche un passo avanti nella riduzione dell’inquinamento urbano e nella promozione di stili di vita più sani e sostenibili. Come ottenere informazioni Per conoscere tutti i dettagli sul Bonus Bici 2025 e verificare la propria idoneità, si invita a consultare il sito ufficiale della Regione Emilia-Romagna, dove sarà possibile accedere anche al portale per presentare la domanda online.Con questa iniziativa, l’Emilia-Romagna conferma la sua attenzione verso una mobilità sempre più verde, incentivando i cittadini a scegliere mezzi ecologici e contribuendo al Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
Modena investe nella mobilità ciclabile con il prolungamento della dorsale via Emilia Ovest La città di Modena fa un altro passo avanti verso una mobilità sempre più sostenibile. È stato recentemente ammesso a finanziamento il progetto per la realizzazione di un nuovo tratto della dorsale ciclabile di via Emilia Ovest, che collegherà le vie Salgari e Delfini.Grazie alla partecipazione al Bando regionale per la promozione della mobilità ciclabile, Modena ha ottenuto un finanziamento di 920 mila euro, a cui si aggiungerà un contributo comunale di 400 mila euro, per un investimento complessivo di circa 1,32 milioni di euro.Il progetto prevede ora la redazione e approvazione del piano esecutivo, mentre il cofinanziamento comunale sarà assegnato con la prossima variazione di Bilancio. Un collegamento strategico La dorsale ciclabile di via Emilia Ovest è un’arteria fondamentale per la mobilità sostenibile di Modena, collegando il centro storico con la periferia ovest. L’intervento cofinanziato si inserisce in continuità con il tratto in corso di ultimazione tra il supermercato Conad e via Salgari e permetterà di estendere il percorso fino all’area industriale di Modena Ovest. Questo nuovo tratto offrirà un collegamento diretto con la rete ciclabile urbana, integrandosi con i principali poli attrattori della città, tra cui: Le stazioni ferroviarie di Piazza Dante e Piazza Manzoni. L’autostazione del trasporto pubblico locale. Benefici per la città La realizzazione di questo tratto ciclabile rappresenta un passo importante per incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. Il progetto mira a ridurre il traffico veicolare, migliorare la qualità dell’aria e promuovere uno stile di vita più sano per i cittadini modenesi.Con questo intervento, Modena continua a investire in infrastrutture che puntano a rendere la città più vivibile, sostenibile e attenta alle esigenze dei ciclisti. Un ulteriore esempio di come i fondi pubblici possa Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
Un Itinerario Cicloturistico in Puglia: Tra Storia, Natura e Mare La Puglia, con la sua straordinaria combinazione di bellezze naturali, borghi storici e clima mite, rappresenta una delle destinazioni più affascinanti per il cicloturismo in Italia. Oggi vi propongo un itinerario unico che vi porterà attraverso alcune delle perle della regione: un percorso che parte da Polignano a Mare, attraversa i suggestivi trulli di Alberobello e termina nelle incantevoli campagne della Valle d’Itria. Tappa 1: Polignano a Mare – Il fascino del mare e delle scogliere Il viaggio inizia a Polignano a Mare, una cittadina costiera famosa per le sue spettacolari scogliere a picco sul mare Adriatico. Dopo una passeggiata nel centro storico, con le sue strette vie lastricate e i punti panoramici mozzafiato, potrete salire in sella alla vostra bici e dirigervi verso l’entroterra. Uscendo da Polignano, il percorso segue strade tranquille circondate da ulivi secolari, muretti a secco e campi di grano dorato. Le dolci colline della zona offrono una pedalata piacevole e adatta a tutti, con lievi dislivelli che rendono il tragitto mai monotono. Tappa 2: Alberobello – Il regno dei trulli Dopo circa 35 km, raggiungerete Alberobello, patrimonio dell’UNESCO e simbolo indiscusso della Puglia. Qui potrete ammirare i celebri trulli, le caratteristiche abitazioni in pietra a secco con i tetti a cono. Una pausa è d’obbligo per esplorare il Rione Monti e il Rione Aia Piccola, i due quartieri più iconici del paese. Per chi viaggia in bici elettrica o vuole affrontare una sfida più impegnativa, è possibile prolungare il percorso verso Locorotondo, un borgo arroccato su una collina che regala panorami spettacolari sulla Valle d’Itria. Tappa 3: La Valle d’Itria – Tra vigneti e masserie L’ultima parte dell’itinerario vi conduce nel cuore della Valle d’Itria, un paradiso rurale fatto di vigneti, campi di grano e masserie storiche. Qui il ritmo rallenta, permettendovi di immergervi completamente nella tranquillità della natura pugliese. Pedalando su strade bianche o poco trafficate, potrete raggiungere Cisternino, altro borgo da cartolina con le sue case bianche e i vicoli ombreggiati. Questo è il luogo ideale per una sosta culinaria: non lasciatevi sfuggire le “bombette”, involti Continua a leggere
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Redazione ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
Elba Gravel Elba Gravel: avventura, panorami e riflessioni sul cicloturismo L’Isola d’Elba, con i suoi paesaggi spettacolari e percorsi variegati, è una destinazione che conosco profondamente. Solitamente, i nostri giri in bicicletta seguono il senso antiorario, mantenendo il mare sulla destra e completando il giro dell’isola. Tuttavia, per noi del Pedale Pesciatino, questa parte dell’Elba è stata a lungo inesplorata. Oggi, affrontandola per la seconda volta, ho migliorato significativamente il percorso, aggiungendo passaggi unici e straordinari che meritano sicuramente di essere ripetuti. Dopo una partenza all’alba, abbiamo preso il traghetto delle 8:20 per Rio Marina. Già durante la salita verso Rio nell’Elba, il panorama ci ha regalato momenti spettacolari. Non poteva mancare una sosta per salutare il nostro amico Agri Rebua prima di dirigerci verso Capoliveri, dove ci attendeva la prima vera salita della giornata. La strada panoramica intorno al Monte Calamite ci ha lasciato senza fiato. Uno dei momenti più suggestivi è stato il passaggio al Laghetto di Terranera, una gemma nascosta dove il verde della vegetazione incontra il blu del mare. Un mix di single track e tratti a piedi ha reso il percorso ancora più emozionante. Dopo una breve sosta alla Fonte di Coppi per ricaricare le borracce, ci siamo diretti verso la salita del Volterraio, con pendenze che raggiungono il 15%. Nonostante la fatica, il panorama che si è aperto davanti ai nostri occhi dalla cima ha ripagato ogni sforzo. La discesa ci ha condotti fino a località Magazzini, dove ci siamo concessi una pausa con birra, primo e secondo. Una sosta meritata prima di concludere il giro con gli ultimi 6 km. Tuttavia, il costo del traghetto al rientro ha lasciato l’amaro in bocca. All’andata abbiamo pagato 22 € a persona, mentre al ritorno il prezzo è salito a 28 €, semplicemente perché il biglietto è stato acquistato a bordo. Non si tratta di una multa, ma di un sovrapprezzo incomprensibile per una richiesta fatta direttamente prima di salire sul traghetto. Un tempo, portare una bicicletta all’Elba non aveva alcun costo aggiuntivo: si pagava solo il biglietto passeggero. Oggi, 23 persone con biciclette al seguito spenderebbero meno portando una macchina. Questo è il riflesso di una mentalità miope che penalizza il cicloturismo, una forma di turismo tematico in grado di generare flussi economici e valorizzare l’isola anche fuori stagione. Le amministrazioni locali parlano tanto di sostenibilità, green e mobilità alternativa, ma poi rendono difficile, se non sconveniente, la fruizione dell’Elba in bicicletta. Un mezzo che occupa meno spazio di un ombrellone e che potrebbe attrarre turisti disposti a vivere e condividere la bellezza di questa isola. Nonostante queste problematiche, l’Elba resta una gemma unica, e il giro “Elba Grave” è un’esperienza che consiglio di provare. Tuttavia, mi auguro che le amministrazioni comprendano presto il Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
