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Sicilia Capo Nord su un velocipede ottocentesco

Sicilia Capo Nord su un velocipede ottocentesco

22/09/2023 in Cicloviaggiatori, Diario di Viaggio, Viaggi

Sicilia – Capo Nord su un velocipede ottocentesco

 

Buongiorno,

sono fiero di presentarvi quella che potrebbe essere l’impresa cicloturistica dell’anno che ha visto il passaggio anche per la splendida Sicilia: il primo biciclo della storia ad arrivare a Capo Nord dopo 6700 km di pedalata, con 47.000 mt di dislivello. Partito dall’ultima spiaggia della Sicilia a Portopalo di Capo Passero (SR) fino a Capo Nord in 78 tappe, distribuite in 3-4 mesi, pieni zeppi di imprevisti. Tutto senza sponsor e in sella a una replica di un biciclo degli anni 1870-1890, passando lungo questo itinerario:

la costa tirrenica della Calabria, Salerno, Napoli, Latina, Roma, Viterbo, Orvieto, Firenze, Prato, Bologna, Ferrara, Padova, Bolzano, Innsbruck, Monaco, Regensburg, Repubblica Ceca, Lipsia, Berlino, Lubecca, penisola dello Jutland in Danimarca, e poi in Svezia da Göteborg a Östersund, ad Arieplog, lungo la selvaggia strada mediana centrale, e infine in Norvegia attraverso le splendide isole Lofoten e Senja e i fiordi dopo Tromso.

Sicilia Capo Nord su un velocipede ottocentesco
Sicilia Capo Nord su un velocipede ottocentesco

E’ una notizia non solo bella e piena di motivazione, ma anche leggera e adatta all’intrattenimento, con un potenziale commerciale incredibile, i cui numeri si possono vedere per esempio da questo video ripreso casualmente:

https://fb.watch/jVxQ8DfXWa/

Credo che voi siate tra i pochi Media a comprendere la portata di quello che ho fatto, gli altri purtroppo hanno preferito l’impresa a Capo Nord su una Panda o su una Renault 4 …

Qui sotto segue la traccia-resoconto:

Sono tantissimi i modi in cui ogni anno ognuno intraprende la propria sfida per arrivare fino a Capo Nord, ma il modo in cui l’ha compiuta Massimo Zaffari, classe 1973, padovano residente da 27 anni tra Laives e Bronzolo (BZ), Maresciallo dei Carabinieri di stanza al 7° Reggimento “Trentino Alto Adige”, ha tutti i tratti di una prova d’altri tempi, difficile da inquadrare: un gesto che ha il sapore dell’avventura, a metà strada tra l’impresa e la goliardia. Un viaggio cicloturistico con tenda e sacco a pelo, su una “bici” di 21 kgsenza marce, senza ammortizzazioni, quasi senza freni (tanto che è necessario appiedare per certe discese) e con una resistenza aerodinamica doppia rispetto a una bicicletta normale.

Cordiali saluti

Massimo Zaffari

Sicilia Capo Nord su un velocipede ottocentesco
Sicilia Capo Nord su un velocipede ottocentesco

Anche se mi sono allenato per 5 anni tra il ghiaccio e le nevi delle Dolomiti e questo è stato il mio 4° tentativo (inverno e primavera con giri massacranti), devo dire che non sono mai partito con l’idea di realizzare un’impresa atletica. Per me lo sport non è vincere gare, ma cavalcare emozioni, inseguire sogni, vivere magie, magari dentro un grande Viaggio. Certo, volevo anche mettere alla prova i miei limiti fisici, ma quello che volevo veramente era riscoprire quel desiderio di restare stupito da me stesso. Per questo, mi sembrava che l’uso di un mezzo bellissimo e originale fosse una buona garanzia; mi sembrava che un mezzo tanto assurdo quanto affascinante fosse degno di una delle mete più belle d’Europa. E così a fine febbraio sono partito col mio velocipede, “La Penny”, per unire i due estremi sud e nord di questo continente, nella mia personale “Europe: coast to coast. Così non solo ho visto paesaggi e città di una bellezza mozzafiato, ma grazie alle proprietà magnetiche e ipnotiche della mia Penny, ho potuto anche incontrare tante persone e capire se, e come, cambiano le caratteristiche degli europei (peraltro meno di quello che mi aspettavo). Sono proprio le persone che fanno la differenza tra un grande viaggio e il semplice itinerario. Per arrivare a questo, bisognava entrare nelle case delle persone, per una colazione, uno spuntino, o addirittura una notte intera. A tavola si possono capire tante cose di una cultura diversa dalla tua.

