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Carretera de Sa Calobra: un percorso mozzafiato per il cicloturismo a Maiorca La Carretera de Sa Calobra è uno dei percorsi in bicicletta più spettacolari e ambiti di Maiorca, meta imperdibile per gli appassionati di cicloturismo in cerca di una sfida tra i paesaggi naturali più affascinanti del Mediterraneo. Questa strada leggendaria, che si snoda lungo le montagne della Serra de Tramuntana, è famosa per la sua vista mozzafiato, le curve strette e i tornanti che regalano a ogni curva emozioni e panorami unici. In questo articolo, esploriamo insieme ciò che rende la Carretera de Sa Calobra una delle destinazioni preferite dai ciclisti di tutto il mondo. Un po’ di storia: la nascita della strada di Sa Calobra La Carretera de Sa Calobra, nota anche come MA-2141, fu costruita negli anni ’30 per facilitare l’accesso al remoto villaggio di Sa Calobra e alla sua splendida cala. Il progetto, guidato dall’ingegnere Antonio Parietti, è stato un lavoro di precisione e ingegno architettonico: la strada si arrampica per 12,5 chilometri con una pendenza che arriva fino al 7%, avvolgendosi intorno alla montagna con ben 26 tornanti. La sua particolarità più famosa è il “Nus de Sa Corbata” (Nodo della Cravatta), un incredibile intreccio dove la strada si avvolge su sé stessa. Questa costruzione, quasi ardita per l’epoca, ha creato un percorso sinuoso e impegnativo che oggi è diventato una vera icona per il cicloturismo. L’esperienza del percorso in bicicletta Affrontare la Carretera de Sa Calobra in bicicletta è una sfida emozionante, ma non per tutti. La strada è in salita continua per gran parte del tragitto, e il vento può rendere alcuni tratti particolarmente impegnativi. La partenza, di solito, avviene dal villaggio di Escorca, per poi discendere fino alla baia di Sa Calobra; tuttavia, il vero “banco di prova” è il ritorno, affrontando la salita. Ogni chilometro è una scoperta, con panorami che si aprono su scogliere a picco sul mare, canyon profondi e vegetazione mediterranea. Pedalare qui significa immergersi completamente nella natura e nell’atmosfera isolana. I tornanti si susseguono, offrendo viste sempre diverse della montagna e del mare; la sensazione è di essere sospesi tra cielo e terra, circondati dal silenzio interrotto solo dal suono delle ruote e dal vento. Il fascino del “Nodo della Cravatta” Uno dei momenti clou del percorso è senza dubbio il Nodo della Cravatta. Questo particolare tornante rappresenta un punto di osservazione perfetto, dove fermarsi per ammirare la bellezza del tracciato e scattare qualche foto memorabile. Oltre ad essere uno spettacolo di ingegneria, il Nodo della Cravatta è un vero banco di prova per la resistenza dei ciclisti, che devono affrontare una curva a gomito in forte pendenza. Superarlo dà una sensazione di conquista, sapendo che si è superato uno dei tratti più famosi e difficili della strada. Preparazione e consigli per i ciclisti La Carretera de Sa Calobra è un percorso impegnativo che richiede una buona preparazione fisica. Ecco alcuni consigli pratici per affrontarlo al meglio: 1. Allenamento: È consigliato avere una buona resistenza e una certa esperienza con le salite, visto che i 12,5 km di Sa Calobra, sommati alla pendenza media, possono mettere a dura prova anche i ciclisti più allenati. 2. Attrezzatura: Assicurati che la tua bicicletta sia in perfette condizioni. In particolare, i freni devono essere impeccabili, data la discesa iniziale e i tratti di tornanti ripidi. 3. Orario: È preferibile iniziare il percorso nelle prime ore del mattino, evitando così il traffico delle auto turistiche e delle navette che portano i visitatori alla baia. 4. Idratazione e cibo: Portare acqua e qualche snack energetico è fondamentale. Non ci sono molti punti di ristoro lungo la strada, quindi è importante essere autosufficienti. 5. Sicurezza: I tornanti e le curve strette possono essere pericolosi, specialmente nelle ore di punta. È consigliabile tenere sempre la destra e fare attenzione alle auto, che spesso si incontrano in punti critici del percorso. Cosa ti aspetta alla fine: la Baia di Sa Calobra Il punto d’arrivo, la baia di Sa Calobra, è una delle spiagge più pittoresche di Maiorca. Una volta giunti qui, si può lasciare la bici e fare una breve passeggiata fino alla vicina Cala Tuent o visitare il Torrente de Pareis, una spettacolare gola naturale che sfocia nel mare. Questo è il momento perfetto per riposarsi e ricaricare le energie prima di affrontare il ritorno. La spiaggia di Sa Calobra, con le sue acque cristalline incastonate tra alte scogliere, è un premio meritato per ogni ciclista che ha completato la sfida. Perché scegliere la Carretera de Sa Calobra La Carretera de Sa Calobra non è solo una strada, è un’esperienza che combina avventura, natura e un po’ di sfida personale. Percorrerla in bicicletta è un’occasione per mettersi alla prova, ma anche per vivere da vicino la bellezza unica di Maiorca, un’isola capace di sorprendere e affascinare in ogni stagione. È il luogo ideale per chi cerca un cicloturismo emozionante, immerso in paesaggi di rara bellezza e avvolto da un’atmosfera che solo la Serra de Tramuntana può offrire.In conclusione, affrontare la Carretera de Sa Calobra significa immergersi in una delle più belle esperienze ciclistiche d’Europa. Preparazione, rispetto per la montagna e un pizzico di passione sono gli ingredienti per rendere questa avventura indimenticabile. Non resta che prendere la bici, allacciarsi il casco e partire alla scoperta di un Continua a leggere
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Ciclovia del Brenta: Da Padova a Venezia – Un Viaggio in Bici tra Natura e Storia La Ciclovia del Brenta è un percorso che affascina cicloturisti di ogni livello, offrendo un viaggio che unisce storia, cultura e una bellezza naturale mozzafiato. Questo itinerario collega Padova a Venezia, seguendo il corso del fiume Brenta attraverso scenari pittoreschi, ville storiche, borghi incantati e paesaggi fluviali che sembrano usciti da un dipinto. Il tragitto che parte da Padova e arriva a Venezia lungo la Ciclovia del Brenta è lungo circa 50 km e si snoda perlopiù lungo strade pianeggianti e poco trafficate, rendendolo ideale anche per ciclisti meno esperti o famiglie con bambini. La maggior parte del percorso si sviluppa seguendo il fiume Brenta e attraversa cittadine storiche e ville venete, offrendo non solo una splendida esperienza ciclistica, ma anche un viaggio nella storia della Serenissima Repubblica di Venezia. Il punto di partenza della ciclovia è Padova, conosciuta come la “Città dei Tre Senza”: il Santo senza nome (Sant’Antonio, chiamato semplicemente “Il Santo”), il Caffè senza porte (il celebre Caffè Pedrocchi, storicamente sempre aperto) e il Prato senza erba (Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa). Prima di partire, vale la pena fare una passeggiata tra le sue antiche piazze, magari visitando la Basilica di Sant’Antonio e il Prato della Valle. Da qui, il percorso inizia a snodarsi lungo l’argine del Piovego, il canale che un tempo collegava Padova a Venezia e ancora oggi segna il punto di partenza della Ciclovia del Brenta. Poco fuori Padova si entra nella zona di Stra, famosa per la Villa Pisani, una delle più belle e imponenti ville venete, costruita nel XVIII secolo e oggi visitabile. Al suo interno