Esplorare la Felsenstrasse in Bicicletta: Un Percorso Panoramico da Stansstad a Kehrsiten
31/10/2024 in Territorio
La Svizzera, con i suoi paesaggi mozzafiato e le strade ben tenute, è una meta privilegiata per il cicloturismo. Tra le molte destinazioni affascinanti, il percorso sulla Felsenstrasse che collega Stansstad a Kehrsiten è una delle gemme nascoste che non delude mai chi è alla ricerca di bellezze naturali e di un’esperienza ciclistica avvincente. Questa strada scavata nella roccia, situata nella regione del Lago di Lucerna, è perfetta per i ciclisti che amano combinare sport, avventura e panorami spettacolari.
Il Percorso
Il tratto tra Stansstad e Kehrsiten è relativamente breve, ma non per questo meno impressionante. La Felsenstrasse, letteralmente “strada della roccia”, deve il suo nome al fatto che è incastonata nelle pareti rocciose che si affacciano sul lago. Durante il percorso, il ciclista si trova circondato da montagne imponenti, mentre il lago scintillante fa da sfondo. La strada è stretta e quasi interamente scavata nella roccia, regalando un senso di avventura e un contatto diretto con la natura.
Il percorso si snoda lungo circa 5 chilometri, con una pendenza che alterna tratti dolci a brevi salite. Sebbene non sia particolarmente lungo, la bellezza del panorama invita a prendersi il tempo per esplorarlo con calma, magari facendo delle soste per godere dei punti panoramici che si aprono lungo il percorso.
Perché Scegliere Questo Itinerario
Vista spettacolare: La posizione della strada permette di godere di una vista sul lago di Lucerna da una prospettiva unica. Da alcuni punti, si possono scorgere le Alpi svizzere, creando un contrasto scenografico con le acque tranquille del lago.
Immersione nella natura: L’ambiente circostante è particolarmente suggestivo grazie alla combinazione di rocce, vegetazione e specchi d’acqua. Questo percorso offre un’occasione unica per pedalare in una zona poco trafficata, dove la natura fa da protagonista.
Un tocco di avventura: La conformazione della strada stessa rappresenta una piccola avventura per gli amanti della bicicletta. La Felsenstrasse, scavata nel fianco della montagna, ha un fascino rustico e una sensazione di essere fuori dai classici itinerari turistici.
Consigli Pratici
Livello di difficoltà: Questo percorso è adatto a ciclisti di tutti i livelli. La sua brevità lo rende accessibile anche ai principianti, mentre il panorama mozzafiato e il fascino della strada lo rendono interessante anche per i ciclisti più esperti.
Soste e punti panoramici: Portare con sé una macchina fotografica o uno smartphone per immortalare i paesaggi è d’obbligo. Lungo la strada troverete alcuni punti in cui fermarvi in sicurezza per ammirare il lago e scattare foto indimenticabili.
Periodo migliore: Sebbene questo percorso sia praticabile quasi tutto l’anno, i mesi estivi e autunnali sono ideali per goderne appieno. In primavera, la natura è particolarmente rigogliosa e le temperature piacevoli, mentre in autunno i colori caldi delle foglie aggiungono un fascino speciale.
Come Arrivare a Stansstad
Stansstad è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno dalle principali città svizzere. Una volta arrivati, ci sono indicazioni chiare per l’inizio della Felsenstrasse. Per chi arriva in treno, la stazione di Stansstad si trova a pochi minuti dal percorso, facilitando l’accesso al punto di partenza.
Cosa Visitare a Kehrsiten
All’arrivo a Kehrsiten, un piccolo villaggio sulle rive del lago, vale la pena fare una breve sosta per godere della tranquillità e dell’atmosfera rilassata del luogo. Da qui, è possibile proseguire l’esplorazione del Lago di Lucerna, prendendo un battello fino a Lucerna o continuando a pedalare lungo altri percorsi panoramici della zona. In collusionie la Felsenstrasse da Stansstad a Kehrsiten rappresenta una scelta eccellente per chi desidera un’esperienza ciclistica unica e immersiva. Questo percorso non è solo una strada panoramica, ma un vero e proprio viaggio nel cuore della Svizzera, tra rocce, lago e montagne. Adatto a tutti i livelli di esperienza, offre un’opportunità straordinaria per entrare in contatto con la natura e scoprire uno degli angoli meno conosciuti del Paese. Una tappa imperdibile per i cicloturisti alla ricerca di nuovi scenari da esplorare.