Ho fatto di tutto per vivere un viaggio incentrato sull’incontro di nuove persone. E il successo mi è stato servito su un piatto d’argento nel momento in cui, un mese prima della partenza, ho visto volatilizzarsi il mio gruzzoletto di 5000 Euro, accumulato in anni. E così sono partito con 16,47 Euro, una somma talmente ridicola che mi ha obbligato a cercare il contatto umano per ricevere aiuto e ospitalità. La Sicilia e il Sud dell’Italia sono stati una buona palestra per imparare a trattare (ospitalità per amicizia). Gli alloggi della Sicilia per esempio sono merito di Sandro Contarino e di Sante Parisi a Siracusa. Ho dormito a casa di perfetti sconosciuti che mi hanno accolto come uno di famiglia: il primo alloggio da uno sconosciuto l’ho trovato per es. ad Acireale, da Fabrizio Cosenza. Successivamente ci sono state le parrocchie di Rombiolo, Scalea e Montevarchi; le case di sconosciuti incontrati per strada come Pio Perruzzini e Alessandra Croci, Pasquale da Orvieto, o di colleghi amici come Marco Apolloni, Stefano Gabrielli, Fabio Del Tessandoro e Lorenzo Mondo. Mas il caso più incredibile è quello di una famiglia in Norvegia che dopo 30 secondi di conversazione, mi hanno lasciato le chiavi di casa, scusandosi che non potevano stare con me perché erano in partenza per le vacanze. Sono decine le persone che mi hanno aiutato, e tanti di loro hanno poi ricevuto una mia cartolina di ringraziamento. Ma incredibile è il numero di persone, credo una decina che ho incontrato ripetutamente, 2-3 anche 4 volte durante il viaggio, anche a distanza di 1 mese dal primo incontro. C’era chi mi conosceva per sentito dire: ero noto come “Massimo il Siciliano”.

Ho viaggiato con un’attitudine quanto più divertita e ottimista possibile, nonostante la mia totale imperizia davanti alle varie rotture meccaniche: 8 raggi e 4 cuscinetti, la cui sostituzione è stata possibile grazie alle persone incontrate sulla strada (come quella volta miracolosa che con i cuscinetti completamente andati, ho incontrato in una cittadina deserta della Sassonia l’unico costruttore di velocipedi di tutta la Germania!!). Ottimista anche dopo il mio incidente da caduta a Viterbo (che mi ha bloccato per 2 settimane) e che mi ha portato in seguito una strisciante ansia per via degli interminabili acciacchi alla gamba destra, che però mi hanno portato a incontrare un totale di 20 fisioterapisti, 2 olistici, 2 massaggiatori e 1 santone. Quest’ultimo, in un campeggio delle Lofoten, mi ha praticato un massaggio alla schiena, mentre ero steso su un tavolo da picnic proprio quando ha iniziato a piovere. Sono arrivato a improvvisare anche l’agopuntura cinese (mai praticata prima), sulla base di una videochiamata a distanza: dopotutto ero nell’estremo nord della Svezia, in mezzo al nulla, senza nessuno che potesse darmi un’occhiata, e non avrei potuto neanche prendere un treno per ritirarmi. Quindi dovevo rischiare il tutto per tutto. E comunque mi dicevo sempre: io lassù ci arriverò a qualunque costo, anche con le ruote quadrate! Per non parlare del Dumpster Diving, quella pratica usatissima dai cicloturisti in Norvegia, a cui non avrei mai e poi mai pensato di ricorrere in tutta la vita, ma che lassù invece è un’istituzione.

Sicilia Capo Nord su un velocipede ottocentesco
Sicilia Capo Nord su un velocipede ottocentesco

Ho applicato anche un bel po’ di improvvisazione, come per esempio l’itinerario che, in linea col mio spirito pioneristico, ho cambiato più volte (come quella volta che ho aggiunto 400 km e 6000 mt di dislivello, deviando dalla Svezia verso le magnifiche isole norvegesi  Lofoten e Senja, rischiando però la disfatta visto che lì la settimana prima c’erano venti a 55 km/h); o come il piano di rientro, che non c’è mai stato: infatti ho sempre pensato all’impresa come una specie di Suicide Mission, in cui avrei dovuto abbandonare la Penny sotto il globo di Capo Nord; tutto ciò perché non esisteva un piano di recupero del velocipede, e speravo in un ritorno in autostop su un camper di italiani.

Ma anche un bel po’ di strategia, come quando, obbligato da un piccolo incidente alla schiena, ho dovuto abbandonare i vestiti invernali negli ultimi 1000 km prima di Capo Nord, per alleggerirmi: anche qua ho dovuto scegliere tra la comodità del calduccio e l’impresa. Ma per fortuna, per temprarmi e resistere al freddo, mi ero preparato tanto, anche con immersioni invernali sotto la superficie ghiacciata dei Laghi di Bolzano. Da Viterbo a Berlino (1500 km) quasi tutti in controvento, con tanti giorni di pioggia. Infatti se c’è una cosa che tutti noi ciclisti odiamo è il controvento: e così ero sempre incollato alle previsioni del tempo per decidere orario di partenza. Anche di notte, da solo, perché a mezzogiorno sarebbe arrivato l’immancabile controvento. E allora strategicamente mi sono trasformato da ciclista in navigatore, in modo da sfruttare o evitare i venti, e stancarmi il meno possibile (ripeto che questa bici non ha le marce).

Ho combattuto contro la mia ancestrale paura di animali come lupi, orsi, alci e persino i ghiottoni (ghiotti di cosa?, mi son chiesto per tutti i 1500 km della Svezia). Tra questi, per fortuna, ho incontrato solo 2 imponenti alci; ma anche renne, castori, volpi, aquile e addirittura 2 balene. Come deterrente avevo lo spray al peperoncino, ma anche dei fiocchi d’avena, ma anche tante canzoni da cantare da solo, possibilmente in più tonalità, in modo da sembrare in tanti.