si trova un labirinto di siepi che è una delle attrazioni preferite dai visitatori. Questa villa, insieme ad altre lungo il Brenta, è simbolo dell’epoca d’oro della Serenissima, quando la nobiltà veneziana costruiva fastosi palazzi lungo il fiume per trascorrere l’estate lontano dalla città.Proseguendo in direzione di Dolo e Mira, si incontrano altre ville storiche come Villa Widmann e Villa Foscari, detta “La Malcontenta”. Questi luoghi trasportano il viaggiatore in un’epoca passata, e fermarsi per una visita è quasi obbligatorio. Anche chi non è appassionato di architettura rimarrà affascinato da questi palazzi signorili circondati da giardini curati, e dalla vista del Brenta che scorre placido. Il percorso continua tra ponticelli di legno e strade silenziose, costeggiando il Naviglio del Brenta, un corso d’acqua naturale che ha accompagnato per secoli la vita di queste terre. Lungo il percorso si attraversano borghi affascinanti come Dolo e Oriago, dove è possibile fare una sosta per un pranzo o un caffè. Molti dei ristoranti e delle trattorie offrono piatti tipici della cucina veneta e sono una sosta perfetta per gustare prodotti freschi e locali.Man mano che ci si avvicina alla laguna, l’atmosfera cambia: si respira l’aria salmastra della laguna veneziana e la vista inizia a farsi più ampia e affascinante. Prima di arrivare al cuore di Venezia, è possibile fermarsi a Fusina, dove si trovano diversi campeggi ideali per chi desidera trascorrere la notte vicino alla laguna. Da qui, una delle opzioni più scenografiche per entrare a Venezia è prendere il traghetto che arriva direttamente in città: un’esperienza unica, che permette di vedere la Serenissima dal suo elemento naturale, l’acqua.Arrivare a Venezia dopo una giornata di pedalate lungo il Brenta ha un sapore speciale. Ci si trova di fronte a una delle città più iconiche del mondo, ma l’accesso tramite la ciclovia offre una prospettiva meno convenzionale e più autentica, fatta di gradualità e immersione nella natura. Questo itinerario permette di vivere una giornata tra storia e natura, e di raggiungere una città unica come Venezia con un mezzo eco-sostenibile, capace di regalare una connessione profonda con il territorio. Non importa che tipo di cicloturista tu sia: pedalare lungo il Brenta significa fare un salto nella storia e Continua a leggere
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Avventura Cicloturistica: Da Saluzzo al Colle dell’Agnello Il cicloturismo è molto più di una semplice pedalata: è un viaggio immersivo che permette di assaporare ogni curva, ogni salita e ogni panorama con un ritmo lento, ma deciso. Tra gli itinerari cicloturistici più affascinanti del nord Italia, uno dei percorsi che ogni amante della bici dovrebbe provare almeno una volta nella vita è quello che da Saluzzo porta fino al Colle dell’Agnello. Con i suoi 2.744 metri di altitudine, il Colle dell’Agnello è il terzo valico asfaltato più alto d’Europa, un traguardo che attira ciclisti da tutto il mondo per la sua bellezza e la sfida che rappresenta. Partenza: Saluzzo, un Borgo tra Storia e Cultura Il viaggio inizia da Saluzzo, un incantevole borgo medievale nel cuore della provincia di Cuneo, situato alle pendici del Monviso. Saluzzo è una tappa iniziale ideale per gli amanti della cultura e della storia: passeggiando per le sue strade, si possono ammirare antiche residenze nobiliari, chiese medievali e le sue piazzette caratteristiche. Prima di partire, una visita al centro storico è quasi d’obbligo, e perché non fare un carico di energie con un buon caffè in uno dei bar che animano le stradine del borgo? Saluzzo – Casteldelfino: Verso la Valle Varaita Da Saluzzo si comincia a pedalare in direzione della Valle Varaita, attraversando piccoli paesi e borghi che punteggiano il paesaggio alpino. La strada qui è dolce e la pendenza non è ancora troppo impegnativa, ma è comunque un ottimo momento per prendere un buon ritmo e godersi la tranquillità della valle. Si passa per Verzuolo, con il suo imponente castello, e Melle, famoso per le sue specialità gastronomiche come la toma, un formaggio locale delizioso. Man mano che ci si avvicina a Casteldelfino, il paesaggio si fa sempre più selvaggio e alpino, regalando viste mozzafiato sui boschi e le cime circostanti. Casteldelfino è un ottimo punto per una sosta: il borgo, immerso tra foreste e montagne, offre un’atmosfera pittoresca e accogliente. Qui si può fare una pausa per assaporare qualche specialità locale o per riempire le borracce con l’acqua di montagna, fresca e pura. La Grande Salita: Da Chianale al Colle dell’Agnello La vera sfida del percorso inizia da Chianale, l’ultimo borgo italiano prima del confine francese, a oltre 1.800 metri di altitudine. Chianale è uno dei borghi più belli d’Italia, con le sue case in pietra, i balconi fioriti e un piccolo lago incantevole. Pedalando attraverso questo villaggio sembra di entrare in un’altra epoca, dove la montagna e la tradizione si fondono in modo perfetto. Da qui inizia la salita al Colle dell’Agnello, lunga circa 10 chilometri con una pendenza media che sfiora il 10% e punte che superano il 15%. È un tratto impegnativo, in cui ogni colpo di pedale richiede concentrazione e resistenza. Il paesaggio, però, ripaga di ogni sforzo: le montagne sembrano avvicinarsi, e il panorama si allarga a vista d’occhio, offrendo scorci che si imprimono nella memoria. È importante dosare le energie e mantenere un ritmo costante, fermandosi se necessario per ammirare la vista o per una pausa di recupero. Il Colle dell’Agnello: Sulla Vetà delle Alpi Quando finalmente si arriva al Colle dell’Agnello, la fatica è ricompensata da un panorama mozzafiato: da un lato l’Italia, dall’altro la Francia, con le montagne che si estendono all’infinito. Questo è un luogo speciale, dove si percepisce la bellezza maestosa delle Alpi in tutta la loro imponenza. Il senso di conquista e soddisfazione è indescrivibile, e il vento fresco che soffia sul colle sembra quasi un riconoscimento simbolico di tutto l’impegno messo nella salita. Dal Colle dell’Agnello, i ciclisti più allenati possono continuare l’avventura verso la Francia, scendendo nella valle del Queyras, oppure si può fare una sosta e riposare prima di intraprendere la discesa verso Chianale. Il percorso di ritorno offre una vista completamente diversa, e scendere lungo le curve affrontate in salita dà una sensazione di leggerezza e di libertà unica. Consigli Utili per Affrontare l’Itinerario Allenamento e Preparazione: Questo percorso è adatto a ciclisti ben allenati. La salita al Colle dell’Agnello richiede un buon livello di resistenza e preparazione fisica. Attrezzatura: Una bicicletta da strada leggera con rapporti adatti alla montagna è fondamentale. Portate con voi anche una giacca antivento, poiché le temperature in quota possono essere molto fresche, anche in estate. Sicurezza: La strada è panoramica ma stretta in alcuni punti, quindi è consigliabile pedalare con prudenza, soprattutto durante la discesa. È utile informarsi sulle condizioni meteorologiche, poiché in quota il tempo può cambiare rapidamente. Acqua e Rifornimenti: Nonostante si attraversino alcuni paesi lungo il percorso, è sempre consigliabile portare con sé acqua e qualche snack energetico. In alta montagna è importante id Continua a leggere