Arrivano 500 nuove bici elettriche condivise a Torino: il servizio di Dott si amplia Torino accelera verso la mobilità sostenibile con l’introduzione di 500 nuove biciclette elettriche condivise. Questo nuovo servizio, lanciato dalla società Dott, si aggiunge ai monopattini elettrici già gestiti dall’azienda nella città e in alcuni Comuni della provincia, come Collegno, Moncalieri, Nichelino e Rivoli. Come funziona il servizio? Le biciclette a pedalata assistita di Dott sono progettate per offrire un’alternativa ecologica e pratica agli spostamenti urbani. Con una velocità massima di 25 chilometri orari, sono equipaggiate con luci, riflettori e un cestino, rendendole adatte sia per i pendolari che per chi vuole muoversi in città in modo comodo e sicuro. Per utilizzare il servizio, basta scaricare l’app di Dott, registrarsi e localizzare la bici più vicina sulla mappa. Una volta trovata, si scannerizza il codice QR sul telaio per avviare il noleggio. Al termine della corsa, la bici può essere parcheggiata a bordo strada, e il pagamento viene completato tramite l’app. Quanto costa noleggiare una bici elettrica Dott? Il costo del noleggio è di 24 centesimi al minuto, senza spese aggiuntive per lo “sblocco” del mezzo. Per chi utilizza il servizio con regolarità, sono disponibili abbonamenti e carnet con sconti interessanti: Pass giornaliero: 3,99 euro per due corse di 30 minuti, valido 24 ore. Abbonamento “Dott Flex”: 2,99 euro al mese, con corse illimitate a 2 euro per 30 minuti ciascuna, per 30 giorni. Pacchetto mensile: 14,99 euro, con corse illimitate di 30 minuti a 1 euro l’una per un mese. Inoltre, per celebrare il lancio del servizio, i nuovi utenti possono approfittare di una corsa gratuita di 20 minuti inserendo nell’app il codice promozionale “Inbici”. Un passo avanti per la mobilità urbana L’introduzione delle bici elettriche condivise rappresenta un’importante novità per Torino e i Comuni limitrofi, promuovendo un modo di muoversi più sostenibile e contribuendo a ridurre l’impatto ambientale del traffico cittadino. Dott amplia così l’offerta di mezzi in sharing, offrendo una soluzione comoda, conveniente e accessibile a tutti.Con questa iniziativa, Torino si conferma una città sempre più attenta all’innovazione e alla sostenibilità, incentivando i cittadini a scegliere mezzi di trasporto più “green” Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
Venezia investe nella mobilità sostenibile: approvata una nuova pista ciclopedonale ad Asseggiano La Giunta comunale di Venezia ha recentemente dato il via libera al progetto definitivo per la realizzazione di una nuova pista ciclopedonale lungo via Asseggiano, un’iniziativa finanziata con i fondi del programma PN-METRO PLUS. Questa infrastruttura, promossa dall’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, rappresenta un passo significativo verso una mobilità più sostenibile e sicura per la città. Un nuovo collegamento strategico Il percorso, lungo 1,8 km, collegherà via Martiri di Marzabotto alle scuole medie dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” alla Gazzera, raccordandosi con altre piste ciclabili già esistenti, come quelle dell’ex ferrovia Valsugana, di via Risorgimento e della ciclopedonale della Dosa. Questo sistema integrato consentirà di connettere l’abitato di Asseggiano con il centro della Gazzera e i suoi servizi, promuovendo spostamenti più sostenibili e migliorando la qualità della vita per i residenti.La nuova pista sarà separata dalla strada attraverso soluzioni mirate: un fossato alberato nelle aree agricole e un cordolo protettivo nei tratti urbani. Opere complementari per una viabilità più sicura Il progetto non si limita alla pista ciclopedonale, ma prevede una serie di interventi complementari volti a migliorare la sicurezza e la funzionalità dell’intera area: Raccordo ciclopedonale verso sud: Un nuovo tratto di 660 metri collegherà via Asseggiano con via Lucania, nei pressi dell’Istituto scolastico “Volta – Edison”. Questo percorso includerà una condotta per il collettamento delle acque meteoriche verso il Rio Cimetto. Nuovo accesso alla ciclopedonale della Valsugana: Un varco all’altezza di via del Gallo faciliterà gli spostamenti sostenibili verso fermate autobus, impianti sportivi e altri servizi locali. Attraversamenti sicuri: Sarà garantita la sicurezza degli attraversamenti ciclopedonali in punti critici, come l’area della Dosa e le scuole “Morin-Luzzatti” e “Don Milani”. Questo progetto dimostra l’impegno di Venezia nel promuovere una mobilità integrata e sostenibile, valorizzando il territorio e rispondendo alle esigenze di sicurezza e accessibilità della cittadinanza. La nuova pista ciclopedonale non solo favorirà gli spostamenti in bicicletta e a piedi, ma contribuirà anche a migliorare la vivibilità di quartieri come Asseggiano e la Gazze Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
Sestri Levante è Comune Ciclabile per il settimo anno consecutivo Sestri Levante riconosciuto Comune Ciclabile per il settimo anno consecutivo Sestri Levante si conferma un modello di sostenibilità e mobilità dolce, ricevendo per il settimo anno di fila il prestigioso riconoscimento di “Comune Ciclabile”. Questa mattina, presso la sede del Comune, il presidente di FIAB Tigullio, Marco Veirana, insieme ad alcuni membri dell’associazione, ha consegnato la bandiera distintiva di Comune Ciclabile al sindaco Francesco Solinas e all’assessore all’Ambiente Valentina Armanino. Questo emblema, concesso dalla FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), testimonia l’impegno della città nella promozione della mobilità sostenibile e nella realizzazione di infrastrutture per ciclisti e pedoni. Il riconoscimento di Comune Ciclabile non è solo un simbolo, ma rappresenta un impegno concreto verso politiche urbane più sostenibili. FIAB premia ogni anno le amministrazioni che lavorano per rendere le città più accessibili in bicicletta, migliorando la qualità della vita e contribuendo alla riduzione dell’inquinamento e del traffico urbano. Sestri Levante ha dimostrato di voler incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, grazie a percorsi sicuri e accessibili a tutti. In questi sette anni, il Comune ha investito in ciclabili, aree pedonali e infrastrutture per rendere sempre più facile e piacevole spostarsi su due ruote. Iniziative come queste non solo rendono più sicure le strade per i ciclisti, ma promuovono uno stile di vita sano e rispettoso dell’ambiente. La bandiera di Comune Ciclabile conferma che Sestri Levante è sulla buona strada per diventare un esempio virtuoso di mobilità sostenibile per tutta la Liguria e per il paese. Grazie a questi progetti, Sestri Levante non è solo una meta turistica di grande fascino, ma anche un luogo dove la comuni Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