Itinerario Cicloturistico tra Storia e Natura nelle Colline Senesi
30/10/2024 in Territorio
Per gli appassionati di cicloturismo, il percorso nelle colline senesi che parte dalla storica Porta di Fontebranda, a Siena, offre un’esperienza unica, mescolando paesaggi mozzafiato con soste ricche di storia e cultura. Questo itinerario ci porta alla scoperta di castelli medievali, borghi nascosti e suggestive pievi romaniche, attraverso colline, boschi e testimonianze storiche che evocano un passato ancora vivo.
Partenza: La Porta di Fontebranda
L’itinerario parte dalla Porta di Fontebranda, un’antica entrata cittadina che introduce il cicloturista nell’atmosfera storica di Siena. Da qui, attraversando il borgo medievale, si è subito proiettati in un panorama caratterizzato dalla maestosità del Duomo e dalla Basilica di San Domenico, che svettano sopra le case disposte su un ripido declivio.
Sosta a Palazzo Diavoli
Pedalando verso nord, si arriva a Palazzo Diavoli, un edificio dall’architettura particolare che racchiude anche una leggenda: si narra che durante le guerre tra senesi e fiorentini, i soldati fiorentini furono presi dal panico a causa di visioni spaventose, considerate di origine demoniaca, all’interno di questo palazzo. La sosta qui permette di immergersi in questa atmosfera enigmatica e scoprire un pezzo di storia che contribuisce al fascino di questo percorso.
Salite e Discese verso Petriccio e Belriguardo
Proseguendo lungo la strada di Petriccio e Belriguardo, si incontrano dolci salite e discese che si snodano tra vigneti e oliveti, fino a giungere all’area del Pian del Lago. Questa zona è circondata dalla Montagnola Senese, una formazione collinare che ospita gli eremi agostiniani di Lecceto e San Leonardo al Lago. Entrambi immersi nel verde, questi eremi rappresentano un’oasi di pace per chi cerca un momento di tranquillità nella natura.
Gli Eremi di Lecceto e San Leonardo al Lago
L’Eremo di Lecceto, fondato da eremiti nel Medioevo, trasforma un’antica area selvaggia in un luogo di raccoglimento. Il suo fascino risiede tanto nell’architettura quanto nella natura circostante, un bosco rigoglioso di querce e lecci. Poco lontano si trova l’Eremo di San Leonardo al Lago, un edificio fortificato che conserva affreschi di Lippo Vanni, celebri per rappresentare scene della vita della Vergine e altre figure femminili, un dettaglio particolare che rende unica la visita.
La Bonifica di Pian del Lago e la Galleria del Granduca
Scendendo verso Pian del Lago, un’altra tappa interessante è l’obelisco della “Piramide,” simbolo della bonifica settecentesca dell’area. Un tempo, questo terreno era un bacino stagnante; fu grazie a una galleria di drenaggio, il Canale del Granduca, che il problema venne risolto, trasformando l’area in terra coltivabile. Per gli amanti della storia della scienza e dell’ingegneria, questa è una tappa affascinante, che racconta come la natura e l’ingegno umano abbiano collaborato.
Santa Colomba: Tra Castelli e Ville
Il percorso continua fino a Santa Colomba, un piccolo borgo medievale che conserva una torre e resti del suo castello originario, risalente al XIV secolo. Qui si trova Villa Petrucci, un imponente edificio rinascimentale, probabilmente ristrutturato su progetto dell’architetto senese Baldassarre Peruzzi. Pedalando tra le case in pietra, ci si sente catapultati in un passato fatto di battaglie, condottieri e famiglie nobiliari.
