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Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

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by Matteo

Carretera de Sa Calobra: un percorso mozzafiato per il cicloturismo a Maiorca

10/11/2024 in Territorio


La Carretera de Sa Calobra è uno dei percorsi in bicicletta più spettacolari e ambiti di Maiorca, meta imperdibile per gli appassionati di cicloturismo in cerca di una sfida tra i paesaggi naturali più affascinanti del Mediterraneo. Questa strada leggendaria, che si snoda lungo le montagne della Serra de Tramuntana, è famosa per la sua vista mozzafiato, le curve strette e i tornanti che regalano a ogni curva emozioni e panorami unici. In questo articolo, esploriamo insieme ciò che rende la Carretera de Sa Calobra una delle destinazioni preferite dai ciclisti di tutto il mondo.

Un po’ di storia: la nascita della strada di Sa Calobra

La Carretera de Sa Calobra, nota anche come MA-2141, fu costruita negli anni ’30 per facilitare l’accesso al remoto villaggio di Sa Calobra e alla sua splendida cala. Il progetto, guidato dall’ingegnere Antonio Parietti, è stato un lavoro di precisione e ingegno architettonico: la strada si arrampica per 12,5 chilometri con una pendenza che arriva fino al 7%, avvolgendosi intorno alla montagna con ben 26 tornanti. La sua particolarità più famosa è il “Nus de Sa Corbata” (Nodo della Cravatta), un incredibile intreccio dove la strada si avvolge su sé stessa. Questa costruzione, quasi ardita per l’epoca, ha creato un percorso sinuoso e impegnativo che oggi è diventato una vera icona per il cicloturismo.

L’esperienza del percorso in bicicletta

Affrontare la Carretera de Sa Calobra in bicicletta è una sfida emozionante, ma non per tutti. La strada è in salita continua per gran parte del tragitto, e il vento può rendere alcuni tratti particolarmente impegnativi. La partenza, di solito, avviene dal villaggio di Escorca, per poi discendere fino alla baia di Sa Calobra; tuttavia, il vero “banco di prova” è il ritorno, affrontando la salita.

Ogni chilometro è una scoperta, con panorami che si aprono su scogliere a picco sul mare, canyon profondi e vegetazione mediterranea. Pedalare qui significa immergersi completamente nella natura e nell’atmosfera isolana. I tornanti si susseguono, offrendo viste sempre diverse della montagna e del mare; la sensazione è di essere sospesi tra cielo e terra, circondati dal silenzio interrotto solo dal suono delle ruote e dal vento.

Il fascino del “Nodo della Cravatta”

Uno dei momenti clou del percorso è senza dubbio il Nodo della Cravatta. Questo particolare tornante rappresenta un punto di osservazione perfetto, dove fermarsi per ammirare la bellezza del tracciato e scattare qualche foto memorabile. Oltre ad essere uno spettacolo di ingegneria, il Nodo della Cravatta è un vero banco di prova per la resistenza dei ciclisti, che devono affrontare una curva a gomito in forte pendenza. Superarlo dà una sensazione di conquista, sapendo che si è superato uno dei tratti più famosi e difficili della strada.

Preparazione e consigli per i ciclisti

La Carretera de Sa Calobra è un percorso impegnativo che richiede una buona preparazione fisica. Ecco alcuni consigli pratici per affrontarlo al meglio:

1. Allenamento: È consigliato avere una buona resistenza e una certa esperienza con le salite, visto che i 12,5 km di Sa Calobra, sommati alla pendenza media, possono mettere a dura prova anche i ciclisti più allenati.

2. Attrezzatura: Assicurati che la tua bicicletta sia in perfette condizioni. In particolare, i freni devono essere impeccabili, data la discesa iniziale e i tratti di tornanti ripidi.

3. Orario: È preferibile iniziare il percorso nelle prime ore del mattino, evitando così il traffico delle auto turistiche e delle navette che portano i visitatori alla baia.

4. Idratazione e cibo: Portare acqua e qualche snack energetico è fondamentale. Non ci sono molti punti di ristoro lungo la strada, quindi è importante essere autosufficienti.

5. Sicurezza: I tornanti e le curve strette possono essere pericolosi, specialmente nelle ore di punta. È consigliabile tenere sempre la destra e fare attenzione alle auto, che spesso si incontrano in punti critici del percorso.