Scoprire il Piemonte in bicicletta: Da Mondovì a Ceva tra natura, storia e sapori Per gli appassionati di cicloturismo, il Piemonte offre una vasta rete di percorsi suggestivi, tra cui la tratta da Mondovì a Ceva è un’esperienza unica. Questo itinerario, situato nella provincia di Cuneo, permette di immergersi in un paesaggio affascinante, tra dolci colline, vigneti e borghi storici. Andiamo a scoprire come organizzare al meglio questo tour in bicicletta, cosa vedere lungo la strada e come assaporare il meglio di questa zona del Piemonte. Mondovì è il punto di partenza perfetto per questo percorso. La città ha una lunga storia che risale al Medioevo e offre un centro storico ricco di edifici antichi e angoli pittoreschi. Prima di partire in sella alla bici, vale la pena fare una passeggiata per scoprire Piazza Maggiore, il cuore medievale della città, e magari prendere la funicolare che collega la parte bassa con il rione di Mondovì Piazza, da cui si gode una vista spettacolare sulle colline circostanti. Mondovì è anche famosa per le sue ceramiche artistiche: una piccola deviazione al Museo della Ceramica può essere interessante per chi vuole conoscere meglio l’artigianato locale. Il percorso da Mondovì a Ceva si sviluppa su circa 30 chilometri di strade secondarie e tranquille, con un dislivello complessivo che lo rende accessibile anche ai cicloturisti di livello medio. La strada si snoda attraverso la campagna, dove si alternano vigneti, frutteti e prati verdi, offrendo un paesaggio variegato e rilassante.Da Mondovì, si parte in direzione di Briaglia, un piccolo borgo immerso nella natura che offre un bel panorama sui rilievi circostanti. Proseguendo verso Niella Tanaro, il percorso si addentra in un’area più boschiva. La strada è principalmente pianeggiante, con qualche lieve salita, che permette di pedalare con tranquillità e di ammirare il paesaggio senza fretta.A metà strada circa, si raggiunge Lesegno, un piccolo paese che merita una breve sosta. Qui è possibile visitare il Castello di Lesegno, una fortezza medievale che conserva ancora parte delle sue mura e che offre una splendida vista sui dintorni. Per gli amanti del relax, si può optare per una pausa al Parco Fluviale del Tanaro, un’area naturale perfetta per un picnic o per qualche momento di ristoro prima di riprendere il viaggio.Lasciandosi Lesegno alle spalle, si prosegue verso Ceva. L’ultimo tratto dell’itinerario è particolarmente piacevole, con strade che attraversano campi e piccoli boschi. Ceva è una cittadina dal fascino unico, nota per il suo centro storico ben conservato e per la Rocca di Ceva, una fortezza che domina il paesaggio. All’arrivo, vale la pena fare una passeggiata in centro e fermarsi in una delle trattorie locali per assaporare i piatti tipici della cucina piemontese, come i ravioli al plin o la bagna cauda. Gastronomia e prodotti locali Oltre alla bellezza del paesaggio, questo itinerario consente di scoprire anche i sapori della tradizione culinaria piemontese. Durante il percorso, è possibile fermarsi in piccole botteghe e agriturismi per acquistare specialità come formaggi locali (tra cui il famoso Raschera DOP), miele e vini del Monregalese. Molte aziende agricole della zona offrono degustazioni su prenotazione, un’occasione ideale per gustare i prodotti locali e per s Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
I benefici della bicicletta per le persone anziane: salute e benessere su due ruote L’uso della bicicletta è un’attività che porta grandi benefici a persone di tutte le età, ma riveste un’importanza speciale per gli anziani. La bicicletta offre un’attività a basso impatto, che migliora la salute fisica e mentale senza richiedere sforzi estremi o attrezzature complesse. Vediamo nel dettaglio come l’uso regolare della bicicletta possa favorire il benessere delle persone anziane. Miglioramento della salute cardiovascolare Andare in bicicletta è un ottimo esercizio aerobico che stimola il cuore, migliora la circolazione e abbassa la pressione sanguigna. Contribuisce a mantenere elastici i vasi sanguigni e a rafforzare il cuore, riducendo così il rischio di malattie cardiovascolari, un problema comune tra le persone anziane. Inoltre, un miglioramento della circolazione aiuta a prevenire problemi di gonfiore e pesantezza alle gambe. Aumento della forza muscolare e della mobilità articolare Pedalare è un’attività che allena i muscoli delle gambe, dei glutei e dei polpacci, mantenendoli tonici e funzionali. Questo è particolarmente importante per gli anziani, poiché con l’avanzare dell’età la massa muscolare tende a ridursi. La bicicletta, inoltre, aiuta a mantenere la flessibilità delle articolazioni, un fattore chiave per prevenire problemi di mobilità. Grazie al movimento continuo e ritmico, pedalare è un esercizio ideale per chi soffre di rigidità articolare o artrite. Riduzione del rischio di cadute e miglioramento dell’equilibrio Mantenere l’equilibrio diventa più difficile con l’età, aumentando il rischio di cadute e fratture. La bicicletta aiuta a rafforzare i muscoli stabilizzatori e migliora la coordinazione, entrambi elementi fondamentali per un buon equilibrio. In questo senso, l’uso di biciclette elettriche a pedalata assistita o di biciclette reclinate può essere una buona opzione per gli anziani che hanno difficoltà a mantenere l’equilibrio su una bicicletta tradizionale. Controllo del peso corporeo e prevenzione del diabete Pedalare è un’attività che consuma calorie e aiuta a mantenere un peso corporeo equilibrato, riducendo il rischio di obesità e malattie correlate, come il diabete di tipo 2. Inoltre, l’esercizio regolare stimola il metabolismo, migliorando il controllo dei livelli di zucchero nel sangue. Questo è particolarmente importante per le persone anziane, che sono più soggette al rischio di diabete. Miglioramento della salute mentale e riduzione dello stress L’attività fisica all’aperto, come il ciclismo, favorisce il rilascio di endorfine, migliorando l’umore e riducendo lo stress. Per molti anziani, uscire in bicicletta può rappresentare un momento di relax e benessere mentale, specialmente se l’attività viene svolta in luoghi piacevoli come parchi o piste ciclabili. La bicicletta offre anche un’opportunità di socializzazione: partecipare a gruppi di ciclisti o a uscite di gruppo può contribuire a ridurre il rischio di isolamento sociale, spesso comune tra le persone anziane. Sostegno al sistema immunitario L’esercizio fisico moderato e regolare, come la bicicletta, contribuisce a rafforzare il sistema immunitario. Questo è particolarmente importante per gli anziani, poiché il sistema immunitario tende a indebolirsi con l’età, aumentando la vulnerabilità a infezioni e malattie. Pedalare stimola la circolazione e ossigena i tessuti, migliorando così la risposta immunitaria del corpo. Consigli per una bicicletta sicura e adatta agli anziani Per beneficiare al massimo dell’uso della bicicletta, è importante scegliere il modello giusto e seguire alcune precauzioni: Scegliere una bicicletta adatta: le biciclette elettriche a pedalata assistita possono essere una buona soluzione per gli anziani, poiché permettono di affrontare distanze maggiori con minore sforzo. Anche i modelli reclinati o le triciclette possono essere utili per chi ha problemi di equilibrio. Utilizzare protezioni: casco, guanti e luci sono fondamentali per garantire la sicurezza. Le protezioni possono ridurre i rischi in caso di caduta e rendere l’uso della bicicletta più sicuro. Pedalare in ambienti sicuri: scegliere piste ciclabili o percorsi tranquilli e poco trafficati è importante per evitare incidenti. È meglio evitare strade trafficate e puntare su percorsi in parchi o zone residenziali. Controllo medico: prima di iniziare a usare la bicicletta, è sempre consigliabile un controllo medico, per assicurarsi che il proprio stato di salute permetta questo tipo di attività. L’uso della bicicletta è un’attività semplice ma efficace, che può offrire grandi benefici alle persone anziane, sia fisici che mentali. Dal miglioramento della salute cardiovascolare alla prevenzione del diabete, fino al benessere psicologico, pedalare regolarmente contribuisce a migliorare la qualità della vita e a mantenere un’autonomia preziosa. Con un po’ di attenzione alla sicurezza e alla scelta del mezzo giusto, la bicicletta può diventare u Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