La Chiocciola: Un Castello Leggendario
Ultima tappa dell’itinerario è il Castello della Chiocciola, che deve il suo nome a una scala a chiocciola all’interno della torre cilindrica. Con una storia affascinante, questo castello è stato teatro di episodi di guerra, in particolare durante l’assedio di Siena del 1555. La struttura, che ha resistito agli attacchi grazie alla sua robusta architettura, rappresenta una delle fortificazioni meglio conservate della zona.
Consigli per i Cicloturisti
Questo percorso richiede una discreta preparazione fisica a causa delle salite e discese continue, ma ogni fatica è ripagata dalla bellezza dei luoghi visitati e dalle numerose possibilità di sosta. Gli amanti della natura e della storia troveranno in questo tragitto un concentrato di arte, cultura e scenari mozzafiato, che rendono il viaggio non solo un’attività fisica, ma anche un’immersione nei secoli passati.
Domani iniziano i lavori per la nuova pista ciclabile di via Novara a Legnano
30/10/2024 in News
Il Comune di Legnano annuncia l’avvio dei lavori per la nuova pista ciclabile lungo via Novara, un progetto atteso dai cittadini e parte di un piano di mobilità sostenibile che mira a migliorare l’accessibilità e la sicurezza per ciclisti e pedoni. L’inizio ufficiale dei lavori è previsto per domani, segnando così l’avvio di un’importante opera infrastrutturale volta a promuovere la mobilità dolce e a migliorare la qualità della vita nel comune. Il progetto rientra in una visione più ampia di sostenibilità urbana, che pone l’accento sull’utilizzo di mezzi di trasporto ecologici e sulla creazione di infrastrutture che possano migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’inquinamento acustico. Si stima che la nuova pista ciclabile non solo incoraggerà l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani, ma avrà anche un impatto positivo sulla salute dei cittadini, promuovendo uno stile di vita più attivo.
Parma lancia un nuovo servizio di micromobilità condivisa: oltre 1.000 mezzi tra bici e monopattini elettrici
29/10/2024 in News
Dall’inizio di novembre, la città di Parma introdurrà un innovativo servizio di micromobilità condivisa, offrendo ai cittadini e ai visitatori un’ampia gamma di mezzi per spostarsi in modo sostenibile e conveniente. La nuova flotta, composta da più di 1.000 veicoli tra biciclette e monopattini elettrici, andrà a sostituire i mezzi attualmente in uso, migliorando l’efficienza e l’accessibilità del sistema di mobilità urbana.
Il progetto prevede l’integrazione di tre diverse tipologie di mezzi, selezionati per rispondere alle esigenze di utenti con diverse preferenze di mobilità:
200 biciclette muscolari: pensate per chi desidera una soluzione semplice, ecologica e salutare.
350 biciclette a pedalata assistita: ideali per chi desidera spostarsi in bicicletta con un po’ di supporto nei tratti più lunghi o nelle salite, rendendo così l’esperienza più agevole e accessibile.
500 monopattini elettrici: particolarmente indicati per brevi spostamenti in città, con la possibilità di destreggiarsi facilmente nel traffico e ridurre il tempo di percorrenza.
L’iniziativa si colloca all’interno di una strategia più ampia di sostenibilità urbana, volta a ridurre l’uso di veicoli privati e a promuovere la mobilità dolce, riducendo le emissioni e migliorando la qualità dell’aria. L’utilizzo di questi mezzi sarà supportato da un’applicazione dedicata, che consentirà agli utenti di localizzare il veicolo più vicino, prenotarlo e gestire il proprio percorso in maniera intuitiva e immediata.
Con questa nuova flotta, Parma si pone come una delle città italiane all’avanguardia nella promozione della micromobilità sostenibile, affiancando iniziative simili già adottate in altre città europee. Il servizio sarà monitorato per valutare la risposta dell’utenza e, in caso di riscontro positivo, potrà essere esteso ulteriormente, rappresentando così un nuovo modello di mobilità integrata e condivisa per le città del futuro.