Cosa ti aspetta alla fine: la Baia di Sa Calobra

Il punto d’arrivo, la baia di Sa Calobra, è una delle spiagge più pittoresche di Maiorca. Una volta giunti qui, si può lasciare la bici e fare una breve passeggiata fino alla vicina Cala Tuent o visitare il Torrente de Pareis, una spettacolare gola naturale che sfocia nel mare. Questo è il momento perfetto per riposarsi e ricaricare le energie prima di affrontare il ritorno. La spiaggia di Sa Calobra, con le sue acque cristalline incastonate tra alte scogliere, è un premio meritato per ogni ciclista che ha completato la sfida.

Perché scegliere la Carretera de Sa Calobra

La Carretera de Sa Calobra non è solo una strada, è un’esperienza che combina avventura, natura e un po’ di sfida personale. Percorrerla in bicicletta è un’occasione per mettersi alla prova, ma anche per vivere da vicino la bellezza unica di Maiorca, un’isola capace di sorprendere e affascinare in ogni stagione. È il luogo ideale per chi cerca un cicloturismo emozionante, immerso in paesaggi di rara bellezza e avvolto da un’atmosfera che solo la Serra de Tramuntana può offrire.In conclusione, affrontare la Carretera de Sa Calobra significa immergersi in una delle più belle esperienze ciclistiche d’Europa. Preparazione, rispetto per la montagna e un pizzico di passione sono gli ingredienti per rendere questa avventura indimenticabile. Non resta che prendere la bici, allacciarsi il casco e partire alla scoperta di uno dei percorsi più amati dai ciclisti di tutto il mondo.

by Matteo

Ciclovia del Brenta: Da Padova a Venezia – Un Viaggio in Bici tra Natura e Storia

09/11/2024 in Territorio


La Ciclovia del Brenta è un percorso che affascina cicloturisti di ogni livello, offrendo un viaggio che unisce storia, cultura e una bellezza naturale mozzafiato. Questo itinerario collega Padova a Venezia, seguendo il corso del fiume Brenta attraverso scenari pittoreschi, ville storiche, borghi incantati e paesaggi fluviali che sembrano usciti da un dipinto. Il tragitto che parte da Padova e arriva a Venezia lungo la Ciclovia del Brenta è lungo circa 50 km e si snoda perlopiù lungo strade pianeggianti e poco trafficate, rendendolo ideale anche per ciclisti meno esperti o famiglie con bambini. La maggior parte del percorso si sviluppa seguendo il fiume Brenta e attraversa cittadine storiche e ville venete, offrendo non solo una splendida esperienza ciclistica, ma anche un viaggio nella storia della Serenissima Repubblica di Venezia. Il punto di partenza della ciclovia è Padova, conosciuta come la “Città dei Tre Senza”: il Santo senza nome (Sant’Antonio, chiamato semplicemente “Il Santo”), il Caffè senza porte (il celebre Caffè Pedrocchi, storicamente sempre aperto) e il Prato senza erba (Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa). Prima di partire, vale la pena fare una passeggiata tra le sue antiche piazze, magari visitando la Basilica di Sant’Antonio e il Prato della Valle. Da qui, il percorso inizia a snodarsi lungo l’argine del Piovego, il canale che un tempo collegava Padova a Venezia e ancora oggi segna il punto di partenza della Ciclovia del Brenta. Poco fuori Padova si entra nella zona di Stra, famosa per la Villa Pisani, una delle più belle e imponenti ville venete, costruita nel XVIII secolo e oggi visitabile. Al suo interno si trova un labirinto di siepi che è una delle attrazioni preferite dai visitatori. Questa villa, insieme ad altre lungo il Brenta, è simbolo dell’epoca d’oro della Serenissima, quando la nobiltà veneziana costruiva fastosi palazzi lungo il fiume per trascorrere l’estate lontano dalla città.Proseguendo in direzione di Dolo e Mira, si incontrano altre ville storiche come Villa Widmann e Villa Foscari, detta “La Malcontenta”. Questi luoghi trasportano il viaggiatore in un’epoca passata, e fermarsi per una visita è quasi obbligatorio. Anche chi non è appassionato di architettura rimarrà affascinato da questi palazzi signorili circondati da giardini curati, e dalla vista del Brenta che scorre placido. Il percorso continua tra ponticelli di legno e strade silenziose, costeggiando il Naviglio del Brenta, un corso d’acqua naturale che ha accompagnato per secoli la vita di queste terre. Lungo il percorso si attraversano borghi affascinanti come Dolo e Oriago, dove è possibile fare una sosta per un pranzo o un caffè. Molti dei ristoranti e delle trattorie offrono piatti tipici della cucina veneta e sono una sosta perfetta per gustare prodotti freschi e locali.Man mano che ci si avvicina alla laguna, l’atmosfera cambia: si respira l’aria salmastra della laguna veneziana e la vista inizia a farsi più ampia e affascinante. Prima di arrivare al cuore di Venezia, è possibile fermarsi a Fusina, dove si trovano diversi campeggi ideali per chi desidera trascorrere la notte vicino alla laguna. Da qui, una delle opzioni più scenografiche per entrare a Venezia è prendere il traghetto che arriva direttamente in città: un’esperienza unica, che permette di vedere la Serenissima dal suo elemento naturale, l’acqua.Arrivare a Venezia dopo una giornata di pedalate lungo il Brenta ha un sapore speciale. Ci si trova di fronte a una delle città più iconiche del mondo, ma l’accesso tramite la ciclovia offre una prospettiva meno convenzionale e più autentica, fatta di gradualità e immersione nella natura. Questo itinerario permette di vivere una giornata tra storia e natura, e di raggiungere una città unica come Venezia con un mezzo eco-sostenibile, capace di regalare una connessione profonda con il territorio. Non importa che tipo di cicloturista tu sia: pedalare lungo il Brenta significa fare un salto nella storia e immergersi nella bellezza senza tempo della pianura veneta.

