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Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

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  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 6 giorni fa

    Ciclabile Val di Sole: Un Viaggio tra Natura e Tradizione La Ciclabile Val di Sole è molto più di una semplice pista ciclabile; è un’esperienza immersiva tra paesaggi mozzafiato, tradizioni locali e natura incontaminata. Situata nel cuore del Trentino, questa pista si snoda per circa 35 km lungo il corso del fiume Noce, attraversando boschi rigogliosi, borghi pittoreschi e distese verdi che sembrano uscite da un dipinto. Un Percorso per Tutti Uno degli aspetti che rende la Ciclabile Val di Sole così speciale è la sua accessibilità. Che tu sia un ciclista esperto in cerca di una pedalata panoramica o una famiglia desiderosa di trascorrere una giornata all’aria aperta, questo percorso offre qualcosa per tutti. Lungo il tragitto, si alternano tratti pianeggianti e leggere discese, rendendolo ideale anche per i bambini e per chi preferisce un ritmo più rilassato. Dal Passo del Tonale a Mostizzolo: Un Itinerario da Scoprire Il punto di partenza è il Passo del Tonale, ai confini tra Lombardia e Trentino, un luogo ricco di storia e simbolo della Prima Guerra Mondiale. Da qui, la pista ciclabile scende dolcemente verso valle, attraversando località come Vermiglio e Ossana, dove è impossibile non notare i suggestivi castelli medievali che dominano il paesaggio.Proseguendo verso Dimaro e Malè, il capoluogo della valle, si incontrano piccoli centri abitati con antiche chiese, case in pietra e tradizioni ancora vive. Il profumo di legno e i suoni della natura accompagnano ogni pedalata, mentre il fiume Noce scorre placido accanto al percorso. Il tragitto termina a Mostizzolo, dove il ponte omonimo offre una vista spettacolare sulla forra scavata dal fiume. Natura e Avventura La Val di Sole è rinomata per la sua biodiversità e la Ciclabile attraversa ambienti unici, come le riserve naturali e le aree protette del Parco Nazionale dello Stelvio e del Parco Naturale Adamello Brenta. In estate, i prati fioriti e i boschi offrono rifugio a numerose specie animali, tra cui cervi, volpi e rapaci. Per gli amanti dell’adrenalina, il fiume Noce è uno dei migliori in Europa per il rafting, e non mancano punti lungo la pista ciclabile dove è possibile fermarsi e ammirare i gommoni che sfidano le rapide. Il Trenino della Val di Sole: Un Alleato Sostenibile Una delle caratteristiche uniche di questa pista ciclabile è la possibilità di combinare la bici con il trenino della Val di Sole. Grazie al servizio “treno + bici”, i ciclisti possono scegliere di percorrere solo una parte del percorso e tornare comodamente al punto di partenza in treno. Questo incoraggia il turismo sostenibile e permette a tutti di vivere l’esperienza senza preoccupazioni logistiche. Gastronomia e Tradizioni Locali Un viaggio in Val di Sole non sarebbe completo senza assaporare la cucina locale. Lungo la ciclabile si trovano agriturismi e malghe dove è possibile degustare prodotti tipici come il Casolet, un formaggio locale a pasta morbida, e piatti della tradizione trentina. Un bicchiere di Teroldego Rotaliano o di succo di mela fresco completa l’esperienza gastronomica.La Ciclabile Val di Sole non è solo un percorso per gli amanti delle due ruote, ma un invito a rallentare e riscoprire il piacere del contatto con la natura e con la cultura locale. Tra panorami spettacolari, borghi storici e sapori autentici, ogni chilometro regala emozioni indimenticabili.Se stai cercando un’avventura che unisca sport, natura e tradizione, questo angolo di T Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 settimane, 1 giorno fa

    Il bypass ciclabile di Palazzaccio: tra sogni di mobilità green e realtà burocratiche Ad Acquabianca si parla sempre più spesso del bypass ciclabile di Palazzaccio, un progetto ambizioso destinato a cambiare il volto della mobilità locale. Tra un sottopasso e un sovrappasso, l’idea è quella di creare un percorso continuo e sicuro per ciclisti e pedoni. Ma, come spesso accade, tra il dire e il fare c’è di mezzo la burocrazia. “Siamo ancora alle prime fasi – spiega Marco Cesaro, assessore ai Lavori pubblici –. Si tratta di un progetto preliminare e stiamo aspettando l’accordo definitivo con la Regione. Non abbiamo ancora una data d’inizio certa”. Parole che riflettono bene la situazione attuale: grandi speranze, ma pochi punti fermi.Se l’inizio dei lavori rimane un punto interrogativo, la fine ha già una scadenza ipotetica. “La conclusione è fissata al 31 agosto 2026 – aggiunge l’assessore Cesaro – e la rendicontazione finale dovrà avvenire entro il 31 dicembre dello stesso anno”. Un orizzonte temporale ambizioso, che però potrebbe allungarsi se gli ingranaggi burocratici non gireranno nel verso giusto. Più di una pista ciclabile: un’idea di futuro Questo bypass non è solo cemento e asfalto, ma rappresenta una visione più ampia di mobilità sostenibile. In un’epoca in cui si parla sempre più di riduzione delle emissioni e spazi urbani a misura d’uomo, opere come questa mirano a trasformare il modo in cui viviamo la città.Eppure, non mancano le voci scettiche. Alcuni temono che l’opera possa diventare l’ennesimo cantiere infinito, altri si chiedono se i costi saranno giustificati dai benefici. Nel frattempo, i sostenitori vedono nel bypass una risposta concreta alle esigenze di chi si muove in bici ogni giorno.Tra speranze e incertezze, Acquabianca aspetta di capire quando le ruspe entreranno finalmente in azione. Per ora, il bypass ciclabile di Palazzaccio è soprattutto un’idea su carta, ma se tutto andrà come previsto, nel 2026 potrebbe diventare una Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 settimane, 1 giorno fa