Milano Abbraccia la Mobilità Sostenibile: Il Progetto “Adotta una Ciclabile” Trasforma la Città Milano si muove verso un futuro più verde grazie a un’iniziativa innovativa: il progetto “Adotta una Ciclabile,” promosso da KLM in collaborazione con la Città Metropolitana di Milano. Questo intervento, che celebra il completamento della manutenzione della pista ciclabile nella zona Corelli-Idroscalo, rappresenta un passo concreto nella direzione della mobilità sostenibile e della riqualificazione delle infrastrutture per chi si sposta su due ruote. La città, già attenta ai temi ambientali, trova così un nuovo alleato nel miglioramento delle sue aree ciclabili, puntando a uno stile di vita più sano e rispettoso dell’ambiente. Un Progetto per Promuovere l’Uso della Bicicletta “Adotta una Ciclabile” non è solo una campagna di manutenzione, ma un invito a incentivare l’uso quotidiano della bicicletta in città. Questa iniziativa punta infatti a migliorare la qualità delle infrastrutture ciclabili, rendendole più sicure, accessibili e piacevoli da percorrere. La pista Corelli-Idroscalo è solo una delle aree coinvolte: grazie a interventi di questo tipo, Milano vuole incentivare i cittadini a scegliere la bici come mezzo di trasporto principale, riducendo il traffico automobilistico e l’inquinamento. Il progetto si inserisce in un contesto più ampio, che vede Milano tra le città italiane più attive nella promozione di una mobilità sostenibile. Con la sua rete di piste ciclabili, l’introduzione di aree pedonali e l’uso di mezzi pubblici a basso impatto ambientale, il capoluogo lombardo si propone come esempio di città moderna e green. L’iniziativa “Adotta una Ciclabile” rientra in una serie di azioni orientate a ridurre le emissioni di CO₂ e a migliorare la qualità dell’a Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa
La Strada delle Mele: Un Viaggio in Bicicletta nel Cuore del Pinerolese Sei un appassionato di ciclismo alla ricerca di un percorso che unisca panorami mozzafiato, natura e cultura rurale? La “Strada delle Mele” potrebbe essere la tua prossima avventura. Situato nel Pinerolese, questo itinerario cicloturistico ti porta attraverso un’ampia varietà di paesaggi, alternando strade asfaltate a tratti di sterrato, e offre un perfetto equilibrio tra sfida fisica e bellezza naturale. Un Percorso di Contrasti: Collina e Pianura Il percorso si snoda tra le colline e la pianura pinerolese, offrendo sfide e ricompense per ogni ciclista. La zona collinare intorno a Prarostino è l’area più impegnativa del tracciato: con un dislivello di circa 600 metri, mette alla prova la resistenza, ma compensa gli sforzi con viste spettacolari sulla pianura pinerolese. Nelle giornate limpide, il panorama si apre sulla catena alpina, dominata dal profilo maestoso del Monviso. Questo tratto, pur essendo il più faticoso, è anche il più memorabile, soprattutto per gli amanti della fotografia e dei paesaggi. Scendendo verso la pianura, il paesaggio cambia completamente. Qui, campi coltivati e frutteti dominano il panorama. La regione è rinomata per la sua produzione di mele, pere, pesche e prugne, e non è raro imbattersi in piccole bancarelle dove acquistare frutta fresca di stagione. Cavour è un luogo chiave per gli appassionati di mele, dove si trovano numerose varietà di questo frutto e si organizzano spesso mercatini locali. La Rocca di Cavour, una collina boscosa e riserva naturale che si erge solitaria nella pianura, rappresenta una deviazione interessante e offre scorci panoramici sulle alture circostanti. Tra Babano e Garzigliana, il percorso è più pianeggiante e tranquillo, attraversando distese di mais e grano. La presenza di cascine e allevamenti di bovini e suini rende questo tratto molto caratteristico. Qui il ritmo della pedalata rallenta, adattandosi alla serenità del paesaggio agricolo e alla calma interrotta solo dai trattori e dai mezzi agricoli. Tuttavia, l’assenza di ombra può rendere il tratto più caldo nelle giornate estive, quindi meglio avere con sé scorte d’acqua. Pinerolo e la Tradizione Equestre Raggiungendo Pinerolo, si nota l’importanza della tradizione equestre di questa città. Conosciuta per la storica scuola militare di equitazione, la zona è costellata di maneggi e allevamenti di cavalli. Per gli appassionati, questa è un’occasione per scoprire una parte importante del patrimonio culturale locale. Il Percorso ad Anello: Da Pinerolo a Bibiana e Ritorno L’itinerario parte dalla stazione di Pinerolo, un punto di partenza strategico per chi desidera arrivare in treno. Dopo aver attraversato il centro storico della città, il percorso procede verso il ponte sul torrente Chisone, dove si svolta a sinistra in direzione Miradolo, e da lì si arriva a San Secondo di Pinerolo con una breve salita.Da San Secondo, si prosegue in direzione Prarostino, affrontando la salita che porta alle colline. Questa è la parte più dura del percorso, ma una volta raggiunta la sommità, la vista sulla pianura ripaga ogni sforzo. Si scende quindi verso la pianura su strade poco trafficate, costeggiando colline e attraversando piccoli borghi agricoli come Bricherasio e Luserna, caratterizzati da vigneti e frutteti che testimoniano la ricchezza agricola della zona. Attraversata una fitta boscaglia, si prosegue verso Luserna San Giovanni e si ritorna a pedalare verso Luserna e Lusernetta fino a Bibiana. Da qui il percorso si dirige verso Cavour, con la possibilità di una sosta alla Rocca di Cavour per godere della sua natura incontaminata. Raggiunto Babano, il percorso diventa ancora più rilassante e silenzioso, incrociando piccoli borghi come Garzigliana, Macello e Baudenasca, fino a chiudere il circuito a Pinerolo. Dati Tecnici e Consigli per Affrontare il Percorso Con una lunghezza complessiva di 59 chilometri, la “Strada delle Mele” è classificata di media difficoltà. Il percorso è adatto sia a bici da gravel che mountain bike, per affrontare i tratti di sterrato in comodità. Vista la lunghezza e le pendenze in alcuni tratti, è consigliabile avere una buona preparazione fisica, oltre a rifornime Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