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Alla scoperta delle Fiandre in bicicletta: un’avventura cicloturistica tra storia, cultura e paesaggi fiabeschi Le Fiandre, nel nord del Belgio, sono una delle mete più affascinanti e adatte per un viaggio in bici. Con le sue strade storiche, le città medievali perfettamente conservate e la cultura fiamminga che si respira in ogni angolo, questa regione offre ai cicloturisti un’esperienza che unisce l’emozione della scoperta all’immersione in paesaggi mozzafiato e in una cultura antica. Perché le Fiandre sono ideali per il cicloturismo? Il territorio delle Fiandre è perfetto per i cicloturisti: le strade sono generalmente pianeggianti, ben asfaltate e interconnesse da una rete di piste ciclabili che si estende per oltre 12.000 chilometri. Inoltre, il Belgio è uno dei paesi più bike-friendly al mondo, con un rispetto profondo per i ciclisti e numerosi punti di sosta e di ristoro lungo i percorsi. Nelle Fiandre, ogni stagione offre il suo fascino unico: in primavera i campi si tingono di verde brillante, mentre in autunno il paesaggio si accende dei colori caldi delle foglie. Anche l’inverno può essere un’ottima occasione per visitare, con le città addobbate a festa e mercatini natalizi che trasformano le piazze in luoghi da fiaba. Pianificare un percorso: tra città d’arte e campagna Un itinerario nelle Fiandre può essere organizzato per coprire molte delle principali città d’arte come Bruges, Gand, Anversa e Mechelen, ma il bello di questa regione è anche perdersi nei piccoli villaggi e lungo i canali che solcano il paesaggio. 1. Bruges e dintorni: un viaggio nella Venezia del Nord Bruges è senza dubbio uno dei punti di partenza più affascinanti per un viaggio cicloturistico. Con le sue stradine acciottolate, i canali che scorrono tra antiche case dai tetti a punta e le torri medievali, la città offre un’atmosfera unica. Da Bruges è possibile partire verso Damme, un piccolo villaggio a pochi chilometri che sembra uscito da un quadro. Il percorso lungo il canale che unisce le due località è particolarmente suggestivo, con mulini a vento e prati verdi punteggiati di fattorie. Damme è una sosta perfetta per chi vuole assaporare l’autenticità della cultura fiamminga: fermarsi in una taverna per assaggiare una birra locale e una fetta di pane con formaggio o salumi è quasi d’obbligo. 2. Da Bruges a Gand: il fascino di una pedalata tra storia e natura Proseguendo verso Gand, il paesaggio continua a sorprendere. Le strade ciclabili seguono spesso il tracciato dei canali, con viste aperte sui campi e piccoli boschi che si susseguono lungo il percorso. Gand, città dal carattere giovane e vibrante, è una fusione tra passato e presente: la città conserva un’impronta medievale, ma è anche sede di una delle università più prestigiose del Belgio, che rende l’ambiente animato e pieno di eventi culturali. Tra i luoghi imperdibili ci sono il Castello dei Conti di Fiandra, la Cattedrale di San Bavone e il quartiere di Patershol, un dedalo di stradine con ristoranti e negozi tipici. 3. Anversa: un gioiello culturale Un’altra tappa irrinunciabile è Anversa, la città di Rubens, famosa per il suo porto e la lunga tradizione di commercio dei diamanti. Arrivarci in bici significa attraversare uno dei territori più interessanti delle Fiandre, tra canali e piccoli villaggi rurali. Anversa è un crocevia di influenze culturali e artistiche: la Cattedrale di Nostra Signora ospita alcune delle opere più famose del pittore Rubens, mentre il MAS (Museum aan de Stroom) offre una vista unica sulla città e una panoramica della sua storia marittima. Fermarsi per una visita alla Grand Place, magari al tramonto, quando le luci si riflettono sui palazzi gotici, è un momento indimenticabile. Vivere la cultura fiamminga: arte, birra e tradizioni Le Fiandre sono una terra dalla forte identità culturale e visitarle in bici permette di immergersi nelle tradizioni locali in modo autentico. Arte e storia fiamminga L’arte fiamminga ha influenzato l’intera storia dell’arte europea: pittori come Rubens, Bruegel e van Eyck hanno lasciato in eredità opere di straordinaria bellezza. Durante un viaggio cicloturistico nelle Fiandre, è possibile scoprire molte di queste opere nei musei locali. A Bruges, ad esempio, il Museo Groeninge offre una panoramica completa della pittura fiamminga, mentre a Gand la Cattedrale di San Bavone ospita il famoso Polittico dell’Agnello Mistico, un capolavoro di Jan e Hubert van Eyck. La birra: simbolo dell’ospitalità fiamminga Nelle Fiandre la birra è molto più che una semplice bevanda: è un simbolo culturale. Ogni birra ha una storia, uno stile, e spesso viene servita in un bicchiere specifico. Durante il viaggio in bici, fermarsi per una degustazione è quasi un rituale: birre trappiste, lambic e altre varietà locali offrono una vasta gamma di sapori, dal dolce al fruttato, fino ai più intensi e corposi. Alcuni dei birrifici più antichi si trovano proprio lungo i percorsi ciclabili, e molti di essi offrono visite guidate. Consigli pratici per un viaggio cicloturistico nelle Fiandre Un viaggio in bici nelle Fiandre è accessibile a ciclisti di ogni livello, ma una buona organizzazione permette di godere appieno di questa esperienza. 1. Scegliere il periodo giusto: La primavera e l’autunno sono i periodi migliori per un viaggio nelle Fiandre, grazie al clima mite e ai paesaggi spettacolari. Anche l’estate è un’ottima scelta, anche se alcune località possono essere più affollate. 2. Alloggi bike-friendly: Le Fiandre offrono molte strutture bike-friendly, dagli hotel nelle città principali agli agriturismi immersi nella campagna. Molti alloggi offrono anche servizi specifici per i ciclisti, come spazi sicuri per le bici, attrezzi per piccole riparazioni e mappe degli itinerari locali. 3. Organizzare le tappe: Le piste ciclabili nelle Fiandre sono ben segnalate e organizzate per “nodi” numerati, un sistema che permette di seguire facilmente un percorso. Molti itinerari sono adatti anche a chi vuole fare una gita di un giorno, mentre per un’esperienza più lunga è possibile pianificare tappe giornaliere tra una città e l’altra. 4. Cultura locale: Ogni villaggio, anche il più piccolo, ha le sue feste tradizionali e spesso ospita eventi, mercati e sagre. Fermarsi per partecipare a questi momenti di vita locale è uno dei modi migliori per entrare in contatto con la gente e la cultura del posto. Esplorare le Fiandre in bicicletta è molto più che un semplice viaggio: è un’esperienza di immersione totale in una terra ricca di storia, cultura e bellezze naturali. La bici è il mezzo perfetto per apprezzare ogni dettaglio, dall’eleganza delle città medievali alla tranquillità della campagna, senza mai perdere il contatto con la natura e la tradizione. Quindi, che tu sia un ciclista esperto o un appassionato di avventura, preparati a pedalare alla scoperta delle Fiandre: un viaggio indimenticabile ti aspetta, ricco di stori Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