Grave incidente sulla pista ciclabile di Chiusa: 58enne ferito in modo serio
29/10/2024 in News
Nel pomeriggio della giornata di ieri, un grave incidente ha scosso la tranquillità della pista ciclabile di Chiusa, all’altezza della carrozzeria Toni. Un uomo di 58 anni, residente in zona, è caduto improvvisamente dalla sua bicicletta, riportando ferite significative.
L’incidente è avvenuto intorno alle 15 e ha immediatamente attirato l’attenzione di alcuni passanti, i quali, rendendosi conto della gravità della situazione, hanno prontamente allertato i soccorsi e fornito un primo aiuto. Le condizioni del ciclista si sono infatti rivelate piuttosto serie, e ogni minuto è apparso subito cruciale.
Poco dopo, sul posto sono giunti i vigili del fuoco e il medico d’urgenza, mobilitati per garantire l’assistenza necessaria e stabilizzare il ferito prima del trasferimento in ospedale. Il 58enne è stato poi trasportato d’urgenza presso l’ospedale di Bressanone, dove ha ricevuto ulteriori cure. Al momento, non sono state rilasciate ulteriori informazioni sul suo stato di salute, ma la preoccupazione resta alta.
Questo incidente mette in luce, ancora una volta, l’importanza di mantenere alta l’attenzione durante la circolazione su piste ciclabili, anche nelle tratte che appaiono più sicure. Non è chiaro, infatti, se la caduta sia stata causata da un malore o da altre circostanze accidentali, ma l’accaduto sottolinea la necessità di rispettare sempre le misure di sicurezza.
Gli abitanti di Chiusa e chi frequenta regolarmente la pista ciclabile sono rimasti scossi dall’accaduto, e in molti stanno seguendo con apprensione gli aggiornamenti sulla salute del ciclista coinvolto.
Percorso in bicicletta da Voghera a Pavia e il “Piccolo Stelvio”
28/10/2024 in Territorio
Il percorso in bicicletta che collega Voghera a Pavia passando per il “Piccolo Stelvio” offre una splendida immersione nei paesaggi della Lombardia meridionale, dove la pianura sfuma nelle prime colline degli Appennini. Questo itinerario è un’autentica gemma per i cicloturisti allenati, che potranno godere di strade tranquille, lontane dal traffico, e di una varietà di panorami che spaziano dai campi coltivati alle dolci alture ricoperte di vigneti.
Il percorso parte dalla città di Voghera e inizia con un tratto pianeggiante che attraversa Rivazzano Terme, una cittadina termale incorniciata dal verde della pianura, ideale per riscaldare le gambe e godersi il paesaggio in tranquillità. Dopo Rivazzano, il tragitto si fa più movimentato: una serie di salite e discese inizia subito dopo aver attraversato il Torrente Staffora, portandoci verso Ponte Nizza.
Da Ponte Nizza il percorso punta a Zavattarello, uno dei borghi più pittoreschi dell’Oltrepò Pavese, famoso per il Castello Dal Verme. Questa parte del tragitto è un continuo “mangia-e-bevi”, ossia un alternarsi di salite e discese collinari, che si snoda tra filari di vigneti, frutteti e campi di papaveri. Il Parco del Castello Dal Verme merita una sosta: i ciclisti possono respirare la storia e godere della vista sul paesaggio collinare che circonda il borgo.
Proseguendo, si costeggia il lato sinistro del Torrente Tidone, fino a raggiungere il suggestivo Lago di Trebecco, un piccolo bacino naturale che regala uno spettacolo incantevole, soprattutto nelle stagioni primaverile ed estiva. Qui, una breve pausa può ricaricare le energie prima di affrontare l’ultima sfida del percorso: il Piccolo Stelvio.
Il “Piccolo Stelvio” è un tratto caratterizzato da una serie di tornanti in salita, simili a quelli del celebre Passo dello Stelvio, ma in miniatura. Questo pezzo di strada è un banco di prova per gambe allenate, con i suoi tornanti che richiedono resistenza e un po’ di determinazione, ma la fatica viene ripagata dalla bellezza del percorso e dalla soddisfazione di averlo completato.