    Valtellina in Bicicletta: Tra Vigneti, Alpi e Sapori Autentici La Valtellina, incastonata tra le maestose Alpi lombarde, è un vero paradiso per gli amanti del cicloturismo. Con i suoi paesaggi mozzafiato, le strade panoramiche e una cultura enogastronomica d’eccellenza, questa valle offre un’esperienza unica per chi vuole esplorare in sella a una bici. Dai dolci pendii dei vigneti fino ai passi alpini più impegnativi, ogni pedalata racconta una storia fatta di natura, tradizione e avventura. Perché scegliere la Valtellina per un viaggio in bici? Pedalare in Valtellina significa immergersi in un territorio ricco di contrasti: si passa dalle colline verdeggianti ai ghiacciai, attraversando borghi storici e rigogliosi meleti. La valle è perfetta sia per i cicloturisti alle prime armi sia per i ciclisti esperti in cerca di sfide più impegnative. Il territorio vanta una vasta rete di piste ciclabili e strade secondarie poco trafficate, ideali per un viaggio slow. In più, la presenza di numerose strutture bike-friendly permette di pianificare un tour senza preoccupazioni, con la possibilità di gustare i piatti tipici locali e riposarsi in accoglienti agriturismi. Le tappe imperdibili del viaggio 1. Sentiero Valtellina: La Ciclabile per Tutti Il Sentiero Valtellina è la spina dorsale del cicloturismo in valle. Questa pista ciclabile lunga circa 114 km collega Colico a Bormio, seguendo il corso dell’Adda. È perfetta per chi desidera un percorso pianeggiante, immerso nella natura. Partenza da Colico: Si parte sulle rive del Lago di Como, dove il fiume Adda si getta nelle acque azzurre del lago. Un punto ideale per iniziare con calma, godendo della vista sulle montagne circostanti. Morbegno e i suoi sapori: Proseguendo verso est, si arriva a Morbegno, famosa per i suoi formaggi, tra cui il rinomato Bitto DOP. Una sosta obbligatoria per una degustazione nelle antiche casere. Sondrio, cuore della Valtellina: Sondrio non è solo il capoluogo della valle, ma anche un punto strategico per esplorare i vigneti del Valtellina Superiore DOCG. Salite brevi ma intense portano a punti panoramici unici, come Castel Grumello. 2. La Via dei Terrazzamenti: Tra Vigneti e Storia Per chi cerca un itinerario più impegnativo e panoramico, la Via dei Terrazzamenti è imperdibile. Questo percorso si snoda per 70 km tra Tirano e Morbegno, attraversando vigneti terrazzati e piccoli borghi storici. Vigneti Patrimonio dell’UNESCO: I terrazzamenti della Valtellina sono un’opera d’ingegneria agricola antica, sostenuta da oltre 2.500 km di muretti a secco. Pedalare tra questi vigneti significa immergersi in un paesaggio unico al mondo. Soste culturali: Lungo la via si incontrano borghi come Ponte in Valtellina, con le sue strade medievali, e Chiuro, famoso per la produzione vinicola. Il Nebbiolo delle Alpi: Non si può lasciare la Valtellina senza aver degustato i suoi vini. Le cantine locali offrono tour e degustazioni del celebre Sforzato, un vino passito ottenuto da uve Nebbiolo. 3. Sfida ai Giganti: I Passi Alpini Per i ciclisti più esperti, la Valtellina è sinonimo di grandi sfide. Alcune delle salite più iconiche del ciclismo internazionale si trovano proprio qui. Passo dello Stelvio (2.758 m): Con i suoi 48 tornanti dal versante di Bormio, è uno dei passi più famosi al mondo. Una sfida impegnativa ma indimenticabile. Passo Gavia (2.621 m): Selvaggio e spettacolare, è meno trafficato dello Stelvio ma altrettanto impegnativo. Ideale per chi cerca emozioni pure. Mortirolo (1.852 m): Una salita breve ma durissima, resa leggendaria dalle gesta dei grandi campioni del ciclismo. Gastronomia e ospitalità: il vero valore aggiunto Un viaggio in Valtellina non è solo pedalate e panorami, ma anche piacere per il palato. La cucina valtellinese è ricca di sapori autentici, frutto della tradizione contadina. Pizzoccheri: Il piatto simbolo della valle, fatto con farina di grano saraceno, patate, verze e tanto burro fuso. Bresaola della Valtellina IGP: Leggera e saporita, è l’ideale per una pausa pranzo veloce e nutriente. Formaggi e vini: Dal Bitto al Casera, accompagnati dai pregiati vini DOCG, ogni tappa è un’esperienza culinaria unica. Consigli pratici per il viaggio Periodo ideale: La primavera e l’autunno sono perfetti per il cicloturismo, con temperature miti e colori spettacolari. Dove dormire: La Valtellina offre numerose strutture bike-friendly, tra cui agriturismi e B&B accoglienti con servizi dedicati ai ciclisti. Attrezzatura: I percorsi pianeggianti sono ideali per bici da trekking o e-bike. Per i passi alpini, meglio optare per una bici da corsa leggera. Un viaggio in bici in Valtellina è molto più di una semplice vacanza: è un’immersione nella natura, nella cultura e nei sapori di un territorio unico. Che tu stia cercando una pedalata rilassante lungo l’Adda o la sfida dei passi alpini più iconici, la Valte Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 settimane, 1 giorno fa