Firenze, Ciclista investito da un camion Questa mattina si sono vissuti momenti di tensione a Firenze, in piazza Puccini, dove un ciclista è stato coinvolto in un grave incidente all’intersezione con via Ponte alle Mosse. Attorno alle 10:20, un uomo in bicicletta è finito sotto un mezzo pesante, in una situazione che ha richiesto l’intervento immediato dei vigili del fuoco e del personale sanitario. I pompieri del comando centrale di Firenze sono arrivati tempestivamente sul luogo dell’incidente per supportare le operazioni di soccorso. Fortunatamente, al loro arrivo l’uomo era già riuscito a liberarsi, evitando conseguenze potenzialmente peggiori. I vigili del fuoco hanno quindi collaborato con il personale sanitario, che ha prestato le prime cure al ciclista e valutato le sue condizioni. Questo incidente evidenzia ancora una volta i pericoli a cui sono esposti i ciclisti nelle aree urbane, soprattutto in zone ad alto traffico e incroci complessi come quello di piazza Puccini. L’evento è destinato a riaprire il dibattito sulla sicurezza stradale a Firenze, una città che negli ultimi anni ha visto aumentare il numero di citt Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
In arrivo una nuova ciclabile tra Piné e Civezzano per promuovere la mobilità sostenibile La Provincia di Trento ha dato il via libera alla progettazione di una nuova ciclabile di 13 chilometri, destinata a collegare il lago di Piné e Civezzano. Questo progetto, del valore di 8,3 milioni di euro, è stato confermato in un incontro tra il Presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il sindaco di Baselga, Alessandro Santuari, come parte degli interventi previsti in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina del 2026. Secondo le dichiarazioni di Fugatti, la ciclabile rappresenta un impegno importante verso la comunità e una spinta al turismo sostenibile, oltre a promuovere un’alternativa ecologica per i residenti che si spostano quotidianamente. L’obiettivo è quello di creare un collegamento sicuro tra l’altopiano di Piné e la rete ciclabile provinciale in via di completamento, in particolare il tracciato Pergine-Trento. La pista contribuirà a valorizzare il paesaggio locale e a incentivare il turismo in bicicletta, aumentando la fruibilità della zona per residenti e visitatori. Il finanziamento attuale copre i primi 3 dei complessivi 11 lotti previsti per la ciclabile Piné-Cembra-Fiemme, che alla fine dovrebbe svilupparsi per circa 50 chilometri. Gran parte del percorso sfrutterà strade forestali già esistenti, riducendo al minimo il consumo di nuovo suolo e preservando l’ambiente naturale. Un tratto strategico prevede inoltre il recupero del sottopasso alla statale SS47 in località Mòchena, per un collegamento diretto con la rotatoria principale tramite altri due nuovi sottopassi. Il progetto si avvarrà anche di tracciati storici, portando il percorso verso le aree di Nogaré e Bus e arrivando fino alla località Ferrari, vicino al lago di Piné. Questa nuova infrastruttura rappresenta un passo in avanti verso la mobilità sostenibile, rendendo la bicicletta un mezzo di trasporto ideale sia per il tempo libero che per gli spostamenti quotidiani i Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
Avventura in bicicletta lungo lePiste Ciclabili di Via della Pietra e Via delle Risorgive da Moretta Situato nel cuore della pianura piemontese, il percorso ciclabile che unisce Via della Pietra e Via delle Risorgive offre agli appassionati di ciclismo un suggestivo anello di circa 80 km. Questo percorso attraversa scenari rurali e territori di borghi affascinanti, seguendo tratti di ex ferrovie riconvertite a piste ciclabili, con alcuni tratti su strade secondarie e a bassissimo traffico veicolare. Via delle Risorgive La ciclabile di Via delle Risorgive, chiamata anche pista Airasca-Moretta, si estende per 19,2 km e segue il tracciato della vecchia ferrovia Airasca-Saluzzo, chiusa nel 1986. Questa via ciclabile attraversa diversi comuni, tra cui Scalenghe, Cercenasco, Vigone e Villafranca Piemonte, offrendo un percorso totalmente dedicato ai ciclisti. Il tratto pianeggiante e rettilineo la rende perfetta per una pedalata rilassante attraverso il paesaggio rurale piemontese. Via della Pietra Il secondo segmento del percorso, la Via della Pietra, collega Bricherasio a Barge per una lunghezza di 11 km. Anche questa pista è interamente ciclabile e ricalca l’antica ferrovia Bricherasio-Barge. Lungo il tragitto, i ciclisti attraversano i territori agricoli di Campiglione Fenile, Bibiana e Bagnolo Piemonte, dove frutteti e campi coltivati donano al paesaggio una scenografia naturale incantevole.Il percorso ad anello parte da Moretta, in provincia di Cuneo, e si sviluppa lungo la Via delle Risorgive fino ad Airasca. Da qui, si ritorna indietro in direzione Scalenghe e, usciti dalla pista ciclabile, si attraversano strade secondarie che passano per Buriasco, Macello e Garzigliana, arrivando infine a Bricherasio. In questo punto si imbocca la Via della Pietra fino a Barge. Proseguendo su strade di campagna, si torna poi al punto di partenza, completando un itinerario pianeggiante e Continua a leggere
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Nuova Pista Ciclabile a Parma tra Via Emilia e Ex Salamini Il Comune di Parma ha recentemente approvato il progetto preliminare per la costruzione di una nuova pista ciclabile che collegherà Via Emilia con l’area di Ex Salamini. Inserita nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2024-2026, questa infrastruttura rientra nelle opere previste per il prossimo anno con un investimento complessivo di 400 mila euro, finanziato sia dal Comune sia da fondi statali e regionali.Questa nuova pista ciclabile ha come obiettivo primario la sicurezza di pedoni e ciclisti, agevolando al contempo l’integrazione tra la periferia e il centro della città. Attualmente, i percorsi pedonali e ciclabili lungo Via Emilia sono discontinui, rendendo complesso il passaggio in sicurezza per chi si sposta a piedi o in bicicletta. La nuova pista ciclabile unirà questi percorsi esistenti, garantendo così una connessione sicura e continua per chi si muove in bicicletta o a piedi.Il progetto prevede una pista ciclabile bidirezionale realizzata sul lato sud di Via Emilio Lepido. La pista sarà attrezzata con corsie riservate, pavimentate in rosso per una chiara identificazione, e sarà contigua al marciapiede. Questo percorso si estenderà per 186 metri fino a raggiungere un sovrappasso ciclopedonale, permettendo il transito sicuro sopra l’area stradale sottostante. Il progetto, sviluppato dalla società di ingegneria G.T. Engineering s.r.l., è stato approvato definitivamente il 30 ottobre 2024. Nei prossimi mesi, i lavori si concentreranno sulla realizzazione effettiva della pista, con l’intento di completare il percorso entro il 2025. Una volta ultimata, questa pista ciclabile rappresenterà un importante passo avanti per Parma, promuovendo la mo Continua a leggere