Dopo l’ultima salita, la strada si addolcisce e comincia a scendere verso la pianura, regalando una piacevole discesa che conduce fino alla città di Pavia. Arrivati a destinazione, il fascino della città e il ricordo di questo percorso variegato e immerso nella natura renderanno quest’esperienza indimenticabile.
Questo itinerario è l’ideale per chi ama unire la sfida sportiva alla scoperta di paesaggi ricchi di storia e natura, in un percorso che offre silenzio, panorami e la giusta dose di adrenalina. Se siete cicloturisti appassionati e avete voglia di scoprire una delle zone più belle dell’Oltrepò Pavese, il percorso da Voghera a Pavia con il Piccolo Stelvio è un’ottima scelta.
Ancona: prende forma la nuova pista ciclabile tra Porta Valle e Piazzale San Savino
28/10/2024 in News
Ad Ancona, il progetto della nuova pista ciclabile che collegherà Porta Valle a Piazzale San Savino sta prendendo sempre più forma, con l’obiettivo di completare i lavori entro febbraio 2025. Avviati nell’agosto di quest’anno, i lavori prevedono un investimento di circa 370 mila euro, finanziato con fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), come spiegato dalla giunta comunale guidata dal sindaco Fiordelmondo. Questo intervento si colloca in un’ottica di mobilità sostenibile e di riqualificazione degli spazi urbani, due priorità fondamentali per la città.
La nuova pista ciclabile è destinata a diventare un collegamento strategico tra alcune aree di grande interesse storico e culturale della città. Partendo dal Torrione di Mezzogiorno, il percorso si estenderà fino al campo Boario, costeggiando le antiche mura medievali. Questo tratto permetterà ai cittadini di spostarsi in bicicletta in modo sicuro e protetto, attraversando punti nevralgici della città e contribuendo a ridurre il traffico e l’inquinamento.
Oltre alla funzionalità, il progetto punta a valorizzare il patrimonio storico di Ancona. La scelta di sviluppare la pista lungo le mura medievali e nelle vicinanze di Porta Valle e Piazzale San Savino rappresenta una volontà chiara di coniugare la modernizzazione delle infrastrutture con il rispetto delle radici storiche del territorio. Questo percorso offre infatti una cornice unica, permettendo ai ciclisti e ai pedoni di ammirare scorci di grande valore storico e architettonico, integrando la mobilità sostenibile con il turismo culturale.
In fase di avanzamento, una parte della pista è già stata realizzata, come sottolineato dai rappresentanti della giunta. Tale tratto si estende già tra il Torrione di Mezzogiorno e il campo Boario, offrendo un’anteprima dell’intero progetto che, una volta completato, permetterà una fruizione continua e sicura dell’area. Gli utenti potranno così muoversi agevolmente, grazie a un percorso progettato con particolare attenzione alla sicurezza, sia per i ciclisti che per i pedoni.
L’intervento rientra in una più ampia strategia di sviluppo sostenibile, che vede Ancona impegnata nel potenziamento delle infrastrutture per la mobilità dolce. Questo progetto si pone l’obiettivo di incentivare l’uso della bicicletta e di altri mezzi ecologici per gli spostamenti urbani, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria e la vivibilità del centro urbano.
Grazie ai fondi del PNRR, Ancona sta quindi tracciando la via verso un futuro più sostenibile e inclusivo, mettendo al centro il benessere dei suoi cittadini e la valorizzazione delle sue bellezze storiche. Con la conclusione dei lavori prevista per febbraio, la nuova pista ciclabile tra Porta Valle e Piazzale San Savino si appresta a diventare non solo un’opera funzionale, ma anche un simbolo di una città che evolve rispettando la propria identità e guardando al futuro.
Alla scoperta delle Alpi Marittime: itinerario in bicicletta da Cuneo a Vinadio
27/10/2024 in Territorio
Il percorso in bicicletta da Cuneo a Vinadio è una delle esperienze più affascinanti per gli amanti del cicloturismo, attraversando paesaggi montani suggestivi e piccoli borghi che sembrano sospesi nel tempo. Si tratta di un itinerario ideale per chi cerca una combinazione di natura, storia e tradizione, in un viaggio di circa quaranta chilometri.
