La tendinite nel ciclismo
L’impatto che l’attività ciclistica ha su tendini e legamenti è di norma piuttosto basso. E’ comunque possibile sviluppare fastidiose tendiniti in caso di asimmetrie e dismorfismi scheletrici.
Più comunemente il problema è legato ad un’errata posizione in sella o all’utilizzo di componenti non idonei.
IL TENDINE D’ACHILLE
Il termine scientifico è tendine calcaneale, si tratta del tendine più grande del corpo (circa 15 cm) e collega il polpaccio alla caviglia.
Nel ciclismo il suo lavoro è piuttosto limitato perché il piede resta quasi immobile ed il peso del ciclista stesso si scarica sulla bici. Comunque sia è possibile sviluppare una tendinite: i sintomi comprendono gonfiore e dolore nella regione del tallone.
CAUSE BIOMECCANICHE
In genere le cause della tendinite del ciclista sono da ricercare in una scorretta posizione in sella dovuta a:
- sella troppo bassa, che determina un’eccessiva inclinazione del piede durante la pedalata.
- errata posizione della tacchetta, nei pedali SPD bisogna fare attenzione alla posizione della tacchetta (se troppo indietro costringe il piede a spostarsi in avanti) ed alla sua inclinazione (che deve rispettare la piega naturale del piede).
- arretramento di sella insufficiente, una posizione troppo avanzata sovraccarica le articolazioni ed i tendini.
Se la bicicletta è invece perfettamente regolata sulle esigenze del ciclista, il problema potrebbero essere le scarpe non idonee. E’ sempre preferibile utilizzare scarpe appropriate alla disciplina praticata ed evitare scarpe da tennis o casual.
RIVOLGERSI AL PROPRIO MEDICO
In caso di problemi legati a dismorfismi scheletrici o a problemi muscolari, la regolazione biomeccanica non potrà aiutare. Lo stesso nel caso in cui la patologia sia ormai in stadio avanzato.
La soluzione migliore è rivolgersi al proprio medico ed effettuare gli esami e le cure necessarie.