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Nuova pista ciclabile dall’aeroporto dell’Urbe: Mobilità green per Roma In un’epoca in cui la mobilità sostenibile è sempre più cruciale, Roma si prepara a fare un passo avanti con la nuova pista ciclopedonale che nascerà intorno all’aeroporto dell’Urbe, lungo la via Salaria. Grazie all’iniziativa promossa dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), l’aeroporto sarà presto dotato di una pista ciclabile che ne circonderà il perimetro, snodandosi lungo l’argine del Tevere e integrandosi perfettamente con la rete ciclabile già esistente della Città Metropolitana di Roma. Il progetto fa parte di un programma più ampio volto a promuovere la sostenibilità e migliorare l’intermodalità negli scali regionali. Con questa pista ciclabile, l’aeroporto dell’Urbe non sarà solo un punto di partenza per i voli, ma un luogo accessibile anche a chi vuole raggiungerlo in bici, contribuendo a un modello di mobilità che riduce l’impatto ambientale e incentiva modalità di trasporto green. Estensione della pista ciclabile: verso nord e sud-est L’opera, che si estenderà complessivamente per 10,5 chilometri, si svilupperà verso nord collegandosi con il percorso ciclabile esistente nei pressi del Grande Raccordo Anulare, in zona Castel Giubileo. Inoltre, un altro tratto sarà diretto verso sud-est, integrandosi con le ciclabili che attraversano Ponta Salaria, Val d’Ala e il Parco delle Valli a Roma nord. Il Comune di Roma e ENAC hanno già firmato un accordo di progettazione per realizzare il tracciato lungo l’argine est del Tevere, che raggiungerà anche l’aeroporto e la scuola di ingegneria aerospaziale della Sapienza. Mobilità sostenibile per Roma Capitale Questo progetto è un segno concreto dell’impegno verso un sistema di mobilità più sostenibile e accessibile per tutti. Connettendo diversi quartieri e favorendo l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sicuro e veloce, la nuova pista ciclabile rappresenta un passo importante nella visione di una Roma Continua a leggere
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Ciclista di 64 anni colpito da malore Una giornata come tante, una pedalata lungo il percorso familiare verso casa, ma questa volta un tragico epilogo. Annunziato Sichetti, noto imprenditore e proprietario della Valsangro srl, è deceduto improvvisamente all’età di 64 anni, colpito da un malore fatale mentre stava tornando da un giro in bicicletta. L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata del 3 novembre, mentre Sichetti percorreva la strada provinciale tra Lanciano e Fossacesia. Era uscito per una pedalata verso la Marina, ma proprio durante il ritorno ha avuto un arresto cardiaco che lo ha fatto accasciare improvvisamente sul bordo della strada. Alcuni passanti, accortisi dell’accaduto, hanno immediatamente lanciato l’allarme, facendo intervenire sia i soccorsi del 118 sia le forze dell’ordine. Nonostante l’arrivo tempestivo degli operatori e i ripetuti tentativi di rianimazione, inclusa l’applicazione del defibrillatore, non è stato possibile salvare la vita all’i Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
Percorso Cicloturistico da Aosta alla Diga di Place Moulin: Tra Natura e Tradizioni Valdostane Se ami la bicicletta, la natura e sei sempre alla ricerca di itinerari che uniscano paesaggi spettacolari con la scoperta delle tradizioni locali, questo percorso di 31 chilometri da Aosta alla Diga di Place Moulin è quello che fa per te. Situato nella Valle d’Aosta, il tracciato offre non solo la bellezza di paesaggi incontaminati, ma anche la possibilità di vivere le tradizioni della regione e di scoprire i sapori tipici locali. Partenza: Aosta, il cuore della Valle d’Aosta Il viaggio parte da Aosta, capoluogo e città storica immersa in una conca pianeggiante tra le montagne. Da qui, imbocca la Strada Statale n. 27 in direzione nord, una strada che ti permetterà di lasciare alle spalle la vivacità cittadina e di inoltrarti gradualmente verso scenari sempre più montuosi e selvaggi. I primi tre chilometri sono pianeggianti e ti offrono l’occasione di ammirare la città e la conca circostante, prima di iniziare a risalire la valle verso Valpelline. Valpelline: Tappa Gourmet e Tradizione Dopo circa 3 chilometri dalla partenza, troverai il bivio per Valpelline, un piccolo borgo che ospita una delle sagre più caratteristiche della Valle d’Aosta. Se capiti da queste parti l’ultima domenica di luglio, non perdere la Sagra della Seuppa à la Vapelenentse, una festa che celebra un piatto tipico a base di pane raffermo, brodo e fontina, un formaggio DOP dal gusto intenso. Questa sosta gastronomica è perfetta per conoscere uno dei sapori più autentici della regione, che incarna il legame della Valle d’Aosta con il territorio e i suoi prodotti locali. Attraverso boschi e villaggi caratteristici Superata Valpelline, il percorso diventa più immersivo, addentrandosi nello stretto intaglio della valle principale. La strada si snoda tra fitti boschi di conifere che, a tratti, si aprono per lasciarti intravedere il profilo delle montagne e i piccoli villaggi che punteggiano il percorso. La presenza di questi borghi lungo la strada non è casuale, ma rappresenta l’essenza delle comunità montane della Valle d’Aosta, dove le abitazioni tipiche in pietra e legno si integrano armoniosamente con il paesaggio. Non dimenticare di fare qualche pausa lungo il tragitto per goderti il silenzio e la tranquillità di questi luoghi, che raccontano una vita scandita dai ritmi lenti della montagna e dalle tradizioni locali. Oyace: Piccolo Paese, Grande Fascino Proseguendo il tuo viaggio, incontrerai il piccolo paese di Oyace, un villaggio che sembra uscito da un’altra epoca, con le sue case in pietra e legno e il caratteristico campanile che svetta tra gli alberi. Questo borgo offre una vista spettacolare sui monti circostanti e rappresenta una perfetta tappa fotografica per immortalare il fascino della Valle d’Aosta più autentica. Ultima Tappa: Bionaz e la Diga di Place Moulin L’ultimo paesino lungo il percorso è Bionaz, un paesino tranquillo e immerso nella natura, che rappresenta l’ultimo insediamento prima di raggiungere la diga. La strada prosegue ancora qualche chilometro fino ad arrivare alla Diga di Place Moulin, una delle più grandi d’Europa e una meraviglia dell’ingegneria moderna incastonata in uno scenario mozzafiato. La diga forma un lago artificiale dalle acque turchesi che contrastano magnificamente con il verde dei boschi e il grigio delle montagne circostanti. Perché Scegliere Questo Itinerario Questo percorso da Aosta alla Diga di Place Moulin è ideale per chi ama il cicloturismo e vuole scoprire il lato più autentico e incontaminato della Valle d’Aosta. I 31 chilometri di strada, pur richiedendo un certo impegno fisico, sono ben distribuiti tra tratti pianeggianti e salite, rendendo l’itinerario adatto anche a ciclisti di medio livello. Ogni chilometro offre uno scorcio unico sulla natura e sulle tradizioni valdos Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 2 settimane fa
Scontro su ponte di via Ferrarin: ciclista ferito e bici recuperata dal canale Incidente stradale a Verona, dove un ciclista è rimasto ferito in uno scontro con un’automobile su via Ferrarin, in prossimità del ponte che sovrasta il canale Biffis. L’impatto, che ha coinvolto una bicicletta Gravel Santa Cruz Stigmata e una Lancia Y, ha causato la caduta del ciclista e il volo della bicicletta nel canale sottostante. Il ciclista, un uomo di 54 anni residente a Verona, ha riportato ferite che hanno richiesto il trasporto in ospedale per le cure necessarie. Sul luogo dell’incidente è intervenuta la polizia locale, che ha eseguito i rilevamenti e ha attivato le operazioni di recupero della bicicletta, finita in acqua a causa dell’urto. Per questa operazione sono stati allertati i tecnici del Consorzio di bonifica. Il tratto di via Ferrarin in cui è avvenuto l’incidente è noto per la sua vicinanza al canale, e questo ha reso necessario un intervento coordinato sia per il soccorso al ferito sia per la rimozione del mezzo. Episodi simili richiamano l’attenzione sulla sicurezza dei punti critici della viabilità urbana, dove il rischio di collisione tra mezzi a motore e biciclette resta elevato. L’accaduto sottolinea l’importanza di interventi che garantiscano la sicurezza di tutti gli utenti della strada, specialmente in aree trafficate e nei pressi di Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 3 settimane fa