Brescia-Franciacorta – Pedalare tra le bollicine e i paesaggi incantati della Franciacorta Se siete alla ricerca di un’escursione in bicicletta che combini natura, cultura e gusto, il percorso ciclabile che da Paratico arriva a Brescia attraverso la Franciacorta è l’itinerario perfetto. In questo viaggio, l’itinerario si snoda tra colline ondulate, vigneti curati e antichi monasteri, dove la bellezza del paesaggio si intreccia al fascino delle rinomate bollicine di Franciacorta. La ciclabile, interamente asfaltata e quindi adatta a tutti, prende avvio da Paratico, piccolo borgo che si affaccia sul Lago d’Iseo, e si estende fino alla città di Brescia. Lungo il percorso, i ciclisti sono accolti dalla tranquillità dei vigneti, che fanno da sfondo ai panorami della Franciacorta, una delle zone vinicole più prestigiose d’Italia. La prima tappa significativa è Clusane sul Lago, un pittoresco paesino affacciato sul lago e famoso per le sue specialità culinarie, come la tinca al forno. Qui, una breve sosta consente di ammirare il panorama lacustre e di respirare l’atmosfera tranquilla della zona. Continuando sulla ciclabile, si raggiunge poi la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, un’area protetta che si estende su circa 360 ettari. Questo ambiente ricco di biodiversità, caratterizzato da specchi d’acqua circondati da canneti e boschi, rappresenta un punto ideale per una pausa rigenerante, con la possibilità di osservare numerose specie di uccelli acquatici. In cima a una collina, come una sentinella che veglia sul paesaggio, si trova il Monastero di San Pietro in Lamosa. Questo antico edificio religioso, fondato dai monaci cluniacensi, è un punto di interesse storico e culturale, da cui si gode di una vista straordinaria sulla riserva. La sua posizione panoramica rende il monastero una delle tappe più suggestive dell’intero itinerario. Proseguendo verso Brescia, si attraversano piccoli borghi e uliveti, incontrando un paesaggio rurale punteggiato di aziende vinicole e cantine dove è possibile fare una degustazione dei vini locali. L’arrivo a Brescia, con il suo centro storico ricco di monumenti, rappresenta il coronamento ideale di questa escursione. Questo percorso rappresenta una perfetta combinazione tra sport e piaceri enogastronomici, regalando agli amanti della biciclet Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
Al via i lavori per il nuovo percorso ciclopedonale sul lungo lago di Borghetto Una nuova opportunità per residenti e turisti di scoprire il lago in modo sostenibile sta prendendo forma a Borghetto, dove sono iniziati i lavori per la realizzazione di un percorso ciclopedonale lungo il lago. Questo progetto, sostenuto da finanziamenti regionali e da fondi comunali, rientra nell’ambito del PSR per l’Umbria 2014-2022, intervento 7.5.1, attraverso il quale il Comune ha ottenuto i fondi necessari per dare vita a questa iniziativa. L’annuncio è stato dato dalla sindaca Maria Elena Minciaroni, che ha sottolineato come questo percorso sia pensato per valorizzare l’area e promuovere un turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e accessibile a tutti. Il nuovo tracciato costeggerà il lungo lago, offrendo uno spazio sicuro per camminare, correre o pedalare immersi nel verde e nella tranquillità. Una delle caratteristiche principali di questo progetto è proprio l’attenzione all’accessibilità: il percorso sarà infatti privo di barriere architettoniche, pensato per garantire il massimo comfort a persone di tutte le età e abilità. Oltre alla passeggiata lungo il lago, il nuovo percorso ciclopedonale includerà aree di sosta con panchine, punti informativi e segnaletica per aiutare i visitatori a orientarsi. Saranno inoltre presenti aree panoramiche, perfette per fermarsi e godere della vista sul lago e sulle colline circostanti. L’obiettivo del progetto è quello di creare un collegamento tra il centro abitato e le bellezze naturali del lago, stimolando un nuovo tipo di fruizione del territorio e arricchendo l’offerta turistica di Borghetto. La sindaca ha espresso soddisfazione per l’avvio dei lavori, affermando che il percorso ciclopedonale rappresenta un investimento sul futuro del Comune, destinato a Continua a leggere
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Carretera de Sa Calobra: un percorso mozzafiato per il cicloturismo a Maiorca La Carretera de Sa Calobra è uno dei percorsi in bicicletta più spettacolari e ambiti di Maiorca, meta imperdibile per gli appassionati di cicloturismo in cerca di una sfida tra i paesaggi naturali più affascinanti del Mediterraneo. Questa strada leggendaria, che si snoda lungo le montagne della Serra de Tramuntana, è famosa per la sua vista mozzafiato, le curve strette e i tornanti che regalano a ogni curva emozioni e panorami unici. In questo articolo, esploriamo insieme ciò che rende la Carretera de Sa Calobra una delle destinazioni preferite dai ciclisti di tutto il mondo. Un po’ di storia: la nascita della strada di Sa Calobra La Carretera de Sa Calobra, nota anche come MA-2141, fu costruita negli anni ’30 per facilitare l’accesso al remoto villaggio di Sa Calobra e alla sua splendida cala. Il progetto, guidato dall’ingegnere Antonio Parietti, è stato un lavoro di precisione e ingegno architettonico: la strada si arrampica per 12,5 chilometri con una pendenza che arriva fino al 7%, avvolgendosi intorno alla montagna con ben 26 tornanti. La sua particolarità più famosa è il “Nus de Sa Corbata” (Nodo della Cravatta), un incredibile intreccio dove la strada si avvolge su sé stessa. Questa costruzione, quasi ardita per l’epoca, ha creato un percorso sinuoso e impegnativo che oggi è diventato una vera icona per il cicloturismo. L’esperienza del percorso in bicicletta Affrontare la Carretera de Sa Calobra in bicicletta è una sfida emozionante, ma non per tutti. La strada è in salita continua per gran parte del tragitto, e il vento può rendere alcuni tratti particolarmente impegnativi. La partenza, di solito, avviene dal villaggio di Escorca, per poi discendere fino alla baia di Sa Calobra; tuttavia, il vero “banco di prova” è il ritorno, affrontando la salita. Ogni chilometro è una scoperta, con panorami che si aprono su scogliere a picco sul mare, canyon profondi e vegetazione mediterranea. Pedalare qui significa immergersi completamente nella natura e nell’atmosfera isolana. I tornanti si susseguono, offrendo viste sempre diverse della montagna e del mare; la sensazione è di essere sospesi tra cielo e terra, circondati dal silenzio interrotto solo dal suono delle ruote e dal vento. Il fascino del “Nodo della Cravatta” Uno dei momenti clou del percorso è senza dubbio il Nodo della Cravatta. Questo particolare tornante rappresenta un punto di osservazione perfetto, dove fermarsi per ammirare la bellezza del tracciato e scattare qualche foto memorabile. Oltre ad essere uno spettacolo di ingegneria, il Nodo della Cravatta è un vero banco di prova per la resistenza dei ciclisti, che devono affrontare una curva a gomito in forte pendenza. Superarlo dà una sensazione di conquista, sapendo che si è superato uno dei tratti più famosi e difficili della strada. Preparazione e consigli per i ciclisti La Carretera de Sa Calobra è un percorso impegnativo che richiede una buona preparazione fisica. Ecco alcuni consigli pratici per affrontarlo al meglio: 1. Allenamento: È consigliato avere una buona resistenza e una certa esperienza con le salite, visto che i 12,5 km di Sa Calobra, sommati alla pendenza media, possono mettere a dura prova anche i ciclisti più allenati. 2. Attrezzatura: Assicurati che la tua bicicletta sia in perfette condizioni. In particolare, i freni devono essere impeccabili, data la discesa iniziale e i tratti di tornanti ripidi. 3. Orario: È preferibile iniziare il percorso nelle prime ore del mattino, evitando così il traffico delle auto turistiche e delle navette che portano i visitatori alla baia. 4. Idratazione e cibo: Portare acqua e qualche snack energetico è fondamentale. Non ci sono molti punti di ristoro lungo la strada, quindi è importante essere autosufficienti. 