Ma la soddisfazione di aver realizzato un sogno che avevo fin da quando ero un bambino che fissava carte geografiche appese al muro, va di pari passo con il ricordo di tutte quelle persone piene di sentimenti ed emozioni che ancora mi porto nel cuore. Con il racconto della mia avventura, spero tanto di essere riuscito a ispirare qualcuno a osare, a uscire dalla routine, a mettersi in gioco per provare a superare i propri limiti. La cosa più importante è continuare a rimanere stupiti di sé stessi. Credo che la meraviglia sia la migliore arma contro la depressione.

Per approfondimenti, foto e video con numerosi aneddoti di viaggio: Instagram @massimo_zaffari, autore del libro-diario: “Tra spazio e tempo: dopo Annibale, Superzaf”

Trittico del serra

Trittico del Serra

22/01/2023 in Eventi, Promozione del Territorio, Territorio

Trittico del Serra salita di Pieve di Compito

Monte Serra salita di Pieve di Compito una delle tre salite, la più impegnativa del Trittico del Serra. oggi abbiamo deciso di farlo con la neve, e visto che era difficoltoso, alziamo l’asticella, la salita di Pieve di Compito 13 km con un dislivello di 870 metri. gli ultimi due chilometri abbiamo abbandonato la sella, e abbiamo camminato a piedi era letteralmente una lastra di ghiaccio. l’ultimo chilometro e cinquecento metri quello che conduce alle antenna della RAI l’abbiamo evitato ancora una lastra di ghiaccio, basta camminare non tanto per la salita ma visto che è una strada chiusa è la discesa che mi avrebbe preoccupato particolarmente, quindi direzione Buti cascine di Buti per poi dirigersi verso casa, oggi bastano 80 km. bel giro bella prova da rifare semmai da un altro versante. ottima location per allenarsi d’inverno.

Trittico del serra

Trittico del serra

Trittico del serra

Trittico del serra

Trittico del serra

Trittico del serra

Trittico del serra

Trittico del serra

Trittico del serra

check-list Cosa portare in un viaggio in bici

11/08/2022 in Cammino Portoghese, Diario di Viaggio, Viaggi

check-list Cosa portare in un viaggio in bici

Cosa portare in un viaggio in bici

ovviamente questo elenco può variare del periodo del viaggio alla durata alla difficoltà, per un viaggio breve come il cammino portoghese questo è quello che ho preparato io per partire

Documenti personali per il viaggio

Carta d’identità e passaporto
Tesserino sanitario
Patente
Bancomat
Stampe dei biglietti e delle prenotazioni dei pernottamenti
Credenziali del pellegrino (chi ce l’ha Conchiglia di Santiago)

Vestiario tecnico per pedalare

3 pantaloncini con fondello
1 maglia tecnica intima
1 antivento smanicato
1 antivento leggero a manica lunga
3 paia di calzini tecnici
1 felpa manica lunga tecnica
3 magliette da bici
occhiali (con lenti da sole e lenti chiare)
scarpe (con spd)
caschetto
guanti

Vestiario Antipioggia

Giacca impermeabile con cappuccio
Copri caschetto
Copri scarpe

Vestiario non tecnico

Giacca antivento
2 T-shirt
1 felpa
1 pantalone lungo o corto dipenda dalperiodo
Scarpe da ginnastica
2 mutande
2 paia di calzini

Vestiario per dormire

Maglietta
Sacco a pelo
Mascherina e tappi
Beauty case
Spazzolino
Dentifricio
Saponetta di Marsiglia
Deodorante
Crema solare
Pacchetti di fazzolettini di carta
Crema lenitiva (intima)
Cerotti: quelli classici di varie forme utilizzabili su tutto il corpo
Nastro per fasciature: anch’esso molto importante in caso di contusioni o dolori articolari

Medicinali

Antidolorifici
Antinfiammatori
Antidiarroici
Gastroprotettori

Tecnologia per un viaggio in bici Power bank,

2 spine carica-telefono e powerbank
2 cavi carica telefono e powerbank
GPS
Cavo carica dispositivo GPS
Adattatore prese Europee
Carica batterie fanale anteriore
Luci a led

attrezzatura varia

2 Sacchetti per riporvi la roba sporca in attesa di essere lavata
Catenaccio + chiave + chiave di scorta o con combinazione
Coltello svizzero
Costume da bagno
Infradito
1 telo in microfibra
1 piccolo asciugamano da viso
1 paio di guanti in lattice per le manutenzioni ordinarie
1 chiave a Brucola esagonale per montare i pedali
1 Bandiera Italiana
nel mio caso la conchiglia di Santiago
bandiera Italiana

 

 

Lago di Isola Santa

Cicloturismo laghi di Gramolazzo, Vagli, Isola Santa e Pontecosi

25/07/2022 in News, Promozione del Territorio, Territorio

Cicloturismo laghi della Garfagnana: lago di Gramolazzo, lago di Vagli, lago di Isola Santa e lago di Pontecosi,

In una caldissima giornata di estate segnata dal famigerato anticiclone africano che ha portato temperature roventi in tutta Italia, la Garfagnana con i suoi boschi ed i suoi laghi rappresenta una meta ideale per unire la passione per la bicicletta con la ricerca di un po’ di refrigerio e la voglia di scoprire un territorio unico per colori, odori e paesaggi.