Conclusi i Lavori della Ciclabile Tribano-Vanzo: Presto l'Inaugurazione per un Progetto di Mobilità Sostenibile A Tribano si conclude una fase importante di lavori pubblici che porterà all’inaugurazione di una nuova pista ciclabile di collegamento tra il comune e la frazione di Vanzo. Quest’opera di mobilità sostenibile non solo collega meglio i due centri, ma segna un passo decisivo verso una viabilità più sicura e rispettosa dell’ambiente. Il progetto della ciclabile Tribano-Vanzo si inserisce in una strategia di riqualificazione territoriale che ha permesso di raggiungere sette obiettivi fondamentali, già programmati per migliorare la qualità della vita e la sicurezza stradale. Tra questi, spicca il lavoro di rigenerazione di tre ponti locali, che beneficeranno di interventi strutturali mirati per migliorarne la stabilità e l’accessibilità per tutti gli utenti della strada, inclusi pedoni e ciclisti. Un altro punto chiave del progetto è la messa in sicurezza della viabilità ciclabile lungo via Gambarare, sulla Strada Provinciale SP 5. Questo tratto, che prima presentava delle criticità, è stato migliorato per consentire una circolazione più sicura per i ciclisti, favorendo al contempo un utilizzo più esteso dei mezzi a due ruote. Oltre alla sicurezza, la nuova ciclabile permette di ampliare e collegare l’esistente rete cicloturistica, inserendosi nel sistema di percorsi come la “Dai Colli all’Adige” e la “Via Romea Germanica”, che richiamano turisti da tutta Europa. Questa connessione con i circuiti internazionali di ciclovie non solo apre nuove opportunità di fruizione turistica, ma contribuisce a rafforzare il richiamo del territorio, mettendo Tribano in relazione con percorsi di valenza storica e culturale. Uno dei vantaggi della nuova infrastruttura è anche la riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico, obiettivo strategico per il benessere della popolazione. La ciclabile incentiva un uso maggiore delle biciclette e un minore ricorso ai veicoli a motore, diminuendo così il traffico urbano e migliorando la qualità dell’aria. “L’intervento per la riqualificazione dei ponti e la realizzazione di una mobilità ciclabile sicura, che connette il territorio ai percorsi europei, è stato considerato indispensabile per rendere Tribano al passo con i tempi,” ha dichiarato Massimo Cavazzana, sindaco di Tribano, sottolineando l’importanza dell’opera per il futuro della comunità. L’inaugurazione della pista ciclabile Tribano-Vanzo rappresenterà così un momento di celebrazione per un’infrastruttura che punta a garantire un ambiente urbano più vivibile e sicuro, in linea con le esigenze di mobil Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 3 settimane fa
Esplorare la Felsenstrasse in Bicicletta: Un Percorso Panoramico da Stansstad a Kehrsiten La Svizzera, con i suoi paesaggi mozzafiato e le strade ben tenute, è una meta privilegiata per il cicloturismo. Tra le molte destinazioni affascinanti, il percorso sulla Felsenstrasse che collega Stansstad a Kehrsiten è una delle gemme nascoste che non delude mai chi è alla ricerca di bellezze naturali e di un’esperienza ciclistica avvincente. Questa strada scavata nella roccia, situata nella regione del Lago di Lucerna, è perfetta per i ciclisti che amano combinare sport, avventura e panorami spettacolari. Il Percorso Il tratto tra Stansstad e Kehrsiten è relativamente breve, ma non per questo meno impressionante. La Felsenstrasse, letteralmente “strada della roccia”, deve il suo nome al fatto che è incastonata nelle pareti rocciose che si affacciano sul lago. Durante il percorso, il ciclista si trova circondato da montagne imponenti, mentre il lago scintillante fa da sfondo. La strada è stretta e quasi interamente scavata nella roccia, regalando un senso di avventura e un contatto diretto con la natura. Il percorso si snoda lungo circa 5 chilometri, con una pendenza che alterna tratti dolci a brevi salite. Sebbene non sia particolarmente lungo, la bellezza del panorama invita a prendersi il tempo per esplorarlo con calma, magari facendo delle soste per godere dei punti panoramici che si aprono lungo il percorso. Perché Scegliere Questo Itinerario Vista spettacolare: La posizione della strada permette di godere di una vista sul lago di Lucerna da una prospettiva unica. Da alcuni punti, si possono scorgere le Alpi svizzere, creando un contrasto scenografico con le acque tranquille del lago. Immersione nella natura: L’ambiente circostante è particolarmente suggestivo grazie alla combinazione di rocce, vegetazione e specchi d’acqua. Questo percorso offre un’occasione unica per pedalare in una zona poco trafficata, dove la natura fa da protagonista. Un tocco di avventura: La conformazione della strada stessa rappresenta una piccola avventura per gli amanti della bicicletta. La Felsenstrasse, scavata nel fianco della montagna, ha un fascino rustico e una sensazione di essere fuori dai classici itinerari turistici. Consigli Pratici Livello di difficoltà: Questo percorso è adatto a ciclisti di tutti i livelli. La sua brevità lo rende accessibile anche ai principianti, mentre il panorama mozzafiato e il fascino della strada lo rendono interessante anche per i ciclisti più esperti. Soste e punti panoramici: Portare con sé una macchina fotografica o uno smartphone per immortalare i paesaggi è d’obbligo. Lungo la strada troverete alcuni punti in cui fermarvi in sicurezza per ammirare il lago e scattare foto indimenticabili. Periodo migliore: Sebbene questo percorso sia praticabile quasi tutto l’anno, i mesi estivi e autunnali sono ideali per goderne appieno. In primavera, la natura è particolarmente rigogliosa e le temperature piacevoli, mentre in autunno i colori caldi delle foglie aggiungono un fascino speciale. Come Arrivare a Stansstad Stansstad è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno dalle principali città svizzere. Una volta arrivati, ci sono indicazioni chiare per l’inizio della Felsenstrasse. Per chi arriva in treno, la stazione di Stansstad si trova a pochi minuti dal percorso, facilitando l’accesso al punto di partenza. Cosa Visitare a Kehrsiten All’arrivo a Kehrsiten, un piccolo villaggio sulle rive del lago, vale la pena fare una breve sosta per godere della tranquillità e dell’atmosfera rilassata del luogo. Da qui, è possibile proseguire l’esplorazione del Lago di Lucerna, prendendo un battello fino a Lucerna o continuando a pedalare lungo altri percorsi panoramici della zona. In collusionie la Felsenstrasse da Stansstad a Kehrsiten rappresenta una scelta eccellente per chi desidera un’esperienza ciclistica unica e immersiva. Questo percorso non è solo una strada panoramica, ma un vero e proprio viaggio nel cuore della Svizzera, tra rocce, lago e montagne. Adatto a tutti i livelli di esperienza, offre un’opportunità straordinaria per entrare in contatto con la natura e scoprire uno degli angoli meno conosciuti del Paese. Una tappa imperdibile p Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 3 settimane fa