by Matteo

Avventura Cicloturistica: Da Saluzzo al Colle dell’Agnello

08/11/2024 in Territorio

Il cicloturismo è molto più di una semplice pedalata: è un viaggio immersivo che permette di assaporare ogni curva, ogni salita e ogni panorama con un ritmo lento, ma deciso. Tra gli itinerari cicloturistici più affascinanti del nord Italia, uno dei percorsi che ogni amante della bici dovrebbe provare almeno una volta nella vita è quello che da Saluzzo porta fino al Colle dell’Agnello. Con i suoi 2.744 metri di altitudine, il Colle dell’Agnello è il terzo valico asfaltato più alto d’Europa, un traguardo che attira ciclisti da tutto il mondo per la sua bellezza e la sfida che rappresenta.

Partenza: Saluzzo, un Borgo tra Storia e Cultura

Il viaggio inizia da Saluzzo, un incantevole borgo medievale nel cuore della provincia di Cuneo, situato alle pendici del Monviso. Saluzzo è una tappa iniziale ideale per gli amanti della cultura e della storia: passeggiando per le sue strade, si possono ammirare antiche residenze nobiliari, chiese medievali e le sue piazzette caratteristiche. Prima di partire, una visita al centro storico è quasi d’obbligo, e perché non fare un carico di energie con un buon caffè in uno dei bar che animano le stradine del borgo?

Saluzzo – Casteldelfino: Verso la Valle Varaita

Da Saluzzo si comincia a pedalare in direzione della Valle Varaita, attraversando piccoli paesi e borghi che punteggiano il paesaggio alpino. La strada qui è dolce e la pendenza non è ancora troppo impegnativa, ma è comunque un ottimo momento per prendere un buon ritmo e godersi la tranquillità della valle. Si passa per Verzuolo, con il suo imponente castello, e Melle, famoso per le sue specialità gastronomiche come la toma, un formaggio locale delizioso.

Man mano che ci si avvicina a Casteldelfino, il paesaggio si fa sempre più selvaggio e alpino, regalando viste mozzafiato sui boschi e le cime circostanti. Casteldelfino è un ottimo punto per una sosta: il borgo, immerso tra foreste e montagne, offre un’atmosfera pittoresca e accogliente. Qui si può fare una pausa per assaporare qualche specialità locale o per riempire le borracce con l’acqua di montagna, fresca e pura.