    Bicicletta tra Mare e Monti: Un Viaggio nella Provincia della Spezia La provincia della Spezia è un piccolo gioiello della Liguria, incastonata tra mare e montagna, dove il cicloturismo trova il suo habitat ideale. Pedalare in questo territorio significa immergersi in un paesaggio unico, tra borghi storici, sentieri panoramici e profumi mediterranei che accompagnano ogni colpo di pedale. Da La Spezia alle Cinque Terre: Un Itinerario Mozzafiato Partendo dalla città di La Spezia, il primo tratto del percorso si snoda lungo la costa, con viste spettacolari sul Golfo dei Poeti. Da qui, si può proseguire verso le Cinque Terre, patrimonio UNESCO, scegliendo strade secondarie e salite impegnative che ripagano con panorami mozzafiato. Borghi come Riomaggiore e Vernazza sono raggiungibili attraverso sentieri e vie meno battute, ideali per i ciclisti più esperti. Val di Vara: Natura e Tranquillità Per chi preferisce un ritmo più rilassato, l’entroterra della Val di Vara offre un’esperienza immersiva nella natura. Questa zona è nota come la “Valle del Biologico” per la sua agricoltura sostenibile. Qui, tra boschi e campi coltivati, si pedala respirando aria pura e godendo del silenzio delle colline. Percorsi e Consigli per i Cicloturisti Difficoltà: Adatto a tutti, con percorsi sia per principianti che per ciclisti esperti. Quando andare: Primavera e autunno offrono temperature miti e colori spettacolari. Cosa non perdere: Le degustazioni di prodotti locali, come l’olio extravergine e il vino delle Cinque Terre. Un viaggio in bicicletta nella provincia della Spezia non è solo sport: è un modo per scoprire la Liguria più autentica, lasciandosi trasportare dal ritmo lento de Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 settimane, 1 giorno fa

    Bicicletta e Respirazione: Benefici per Corpo e Mente Andare in bicicletta non è solo un’attività divertente e sostenibile, ma è anche un toccasana per la salute respiratoria. Pedalare regolarmente allena i polmoni, migliora l’ossigenazione del sangue e aiuta a prevenire problemi respiratori. Scopriamo come e perché. Come la Bicicletta Migliora la Respirazione Durante la pedalata, la frequenza respiratoria aumenta, costringendo i polmoni a lavorare di più. Questo processo: Aumenta la Capacità Polmonare: Con l’esercizio regolare, i polmoni diventano più efficienti nel captare ossigeno. Rafforza i Muscoli Respiratori: Il diaframma e i muscoli intercostali si allenano, migliorando la profondità del respiro. Riduce lo Stress Respiratorio: L’attività fisica aiuta a regolare il sistema nervoso, riducendo ansia e affanno. Ideale per chi Soffre di Patologie Respiratorie Chi soffre di asma o altre patologie respiratorie può trarre grandi benefici dal ciclismo moderato. L’attività all’aperto, soprattutto in aree verdi, favorisce una respirazione migliore grazie alla minore concentrazione di inquinanti rispetto ai contesti urbani. Consigli per un Respiro Ottimale in Sella Riscaldamento Adeguato: Inizia con un ritmo lento per permettere ai polmoni di adattarsi. Respirazione Diaframmatica: Prediligi respiri profondi e lenti, sfruttando il diaframma. Evita Zone Inquinate: Pedala in aree verdi o poco trafficate per ridurre l’esposizione allo smog. Pedalare non solo fa bene al cuore e ai muscoli, ma anche alla capacità di respirare meglio. Che tu sia un ciclista esperto o un principiante, ogni Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese fa

    La ciclovia VenTo passa per il Lido: un progetto che collega Torino a Venezia Il Lido di Venezia si prepara a diventare parte integrante di uno dei progetti ciclabili più ambiziosi d’Italia: la ciclovia VenTo. Questo percorso, lungo ben 703 chilometri, collegherà Torino a Venezia, attraversando paesaggi suggestivi e territori ricchi di storia e natura. Recentemente, la giunta comunale veneziana ha compiuto un passo decisivo approvando l’accordo con Regione Veneto e Veneto Strade per la progettazione e l’esecuzione di una variante del secondo lotto che attraverserà proprio l’isola del Lido. L’obiettivo è creare un collegamento ciclabile continuo e sicuro, capace di valorizzare ulteriormente il territorio lagunare. Il percorso veneto di VenTo: quattro lotti per un grande progetto Nel tratto veneto, la ciclovia si estende per 102 chilometri, suddivisi in quattro lotti. Alcuni tratti sono già percorribili: il segmento tra Loreo, Rosolina e Chioggia, ad esempio, è stato inaugurato pochi giorni fa. Altri lotti, invece, sono in fase di realizzazione, tra cui quello che interessa Porto Viro, Chioggia, Pellestrina e il Lido. C’è ancora del lavoro da fare, soprattutto per il quarto lotto, che collega Adria a Polesella e che si trova ancora in fase progettuale. Tuttavia, il progetto complessivo procede con determinazione, promettendo di offrire ai ciclisti un’esperienza unica, tra percorsi fluviali, campagna e centri storici. Un’opportunità per il turismo sostenibile Il passaggio della ciclovia VenTo attraverso il Lido non è solo un’infrastruttura ciclabile, ma una vera e propria opportunità per rilanciare il turismo sostenibile. Lungo il percorso, i visitatori potranno scoprire borghi, paesaggi lagunari e le tradizioni locali, contribuendo a un’economia più rispettosa dell’ambiente. Con l’approvazione di questo nuovo tratto, il progetto VenTo continua a trasformare l’idea di mobilità lenta in una realtà concreta. Non resta che aspettare la conclusione dei lavori per poter salire in sella e go Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese fa

    Gavardo: la mountain bike rubata torna a casa dopo un anno È passato un anno da quel giorno amaro in cui un bambino di Gavardo ha visto svanire nel nulla il regalo tanto desiderato: una mountain bike nuova di zecca, dal valore di 3.700 euro. Un sogno su due ruote che, a causa di un furto nel garage di casa, è rimasto solo un ricordo amaro. Nonostante le ricerche e la speranza che prima o poi potesse riapparire, della bicicletta non c’era più traccia. Ma proprio quando ormai sembrava impossibile ritrovarla, è arrivata la notizia che nessuno si aspettava. A distanza di 12 mesi, grazie alla tenacia degli agenti della Polizia Locale della Valle Sabbia, la mountain bike è finalmente tornata nelle mani del suo piccolo proprietario. Un lieto fine che ha il sapore della giustizia e della perseveranza. Secondo quanto riportato dagli agenti, la denuncia presentata subito dopo il furto è stata cruciale per avviare le indagini e identificare le caratteristiche uniche della bici. Questo ha permesso alle forze dell’ordine di tenere alta l’attenzione sul territorio e proseguire con i controlli. Proprio durante uno di questi accertamenti, la mountain bike è stata individuata in possesso di un uomo di mezza età residente in paese. L’uomo ha dichiarato di aver ricevuto la bicicletta in regalo, ma la sua versione non ha convinto gli agenti, portando così a una denuncia per ricettazione. Al momento, non ci sono prove che sia stato lui a commettere il furto, ma la vicenda è comunque destinata ad avere conseguenze legali. Intanto, per il giovane proprietario è finalmente arrivato il momento di risalire in sella. Con l’arrivo della primavera, potrà godersi le sue pedalate all’aria aperta, lasciandosi alle spalle un episodio che, per quanto doloroso, si è concluso con un sorriso. Questa storia non è solo il racconto di un furto e di un recupero fortunato, ma anche un invito a non sottovalutare l’importanza delle denunce e della collaborazione con le forze dell’ordine. A volte, la giustizia può richied Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese fa