5. Sicurezza: I tornanti e le curve strette possono essere pericolosi, specialmente nelle ore di punta. È consigliabile tenere sempre la destra e fare attenzione alle auto, che spesso si incontrano in punti critici del percorso. Cosa ti aspetta alla fine: la Baia di Sa Calobra Il punto d’arrivo, la baia di Sa Calobra, è una delle spiagge più pittoresche di Maiorca. Una volta giunti qui, si può lasciare la bici e fare una breve passeggiata fino alla vicina Cala Tuent o visitare il Torrente de Pareis, una spettacolare gola naturale che sfocia nel mare. Questo è il momento perfetto per riposarsi e ricaricare le energie prima di affrontare il ritorno. La spiaggia di Sa Calobra, con le sue acque cristalline incastonate tra alte scogliere, è un premio meritato per ogni ciclista che ha completato la sfida. Perché scegliere la Carretera de Sa Calobra La Carretera de Sa Calobra non è solo una strada, è un’esperienza che combina avventura, natura e un po’ di sfida personale. Percorrerla in bicicletta è un’occasione per mettersi alla prova, ma anche per vivere da vicino la bellezza unica di Maiorca, un’isola capace di sorprendere e affascinare in ogni stagione. È il luogo ideale per chi cerca un cicloturismo emozionante, immerso in paesaggi di rara bellezza e avvolto da un’atmosfera che solo la Serra de Tramuntana può offrire.In conclusione, affrontare la Carretera de Sa Calobra significa immergersi in una delle più belle esperienze ciclistiche d’Europa. Preparazione, rispetto per la montagna e un pizzico di passione sono gli ingredienti per rendere questa avventura indimenticabile. Non resta che prendere la bici, allacciarsi il casco e partire alla scoperta di un Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
Ciclovia del Brenta: Da Padova a Venezia – Un Viaggio in Bici tra Natura e Storia La Ciclovia del Brenta è un percorso che affascina cicloturisti di ogni livello, offrendo un viaggio che unisce storia, cultura e una bellezza naturale mozzafiato. Questo itinerario collega Padova a Venezia, seguendo il corso del fiume Brenta attraverso scenari pittoreschi, ville storiche, borghi incantati e paesaggi fluviali che sembrano usciti da un dipinto. Il tragitto che parte da Padova e arriva a Venezia lungo la Ciclovia del Brenta è lungo circa 50 km e si snoda perlopiù lungo strade pianeggianti e poco trafficate, rendendolo ideale anche per ciclisti meno esperti o famiglie con bambini. La maggior parte del percorso si sviluppa seguendo il fiume Brenta e attraversa cittadine storiche e ville venete, offrendo non solo una splendida esperienza ciclistica, ma anche un viaggio nella storia della Serenissima Repubblica di Venezia. Il punto di partenza della ciclovia è Padova, conosciuta come la “Città dei Tre Senza”: il Santo senza nome (Sant’Antonio, chiamato semplicemente “Il Santo”), il Caffè senza porte (il celebre Caffè Pedrocchi, storicamente sempre aperto) e il Prato senza erba (Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa). Prima di partire, vale la pena fare una passeggiata tra le sue antiche piazze, magari visitando la Basilica di Sant’Antonio e il Prato della Valle. Da qui, il percorso inizia a snodarsi lungo l’argine del Piovego, il canale che un tempo collegava Padova a Venezia e ancora oggi segna il punto di partenza della Ciclovia del Brenta. Poco fuori Padova si entra nella zona di Stra, famosa per la Villa Pisani, una delle più belle e imponenti ville venete, costruita nel XVIII secolo e oggi visitabile. Al suo interno si trova un labirinto di siepi che è una delle attrazioni preferite dai visitatori. Questa villa, insieme ad altre lungo il Brenta, è simbolo dell’epoca d’oro della Serenissima, quando la nobiltà veneziana costruiva fastosi palazzi lungo il fiume per trascorrere l’estate lontano dalla città.Proseguendo in direzione di Dolo e Mira, si incontrano altre ville storiche come Villa Widmann e Villa Foscari, detta “La Malcontenta”. Questi luoghi trasportano il viaggiatore in un’epoca passata, e fermarsi per una visita è quasi obbligatorio. Anche chi non è appassionato di architettura rimarrà affascinato da questi palazzi signorili circondati da giardini curati, e dalla vista del Brenta che scorre placido. Il percorso continua tra ponticelli di legno e strade silenziose, costeggiando il Naviglio del Brenta, un corso d’acqua naturale che ha accompagnato per secoli la vita di queste terre. Lungo il percorso si attraversano borghi affascinanti come Dolo e Oriago, dove è possibile fare una sosta per un pranzo o un caffè. Molti dei ristoranti e delle trattorie offrono piatti tipici della cucina veneta e sono una sosta perfetta per gustare prodotti freschi e locali.Man mano che ci si avvicina alla laguna, l’atmosfera cambia: si respira l’aria salmastra della laguna veneziana e la vista inizia a farsi più ampia e affascinante. Prima di arrivare al cuore di Venezia, è possibile fermarsi a Fusina, dove si trovano diversi campeggi ideali per chi desidera trascorrere la notte vicino alla laguna. Da qui, una delle opzioni più scenografiche per entrare a Venezia è prendere il traghetto che arriva direttamente in città: un’esperienza unica, che permette di vedere la Serenissima dal suo elemento naturale, l’acqua.Arrivare a Venezia dopo una giornata di pedalate lungo il Brenta ha un sapore speciale. Ci si trova di fronte a una delle città più iconiche del mondo, ma l’accesso tramite la ciclovia offre una prospettiva meno convenzionale e più autentica, fatta di gradualità e immersione nella natura. Questo itinerario permette di vivere una giornata tra storia e natura, e di raggiungere una città unica come Venezia con un mezzo eco-sostenibile, capace di regalare una connessione profonda con il territorio. Non importa che tipo di cicloturista tu sia: pedalare lungo il Brenta significa fare un salto nella storia e Continua a leggere
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Avventura Cicloturistica: Da Saluzzo al Colle dell’Agnello Il cicloturismo è molto più di una semplice pedalata: è un viaggio immersivo che permette di assaporare ogni curva, ogni salita e ogni panorama con un ritmo lento, ma deciso. Tra gli itinerari cicloturistici più affascinanti del nord Italia, uno dei percorsi che ogni amante della bici dovrebbe provare almeno una volta nella vita è quello che da Saluzzo porta fino al Colle dell’Agnello. Con i suoi 2.744 metri di altitudine, il Colle dell’Agnello è il terzo valico asfaltato più alto d’Europa, un traguardo che attira ciclisti da tutto il mondo per la sua bellezza e la sfida che rappresenta. Partenza: Saluzzo, un Borgo tra Storia e Cultura Il viaggio inizia da Saluzzo, un incantevole borgo medievale nel cuore della provincia di Cuneo, situato alle pendici del Monviso. Saluzzo è una tappa iniziale ideale per gli amanti della cultura e della storia: passeggiando per le sue strade, si possono ammirare antiche residenze nobiliari, chiese medievali e le sue piazzette caratteristiche. Prima di partire, una visita al centro storico è quasi d’obbligo, e perché non fare un carico di energie con un buon caffè in uno dei bar che animano le stradine del borgo? Saluzzo – Casteldelfino: Verso la Valle Varaita Da Saluzzo si comincia a pedalare in direzione della Valle Varaita, attraversando piccoli paesi e borghi che punteggiano il paesaggio alpino. La strada qui è dolce e la pendenza non è ancora troppo impegnativa, ma è comunque un ottimo momento per prendere un buon ritmo e godersi la tranquillità della valle. Si passa per Verzuolo, con il suo imponente castello, e Melle, famoso per le sue specialità gastronomiche come la toma, un formaggio locale delizioso. Man mano che ci si avvicina a Casteldelfino, il paesaggio si fa sempre più selvaggio e alpino, regalando viste mozzafiato sui boschi e le cime circostanti. Casteldelfino è un ottimo punto per una sosta: il borgo, immerso tra foreste e montagne, offre un’atmosfera