Partenza: Cuneo, la città del platano
L’avventura comincia a Cuneo, una cittadina incantevole del Piemonte con un centro storico che merita una visita. Prima di inforcare la bici, passeggiare sotto i portici di Via Roma o fermarsi per un caffè in Piazza Galimberti offre l’opportunità di immergersi nell’atmosfera accogliente della città.
Il percorso: attraverso la Valle Stura
Lasciata Cuneo, si procede lungo la Strada Statale 21 (SS21), che si snoda verso Vinadio attraverso la Valle Stura. Il percorso è semplice ma suggestivo, con un dislivello di circa 600 metri che rende il tragitto accessibile anche ai ciclisti con una buona preparazione di base. Lungo la strada, i panorami variano da dolci colline a ripide montagne, e si possono ammirare distese di prati e boschi che in primavera si colorano di fiori.
Tappe intermedie: Borgo San Dalmazzo e Demonte
La prima tappa intermedia consigliata è Borgo San Dalmazzo, un borgo caratteristico con un importante passato storico. Vale la pena fermarsi per ammirare la Collegiata di San Dalmazzo, un’antica chiesa che conserva opere d’arte sacra, o visitare il Museo della Memoria, che racconta la storia della comunità durante la Seconda Guerra Mondiale.
Proseguendo, si arriva a Demonte, un borgo che sembra uscito da un altro tempo. Qui, le stradine strette e le case in pietra offrono un’atmosfera unica. Si consiglia una sosta per assaporare qualche specialità locale o per ammirare il panorama dalla terrazza naturale che si affaccia sulla valle.
Destinazione: Vinadio e il Forte Albertino
L’ultima tappa è Vinadio, un piccolo paese di montagna famoso per il suo imponente Forte Albertino, una delle più grandi fortificazioni alpine del Piemonte. Costruito nel XIX secolo, il forte domina il paese con la sua struttura massiccia e offre una vista spettacolare sulla valle circostante. Vinadio è anche conosciuta per le sue sorgenti termali, ideali per rilassarsi dopo una giornata di pedalata.
Consigli pratici e curiosità
Periodo consigliato: La primavera e l’inizio dell’autunno sono i periodi migliori per affrontare questo itinerario, grazie alle temperature miti e ai colori che rendono ancora più affascinante la Valle Stura.
Attrezzatura: Si consiglia di utilizzare una bici da strada o una gravel bike, data la qualità del manto stradale, e di portare con sé una borraccia d’acqua e qualche snack per le pause.
Curiosità: Lungo il tragitto si trovano diverse fontane di acqua fresca e potabile, perfette per rinfrescarsi durante il percorso. Inoltre, la Valle Stura è famosa per i suoi piatti tradizionali, come i “raviole della Valle Stura”, dei gustosi gnocchi di patate con formaggio e spezie locali.
Il percorso Cuneo-Vinadio offre un’esperienza indimenticabile tra natura, storia e cultura. È un itinerario che permette di vivere la bellezza delle Alpi Marittime in modo sostenibile e autentico, perfetto per chi cerca una fuga dalla routine quotidiana. Che siate ciclisti esperti o appassionati di escursioni in bicicletta, questo tragitto rappresenta un’opportunità per scoprire un angolo di Piemonte ricco di fascino e tradizioni secolari.
Portabici su Gancio Traino: Novità Normative e Semplificazioni Autunnali per i Ciclisti
26/10/2024 in News
Nel contesto delle nuove norme sulla circolazione dei portabici installati su ganci traino, l’autunno 2023 ha portato importanti novità grazie alla collaborazione tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e vari enti e associazioni del settore ciclistico. Promotore di questa consultazione è stato Conitours, il Consorzio degli Operatori Turistici Cuneo Alps, che ha sollecitato un tavolo di confronto per risolvere le difficoltà legate alle recenti circolari ministeriali, in modo da semplificare l’uso dei portabici senza appesantire costi e obblighi per i ciclisti.