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Il percorso ad anello che oggi andremo ad affrontare con la squadra del Pinocchio Extreme (un gruppo affiatato dove l’amicizia è il valore principale), ha una lunghezza di circa 88 Km che parte e termina a Castelnuovo di Garfagnana, un piccolo borgo a quasi 300 metri slm di 5000 persone che affonda le sue radici nella storia dei tempi e che al nostro arrivo sarà anche la location perfetta per un ristoro finale. Il Giro dei laghi della Garfagnana, così l’abbiamo ribattezzato, è un percorso meraviglioso, impegnativo al punto giusto con i suoi 1715 metri di dislivello che porta a scoprire le più importanti riserve idriche di questa parte della Toscana ed a pedalare lungo boschi secolari.

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Dopo un primo passaggio per Piazza al Serchio, altro meraviglioso borgo dove ha sede il Museo italiano dell’immaginario folklòrico arriviamo al lago di Gramolazzo, un bacino artificiale di circa 1Km quadrato creato nella seconda metà del 1900 vicino al paese di Minucciano, da li si riparte per affrontare la salita che porta a Vagli di Sopra, Campocatino fino ad arrivare al paese di Vagli di Sotto. La prima salita di 6,8 Km per 366 metri di dislivello inizia in modo semplice ma gli ultimi 3km hanno una pendenza del 15%. Campocatino merita sicuramente una visita, sia perché dal 1991 è diventata “Oasi naturale della LIPU” sia perché vi è stato girato il film “Il mio west” di Giovanni Veronesi che annovera nel suo cast nomi come Leonardo Pieraccioni, Harvey Keitel e David Bowie. Da li comincia la lunga discesa verso il lago di Vagli. Il lago è famoso nell’immaginario di tutti perché le sue acque salendo hanno sommerso alcuni borghi tra i quali il principale era Fabbriche di Careggine piccolo borgo di fabbri ferrai bresciani, fondato nel XIII secolo, che riemerge a ogni svuotamento del lago. L’ultima volta che è stato possibile vederlo è stato nel 1994 anche se negli ultimi anni si sono fatte sempre più insistenti le voci di un nuovo svuotamento da parte dell’ente concessionario.

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La passeggiata lungo lago è assolutamente spettacolare e ci immerge in un modo di suoni, colori e visioni superlative. Da qua però ricomincia la salita che porta a Careggine, piccolissimo comune della Garfagnana famoso per il suo castello e la Pieve di San Pietro. La salita di Careggine è molto pedalabile, tutta all’ombra del bosco e su asfalto nuovissimo.

Dopo un veloce spuntino si riparte alla volta di Isola Santa e del suo lago. Questa frazione del comune di Careggine è un piccolo borgo medievale che oggi domina un laghetto artificiale e che diventato un albergo diffuso meta di un turismo importante, ma è proprio la bellezza del borgo e del suo lago che regalano un paesaggio assolutamente mozzafiato.

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Affrontiamo ora la salita l’ultima salita che ci riporta a Castelnuovo di Garfagnana, una salita impegnativa con pendenze importanti, intorno all’11% fino al paese, da cui proseguiamo verso l’ultimo lago. La discesa si percorre molto velocemente, un’ultimo strappo fino al lago di Pontecosi, altro bacino artificiale ma che regala scorci mozzafiato che prende il nome dal piccolo paese nelle sue vicinanze.

Paolo Pagni

Montefegatesi Orrido di Botri

Cicloturismo Montefegatesi Orrido di Botri

18/07/2022 in Diario di Viaggio, Territorio, Viaggi

Creare un percorso significa pensarlo, studiarlo su mappa per trasformarlo in uno strumento che possa essere portato su strada e così testarlo per trovare tutti i suoi pregi e tutte le sue difficoltà. L’idea di questo nuovo giro nasce dal voler testare una nuova strada in compagnia del mio amico Sandro Incerpi, recentemente asfaltata e vicina al tracciato del Tuscany Extreme (e Tuscany Legend) nel territorio della Lucchesia e della Garfagnana: il percorso dell’Orrido di Botri e Montefegatesi.

Montefegatesi Orrido di Botri
Montefegatesi Orrido di Botri
Montefegatesi Orrido di Botri

Per chi non lo conoscesse, l’Orrido di Botri è una spettacolare gola calcarea alle pendici dei monti Rondinaio e Tre Potenze. Ci troviamo tra pareti ripidissime, scavate nel corso dei secoli dalle fredde acque dei torrenti Mariana e Ribellino, che si congiungono per formare il Rio Pelago. L’interno della gola presenta una vegetazione rigogliosa che cambia però con l’altitudine: nei livelli più umidi e freddi alla base troviamo muschi e felci, sostituiti mano a mano che si sale verso l’alto dai livelli più temperati, dove si incontrano piante di aquilegia e silene in mezzo ad estese faggete.

