La biomeccanica di Giuseppe Giannecchini
Valutazione Posizione in Bici di Pagni Paolo
A volte si pensa di avere una buona posizione perché le prime impressioni sembrano buone ma poi, all’aumentare delle uscite quindi dei chilometri e delle ore in sella iniziano i problemi quali: dolori muscolari e articolari, crampi, parestesie, infiammazioni dei tendini.
Tali disagi possono essere da lievi a più fastidiosi ma ricorrenti ogni volta che si esce in bicicletta; possono portare anche a patologie gravi, fino all’impossibilità di pedalare in sella alla bici In questi casi non bisogna sottovalutare il disagio ma rivolgersi a persone qualificate e di esperienza per capire la causa, che può essere di natura ”biomeccanica” quindi legata ad una cattiva posizione oppure di natura ”posturale” quindi legata alla nostra postura.
L’analisi attenta dell’atteggiamento del ciclista in sella alla propria bicicletta e la valutazione delle corrette ”sequenze angolari” del corpo sulla bicicletta rappresentano il primo step.
Ho avuto il piacere di incontrare Paolo Pagni circa un mese fa. Egli, dopo alcune considerazioni sull’utilizzo delle sue bici (strada – mtb), mi confessò un disagio ricorrente: una parestesia in entrambi i piedi che, all’aumentare dei chilometri si aggravava a tale punto da impedirgli di pedalare.
Gli spiegai che il problema poteva essere scatenato da più fattori quali le scarpe, non adatte al suo piede, la posizione delle tacchette ma anche dalla scorretta posizione in bicicletta che sicuramente poteva aggiungere altri disagi e dolori.
La posizione di Paolo
Osservando Paolo in bicicletta ho notato subito che la sua posizione era scorretta in quanto le braccia erano tese, non appoggiavano sul manubrio ma spingevano su di esso; la pedalata era compromessa dalla posizione sulla sella parecchio indietro e dall’inclinazione del piede troppo di ”punta” dovuta all’eccessiva altezza della sella Riassumendo: tutte le ”sequenze”degli angoli articolari erano sbagliate.
Nel suo atteggiamento in bicicletta sono riscontrabili quattro errori:
1) montaggio della piega manubrio sbagliata
2) posizione troppo alta della piega manubrio
3) leve freno girate troppo verso l’alto
4) sella alta in punta
La cosa interessante è che Paolo pensava che il dolore di cui soffriva ai piedi dipendesse dalle scarpe non adatte; questa credenza l’aveva spinto ad acquistarne diverse paia di vari modelli.
La causa vera dei suoi problemi dipendeva invece dalla pedalata di punta che caricava troppo l’avampiede.
Gli altri fastidi di cui soffriva erano localizzati sul collo e le spalle inoltre era evidente la difficoltà per Paolo di raggiungere le leve freni nella parte bassa del manubrio.
Sono riuscito a correggere subito la sua posizione in quanto i componenti della bicicletta ed il telaio erano delle dimensioni adeguate.
Dopo pochi minuti di riadattamento al nuovo assetto Paolo ha cambiato completamente atteggiamento come è cambiata la percezione della sua bicicletta, sentendosi più raccolto e rilassato e avvertendo una pedalata più piena ed efficiente.
I piedi cambiando inclinazione erano in posizione corretta trasferendo sul pedale in maniera omogenea la spinta della pedalata.
Giuseppe Giannecchini
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