Itinerario Cicloturistico tra Storia e Natura nelle Colline Senesi Per gli appassionati di cicloturismo, il percorso nelle colline senesi che parte dalla storica Porta di Fontebranda, a Siena, offre un’esperienza unica, mescolando paesaggi mozzafiato con soste ricche di storia e cultura. Questo itinerario ci porta alla scoperta di castelli medievali, borghi nascosti e suggestive pievi romaniche, attraverso colline, boschi e testimonianze storiche che evocano un passato ancora vivo. Partenza: La Porta di Fontebranda L’itinerario parte dalla Porta di Fontebranda, un’antica entrata cittadina che introduce il cicloturista nell’atmosfera storica di Siena. Da qui, attraversando il borgo medievale, si è subito proiettati in un panorama caratterizzato dalla maestosità del Duomo e dalla Basilica di San Domenico, che svettano sopra le case disposte su un ripido declivio. Sosta a Palazzo Diavoli Pedalando verso nord, si arriva a Palazzo Diavoli, un edificio dall’architettura particolare che racchiude anche una leggenda: si narra che durante le guerre tra senesi e fiorentini, i soldati fiorentini furono presi dal panico a causa di visioni spaventose, considerate di origine demoniaca, all’interno di questo palazzo. La sosta qui permette di immergersi in questa atmosfera enigmatica e scoprire un pezzo di storia che contribuisce al fascino di questo percorso. Salite e Discese verso Petriccio e Belriguardo Proseguendo lungo la strada di Petriccio e Belriguardo, si incontrano dolci salite e discese che si snodano tra vigneti e oliveti, fino a giungere all’area del Pian del Lago. Questa zona è circondata dalla Montagnola Senese, una formazione collinare che ospita gli eremi agostiniani di Lecceto e San Leonardo al Lago. Entrambi immersi nel verde, questi eremi rappresentano un’oasi di pace per chi cerca un momento di tranquillità nella natura. Gli Eremi di Lecceto e San Leonardo al Lago L’Eremo di Lecceto, fondato da eremiti nel Medioevo, trasforma un’antica area selvaggia in un luogo di raccoglimento. Il suo fascino risiede tanto nell’architettura quanto nella natura circostante, un bosco rigoglioso di querce e lecci. Poco lontano si trova l’Eremo di San Leonardo al Lago, un edificio fortificato che conserva affreschi di Lippo Vanni, celebri per rappresentare scene della vita della Vergine e altre figure femminili, un dettaglio particolare che rende unica la visita. La Bonifica di Pian del Lago e la Galleria del Granduca Scendendo verso Pian del Lago, un’altra tappa interessante è l’obelisco della “Piramide,” simbolo della bonifica settecentesca dell’area. Un tempo, questo terreno era un bacino stagnante; fu grazie a una galleria di drenaggio, il Canale del Granduca, che il problema venne risolto, trasformando l’area in terra coltivabile. Per gli amanti della storia della scienza e dell’ingegneria, questa è una tappa affascinante, che racconta come la natura e l’ingegno umano abbiano collaborato. Santa Colomba: Tra Castelli e Ville Il percorso continua fino a Santa Colomba, un piccolo borgo medievale che conserva una torre e resti del suo castello originario, risalente al XIV secolo. Qui si trova Villa Petrucci, un imponente edificio rinascimentale, probabilmente ristrutturato su progetto dell’architetto senese Baldassarre Peruzzi. Pedalando tra le case in pietra, ci si sente catapultati in un passato fatto di battaglie, condottieri e famiglie nobiliari. La Chiocciola: Un Castello Leggendario Ultima tappa dell’itinerario è il Castello della Chiocciola, che deve il suo nome a una scala a chiocciola all’interno della torre cilindrica. Con una storia affascinante, questo castello è stato teatro di episodi di guerra, in particolare durante l’assedio di Siena del 1555. La struttura, che ha resistito agli attacchi grazie alla sua robusta architettura, rappresenta una delle fortificazioni meglio conservate della zona. Consigli per i Cicloturisti Questo percorso richiede una discreta preparazione fisica a causa delle salite e discese continue, ma ogni fatica è ripagata dalla bellezza dei luoghi visitati e dalle numerose possibilità di sosta. Gli amanti della natura e della storia troveranno in questo tragitto un concentrato di arte, cultura e scenari mozzafiato, che rendono il viaggio non solo un’ Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 3 settimane fa
Domani iniziano i lavori per la nuova pista ciclabile di via Novara a Legnano Il Comune di Legnano annuncia l’avvio dei lavori per la nuova pista ciclabile lungo via Novara, un progetto atteso dai cittadini e parte di un piano di mobilità sostenibile che mira a migliorare l’accessibilità e la sicurezza per ciclisti e pedoni. L’inizio ufficiale dei lavori è previsto per domani, segnando così l’avvio di un’importante opera infrastrutturale volta a promuovere la mobilità dolce e a migliorare la qualità della vita nel comune. Il progetto rientra in una visione più ampia di sostenibilità urbana, che pone l’accento sull’utilizzo di mezzi di trasporto ecologici e sulla creazione di infrastrutture che possano migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’inquinamento acustico. Si stima che la nuova pista ciclabile non solo incoraggerà l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani, ma avrà anche un impatto positivo sulla sal Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 3 settimane fa
Parma lancia un nuovo servizio di micromobilità condivisa: oltre 1.000 mezzi tra bici e monopattini elettrici Dall’inizio di novembre, la città di Parma introdurrà un innovativo servizio di micromobilità condivisa, offrendo ai cittadini e ai visitatori un’ampia gamma di mezzi per spostarsi in modo sostenibile e conveniente. La nuova flotta, composta da più di 1.000 veicoli tra biciclette e monopattini elettrici, andrà a sostituire i mezzi attualmente in uso, migliorando l’efficienza e l’accessibilità del sistema di mobilità urbana. Il progetto prevede l’integrazione di tre diverse tipologie di mezzi, selezionati per rispondere alle esigenze di utenti con diverse preferenze di mobilità: 200 biciclette muscolari: pensate per chi desidera una soluzione semplice, ecologica e salutare. 350 biciclette a pedalata assistita: ideali per chi desidera spostarsi in bicicletta con un po’ di supporto nei tratti più lunghi o nelle salite, rendendo così l’esperienza più agevole e accessibile. 500 monopattini elettrici: particolarmente indicati per brevi spostamenti in città, con la possibilità di destreggiarsi facilmente nel traffico e ridurre il tempo di percorrenza. L’iniziativa si colloca all’interno di una strategia più ampia di sostenibilità urbana, volta a ridurre l’uso di veicoli privati e a promuovere la mobilità dolce, riducendo le emissioni e migliorando la qualità dell’aria. L’utilizzo di questi mezzi sarà supportato da un’applicazione dedicata, che consentirà agli utenti di localizzare il veicolo più vicino, prenotarlo e gestire il proprio percorso in maniera intuitiva e immediata. Con questa nuova flotta, Parma si pone come una delle città italiane all’avanguardia nella promozione della micromobilità sostenibile, affiancando iniziative simili già adottate in altre città europee. Il servizio sarà monitorato per valutare la risposta dell’utenza e, in caso di riscontro positivo, potrà essere esteso ulteriormente, rappresentando così un nuovo modello di Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 3 settimane fa