La Grande Salita: Da Chianale al Colle dell’Agnello

La vera sfida del percorso inizia da Chianale, l’ultimo borgo italiano prima del confine francese, a oltre 1.800 metri di altitudine. Chianale è uno dei borghi più belli d’Italia, con le sue case in pietra, i balconi fioriti e un piccolo lago incantevole. Pedalando attraverso questo villaggio sembra di entrare in un’altra epoca, dove la montagna e la tradizione si fondono in modo perfetto.

Da qui inizia la salita al Colle dell’Agnello, lunga circa 10 chilometri con una pendenza media che sfiora il 10% e punte che superano il 15%. È un tratto impegnativo, in cui ogni colpo di pedale richiede concentrazione e resistenza. Il paesaggio, però, ripaga di ogni sforzo: le montagne sembrano avvicinarsi, e il panorama si allarga a vista d’occhio, offrendo scorci che si imprimono nella memoria. È importante dosare le energie e mantenere un ritmo costante, fermandosi se necessario per ammirare la vista o per una pausa di recupero.

Il Colle dell’Agnello: Sulla Vetà delle Alpi

Quando finalmente si arriva al Colle dell’Agnello, la fatica è ricompensata da un panorama mozzafiato: da un lato l’Italia, dall’altro la Francia, con le montagne che si estendono all’infinito. Questo è un luogo speciale, dove si percepisce la bellezza maestosa delle Alpi in tutta la loro imponenza. Il senso di conquista e soddisfazione è indescrivibile, e il vento fresco che soffia sul colle sembra quasi un riconoscimento simbolico di tutto l’impegno messo nella salita.

Dal Colle dell’Agnello, i ciclisti più allenati possono continuare l’avventura verso la Francia, scendendo nella valle del Queyras, oppure si può fare una sosta e riposare prima di intraprendere la discesa verso Chianale. Il percorso di ritorno offre una vista completamente diversa, e scendere lungo le curve affrontate in salita dà una sensazione di leggerezza e di libertà unica.

Consigli Utili per Affrontare l’Itinerario

Allenamento e Preparazione: Questo percorso è adatto a ciclisti ben allenati. La salita al Colle dell’Agnello richiede un buon livello di resistenza e preparazione fisica.

Attrezzatura: Una bicicletta da strada leggera con rapporti adatti alla montagna è fondamentale. Portate con voi anche una giacca antivento, poiché le temperature in quota possono essere molto fresche, anche in estate.

Sicurezza: La strada è panoramica ma stretta in alcuni punti, quindi è consigliabile pedalare con prudenza, soprattutto durante la discesa. È utile informarsi sulle condizioni meteorologiche, poiché in quota il tempo può cambiare rapidamente.

Acqua e Rifornimenti: Nonostante si attraversino alcuni paesi lungo il percorso, è sempre consigliabile portare con sé acqua e qualche snack energetico. In alta montagna è importante idratarsi bene e avere riserve di energia pronte all’uso.

by Matteo

Alla scoperta delle Fiandre in bicicletta: un’avventura cicloturistica tra storia, cultura e paesaggi fiabeschi

07/11/2024 in Territorio


Le Fiandre, nel nord del Belgio, sono una delle mete più affascinanti e adatte per un viaggio in bici. Con le sue strade storiche, le città medievali perfettamente conservate e la cultura fiamminga che si respira in ogni angolo, questa regione offre ai cicloturisti un’esperienza che unisce l’emozione della scoperta all’immersione in paesaggi mozzafiato e in una cultura antica.

Perché le Fiandre sono ideali per il cicloturismo?

Il territorio delle Fiandre è perfetto per i cicloturisti: le strade sono generalmente pianeggianti, ben asfaltate e interconnesse da una rete di piste ciclabili che si estende per oltre 12.000 chilometri. Inoltre, il Belgio è uno dei paesi più bike-friendly al mondo, con un rispetto profondo per i ciclisti e numerosi punti di sosta e di ristoro lungo i percorsi.

Nelle Fiandre, ogni stagione offre il suo fascino unico: in primavera i campi si tingono di verde brillante, mentre in autunno il paesaggio si accende dei colori caldi delle foglie. Anche l’inverno può essere un’ottima occasione per visitare, con le città addobbate a festa e mercatini natalizi che trasformano le piazze in luoghi da fiaba.