Il Ruolo degli Esperti e le Richieste al Ministero
Esperti come Massimo Gaspardo Moro del Centro Studi FIAB Italia, Paolo Pinzuti di Bikeitalia.it e rappresentanti di Cuneo Bike Guide, tra cui Federico Magnano, Luca Bartolini e Marco Montaldo, hanno partecipato attivamente all’incontro con il MIT. L’obiettivo principale era chiarire la regolamentazione dei portabici montati su ganci traino, puntando a evitare aggravi burocratici e costi per i ciclisti italiani, specialmente rispetto alle normative che già si applicano agli automobilisti stranieri in transito sulle strade italiane. La preoccupazione principale è stata quella di assicurare una normativa uniforme e semplificata, che consenta l’uso dei portabici in sicurezza ma senza oneri eccessivi.
La Nuova Norma sui Portabici e le Modifiche Previste
Il MIT ha annunciato un decreto interministeriale, concordato con il Ministero degli Interni, che mira a semplificare la disciplina dei portabici da gancio traino. La nuova norma prenderà come riferimento l’articolo 72, comma 6, del Codice della Strada, e apporterà importanti modifiche:
1. Esenzione da Visite e Annotazioni alla Motorizzazione: I portabici da gancio traino che ostruiscono la vista della targa e delle luci posteriori, essendo considerati dispositivi supplementari, non richiederanno più l’obbligo di visita alla Motorizzazione né l’annotazione sulla carta di circolazione. L’utente dovrà semplicemente avere con sé i documenti di omologazione del portabici, da esibire in caso di controllo da parte delle autorità.
2. Limiti di Sagoma più Flessibili: Sarà possibile una sporgenza laterale delle biciclette fino a 30 cm per lato, purché la larghezza complessiva non superi i 2,55 metri, garantendo una maggiore facilità nel trasporto di biciclette anche di dimensioni maggiori.
3. Eliminazione dello Spegnimento Automatico delle Luci: Viene inoltre eliminata la necessità di disattivare automaticamente le luci posteriori dell’auto quando si collega il sistema di illuminazione del portabici.
I portabici posteriori che non bloccano la visibilità della targa e delle luci, siano essi montati su portellone o su gancio traino, restano fuori dal nuovo intervento normativo, continuando a essere regolati dall’articolo 164 del Codice della Strada, che disciplina la sistemazione dei carichi sui veicoli. Secondo FIAB Italia, Bikeitalia e Conitours, la proposta di decreto rappresenta un significativo passo avanti verso la semplificazione e promozione dell’uso della bicicletta in Italia. La possibilità di trasportare biciclette senza oneri eccessivi o complicazioni burocratiche è stata accolta con favore dalla comunità ciclistica, che ha trovato nel Ministero un interlocutore attento e disposto al dialogo.
Il decreto, che dovrebbe essere approvato entro 45 giorni, rappresenta un traguardo importante per i ciclisti italiani, promuovendo una mobilità sostenibile e sicura, senza ulteriori costi per i cittadini.
Con queste modifiche, l’Italia fa un passo avanti per incentivare il cicloturismo e semplificare la vita degli amanti delle due ruote, garantendo una regolamentazione chiara e uniforme per tutti.
Itinerario in bicicletta da Aosta a Courmayeur: alla scoperta della Valle d’Aosta
25/10/2024 in Territorio
Intraprendere un viaggio in bicicletta da Aosta a Courmayeur è un’esperienza unica che permette di immergersi nella storia, nei paesaggi mozzafiato e nelle tradizioni di questa meravigliosa regione montana. Lungo il percorso si incontrano castelli medievali, vigneti rigogliosi e villaggi accoglienti che rendono ogni chilometro un’occasione di scoperta. Di seguito, una guida per esplorare al meglio le tappe principali di questo itinerario.