Orrido di botri
Borra degli scarpellini
Montefegatesi Orrido di Botri

Il nostro giro parte da Pescia, partenza storica del Tuscany Extreme proseguendo per Marlia lungo il percorso delle Ville Lucchesi, imboccando la Garfagnana fino al meraviglioso Ponte del Diavolo che a causa della sua forma, del suo arco più alto, ampio e particolare, quasi inumano, è oggetto di molti racconti e leggende metropolitane.
Li è d’obbligo una sosta presso l’Agriristoro Giocondo per un caffè e fare quattro chiacchiere prima di svoltare verso sinistra ed imboccare la strada che ci porterà proprio all’interno dell’Orrido di Botri.

Ponte del Diavolo
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Fontana di Boveglio

La salita inizia in modo tranquillo, con i primi chilometri divertenti, con un continuo mangia e bevi al fresco. Arrivati alla Riserva Naturale dell’Orrido di Botri, comincia una salita di 4km davvero spettacolare: ben pedalabile e anche questa all’ombra e riparati dal gran caldo dalla fitta vegetazione. Improvvisamente, all’interno delle immense faggete appare il paese di Montefegatesi, piccolo borgo medievale arroccato in cima al monte il cui nome sembra derivi dal colore fegato delle argille scistose presenti in gran quantità sul territorio, oppure dal nome del monte che si erge sul torrente Fegana modificando il toponimo Montefagatesi in Montefeganese.

Montefegatesi Orrido di Botri
Montefegatesi Orrido di Botri
Montefegatesi Orrido di Botri
Montefegatesi Orrido di Botri
Benabbio
Fontana di Boveglio

Da qua comincia la discesa verso Bagni di Lucca dove riprenderemo il tracciato del Tuscany Extreme (e del Tuscany Legend) con l’ascesa di Benabbio, ben 11km di salita che è stata l’ultima cronoscalata dell’edizione 2022 del Tuscany Extreme. Dopo questi 11km che ci portano ad attraversare il passo del Trebbio cominciano gli ultimi 18km di discesa verso Pescia ma appena finita la salita è doverosa una sosta alla fontanella che troviamo sulla strada dove bere la buonissima acqua e alimentarsi.

Questo giro sarà sicuramente la base per qualche novità nel 2023, che si tratti di una modifica al percorso del Tuscany Extreme (e del Tuscany Legend)  oppure la base per la futura Lucca Legend del 2023!

Paolo Pagni

Benabbio
Passo del Trebbio
Benabbio

Pizzorne da Matraia

Pizzorne da Matraia la salita chiama

15/07/2022 in Diario di Viaggio, Percorsi

raggiungere l’altopiano delle Pizzorne è sempre una bella sfida da 80 metri di dislivello a quasi 1000 in pochi km farlo da Matraia è un ottimo allenamento. sei km di pura pazzia una buona preparazione per il San Pellegrino in Alpe, e tutte le vere salite


Siamo una squadra fortissimi

OooKkappa Signori Si Pedala

03/11/2021 in Eventi, News, Territorio

OooKkappa … Signori Si Pedala

Vorremmo condividere con voi la bellezza di una persona che, nel momento in cui è venuta a mancare, ci ha unito tanto quanto ha fatto in vita … anzi, forse di più.
Il nostro carissimo amico Maurizio Signori.
Purtroppo, qualcosa di orrendo lo ha strappato troppo presto da questa esistenza terrena, ma non dai nostri cuori, e il suo ricordo, presenza costante dentro di noi, ci ha spinto a creare un evento che lo ricordasse, caratterizzato dallo stesso spirito con il quale Maurizio ci accoglieva sempre in casa sua, aprendoci le porte della sua dimora ma, più che altro, dell’anima.

OooKkappa Signori Si Pedala
OooKkappa Signori Si Pedala
OooKkappa Signori Si Pedala
OooKkappa Signori Si Pedala
EMP Cycling Team
EMP Cycling Team
Lupo diaccio
Lupo Diaccio

Questa in sostanza è l’OooKkappa … Signori Si Pedala … non una semplice cicloturistica, ma qualcosa di più: una festa tra amici, un banchetto, un momento di condivisione, di felicità e svago, di voglia di stare assieme.
Prima di passare a descrivere questa che per noi è stata veramente una festa, vorremmo fortemente ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e che, con la loro presenza e il loro calore, hanno contribuito a rendere questo bellissimo giorno ancora più speciale. Grazie di cuore!