pittoresca e accogliente. Qui si può fare una pausa per assaporare qualche specialità locale o per riempire le borracce con l’acqua di montagna, fresca e pura. La Grande Salita: Da Chianale al Colle dell’Agnello La vera sfida del percorso inizia da Chianale, l’ultimo borgo italiano prima del confine francese, a oltre 1.800 metri di altitudine. Chianale è uno dei borghi più belli d’Italia, con le sue case in pietra, i balconi fioriti e un piccolo lago incantevole. Pedalando attraverso questo villaggio sembra di entrare in un’altra epoca, dove la montagna e la tradizione si fondono in modo perfetto. Da qui inizia la salita al Colle dell’Agnello, lunga circa 10 chilometri con una pendenza media che sfiora il 10% e punte che superano il 15%. È un tratto impegnativo, in cui ogni colpo di pedale richiede concentrazione e resistenza. Il paesaggio, però, ripaga di ogni sforzo: le montagne sembrano avvicinarsi, e il panorama si allarga a vista d’occhio, offrendo scorci che si imprimono nella memoria. È importante dosare le energie e mantenere un ritmo costante, fermandosi se necessario per ammirare la vista o per una pausa di recupero. Il Colle dell’Agnello: Sulla Vetà delle Alpi Quando finalmente si arriva al Colle dell’Agnello, la fatica è ricompensata da un panorama mozzafiato: da un lato l’Italia, dall’altro la Francia, con le montagne che si estendono all’infinito. Questo è un luogo speciale, dove si percepisce la bellezza maestosa delle Alpi in tutta la loro imponenza. Il senso di conquista e soddisfazione è indescrivibile, e il vento fresco che soffia sul colle sembra quasi un riconoscimento simbolico di tutto l’impegno messo nella salita. Dal Colle dell’Agnello, i ciclisti più allenati possono continuare l’avventura verso la Francia, scendendo nella valle del Queyras, oppure si può fare una sosta e riposare prima di intraprendere la discesa verso Chianale. Il percorso di ritorno offre una vista completamente diversa, e scendere lungo le curve affrontate in salita dà una sensazione di leggerezza e di libertà unica. Consigli Utili per Affrontare l’Itinerario Allenamento e Preparazione: Questo percorso è adatto a ciclisti ben allenati. La salita al Colle dell’Agnello richiede un buon livello di resistenza e preparazione fisica. Attrezzatura: Una bicicletta da strada leggera con rapporti adatti alla montagna è fondamentale. Portate con voi anche una giacca antivento, poiché le temperature in quota possono essere molto fresche, anche in estate. Sicurezza: La strada è panoramica ma stretta in alcuni punti, quindi è consigliabile pedalare con prudenza, soprattutto durante la discesa. È utile informarsi sulle condizioni meteorologiche, poiché in quota il tempo può cambiare rapidamente. Acqua e Rifornimenti: Nonostante si attraversino alcuni paesi lungo il percorso, è sempre consigliabile portare con sé acqua e qualche snack energetico. In alta montagna è importante id Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
Alla scoperta delle Fiandre in bicicletta: un’avventura cicloturistica tra storia, cultura e paesaggi fiabeschi Le Fiandre, nel nord del Belgio, sono una delle mete più affascinanti e adatte per un viaggio in bici. Con le sue strade storiche, le città medievali perfettamente conservate e la cultura fiamminga che si respira in ogni angolo, questa regione offre ai cicloturisti un’esperienza che unisce l’emozione della scoperta all’immersione in paesaggi mozzafiato e in una cultura antica. Perché le Fiandre sono ideali per il cicloturismo? Il territorio delle Fiandre è perfetto per i cicloturisti: le strade sono generalmente pianeggianti, ben asfaltate e interconnesse da una rete di piste ciclabili che si estende per oltre 12.000 chilometri. Inoltre, il Belgio è uno dei paesi più bike-friendly al mondo, con un rispetto profondo per i ciclisti e numerosi punti di sosta e di ristoro lungo i percorsi. Nelle Fiandre, ogni stagione offre il suo fascino unico: in primavera i campi si tingono di verde brillante, mentre in autunno il paesaggio si accende dei colori caldi delle foglie. Anche l’inverno può essere un’ottima occasione per visitare, con le città addobbate a festa e mercatini natalizi che trasformano le piazze in luoghi da fiaba. Pianificare un percorso: tra città d’arte e campagna Un itinerario nelle Fiandre può essere organizzato per coprire molte delle principali città d’arte come Bruges, Gand, Anversa e Mechelen, ma il bello di questa regione è anche perdersi nei piccoli villaggi e lungo i canali che solcano il paesaggio. 1. Bruges e dintorni: un viaggio nella Venezia del Nord Bruges è senza dubbio uno dei punti di partenza più affascinanti per un viaggio cicloturistico. Con le sue stradine acciottolate, i canali che scorrono tra antiche case dai tetti a punta e le torri medievali, la città offre un’atmosfera unica. Da Bruges è possibile partire verso Damme, un piccolo villaggio a pochi chilometri che sembra uscito da un quadro. Il percorso lungo il canale che unisce le due località è particolarmente suggestivo, con mulini a vento e prati verdi punteggiati di fattorie. Damme è una sosta perfetta per chi vuole assaporare l’autenticità della cultura fiamminga: fermarsi in una taverna per assaggiare una birra locale e una fetta di pane con formaggio o salumi è quasi d’obbligo. 2. Da Bruges a Gand: il fascino di una pedalata tra storia e natura Proseguendo verso Gand, il paesaggio continua a sorprendere. Le strade ciclabili seguono spesso il tracciato dei canali, con viste aperte sui campi e piccoli boschi che si susseguono lungo il percorso. Gand, città dal carattere giovane e vibrante, è una fusione tra passato e presente: la città conserva un’impronta medievale, ma è anche sede di una delle università più prestigiose del Belgio, che rende l’ambiente animato e pieno di eventi culturali. Tra i luoghi imperdibili ci sono il Castello dei Conti di Fiandra, la Cattedrale di San Bavone e il quartiere di Patershol, un dedalo di stradine con ristoranti e negozi tipici. 3. Anversa: un gioiello culturale Un’altra tappa irrinunciabile è Anversa, la città di Rubens, famosa per il suo porto e la lunga tradizione di commercio dei diamanti. Arrivarci in bici significa attraversare uno dei territori più interessanti delle Fiandre, tra canali e piccoli villaggi rurali. Anversa è un crocevia di influenze culturali e artistiche: la Cattedrale di Nostra Signora ospita alcune delle opere più famose del pittore Rubens, mentre il MAS (Museum aan de Stroom) offre una vista unica sulla città e una panoramica della sua storia marittima. Fermarsi per una visita alla Grand Place, magari al tramonto, quando le luci si riflettono sui palazzi gotici, è un momento indimenticabile. Vivere la cultura fiamminga: arte, birra e tradizioni Le Fiandre sono una terra dalla forte identità culturale e visitarle in bici permette di immergersi nelle tradizioni locali in modo autentico. Arte e storia fiamminga L’arte fiamminga ha influenzato l’intera storia dell’arte europea: pittori come Rubens, Bruegel e van Eyck hanno lasciato in eredità opere di straordinaria bellezza. Durante un viaggio cicloturistico nelle Fiandre, è possibile scoprire molte di queste opere nei musei locali. A Bruges, ad esempio, il Museo Groeninge offre una panoramica completa della pittura fiamminga, mentre a Gand la Cattedrale di San Bavone ospita il famoso Polittico dell’Agnello Mistico, un capolavoro di Jan e Hubert van Eyck. La birra: simbolo dell’ospitalità fiamminga Nelle Fiandre la birra è molto più che una semplice bevanda: è un simbolo culturale. Ogni birra ha una storia, uno stile, e spesso viene servita in un bicchiere specifico. Durante il viaggio in bici, fermarsi per una degustazione è quasi un rituale: birre trappiste, lambic e altre varietà locali offrono una vasta gamma di sapori, dal dolce al fruttato, fino ai più intensi e corposi. Alcuni dei birrifici più antichi si trovano proprio lungo i percorsi ciclabili, e molti di essi offrono visite guidate. Consigli pratici per un viaggio cicloturistico nelle Fiandre Un viaggio in bici nelle Fiandre è accessibile a ciclisti di ogni livello, ma una buona organizzazione permette di godere appieno di questa esperienza. 