Pianificare un percorso: tra città d’arte e campagna

Un itinerario nelle Fiandre può essere organizzato per coprire molte delle principali città d’arte come Bruges, Gand, Anversa e Mechelen, ma il bello di questa regione è anche perdersi nei piccoli villaggi e lungo i canali che solcano il paesaggio.

1. Bruges e dintorni: un viaggio nella Venezia del Nord

Bruges è senza dubbio uno dei punti di partenza più affascinanti per un viaggio cicloturistico. Con le sue stradine acciottolate, i canali che scorrono tra antiche case dai tetti a punta e le torri medievali, la città offre un’atmosfera unica. Da Bruges è possibile partire verso Damme, un piccolo villaggio a pochi chilometri che sembra uscito da un quadro. Il percorso lungo il canale che unisce le due località è particolarmente suggestivo, con mulini a vento e prati verdi punteggiati di fattorie.

Damme è una sosta perfetta per chi vuole assaporare l’autenticità della cultura fiamminga: fermarsi in una taverna per assaggiare una birra locale e una fetta di pane con formaggio o salumi è quasi d’obbligo.

2. Da Bruges a Gand: il fascino di una pedalata tra storia e natura

Proseguendo verso Gand, il paesaggio continua a sorprendere. Le strade ciclabili seguono spesso il tracciato dei canali, con viste aperte sui campi e piccoli boschi che si susseguono lungo il percorso.

Gand, città dal carattere giovane e vibrante, è una fusione tra passato e presente: la città conserva un’impronta medievale, ma è anche sede di una delle università più prestigiose del Belgio, che rende l’ambiente animato e pieno di eventi culturali. Tra i luoghi imperdibili ci sono il Castello dei Conti di Fiandra, la Cattedrale di San Bavone e il quartiere di Patershol, un dedalo di stradine con ristoranti e negozi tipici.

3. Anversa: un gioiello culturale

Un’altra tappa irrinunciabile è Anversa, la città di Rubens, famosa per il suo porto e la lunga tradizione di commercio dei diamanti. Arrivarci in bici significa attraversare uno dei territori più interessanti delle Fiandre, tra canali e piccoli villaggi rurali.

Anversa è un crocevia di influenze culturali e artistiche: la Cattedrale di Nostra Signora ospita alcune delle opere più famose del pittore Rubens, mentre il MAS (Museum aan de Stroom) offre una vista unica sulla città e una panoramica della sua storia marittima. Fermarsi per una visita alla Grand Place, magari al tramonto, quando le luci si riflettono sui palazzi gotici, è un momento indimenticabile.

Vivere la cultura fiamminga: arte, birra e tradizioni

Le Fiandre sono una terra dalla forte identità culturale e visitarle in bici permette di immergersi nelle tradizioni locali in modo autentico.

Arte e storia fiamminga

L’arte fiamminga ha influenzato l’intera storia dell’arte europea: pittori come Rubens, Bruegel e van Eyck hanno lasciato in eredità opere di straordinaria bellezza. Durante un viaggio cicloturistico nelle Fiandre, è possibile scoprire molte di queste opere nei musei locali. A Bruges, ad esempio, il Museo Groeninge offre una panoramica completa della pittura fiamminga, mentre a Gand la Cattedrale di San Bavone ospita il famoso Polittico dell’Agnello Mistico, un capolavoro di Jan e Hubert van Eyck.

La birra: simbolo dell’ospitalità fiamminga

Nelle Fiandre la birra è molto più che una semplice bevanda: è un simbolo culturale. Ogni birra ha una storia, uno stile, e spesso viene servita in un bicchiere specifico. Durante il viaggio in bici, fermarsi per una degustazione è quasi un rituale: birre trappiste, lambic e altre varietà locali offrono una vasta gamma di sapori, dal dolce al fruttato, fino ai più intensi e corposi. Alcuni dei birrifici più antichi si trovano proprio lungo i percorsi ciclabili, e molti di essi offrono visite guidate.