ASD Pinocchio Extreme
ASD Pinocchio Extreme
OooKkappa Signori Si Pedala
OooKkappa Signori Si Pedala
OooKkappa Signori Si Pedala
OooKkappa Signori Si Pedala
Macelleria Bianchi
Macelleria Bianchi

L’OooKkappa quest’anno è giunta alla sua quarta edizione con un crescendo di partecipanti di anno in anno: un evento che stavolta ha visto la partecipazione di 220 … forse 230 cicloamatori, ma noi non siamo schiavi dei numeri e delle statistiche, bensì del grado di benessere che tutto questo solitamente riesce ad infondere ai partecipanti. E ci permettiamo umilmente di dire che, anche quest’anno, l’obiettivo è stato raggiunto!
Ma oltre alla questione emozionale, un altro grande protagonista dell’evento è stato sicuramente il percorso. Complice una situazione meteo decisamente favorevole, che ha reso ancor più gradevole la pedalata, anche stavolta il percorso si è snodato prevalentemente per le colline di Montecarlo, tra strade bianche, sentieri più o meno impegnativi, e un po’ di asfalto praticamente privo di circolazione ordinaria di autoveicoli. Commentare o descrivere la poesia dei paesaggi che si susseguono lungo tutto il percorso è tutt’altro che facile: l’alternanza tra macchia mediterranea ben marcata e sentieri dal terreno argilloso, tra paesaggio aperto sulla piana lucchese che fa da sfondo ai vigneti famosi per il “nettare” di Montecarlo rinomato in tutta Italia, e mulattiere secolari che traghettano il biker in mondi diversi e paralleli … Il tutto nei 26Km che hanno caratterizzato la cicloturistica, per un dislivello complessivo che sfiora i 600m. Un percorso dedicato, comunque, ad un’utenza con un minimo di preparazione nell’affrontare sentieri ripidi e con un fondo talvolta impegnativo nella parte boschiva.

La Sifa SPA di San Salvatore, azienda di packaging a livello internazionale, già di proprietà di Maurizio, ha fatto da altare perfetto alla manifestazione. E’ una location ideale che tutti gli anni ci accoglie e che, grazie all’ausilio di Alessio Spadoni dipendente della suddetta che ci supporta in tutte le esigenze di logistica, diventa il centro della nostra festa, la partenza e l’arrivo, il momento di contatto per chi cerca un attimo di serenità e svago dalla routine quotidiana.

MTB Montecatini A.S.D
MTB Montecatini A.S.D.
Team Giovannelli
Team Giovannelli
A.S.D. I Nani Svizzeri - Valleriana MTB
A.S.D. I Nani Svizzeri – Valleriana MTB

E’ inoltre doveroso fare un grandissimo plauso alla famiglia Bianchi che fin dalla prima edizione porta a godere tutti i palati che intervengono all’OooKkappa con la mitica PORCHETTA, vero must e attrazione dell’evento, che viene servita con pane fresco o bruschette di pane toscano ed olio di oliva novello. E non possiamo infine dimenticare le brioches con caffè annesso che la mattina i neoiscritti hanno trovato sotto il gazebo del ristoro, né non citare la birra che può essere consumata a volontà a fine pedalata.

Insomma … come vedete non abbiamo parlato troppo dell’aspetto sportivo perché, ma l’avrete ormai capito, in questo caso la bici è solo una scusa che ci permette di ritrovarci assieme, in una grande festa, a godere della compagnia di tutti.
Venite quindi a trovarci per l’ OooKkappa 2022 … siete tutti invitati, noi vi aspettiamo a braccia aperte!

“Sarà Meraviglioso…”
(cit. Maurizio Signori)

Gravel Castello di Monteriggioni

Gravel Castello di Monteriggioni

17/10/2021 in Eventi, News

La Gravel Castello di Monteriggioni è una cicloturistica pura, senza tratti cronometrati dove si pedala per il gusto di viaggiare e scoprire uno dei borghi più belli d’Italia. Proprio questa caratteristica con l’arrivo e la partenza dentro una fortezza medievale fanno della Gravel Castello di Monteriggioni un evento unico e se uniamo anche una giornata meteorologicamente stupenda e i tre ottimi percorsi proposti dall’organizzatore (e amico) Andrea Leonardi, ci rendiamo contro di essere di fronte ad un evento da non perdere.

I tre percorsi erano così strutturati:
Corto: 43 Km con 600 metri di dislivello
Medio: 69 Km con 1400 metri di dislivello
Lungo: 114 Km con 2600 metri di dislivello

Il percorso “corto” ce lo descrive Raffaele Vrenna: con i suoi 43 km era consigliato per tutti coloro che avessero voluto godere delle bellezze del territorio senza che fosse richiesta una particolare preparazione atletica (tanto che un bambino di sette anni accompagnato dal papà è riuscito a percorrerlo tutto in sella alla sua mountain bike). Scendendo dal Castello di Monteriggioni la traccia percorreva un tratto molto suggestivo della ciclabile per Castellina Scalo, proseguendo poi nel territorio che lambisce la Montagnola Senese, in cui il paesaggio si alterna tra boschi di Lecci, olivete e vigne. Raggiunto il villaggio di Strove dopo il primo dei due “impegnativi” tratti in salita di tutto il percorso, si ritornava verso Monteriggioni attraversando l’incantevole Badia Isola da cui i ciclisti hanno potuto percorrere uno dei tratti più suggestivi della Via Francigena. Raggiunta la Cassia, dopo pochi chilometri di asfalto la traccia virava verso Lornano tornando sullo sterrato e percorrendo l’ultima salita impegnativa si è raggiunto il tratto più panoramico di tutto il percorso: la strada sterrata infatti correva sul crinale delle colline tipiche del Chianti con distese di vigneti da ambo i lati che in questa stagione si colorano di tutte le tonalità tipiche dell’autunno. Prima di “riscendere” verso Monteriggioni, i partecipanti sono stati invitati a fermarsi per un ricchissimo ristoro offerto nella splendida cornice dell’Oasi di Vallechiara, proseguendo poi verso la fine del percorso nella Piazza del Castello di Monteriggioni da cui il tutto era cominciato!