    Imperia su due ruote: il 12 aprile 2025 apre l’intera ciclabile cittadina Imperia si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella mobilità sostenibile. Sabato 12 aprile 2025, infatti, verrà inaugurata ufficialmente la pista ciclabile che attraversa l’intera città, un percorso di circa 9 chilometri che unisce costa e centro urbano. Dal confine con Diano Marina fino a San Lorenzo al Mare, dove si collega al tracciato che porta a Ospedaletti, questa infrastruttura rappresenta molto più di un semplice percorso: è un invito a vivere il territorio in modo più lento e sostenibile.L’annuncio della data di apertura arriva dopo l’ultimo sopralluogo del sindaco Claudio Scajola insieme alla direzione lavori e all’impresa esecutrice, per verificare lo stato dell’ultimo tratto in fase di completamento, lungo circa 3 chilometri. Con la sua apertura, Imperia si conferma sempre più attenta al benessere dei cittadini e al turismo green, offrendo un percorso ideale p Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese fa

    Ciclovia Lucca-Pontedera: un passo decisivo verso la mobilità sostenibile Il progetto della ciclovia Lucca-Pontedera si avvicina a una fase cruciale, segnando un importante traguardo nella promozione della mobilità sostenibile tra le province di Lucca e Pisa. Entro il 30 giugno 2025 sarà completata la progettazione definitiva ed esecutiva, passaggio fondamentale che consentirà ai Comuni interessati di procedere con le necessarie varianti urbanistiche e, successivamente, con l’avvio dei cantieri.Questa infrastruttura ciclabile si estenderà per circa 25 chilometri, collegando due importanti realtà della Toscana attraverso un percorso pensato non solo per facilitare gli spostamenti quotidiani, ma anche per valorizzare il territorio. Il progetto si inserisce in una visione più ampia di mobilità dolce, in cui le piste ciclabili diventano protagoniste nel miglioramento della qualità della vita, riducendo il traffico veicolare e l’impatto ambientale.La Regione Toscana ha già dimostrato un forte impegno finanziario stanziando un milione di euro per la realizzazione del primo tratto della ciclovia. Tuttavia, il completamento dell’intero tracciato richiederà un investimento complessivo stimato intorno agli 8,4 milioni di euro. Si tratta di una cifra significativa, ma giustificata dall’importanza strategica dell’opera, che non sarà solo un’infrastruttura per ciclisti, ma un vero e proprio collegamento sostenibile tra comunità e territori. Un progetto tra sostenibilità e valorizzazione del territorio Oltre a migliorare la mobilità locale, la ciclovia Lucca-Pontedera rappresenta un’opportunità per valorizzare le bellezze paesaggistiche e culturali della Toscana. Attraversando aree di pregio naturale e borghi caratteristici, il percorso potrebbe diventare un’attrazione per il turismo lento, offrendo a residenti e visitatori un’esperienza immersiva tra storia, natura e tradizioni.I benefici, però, non si limitano all’aspetto turistico. La realizzazione della ciclovia potrebbe infatti incentivare uno stile di vita più sano per i cittadini, riducendo l’uso dell’auto per gli spostamenti brevi e promuovendo un modo di viaggiare più rispettoso dell’ambiente.Con la conclusione della fase progettuale entro il 2025, l’attenzione si sposterà sull’avvio dei cantieri. La speranza delle amministrazioni locali e della comunità è che i lavori possano procedere senza intoppi, consentendo di consegnare alla cittadinanza un’opera strategica in tempi ragionevoli.La ciclovia Lucca-Pontedera non sarà solo un percorso ciclabile, ma un simbolo di come le infrastrutture moderne possano integrarsi con il territorio e rispondere alle esigenze di una società sempre Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese fa