Consigli pratici per un viaggio cicloturistico nelle Fiandre

Un viaggio in bici nelle Fiandre è accessibile a ciclisti di ogni livello, ma una buona organizzazione permette di godere appieno di questa esperienza.

1. Scegliere il periodo giusto: La primavera e l’autunno sono i periodi migliori per un viaggio nelle Fiandre, grazie al clima mite e ai paesaggi spettacolari. Anche l’estate è un’ottima scelta, anche se alcune località possono essere più affollate.

2. Alloggi bike-friendly: Le Fiandre offrono molte strutture bike-friendly, dagli hotel nelle città principali agli agriturismi immersi nella campagna. Molti alloggi offrono anche servizi specifici per i ciclisti, come spazi sicuri per le bici, attrezzi per piccole riparazioni e mappe degli itinerari locali.

3. Organizzare le tappe: Le piste ciclabili nelle Fiandre sono ben segnalate e organizzate per “nodi” numerati, un sistema che permette di seguire facilmente un percorso. Molti itinerari sono adatti anche a chi vuole fare una gita di un giorno, mentre per un’esperienza più lunga è possibile pianificare tappe giornaliere tra una città e l’altra.

4. Cultura locale: Ogni villaggio, anche il più piccolo, ha le sue feste tradizionali e spesso ospita eventi, mercati e sagre. Fermarsi per partecipare a questi momenti di vita locale è uno dei modi migliori per entrare in contatto con la gente e la cultura del posto.

Esplorare le Fiandre in bicicletta è molto più che un semplice viaggio: è un’esperienza di immersione totale in una terra ricca di storia, cultura e bellezze naturali. La bici è il mezzo perfetto per apprezzare ogni dettaglio, dall’eleganza delle città medievali alla tranquillità della campagna, senza mai perdere il contatto con la natura e la tradizione.

Quindi, che tu sia un ciclista esperto o un appassionato di avventura, preparati a pedalare alla scoperta delle Fiandre: un viaggio indimenticabile ti aspetta, ricco di storie, sapori e panorami che resteranno impressi nella tua memoria.

by Matteo

Firenze, Ciclista investito da un camion

06/11/2024 in News


Questa mattina si sono vissuti momenti di tensione a Firenze, in piazza Puccini, dove un ciclista è stato coinvolto in un grave incidente all’intersezione con via Ponte alle Mosse. Attorno alle 10:20, un uomo in bicicletta è finito sotto un mezzo pesante, in una situazione che ha richiesto l’intervento immediato dei vigili del fuoco e del personale sanitario.

I pompieri del comando centrale di Firenze sono arrivati tempestivamente sul luogo dell’incidente per supportare le operazioni di soccorso. Fortunatamente, al loro arrivo l’uomo era già riuscito a liberarsi, evitando conseguenze potenzialmente peggiori. I vigili del fuoco hanno quindi collaborato con il personale sanitario, che ha prestato le prime cure al ciclista e valutato le sue condizioni.

Questo incidente evidenzia ancora una volta i pericoli a cui sono esposti i ciclisti nelle aree urbane, soprattutto in zone ad alto traffico e incroci complessi come quello di piazza Puccini. L’evento è destinato a riaprire il dibattito sulla sicurezza stradale a Firenze, una città che negli ultimi anni ha visto aumentare il numero di cittadini che scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto.

by Matteo

In arrivo una nuova ciclabile tra Piné e Civezzano per promuovere la mobilità sostenibile

06/11/2024 in News


La Provincia di Trento ha dato il via libera alla progettazione di una nuova ciclabile di 13 chilometri, destinata a collegare il lago di Piné e Civezzano. Questo progetto, del valore di 8,3 milioni di euro, è stato confermato in un incontro tra il Presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il sindaco di Baselga, Alessandro Santuari, come parte degli interventi previsti in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina del 2026.

Secondo le dichiarazioni di Fugatti, la ciclabile rappresenta un impegno importante verso la comunità e una spinta al turismo sostenibile, oltre a promuovere un’alternativa ecologica per i residenti che si spostano quotidianamente. L’obiettivo è quello di creare un collegamento sicuro tra l’altopiano di Piné e la rete ciclabile provinciale in via di completamento, in particolare il tracciato Pergine-Trento. La pista contribuirà a valorizzare il paesaggio locale e a incentivare il turismo in bicicletta, aumentando la fruibilità della zona per residenti e visitatori.