Il nostro gruppo, quello della Randonnée di Pinocchio con il suo completo color vinaccia, ha deciso di sposare appieno lo spirito di questa Gravel con un giusto compromesso tra fatica e divertimento facendo il percoso “medio“.Il percorso “medio” era senza dubbio degno di nota: disegnato bene, curato in tutti i dettagli e soprattutto pensato lungo un tracciato diverso rispetto a quelli visitati poco tempo fa sia con l’Eroica che con le Strade Bianche.
Per quanto appunto la cura dei dettagli sia nel DNA della Gravel Castello di Monteriggioni, qualche disagio dovuto alla rimozione dei cartelli c’è stato, specie nell’individuazione sia del percorso che del ristoro che comunque dice essere stato grandioso.

Infine era disponibile percorso “lungo” che come ci racconta Jhonny Bocaccci che l’ha fatto, non è da sottovalutare con i suoi 120 km. Il tracciato attraversava nella prima parte i castagneti della Montagnola Senese e nella seconda i vigneti del Chianti.
Le salite non erano affatto impossibili ma erano molte, le discese richiedevano un po’ di attenzione mentre di pianure non ce n’erano proprio! Punto più bello? La discesa dello Sparviero che porta in “folle picchiata” all’ omonimo casale. Quest’anno i colori sono stati quelli caldi dell’Autunno, caldi come l’accoglienza ricevuta da tutto il Gravel Bike Siena organizzatore dell’evento.

Il nostro gruppo è partito alle 8.45, un po’ prima rispetto alla tabella di marcia, ma sotto uno stupenda alba, fredda con soli 4° (ma è metà ottobre…), ma dopo la prima salita di 4 Km il freddo è subito sparito lasciando spazio alla meraviglia del territorio senese.

Un successo anche di pubblico: circa 800 partecipanti con tantissime Gravel, (sinceramente non ho mai visto così tante gravel in un solo evento) anche se era possibile partecipare con qualsiasi tipo di biciclette dalle storiche, alle e-bike alle mountain bike.

Parlando con l’amico Andrea Leonardi (organizzatore dell’evento) ci ha confermato che molto probabilmente anche per il prossimo anno sarà scelto il mese di ottobre (14, 15 e 16) e sono sicuramente date di segnare in rosso sul calendario. Abbiamo molto apprezzato la scelta di fare l’evento il sabato perché permette a chi viene da lontano di godersi la domenica e rientrare con tutta tranquillità.

L'Eroica 2021 - XXIV Edizione

Eroica 2021 – XXIV Edizione

05/10/2021 in Diario di Viaggio, News, Territorio, Viaggi

🌈 L’Eroica 2021 – XXIV Edizione❤️

L’edizione 2021 dell’Eroica è stata senza dubbio diversa dalle precedenti, rimandata, trasformata e divisa in più giorni, non ha comunque perso il suo glorioso fascino. Quest’anno, a differenza delle 5 edizioni precedenti l’ho vissuta non da solo ma con un grande gruppo di amici, gli stessi con cui condivido i tanti km in bicicletta durante tutto l’anno.

L’Eroica comincia sempre con l’arrivo a Gaiole, un piccolo paese chiantigiano nel cuore della Toscana che per un giorno all’anno si trasforma, passando dagli abituali 2756 abitanti a oltre 20.000 date le tante presenze a questo unico evento.

Come dicevo, la mia VI° Eroica consecutiva è stata decisamente strana: divisa in giorni ed orari di partenza per combattere questa pazzia diffusa chiamata Coronavirus, all’insegna quindi del distanziamento sociale, ossia agli antipodi dello stile eroico fatto dal vivere assieme, fare esperienze comuni con compagni di viaggio che magari vediamo solo una volta all’anno ma che condividono la passione per questa magnifica avventura.

Con i miei compagni d’avventura ci siamo ritrovati un po’ alla spicciolata dopo che ognuno di noi ha eseguito le varie procedure previste, dal ritiro del pettorale e del pacco gara, gli immancabili tamponi, per poi finalmente ritrovarsi davanti ad un paio di buone birre a scattare le “foto di classe” di rito davanti dal cartello dell’Eroica, pronti per i vari acquisti eroici.

L’indomani sappiamo già che il tempo sarà clemente, ci sarà il sole di ottobre che ancora sa scaldare e accoglierci in questo spicchio di Toscana, resta solo da cercare di riposare qualche ora prima di affrontare l’agguerrita Eroica con le sue Sante Marie e le sue discese impegnative.

Eccoci finalmente al sabato, il giorno della partenza. Anche questa è una novità ma quasi piacevole dato che ci regalerà la domenica per riprendersi e riposarsi.