1. Scegliere il periodo giusto: La primavera e l’autunno sono i periodi migliori per un viaggio nelle Fiandre, grazie al clima mite e ai paesaggi spettacolari. Anche l’estate è un’ottima scelta, anche se alcune località possono essere più affollate. 2. Alloggi bike-friendly: Le Fiandre offrono molte strutture bike-friendly, dagli hotel nelle città principali agli agriturismi immersi nella campagna. Molti alloggi offrono anche servizi specifici per i ciclisti, come spazi sicuri per le bici, attrezzi per piccole riparazioni e mappe degli itinerari locali. 3. Organizzare le tappe: Le piste ciclabili nelle Fiandre sono ben segnalate e organizzate per “nodi” numerati, un sistema che permette di seguire facilmente un percorso. Molti itinerari sono adatti anche a chi vuole fare una gita di un giorno, mentre per un’esperienza più lunga è possibile pianificare tappe giornaliere tra una città e l’altra. 4. Cultura locale: Ogni villaggio, anche il più piccolo, ha le sue feste tradizionali e spesso ospita eventi, mercati e sagre. Fermarsi per partecipare a questi momenti di vita locale è uno dei modi migliori per entrare in contatto con la gente e la cultura del posto. Esplorare le Fiandre in bicicletta è molto più che un semplice viaggio: è un’esperienza di immersione totale in una terra ricca di storia, cultura e bellezze naturali. La bici è il mezzo perfetto per apprezzare ogni dettaglio, dall’eleganza delle città medievali alla tranquillità della campagna, senza mai perdere il contatto con la natura e la tradizione. Quindi, che tu sia un ciclista esperto o un appassionato di avventura, preparati a pedalare alla scoperta delle Fiandre: un viaggio indimenticabile ti aspetta, ricco di stori Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
Firenze, Ciclista investito da un camion Questa mattina si sono vissuti momenti di tensione a Firenze, in piazza Puccini, dove un ciclista è stato coinvolto in un grave incidente all’intersezione con via Ponte alle Mosse. Attorno alle 10:20, un uomo in bicicletta è finito sotto un mezzo pesante, in una situazione che ha richiesto l’intervento immediato dei vigili del fuoco e del personale sanitario. I pompieri del comando centrale di Firenze sono arrivati tempestivamente sul luogo dell’incidente per supportare le operazioni di soccorso. Fortunatamente, al loro arrivo l’uomo era già riuscito a liberarsi, evitando conseguenze potenzialmente peggiori. I vigili del fuoco hanno quindi collaborato con il personale sanitario, che ha prestato le prime cure al ciclista e valutato le sue condizioni. Questo incidente evidenzia ancora una volta i pericoli a cui sono esposti i ciclisti nelle aree urbane, soprattutto in zone ad alto traffico e incroci complessi come quello di piazza Puccini. L’evento è destinato a riaprire il dibattito sulla sicurezza stradale a Firenze, una città che negli ultimi anni ha visto aumentare il numero di citt Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
In arrivo una nuova ciclabile tra Piné e Civezzano per promuovere la mobilità sostenibile La Provincia di Trento ha dato il via libera alla progettazione di una nuova ciclabile di 13 chilometri, destinata a collegare il lago di Piné e Civezzano. Questo progetto, del valore di 8,3 milioni di euro, è stato confermato in un incontro tra il Presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il sindaco di Baselga, Alessandro Santuari, come parte degli interventi previsti in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina del 2026. Secondo le dichiarazioni di Fugatti, la ciclabile rappresenta un impegno importante verso la comunità e una spinta al turismo sostenibile, oltre a promuovere un’alternativa ecologica per i residenti che si spostano quotidianamente. L’obiettivo è quello di creare un collegamento sicuro tra l’altopiano di Piné e la rete ciclabile provinciale in via di completamento, in particolare il tracciato Pergine-Trento. La pista contribuirà a valorizzare il paesaggio locale e a incentivare il turismo in bicicletta, aumentando la fruibilità della zona per residenti e visitatori. Il finanziamento attuale copre i primi 3 dei complessivi 11 lotti previsti per la ciclabile Piné-Cembra-Fiemme, che alla fine dovrebbe svilupparsi per circa 50 chilometri. Gran parte del percorso sfrutterà strade forestali già esistenti, riducendo al minimo il consumo di nuovo suolo e preservando l’ambiente naturale. Un tratto strategico prevede inoltre il recupero del sottopasso alla statale SS47 in località Mòchena, per un collegamento diretto con la rotatoria principale tramite altri due nuovi sottopassi. Il progetto si avvarrà anche di tracciati storici, portando il percorso verso le aree di Nogaré e Bus e arrivando fino alla località Ferrari, vicino al lago di Piné. Questa nuova infrastruttura rappresenta un passo in avanti verso la mobilità sostenibile, rendendo la bicicletta un mezzo di trasporto ideale sia per il tempo libero che per gli spostamenti quotidiani i Continua a leggere
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Redazione ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
Granfondo della Versilia – 27ª Edizione: Un'Opera d'Arte per i Primi 1000 Giovani e Forti Granfondo della Versilia – 27ª Edizione: Un’Opera d’Arte per i Primi 1000 Giovani e Forti Quest’anno, alla 27ª edizione della Granfondo della Versilia, vogliamo celebrare il vero spirito del ciclismo e la forza interiore di ogni partecipante. Grazie alla passione e all’abilità artistica di Emy e Max, abbiamo trasformato la medaglia di quest’anno in un’opera d’arte che rappresenta non solo un traguardo, ma il trionfo personale di ogni finitore. Questa medaglia racchiude la forza, la determinazione e la vittoria di chiunque riesca a portare a termine un evento così prestigioso, indipendentemente dal tempo impiegato. L’immagine scolpita rappresenta una figura mascolina e potente, con una bicicletta sollevata verso il cielo, un gesto che simboleggia la propria vittoria personale, un momento di pura conquista e orgoglio. Questa medaglia, insieme a una maglietta esclusiva progettata per incarnare lo spirito della gara, è più di un semplice ricordo: è un pezzo unico che celebra ogni finitore come un vero vincitore. Ma l’esclusività non finisce qui. Solo i primi 1000 partecipanti avranno la possibilità di ottenere questa medaglia e questa maglietta, rendendo ogni pezzo ancora più prezioso. Seguiteci sui nostri canali social per restare aggiornati e non perdere questa opportunità unica di essere tra i 1000 “giovani e forti” che porteranno a casa un simbolo del proprio trionfo. Infine, siamo grati a Enervit , che continuerà a sostenere i nostri atleti fornendo integratori all’interno del pacco gara, accompagnando ogni ciclista in questa sfida epica. Non vediamo l’ora di celebrare con voi la forza, la passione e il coraggio di chi affronta la Granfondo della Versilia. Unisciti a noi e diventa par Continua a leggere
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