Grave incidente sulla pista ciclabile di Chiusa: 58enne ferito in modo serio Nel pomeriggio della giornata di ieri, un grave incidente ha scosso la tranquillità della pista ciclabile di Chiusa, all’altezza della carrozzeria Toni. Un uomo di 58 anni, residente in zona, è caduto improvvisamente dalla sua bicicletta, riportando ferite significative. L’incidente è avvenuto intorno alle 15 e ha immediatamente attirato l’attenzione di alcuni passanti, i quali, rendendosi conto della gravità della situazione, hanno prontamente allertato i soccorsi e fornito un primo aiuto. Le condizioni del ciclista si sono infatti rivelate piuttosto serie, e ogni minuto è apparso subito cruciale. Poco dopo, sul posto sono giunti i vigili del fuoco e il medico d’urgenza, mobilitati per garantire l’assistenza necessaria e stabilizzare il ferito prima del trasferimento in ospedale. Il 58enne è stato poi trasportato d’urgenza presso l’ospedale di Bressanone, dove ha ricevuto ulteriori cure. Al momento, non sono state rilasciate ulteriori informazioni sul suo stato di salute, ma la preoccupazione resta alta. Questo incidente mette in luce, ancora una volta, l’importanza di mantenere alta l’attenzione durante la circolazione su piste ciclabili, anche nelle tratte che appaiono più sicure. Non è chiaro, infatti, se la caduta sia stata causata da un malore o da altre circostanze accidentali, ma l’accaduto sottolinea la necessità di rispettare sempre le misure di sicurezza. Gli abitanti di Chiusa e chi frequenta regolarmente la pista ciclabile sono rimasti scossi dall’accaduto, e in molti stanno seguendo con apprensione Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 3 settimane fa
Percorso in bicicletta da Voghera a Pavia e il “Piccolo Stelvio” Il percorso in bicicletta che collega Voghera a Pavia passando per il “Piccolo Stelvio” offre una splendida immersione nei paesaggi della Lombardia meridionale, dove la pianura sfuma nelle prime colline degli Appennini. Questo itinerario è un’autentica gemma per i cicloturisti allenati, che potranno godere di strade tranquille, lontane dal traffico, e di una varietà di panorami che spaziano dai campi coltivati alle dolci alture ricoperte di vigneti. Il percorso parte dalla città di Voghera e inizia con un tratto pianeggiante che attraversa Rivazzano Terme, una cittadina termale incorniciata dal verde della pianura, ideale per riscaldare le gambe e godersi il paesaggio in tranquillità. Dopo Rivazzano, il tragitto si fa più movimentato: una serie di salite e discese inizia subito dopo aver attraversato il Torrente Staffora, portandoci verso Ponte Nizza. Da Ponte Nizza il percorso punta a Zavattarello, uno dei borghi più pittoreschi dell’Oltrepò Pavese, famoso per il Castello Dal Verme. Questa parte del tragitto è un continuo “mangia-e-bevi”, ossia un alternarsi di salite e discese collinari, che si snoda tra filari di vigneti, frutteti e campi di papaveri. Il Parco del Castello Dal Verme merita una sosta: i ciclisti possono respirare la storia e godere della vista sul paesaggio collinare che circonda il borgo. Proseguendo, si costeggia il lato sinistro del Torrente Tidone, fino a raggiungere il suggestivo Lago di Trebecco, un piccolo bacino naturale che regala uno spettacolo incantevole, soprattutto nelle stagioni primaverile ed estiva. Qui, una breve pausa può ricaricare le energie prima di affrontare l’ultima sfida del percorso: il Piccolo Stelvio. Il “Piccolo Stelvio” è un tratto caratterizzato da una serie di tornanti in salita, simili a quelli del celebre Passo dello Stelvio, ma in miniatura. Questo pezzo di strada è un banco di prova per gambe allenate, con i suoi tornanti che richiedono resistenza e un po’ di determinazione, ma la fatica viene ripagata dalla bellezza del percorso e dalla soddisfazione di averlo completato. Dopo l’ultima salita, la strada si addolcisce e comincia a scendere verso la pianura, regalando una piacevole discesa che conduce fino alla città di Pavia. Arrivati a destinazione, il fascino della città e il ricordo di questo percorso variegato e immerso nella natura renderanno quest’esperienza indimenticabile. Questo itinerario è l’ideale per chi ama unire la sfida sportiva alla scoperta di paesaggi ricchi di storia e natura, in un percorso che offre silenzio, panorami e la giusta dose di adrenalina. Se siete cicloturisti appassionati e avete voglia di scoprire una delle zone più belle dell’Oltrepò Pavese, il percorso da Vo Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 mese, 3 settimane fa
Ancona: prende forma la nuova pista ciclabile tra Porta Valle e Piazzale San Savino Ad Ancona, il progetto della nuova pista ciclabile che collegherà Porta Valle a Piazzale San Savino sta prendendo sempre più forma, con l’obiettivo di completare i lavori entro febbraio 2025. Avviati nell’agosto di quest’anno, i lavori prevedono un investimento di circa 370 mila euro, finanziato con fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), come spiegato dalla giunta comunale guidata dal sindaco Fiordelmondo. Questo intervento si colloca in un’ottica di mobilità sostenibile e di riqualificazione degli spazi urbani, due priorità fondamentali per la città. La nuova pista ciclabile è destinata a diventare un collegamento strategico tra alcune aree di grande interesse storico e culturale della città. Partendo dal Torrione di Mezzogiorno, il percorso si estenderà fino al campo Boario, costeggiando le antiche mura medievali. Questo tratto permetterà ai cittadini di spostarsi in bicicletta in modo sicuro e protetto, attraversando punti nevralgici della città e contribuendo a ridurre il traffico e l’inquinamento. Oltre alla funzionalità, il progetto punta a valorizzare il patrimonio storico di Ancona. La scelta di sviluppare la pista lungo le mura medievali e nelle vicinanze di Porta Valle e Piazzale San Savino rappresenta una volontà chiara di coniugare la modernizzazione delle infrastrutture con il rispetto delle radici storiche del territorio. Questo percorso offre infatti una cornice unica, permettendo ai ciclisti e ai pedoni di ammirare scorci di grande valore storico e architettonico, integrando la mobilità sostenibile con il turismo culturale. In fase di avanzamento, una parte della pista è già stata realizzata, come sottolineato dai rappresentanti della giunta. Tale tratto si estende già tra il Torrione di Mezzogiorno e il campo Boario, offrendo un’anteprima dell’intero progetto che, una volta completato, permetterà una fruizione continua e sicura dell’area. Gli utenti potranno così muoversi agevolmente, grazie a un percorso progettato con particolare attenzione alla sicurezza, sia per i ciclisti che per i pedoni. L’intervento rientra in una più ampia strategia di sviluppo sostenibile, che vede Ancona impegnata nel potenziamento delle infrastrutture per la mobilità dolce. Questo progetto si pone l’obiettivo di incentivare l’uso della bicicletta e di altri mezzi ecologici per gli spostamenti urbani, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria e la vivibilità del centro urbano. Grazie ai fondi del PNRR, Ancona sta quindi tracciando la via verso un futuro più sostenibile e inclusivo, mettendo al centro il benessere dei suoi cittadini e la valorizzazione delle sue bellezze storiche. Con la conclusione dei lavori prevista per febbraio, la nuova pista ciclabile tra Porta Valle e Piazzale San Savino si appresta a diventare Continua a leggere
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