Possiamo scegliere uno dei tre percorsi previsti dagli organizzatori:

  • Lungo L’Eroico 209 km partenza libera dalle 4:30 alle 5:00 riservato Biciclette antecedenti anni 1930. – Sabato 2 Ottobre
  • Lungo L’Eroico 209 km partenza libera dalle 5:00 alle 6:00 – Sabato 2 Ottobre
  • Medio CRETE SENESI 135 km partenza libera dalle 6:00 alle 7:00 – Sabato 2 Ottobre

Per noi quindi la partenza è fissata per le 6.00 del mattino, forse un po’ tardi perché perdiamo il fascino del freddo della notte, ma avremo comunque il premio che solo l’alba sa regalare.

Certo che anche la partenza è diversa dal solito, siamo pochi alle 6.15 e non siamo nella piazza del paese ma lungo una via parallela, ma poco importa: il tempo di fare il primo timbro e finalmente partiamo.

I primi km sono già complicati: è molto freddo, cominciano subito le prime forature e combattiamo contro le lampadine che non funzionano. In pochi chilometri tutte le certezze del giorno prima svaniscono rapidamente ma so benissimo che la salita verso il Castello di Brolio ci darà il giusto riscaldamento per proseguire il lungo viaggio anche se le differenze con le altre edizioni si vedranno anche nei ristori che saranno meno e con molta meno toscanità, un altro prezzo da pagare al Covid.

La prima discesa presenta già il conto alle vecchie biciclette eroiche, i sassi appuntiti feriscono gli antichi tubolari e lasciano molti partecipanti a sistemare le numerose forature.

Tornando per un attimo ai ristori, sicuramente hanno perso il gusto eroico delle precedenti edizioni ma sono gestiti al meglio: le file sono composte e veloci; ovviamente sono vietati gli assembramenti, quindi non possiamo fermarci ma scorrere per lasciare spazio agli altri partecipanti.

In fondo però l’essenza dell’Eroica resta immutato: l’Eroica è la metafora della vita, un percorso, un’esperienza di vita che ogni ciclista dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Le altre difficoltà arrivano con le famose strade bianche, sono mesi che non piove e quindi il fondo è particolarmente secco ed è molto facile forare. Inoltre le ruote affondano facilmente non appena esci dal sentiero stretto nel mezzo o ai bordi della strada che si crea man mano che le biciclette passano, il top sarebbe stata una buona piovuta nei giorni precedenti, ma intanto ci godiamo questo sole di ottobre.

Se le salite sono dure, le discese sono complicate e pericolose. Il nostro gruppo si sfalda rapidamente, rimaniamo in tre, poi solo in due e nel rispetto dei tempi delle salite e delle discese, arriveremo così al traguardo.

Il traguardo dell’Eroica è diverso da tutti gli altri, non si tratta di una sfida contro al tempo, ma contro se stessi, la parola d’obbligo è arrivare sani e salvi con il mezzo più in ordine possibile.

Il mio vantaggio è che conoscevo il percorso e anche se quest’anno è in parte cambiato, restato immutato nella sua bellezza specie durante il passaggio dalla Piazza dal Campo.

”SIGNORI, CONTINUATE A COLTIVARE LA BELLEZZA”

L’arrivo, glorioso ed eroico è alle 13.20 nello splendore di Gaiole in Chianti; resta solo da ricomporre il gruppo e mangiare qualcosa tutti assieme. La fatica diventa solo un ricordo e la testa viaggia subito verso l’edizione del prossimo anno, programmando sia il dove che dove il come… “Che fantastica storia è la vita” cantava Antonello Venditti nella speranza che il Covid nel frattempo sia diventato solo un brutto ricordo e che tutto torni come prima perché l’esperienza Eroica per sua natura deve essere vissuta in piena libertà armonia ed amicizia.

Viva l’eroica viva la condivisione dello sport della fatica dell’armonia e dell’amicizia.

Eroica ci vediamo il prossimo anno.

Paolo Pagni

Giro dei laghi della Garfagnana

05/08/2021 in Promozione del Territorio, Territorio

Giro dei laghi della Garfagnana

La Garfagnana, la Garfagnana ti apre un’infinita possibilità di percorsi ciclo turistici, io ho deciso di girarla in senso antiorario passando dai quattro laghi principali, laghi artificiali, nati dalla chiusura del letto del fiume da una diga.
Il panorama è fantastico, il clima e l’altitudine favoriscono il buon pedalare.
Abbiamo deciso di girare i quattro laghi in senso antiorario,
lago di Pontecosi, lago di Gramolazzo, lago di Vagli, lago di Isola Santa.
I due compagni di viaggio Vincenzo ed Hervé sono stati fantastici il passo simile, anche se loro in salita essendo molto più leggeri sono più performanti ma la squadra di vinaccia a preso forma.
Ogni lago offere la possibilità di fermarsi far ristori e fantastiche fotografie, lago di Pontecosi il ristoro sul lago, lago di Gramolazzo Albergo Riva Del Lago, lago di Vagli Albergo Ristorante Il Lago, lago di Isola Santa Mattarello – Osteria dell’Isola. Sul lago di Vagli non è assolutamente da perdere Ponte dei Fanti di Marina e Parco dell’Onore e del Disonore