Il finanziamento attuale copre i primi 3 dei complessivi 11 lotti previsti per la ciclabile Piné-Cembra-Fiemme, che alla fine dovrebbe svilupparsi per circa 50 chilometri. Gran parte del percorso sfrutterà strade forestali già esistenti, riducendo al minimo il consumo di nuovo suolo e preservando l’ambiente naturale.

Un tratto strategico prevede inoltre il recupero del sottopasso alla statale SS47 in località Mòchena, per un collegamento diretto con la rotatoria principale tramite altri due nuovi sottopassi. Il progetto si avvarrà anche di tracciati storici, portando il percorso verso le aree di Nogaré e Bus e arrivando fino alla località Ferrari, vicino al lago di Piné.

Questa nuova infrastruttura rappresenta un passo in avanti verso la mobilità sostenibile, rendendo la bicicletta un mezzo di trasporto ideale sia per il tempo libero che per gli spostamenti quotidiani in una zona di grande interesse turistico e paesaggistico.

by Matteo

Avventura in bicicletta lungo lePiste Ciclabili di Via della Pietra e Via delle Risorgive da Moretta

05/11/2024 in Territorio

Situato nel cuore della pianura piemontese, il percorso ciclabile che unisce Via della Pietra e Via delle Risorgive offre agli appassionati di ciclismo un suggestivo anello di circa 80 km. Questo percorso attraversa scenari rurali e territori di borghi affascinanti, seguendo tratti di ex ferrovie riconvertite a piste ciclabili, con alcuni tratti su strade secondarie e a bassissimo traffico veicolare.

Via delle Risorgive
La ciclabile di Via delle Risorgive, chiamata anche pista Airasca-Moretta, si estende per 19,2 km e segue il tracciato della vecchia ferrovia Airasca-Saluzzo, chiusa nel 1986. Questa via ciclabile attraversa diversi comuni, tra cui Scalenghe, Cercenasco, Vigone e Villafranca Piemonte, offrendo un percorso totalmente dedicato ai ciclisti. Il tratto pianeggiante e rettilineo la rende perfetta per una pedalata rilassante attraverso il paesaggio rurale piemontese.

Via della Pietra

Il secondo segmento del percorso, la Via della Pietra, collega Bricherasio a Barge per una lunghezza di 11 km. Anche questa pista è interamente ciclabile e ricalca l’antica ferrovia Bricherasio-Barge. Lungo il tragitto, i ciclisti attraversano i territori agricoli di Campiglione Fenile, Bibiana e Bagnolo Piemonte, dove frutteti e campi coltivati donano al paesaggio una scenografia naturale incantevole.Il percorso ad anello parte da Moretta, in provincia di Cuneo, e si sviluppa lungo la Via delle Risorgive fino ad Airasca. Da qui, si ritorna indietro in direzione Scalenghe e, usciti dalla pista ciclabile, si attraversano strade secondarie che passano per Buriasco, Macello e Garzigliana, arrivando infine a Bricherasio. In questo punto si imbocca la Via della Pietra fino a Barge. Proseguendo su strade di campagna, si torna poi al punto di partenza, completando un itinerario pianeggiante e accessibile a tutti i livelli di esperienza ciclistica.