    Alla conquista del Colle della Maddalena in bicicletta: un viaggio tra Italia e Francia Il Colle della Maddalena, conosciuto in Francia come Col de Larche, è una delle destinazioni più affascinanti per gli amanti del cicloturismo. Situato a 1996 metri di altitudine, segna il confine tra l’Italia e la Francia, collegando la Valle Stura di Demonte (Piemonte) con la Valle dell’Ubaye (Provenza-Alpi-Costa Azzurra). Pedalare su questa salita è un’esperienza unica: panorami spettacolari, strade immerse nella natura e la soddisfazione di raggiungere una vetta che per secoli è stata un passaggio fondamentale tra i due paesi. In questo articolo ti racconto tutto quello che c’è da sapere per affrontare al meglio questa avventura su due ruote. Il percorso: due versanti, due esperienze diverse Il Colle della Maddalena può essere affrontato da due versanti: 1. Dal versante italiano (da Vinadio o Demonte, in Valle Stura) 2. Dal versante francese (da Barcelonnette, in Valle dell’Ubaye) Entrambi gli itinerari offrono sfide e bellezze uniche. Vediamoli nel dettaglio. Versante italiano: dalla Valle Stura alla vetta Punto di partenza consigliato: Demonte (780 m) Lunghezza della salita: circa 30 km Dislivello totale: 1.216 m Pendenza media: 4% Pendenza massima: 9% Il versante italiano è meno ripido rispetto a molte altre salite alpine, ma la sua lunghezza e l’altitudine lo rendono comunque impegnativo. Il percorso inizia dolcemente tra i boschi della Valle Stura, seguendo la SS21. Man mano che si sale, il paesaggio diventa più alpino: i boschi lasciano spazio a prati d’alta quota, con scorci spettacolari sulle vette circostanti. Dopo Pontebernardo, il paesino di Argentera segna l’ingresso nell’ultimo tratto della salita, dove la strada si fa più esposta e il vento può essere un fattore da considerare. Gli ultimi chilometri sono impegnativi, ma la vista sul Lago della Maddalena, poco prima della vetta, ripaga di ogni fatica. Versante francese: l’ascesa dalla Valle dell’Ubaye Punto di partenza consigliato: Jausiers (1.220 m) Lunghezza della salita: circa 24 km Dislivello totale: 776 m Pendenza media: 3,2% Pendenza massima: 8% Il versante francese è meno faticoso rispetto a quello italiano, con pendenze più dolci e un andamento regolare. La salita si sviluppa su una strada ampia e ben asfaltata, con tornanti panoramici che offrono viste spettacolari sulla Valle dell’Ubaye. Il paesaggio è selvaggio e incontaminato: qui la natura domina incontrastata, con pascoli alpini, cascate e cime innevate all’orizzonte. Dopo Larche, la strada si fa più aperta e inizia l’ultimo tratto verso il passo, che si raggiunge con relativa facilità. Consigli per affrontare il Colle della Maddalena in bicicletta 1. Scegli il periodo giusto Il colle è aperto quasi tutto l’anno, ma il periodo migliore per affrontarlo in bici è da giugno a settembre, quando le condizioni meteo sono più favorevoli. Evita i mesi invernali: neve e gelo possono rendere il percorso impraticabile. 2. Attenzione al traffico Il Colle della Maddalena è un importante passaggio stradale tra Italia e Francia, quindi è frequentato anche da auto e camion. Nei mesi estivi il traffico può essere intenso, soprattutto sul versante italiano. Meglio partire presto al mattino. 3. Equipaggiamento adeguato Rapporti leggeri per affrontare al meglio le pendenze Abbigliamento a strati: anche in estate, in quota il clima può cambiare rapidamente Borraccia e snack energetici: non ci sono molte fonti d’acqua lungo il percorso 4. Possibili varianti per un itinerario più lungo Se hai gambe e voglia di avventura, puoi unire il Colle della Maddalena ad altre salite storiche, come il Col de la Bonette (2.715 m), la strada asfaltata più alta d’Europa, oppure il Colle della Lombarda (2.350 m), che porta a Isola 2000. Il Colle della Maddalena è una salita affascinante e ricca di storia, perfetta per i ciclisti che vogliono vivere l’esperienza delle grandi montagne alpine senza affrontare pendenze estreme.Che tu scelga il versante italiano o quello francese, una cosa è certa: una volta arrivato in cima, il panorama e la soddisfazione di aver c Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese fa

    Alla scoperta di Bologna. La provincia di Bologna offre un’incredibile varietà di percorsi per gli amanti del cicloturismo, con itinerari che attraversano colline ondulate, borghi medievali e parchi naturali. In questo articolo, ti porterò alla scoperta di un viaggio in bicicletta attraverso questa affascinante provincia, mescolando storia, natura e tradizione enogastronomica. Punto di Partenza: Bologna, la Dotta, la Rossa, la Grassa Il nostro viaggio in bicicletta inizia nel cuore di Bologna, città famosa per la sua università, i suoi portici infiniti e la sua cucina irresistibile. Dopo un caffè in Piazza Maggiore, possiamo partire in sella alla nostra bici per esplorare i dintorni. Opzione 1: Percorso Facile – La Ciclovia del Navile (25 km, pianeggiante) Se cerchi un percorso rilassante, la Ciclovia del Navile è perfetta. Questa pista ciclabile segue il corso dell’antico Canale Navile, che un tempo collegava Bologna a Venezia. Il tracciato è completamente pianeggiante e immerso nel verde, rendendolo ideale per chi vuole pedalare senza fretta, godendosi il paesaggio. Tappe consigliate: Parco della Chiusa (Casalecchio di Reno): Un’area verde perfetta per una sosta. Bentivoglio: Qui puoi visitare il Castello di Bentivoglio e l’Oasi La Rizza, un’importante zona umida ricca di fauna selvatica. Opzione 2: Percorso Intermedio – L’Anello dei Colli Bolognesi (45 km, collinare) Se cerchi una sfida maggiore, l’Anello dei Colli Bolognesi è un itinerario perfetto. Partendo da Bologna, si sale sulle prime colline che circondano la città, attraversando vigneti e boschi. Tappe consigliate: San Michele in Bosco: Una terrazza naturale con vista spettacolare su Bologna. Eremo di Ronzano: Un piccolo eremo immerso nella quiete dei colli. Monte Donato: Punto panoramico ideale per una pausa. Questo percorso è consigliato a ciclisti con una discreta preparazione fisica, poiché presenta salite impegnative ma anche discese divertenti. Opzione 3: Percorso Avanzato – Bologna – Vignola – Castelvetro (70 km, misto) Se sei un cicloturista esperto, puoi affrontare un itinerario che collega Bologna alle colline modenesi, passando per la famosa Ciclovia del Sole. Dopo aver attraversato Casalecchio di Reno e Sasso Marconi, si raggiunge Vignola, città delle ciliegie e del maestoso castello medievale. Tappe consigliate: Vignola: Visita al Castello di Vignola e una pausa con una fetta di torta Barozzi, dolce tipico della zona. Castelvetro di Modena: Un borgo incantevole tra le colline, famoso per il Lambrusco Grasparossa. L’itinerario è lungo, ma offre una combinazione di piste ciclabili e strade secondarie a basso traffico, rendendolo uno dei più belli della provincia. Dove Mangiare: Consigli Gastronomici per Cicloturisti Ogni pedalata in Emilia-Romagna merita una sosta gastronomica. Ecco alcuni consigli: Trattoria Amerigo (Savigno): Perfetta per assaggiare il tartufo bianco. Osteria del Sole (Bologna): Storica osteria dove puoi portarti il cibo e bere ottimo vino locale. Agriturismo Il Monte (Monteveglio): Ideale per un pranzo con vista sulle colline. Quando Partire e Consigli Pratici Miglior periodo: Primavera e autunno, quando il clima è mite e i paesaggi collinari si tingono di colori spettacolari. Bici consigliata: Gravel bike o e-bike per le colline, city bike per i percorsi pianeggianti. Attrezzatura: Porta con te acqua, snack energetici e una giacca antivento, perché il tempo può cambiare rapidamente sulle colline. La provincia di Bologna offre percorsi ciclo Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese fa