Partenza da Aosta
Aosta, capoluogo della Valle d’Aosta, è il punto di partenza ideale per chi desidera esplorare questa valle in bicicletta. La città vanta un patrimonio archeologico straordinario, che comprende il Teatro Romano, l’Arco di Augusto e la Porta Praetoria, vestigia del suo glorioso passato romano. Lasciando la città alle spalle e pedalando verso ovest, si inizia a seguire il corso della Dora Baltea, fiume che accompagna i cicloturisti per buona parte del viaggio.
Sarre: il Castello dei Savoia
La prima tappa significativa è Sarre, dove si incontra il castello omonimo. Acquistato dai Savoia nel 1869, fu trasformato in residenza di caccia e conserva tuttora elementi di quell’epoca. Questo castello, affacciato sulla valle, è un vero gioiello da visitare e offre uno scorcio interessante sulla storia della regione e dei Savoia.
Saint-Pierre e i suoi castelli
Proseguendo il percorso, si arriva a Saint-Pierre, noto per i suoi due castelli che dominano il paesaggio. Il Castello di Sarriod de la Tour custodisce preziose testimonianze del passato feudale, mentre il Castello di Saint-Pierre con le sue torri appuntite e l’aspetto fiabesco, attira l’attenzione e fa sognare ad occhi aperti. La visita a questi castelli è un’immersione nella storia medievale della Valle d’Aosta, in un’atmosfera che sembra uscita da un libro di fiabe.
Arvier: terra di vigneti
Il viaggio continua verso Arvier, borgo incastonato in una conca caratterizzata da vigneti rigogliosi. Qui si coltiva il famoso vino Enfer d’Arvier, dal carattere robusto e dal sapore deciso, frutto delle uve che crescono su questi pendii. Per gli amanti dell’enoturismo, una sosta è d’obbligo per assaporare un calice di questo vino unico e godere della vista spettacolare sui vigneti.
Avise: borghi e castelli
Poco oltre, si giunge ad Avise, uno dei borghi più antichi della valle, sovrastato da tre castelli medievali che si ergono fieri a testimonianza della storia e delle tradizioni locali. Passeggiare per le vie del borgo è come fare un viaggio indietro nel tempo, in un’atmosfera tranquilla e suggestiva. Per i cicloturisti, è un’ottima occasione per riposarsi e scattare qualche foto di questi magnifici castelli.
La Salle e la Valle del Monte Bianco
Dopo aver superato la cascata di Lenteney, sulla sinistra della strada, si arriva a La Salle, la porta d’ingresso della Valle del Monte Bianco. Qui, i villaggi e le case, molte delle quali restaurate con grande attenzione all’architettura tradizionale, si trovano tra vigneti e frutteti, in un ambiente che unisce natura e cultura. La Salle è un luogo ideale per una sosta, approfittando del panorama sulle montagne circostanti.
Morgex: tra montagne e antiche tradizioni
Morgex si trova in una zona pianeggiante circondata da una cornice di montagne. Questo villaggio è noto per la sua antica tradizione vinicola, qui infatti viene prodotto il Blanc de Morgex et de La Salle, uno dei vini bianchi più alti d’Europa. Tra una pedalata e l’altra, fermarsi a Morgex consente di esplorare le vie del paese e di assaporare questo vino raro e pregiato.
Pré-Saint-Didier: le terme romane
Prima di affrontare l’ultima tappa verso Courmayeur, vale la pena fermarsi a Pré-Saint-Didier, famosa per le sue terme che già gli antichi Romani apprezzavano per le proprietà benefiche delle sue acque. Oggi, le terme offrono un’esperienza di relax assoluto, con piscine e saune panoramiche affacciate sulle montagne. Un momento di benessere perfetto per rigenerarsi prima dell’ultimo tratto.
Arrivo a Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco
Infine, dopo aver percorso chilometri di bellezza, si arriva a Courmayeur, situata ai piedi del maestoso Monte Bianco. La cittadina è un centro di alpinismo e escursionismo di fama internazionale, frequentata fin dall’Ottocento dagli amanti della montagna. Courmayeur è un luogo di fascino, con le sue vie pittoresche, la storica chiesa dei Santi Pantaleone e Valentino e le maestose vette che si stagliano all’orizzonte.
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