by Matteo

Nuova Pista Ciclabile a Parma tra Via Emilia e Ex Salamini

05/11/2024 in News

Il Comune di Parma ha recentemente approvato il progetto preliminare per la costruzione di una nuova pista ciclabile che collegherà Via Emilia con l’area di Ex Salamini. Inserita nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2024-2026, questa infrastruttura rientra nelle opere previste per il prossimo anno con un investimento complessivo di 400 mila euro, finanziato sia dal Comune sia da fondi statali e regionali.Questa nuova pista ciclabile ha come obiettivo primario la sicurezza di pedoni e ciclisti, agevolando al contempo l’integrazione tra la periferia e il centro della città. Attualmente, i percorsi pedonali e ciclabili lungo Via Emilia sono discontinui, rendendo complesso il passaggio in sicurezza per chi si sposta a piedi o in bicicletta. La nuova pista ciclabile unirà questi percorsi esistenti, garantendo così una connessione sicura e continua per chi si muove in bicicletta o a piedi.Il progetto prevede una pista ciclabile bidirezionale realizzata sul lato sud di Via Emilio Lepido. La pista sarà attrezzata con corsie riservate, pavimentate in rosso per una chiara identificazione, e sarà contigua al marciapiede. Questo percorso si estenderà per 186 metri fino a raggiungere un sovrappasso ciclopedonale, permettendo il transito sicuro sopra l’area stradale sottostante. Il progetto, sviluppato dalla società di ingegneria G.T. Engineering s.r.l., è stato approvato definitivamente il 30 ottobre 2024. Nei prossimi mesi, i lavori si concentreranno sulla realizzazione effettiva della pista, con l’intento di completare il percorso entro il 2025. Una volta ultimata, questa pista ciclabile rappresenterà un importante passo avanti per Parma, promuovendo la mobilità sostenibile e contribuendo alla qualità della vita urbana.

by Matteo

Nuova pista ciclabile dall’aeroporto dell’Urbe: Mobilità green per Roma

04/11/2024 in News

In un’epoca in cui la mobilità sostenibile è sempre più cruciale, Roma si prepara a fare un passo avanti con la nuova pista ciclopedonale che nascerà intorno all’aeroporto dell’Urbe, lungo la via Salaria. Grazie all’iniziativa promossa dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), l’aeroporto sarà presto dotato di una pista ciclabile che ne circonderà il perimetro, snodandosi lungo l’argine del Tevere e integrandosi perfettamente con la rete ciclabile già esistente della Città Metropolitana di Roma.

Il progetto fa parte di un programma più ampio volto a promuovere la sostenibilità e migliorare l’intermodalità negli scali regionali. Con questa pista ciclabile, l’aeroporto dell’Urbe non sarà solo un punto di partenza per i voli, ma un luogo accessibile anche a chi vuole raggiungerlo in bici, contribuendo a un modello di mobilità che riduce l’impatto ambientale e incentiva modalità di trasporto green.

Estensione della pista ciclabile: verso nord e sud-est

L’opera, che si estenderà complessivamente per 10,5 chilometri, si svilupperà verso nord collegandosi con il percorso ciclabile esistente nei pressi del Grande Raccordo Anulare, in zona Castel Giubileo. Inoltre, un altro tratto sarà diretto verso sud-est, integrandosi con le ciclabili che attraversano Ponta Salaria, Val d’Ala e il Parco delle Valli a Roma nord. Il Comune di Roma e ENAC hanno già firmato un accordo di progettazione per realizzare il tracciato lungo l’argine est del Tevere, che raggiungerà anche l’aeroporto e la scuola di ingegneria aerospaziale della Sapienza.

Mobilità sostenibile per Roma Capitale

Questo progetto è un segno concreto dell’impegno verso un sistema di mobilità più sostenibile e accessibile per tutti. Connettendo diversi quartieri e favorendo l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sicuro e veloce, la nuova pista ciclabile rappresenta un passo importante nella visione di una Roma più attenta all’ambiente e proiettata verso il futuro.

by Matteo

Ciclista di 64 anni colpito da malore

04/11/2024 in News

Una giornata come tante, una pedalata lungo il percorso familiare verso casa, ma questa volta un tragico epilogo. Annunziato Sichetti, noto imprenditore e proprietario della Valsangro srl, è deceduto improvvisamente all’età di 64 anni, colpito da un malore fatale mentre stava tornando da un giro in bicicletta.

L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata del 3 novembre, mentre Sichetti percorreva la strada provinciale tra Lanciano e Fossacesia. Era uscito per una pedalata verso la Marina, ma proprio durante il ritorno ha avuto un arresto cardiaco che lo ha fatto accasciare improvvisamente sul bordo della strada. Alcuni passanti, accortisi dell’accaduto, hanno immediatamente lanciato l’allarme, facendo intervenire sia i soccorsi del 118 sia le forze dell’ordine.

Nonostante l’arrivo tempestivo degli operatori e i ripetuti tentativi di rianimazione, inclusa l’applicazione del defibrillatore, non è stato possibile salvare la vita all’imprenditore, il cui cuore non ha più ripreso a battere.