    Approvato il progetto per la Ciclovia del Monviso. La giunta dell’Unione Montana dei Comuni del Monviso ha recentemente dato il via libera a un importante progetto che interesserà i Comuni di Paesana, Sanfront, Rifreddo e Revello. Si tratta della “Realizzazione della Ciclovia del Monviso, lotto 2 tratto Valle Po”, finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), Missione 2. L’iniziativa ha l’obiettivo di ampliare e migliorare la rete ciclabile locale, favorendo una mobilità sostenibile e integrata con il territorio. La nuova pista ciclabile collegherà Sanfront con Rifreddo, attraversando tutto il territorio circostante. Un tratto chiave sarà rappresentato dall’intervento sulla Strada Provinciale 26, le cui banchine saranno riqualificate, e sui fossati che costeggiano la via. Questo permetterà alla ciclovia di innestarsi con il percorso ciclabile già esistente a Revello, creando così un collegamento tra la media e la bassa Valle Po. Il progetto prevede un costo totale di 800.000 euro, interamente finanziato dai fondi del Pnrr destinati alle “Green community”. Di questa somma, 606.445,19 euro saranno destinati ai lavori, comprensivi degli oneri per la sicurezza, mentre 193.554,81 euro saranno riservati alla stazione appaltante. Il progetto verrà gestito da un raggruppamento temporaneo di imprese, con capofila lo Studio Ingegneria Costa & Associati di Alba, rappresentato dall’ingegner Fabrizio Costa. L’iniziativa rappresenta un passo significativo verso lo sviluppo della mobilità sostenibile nella Valle Po, integran Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese fa

    Casale sul Sile, via libera alla nuova ciclabile. A Casale sul Sile sono iniziati oggi i lavori di costruzione di una nuova pista ciclabile, un progetto atteso e di grande importanza per la comunità. Il tratto interessato si estende per 700 metri, collegando due punti strategici: l’incrocio tra la Strada Provinciale 64 e via Cantone e l’incrocio tra la Provinciale e via San Francesco d’Assisi. La nuova ciclabile punta a migliorare la sicurezza dei ciclisti e a incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo, sostenibile e salutare. Questo intervento rientra in un piano più ampio di mobilità sostenibile promosso dall’amministrazione comunale, che mira a favorire spostamenti più green e a ridurre il traffico veicolare, soprattutto nelle zone residenziali. L’inizio dei lavori rappresenta un passo concreto verso un ambiente più sicuro e vivibile per tutti gli abitanti di Casale sul Sile, in particolare per i tanti cittadini che quotidianamente utilizzano la bicicletta per spostamenti locali. Il progetto dovrebbe essere completato entro i prossimi mesi, migliorando l’infrastruttura ciclabile del comune e coll Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese fa

    HYRYD Sport Bike 1.0: La Rivoluzione dell’Idrogeno su Due Ruote La mobilità sostenibile compie un nuovo passo in avanti grazie a Remoove, azienda leader nella mobilità inclusiva, che presenta la HYRYD Sport Bike 1.0, una bicicletta a idrogeno destinata a rivoluzionare il concetto stesso di e-bike.Questa innovativa bici non si affida alle tradizionali batterie al litio, ma utilizza celle a combustibile che trasformano l’idrogeno in energia elettrica. Il risultato? Autonomia superiore, tempi di ricarica ridottissimi e un’esperienza di guida fluida e silenziosa, priva dei limiti tipici delle batterie convenzionali. Perché l’idrogeno è il futuro della mobilità ciclistica? L’uso dell’idrogeno porta con sé una serie di vantaggi concreti: Rifornimento ultra rapido: bastano pochi secondi per ottenere l’energia necessaria per lunghe percorrenze. Zero emissioni di CO₂: un’alternativa completamente ecologica rispetto alle bici elettriche tradizionali. Addio batterie al litio: eliminando la dipendenza dalle terre rare, si risolvono i problemi di approvvigionamento e smaltimento. Ma la vera rivoluzione arriva con la possibilità di ricaricare l’idrogeno direttamente da casa. Il kit di ricarica domestico, incluso con la bici, consente di produrre autonomamente l’idrogeno con appena 20 cl di acqua in soli 10 secondi. Un passo avanti straordinario per chi desidera un mezzo completamente autosufficiente e sostenibile.L’anteprima della HYRYD Sport Bike 1.0 avverrà a BikeUP, l’evento internazionale dedicato alla mobilità elettrica e sostenibile. Qui visitatori e appassionati potranno testare questa innovazione e immaginare un futuro in cui pedalare non sarà solo si Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese fa

    Viadana investe sulla mobilità ciclabile: al via il nuovo tratto in Via Al Ponte Viadana continua a puntare sulla mobilità sostenibile con un nuovo intervento volto a migliorare la rete ciclabile cittadina. È in corso la realizzazione di un nuovo tratto in Via Al Ponte, un’arteria strategica che contribuirà a rendere più sicuri e accessibili gli spostamenti in bicicletta.Il nuovo tratto in Via Al Ponte rappresenta la naturale prosecuzione di un piano pluriennale, che ha già visto il potenziamento della rete ciclabile lungo i fiumi Oglio e Po, favorendo il collegamento tra le province di Cremona, Mantova e Reggio Emilia.L’obiettivo finale è rendere Viadana una città sempre più a misura di ciclista, facilitando la mobilità sostenibile e riducendo l’impatto ambientale del traffico urbano. Con questo nuovo tratto, i cittadini avranno a disposizione un’infrastruttura più sicura, efficiente e interconnessa, contribuendo a trasformare la bicicletta in una vera alternativa ai mezzi a motore.Un passo avanti importante che dimostra come le amministrazioni locali possano investire concret Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa

    In bici tra le meraviglie della provincia di Cuneo: il percorso dell'Alta Langa La provincia di Cuneo offre itinerari cicloturistici spettacolari, tra colline, borghi medievali e panorami mozzafiato. Uno dei percorsi più affascinanti è quello che attraversa l’Alta Langa, un tracciato immerso nella natura che regala un’esperienza autentica tra vigneti, boschi e antiche tradizioni. Percorso dell’Alta Langa: tra storia, natura e sapori Dati tecnici del percorso Lunghezza: circa 75 km Dislivello: 1.500 m Difficoltà: media Tipo di fondo: asfalto e brevi tratti sterrati Punto di partenza e arrivo: Alba Questo itinerario ad anello parte da Alba, capitale delle Langhe e famosa per il tartufo bianco. Da qui si pedala verso le colline dell’Alta Langa, attraversando paesi ricchi di storia e cultura enogastronomica. Prima tappa: da Alba a Bossolasco Lasciata Alba, si inizia con una leggera salita verso Diano d’Alba, un piccolo borgo con una terrazza naturale che offre una vista spettacolare sulla valle del Tanaro. Da qui, si continua in direzione di Sinio, attraversando vigneti e noccioleti, elementi tipici del paesaggio langarolo. Dopo circa 20 km si arriva a Bossolasco, noto come il “paese delle rose” per le fioriture che adornano le vie del centro storico. Qui è possibile fare una sosta per assaporare un dolce tipico o un bicchiere di Dolcetto, un vino rosso locale. Seconda tappa: verso Murazzano e il cuore dell’Alta Langa Lasciando Bossolasco, il percorso prosegue con qualche saliscendi fino a Murazzano, uno dei borghi più caratteristici dell’Alta Langa. Qui si trova la famosa Torre Medioevale, simbolo del paese, e si può assaggiare il Murazzano DOP, un formaggio di pecora tipico della zona. Da Murazzano si pedala attraverso boschi di castagni e ampie distese di pascoli, in un tratto suggestivo che porta a Mombarcaro, il punto più alto del percorso (circa 900 m di altitudine). In giornate limpide, da qui si può godere di una vista incredibile sulle Alpi e, nelle condizioni migliori, persino sul mare della Liguria! Terza tappa: discesa panoramica verso Alba Superata Mombarcaro, inizia una lunga e divertente discesa verso Feisoglio e Cravanzana, borghi noti per la produzione di nocciole. Questa zona è il cuore della Nocciola Tonda Gentile delle Langhe, considerata una delle migliori al mondo. Proseguendo in discesa, si raggiunge Benevello, un altro incantevole borgo collinare, prima di tornare dolcemente ad Alba, dove si può concludere il tour con una meritata degustazione di prodotti tipici. Consigli per il percorso Miglior periodo: Primavera e autunno, per il clima mite e i colori mozzafiato della natura. Bici consigliata: Gravel o e-bike per affrontare al meglio le salite. Dove mangiare: Numerose trattorie lungo il percorso offrono piatti tipici come tajarin al tartufo, ravioli del plin e formaggi locali. Punti di interesse: Castelli medievali, antichi borghi e numerosi punti panoramici ideali per scattare foto memorabili. Se ami il cicloturismo e vuoi esplorare le Langhe in modo autentico, questo percorso è perfetto per te. Pedalare tra le colline di Cuneo Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa

    Lungolago, è pronta la pista ciclabile: un nuovo volto per la mobilità sostenibile Dopo mesi di lavori e attese, la nuova pista ciclabile sul lungolago è finalmente pronta. Un tracciato moderno e sicuro che promette di rivoluzionare la mobilità locale, rendendo più semplice e piacevole spostarsi lungo la riva del lago.La realizzazione della pista ciclabile era un progetto discusso da anni, nato dall’esigenza di migliorare la viabilità per ciclisti e pedoni, riducendo l’impatto del traffico motorizzato. Ora, grazie a un’attenta pianificazione, la nuova infrastruttura è diventata realtà, offrendo un percorso protetto e ben segnalato che si snoda lungo il suggestivo paesaggio lacustre.La pista si estende per diversi metri, seguendo il profilo del lago e offrendo scorci mozzafiato. Ideale sia per i ciclisti esperti sia per chi vuole godersi una passeggiata in bici senza fretta, il tracciato è stato progettato per garantire la sicurezza di tutti gli utenti. Lungo il percorso sono state predisposte aree di sosta, panchine e punti panoramici, perfetti per una pausa rigenerante.L’apertura della pista ciclabile rappresenta un’opportunità sia per i residenti, che ora possono contare su un’alternativa ecologica per gli spostamenti quotidiani, sia per i turisti, che potranno esplorare il territorio in modo sostenibile. Inoltre, il progetto ha dato nuovo slancio al commercio locale: bar, ristoranti e strutture ricettive lungo il tragitto si aspettano un aumento della clientela, attratta dalla possibi Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa

    Viterbo pedala verso il futuro: inaugurata la nuova pista ciclabile al Riello Un nuovo tratto di pista ciclabile prende vita a Viterbo, segnando un passo concreto verso una città più sostenibile e a misura di bicicletta. Da ieri, un chilometro e mezzo di percorso dedicato ai ciclisti collega l’area sportiva universitaria alla zona naturalistica del Riello, con uno sguardo rivolto a un futuro più green. L’opera, appena completata, non è solo un’infrastruttura, ma un simbolo di cambiamento: il primo tassello di un ambizioso anello ciclabile urbano che, una volta terminato, permetterà di attraversare l’intero perimetro comunale su due ruote. Un traguardo condiviso L’inaugurazione è avvenuta alla presenza della sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Floris, dell’assessore alla pubblica illuminazione Giancarlo Martinengo e del prorettore dell’Università della Tuscia Alvaro Marucci. Con loro, anche il presidente del consiglio comunale Marco Ciorba e gli architetti responsabili del progetto, Rita Barone e Filippo Narduzzi.«Questa pista non è solo asfalto e segnaletica, ma un’opportunità per cambiare il nostro modo di vivere la città», ha dichiarato la sindaca Frontini, evidenziando come il progetto promuova una mobilità più rispettosa dell’ambiente e più sicura per tutti. Un percorso che valorizza il territorio La nuova ciclabile non è un semplice collegamento tra punti della città, ma un vero e proprio ponte tra natura, sport e cultura. Attraversando il Riello, si connette alla zona del Bullicame e all’Orto Botanico dell’Università della Tuscia, creando un itinerario che unisce la mobilità sostenibile alla scoperta del territorio.Il prorettore Alvaro Marucci ha sottolineato il valore della sinergia tra Comune e Università, unendo infrastrutture e conoscenze per migliorare la qualità della vita cittadina.Questa inaugurazione non è un punto d’arrivo, ma di partenza. Il progetto dell’anello ciclabile urbano punta a rivoluzionare gli spostamenti quotidiani, offrendo un’alternativa concreta all’uso dell’auto e contribuendo a ridurre traffico e inquinamento.Con sempre più spazi dedicati alle due ruote, Viterbo sta ridefinendo il suo modo di muoversi. Pedalare diventa non solo una scelta Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa

    Nuova pista ciclabile su via Caltana: accordo tra Vigonza e Villanova di Camposampiero Un passo avanti nella mobilità sostenibile per i comuni di Vigonza e Villanova di Camposampiero. Le due amministrazioni hanno siglato un accordo per la realizzazione di una pista ciclabile lungo la Strada Provinciale 11, un intervento strategico volto a migliorare la sicurezza stradale e incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo. Un progetto condiviso e cofinanziato L’intesa prevede che entrambi i comuni contribuiscano al finanziamento dell’opera, che si estenderà fino al confine con Campodarsego. Questo tratto ciclabile rappresenta un’infrastruttura essenziale per collegare in modo più sicuro e sostenibile le diverse località della zona, rispondendo alle esigenze di cittadini, pendolari e cicloturisti. A ulteriore supporto dell’iniziativa, le amministrazioni hanno presentato una domanda di partecipazione al bando regionale per ottenere fondi aggiuntivi destinati alla mobilità dolce. L’eventuale contributo permetterà di accelerare i tempi di realizzazione e ridurre l’impatto economico sui bilanci comunali. Un’opera che migliora la viabilità Oltre alla pista ciclabile, il progetto include la costruzione di una nuova rotatoria all’incrocio tra via Caltana, via Quattrocà e la Strada Provinciale 34, nel territorio di Fiumicello di Campodarsego. Questa infrastruttura avrà un ruolo fondamentale nel migliorare la sicurezza della circolazione, riducendo il rischio di incidenti in un nodo viario particolarmente trafficato. Verso una mobilità più sostenibile L’iniziativa rappresenta un esempio concreto di collaborazione tra enti locali per la realizzazione di opere pubbliche a beneficio della collettività. L’obiettivo è promuovere una mobilità più sicura e sostenibile, incentivando l’uso della bicicletta sia per gli spostamenti quotidiani che per il tempo libero.Se il finanziamento regionale verrà concesso, i lavori potrebbero partire già nei prossimi mesi, segnando un important Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 1 settimana fa

    Come organizzare un viaggio di cicloturismo di tre giorni Pianificare un viaggio di cicloturismo di tre giorni richiede attenzione ai dettagli per garantire un’esperienza piacevole e senza intoppi. La chiave del successo sta nella preparazione, nella scelta dell’itinerario e nell’attrezzatura giusta. Il primo passo è definire il percorso. È importante valutare il livello di difficoltà in base alla propria condizione fisica e scegliere strade sicure con un mix equilibrato di tratti asfaltati e sterrati. Le piattaforme online e le app di navigazione per ciclisti aiutano a individuare percorsi adatti, con punti di interesse e soste strategiche. Un itinerario ben strutturato dovrebbe includere tappe intermedie per riposarsi e rifocillarsi senza accumulare troppa fatica. La scelta della bici è altrettanto importante. Una gravel, una bici da trekking o una mountain bike con borse da bikepacking sono ideali per un viaggio di più giorni. La manutenzione preventiva è essenziale: controllare freni, cambio, copertoni e luci evita spiacevoli sorprese lungo il tragitto. L’equipaggiamento va selezionato con cura. L’abbigliamento tecnico deve essere comodo e adatto alle condizioni climatiche. È utile vestirsi a strati per gestire al meglio le variazioni di temperatura. Tra gli accessori indispensabili ci sono un kit di riparazione, una pompa portatile, luci anteriori e posteriori, una borraccia o un sistema di idratazione e un casco omologato. Per il trasporto dei bagagli si possono scegliere borse laterali, da manubrio o uno zaino leggero, privilegiando materiali impermeabili. L’organizzazione delle tappe prevede anche la sistemazione per la notte. Le opzioni spaziano tra campeggi, agriturismi, bed & breakfast o ostelli bike-friendly. Prenotare in anticipo aiuta a evitare imprevisti e a trovare soluzioni che offrono servizi utili ai cicloturisti come ricovero per le biciclette e colazioni energetiche. L’alimentazione gioca un ruolo chiave nella gestione delle energie. È fondamentale portare snack leggeri ma nutrienti come barrette energetiche, frutta secca e panini. L’idratazione costante è essenziale, soprattutto nelle giornate più calde. Durante le soste si può approfittare della cucina locale per recuperare energie con piatti bilanciati. Infine, bisogna considerare gli imprevisti. Avere una piccola farmacia da viaggio con cerotti, disinfettante e antidolorifici può rivelarsi utile. Un’assicurazione viaggio con copertura per eventuali infortuni è una scelta saggia, così come comunicare a qualcuno l’itinerario previsto. Un viaggio in bici di tre giorni può diventare un’esperienza indimenticabile se pianificato con attenzione. La libertà di pedalare immersi nella natura, scoprire nuovi luoghi e vivere il percorso con un ritmo lento e sostenibile è ciò ch Continua a leggere

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