Intervista a Simone Stilli SRM – i misuratori di potenza
30/04/2020 in Interviste, Video
Oggi con Simone Stilli, manager e sviluppatore software presso SRM Italia parliamo di misuratori di potenza e delle loro applicazioni.
Simone Stilli: SRM sta per metodo di misurazione di Schoberer.
Schoberer è il fondatore nonché l’inventore del Power Meter, con i misuratori di Potenza noi valutiamo la potenza meccanica impressa nelle pedivelle quando ti muovi
È un valore molto importante perché è un indicatore meccanico, quindi che caratterizza il tuo sforzo in bicicletta. Va di pari passo con l’indicatore biologico che è la frequenza cardiaca, incrociando questi due valori sappiamo il risultato meccanico dello sforzo interno del corpo per valutare nella maniera più precisa e meticolosa l’indice della tua performance.
Paolo Pagni – Cicloturismo: Quindi, perché è importante avere un misuratore di potenza? Perché dovrei avere un misuratore di Potenza? Quali sono i vantaggi?
S: Innanzitutto dipende a che livello sei, che cosa vuoi fare, come ti piace andare in bicicletta. Se sei uno che va tanto a sensazione, a cui non interessa la scienza alla ricerca della forma migliore non te ne fai di niente.
Praticamente il misuratore di potenza è un indicatore che ti dice, sulla base della tua pedalata, della tua performance, del tuo andare in bicicletta, cosa sta lavorando, come stai lavorando.
Come succede oggi giorno tu fai qualche test, sai quali sono le tue zone di allenamento e, a seconda di che tipi di prestazioni vuoi fare a seconda di che tipi di modello di corse, vai a fare degli allenamenti mirati. Tutto questo per ottimizzare nella maniera migliore possibile il tempo che hai per andare in bicicletta e per lavorare nelle zone a te più allenanti.
Se ti devi preparare per la Randonnée di Pinocchio che è 200 km e ti metti a fare gli allenamenti corti di ripetute sai benissimo che non ti servono allo scopo. Quindi, uno si studia il tipo di manifestazioni ed eventi che vuol fare e sulla base di questi tipi di corse esiste un modello, sulla base appunto di questi diversi modelli di corsa diversi punti della stagione e della tua preparazione pianifica i suoi allenamenti. Su questa pianificazione hai bisogno di quello che è un riscontro, quindi un indicatore che ti dice stai facendo bene il tuo lavoro. Un esempio classico è una valutazione di uno sforzo come si faceva fino a 10 anni fa esclusivamente con il cardiofrequenzimetro.
Il cuore ha un’inerzia cosa che la potenza invece non ha. In questo modo riusciamo ad avere, oltre all’indicatore del corpo, anche l’indicatore meccanico che in maniera semplice ti fa a capire come il tuo corpo scarica l’energia sulle pedivelle detto in maniera semplice.
P: Quindi il misuratore di potenza è installato sui pedali sulle pedivelle? Dov’è installato?
S: Il misuratore della potenza in una bicicletta, essendo un sistema a catena cinematica chiusa, per misurare la potenza si può fare in tanti punti, si può misurare sull’asse del pedale, sulla pedivella, sul movimento di centro, spider (il ragnetto che congiunge l’asse del movimento di centro alle corone).
Ovviamente dove tu misuri la potenza cambia più ti allontani dal fulcro delle forze, che è in assoluto lo spider perché tutte le forze che che contribuiscono alla trasmissione passano dallo spider, quindi, quando si parla di misurazione i 300 watt sulla pedale sono differenti dai 300 watt sullo spider.
Perchè, immagina il pedale, dall’asse del pedale tu hai due cuscinetti, dal pedale opposto hai altri due cuscinetti e quindi cuscinetti comunque generano resistenza, poi dai cuscinetti si va alla pedivella, la pedivella misura una micro tensione e poi dalla pedivella
al movimento centrale hai due cuscinetti che generano attrito .
P: Il sistema va misurare anche il piede destro e il sinistro separatamente?
S: Allora, dipende da cosa vuoi fare. Intanto quando noi misuriamo sullo spider misuriamo tutte le forze che convergono sullo spider. Quindi che provenga da destra o che provenga da sinistra non cambia, questo perchè il tuo corpo quando pedala spinge sempre con la gamba destra e quella gamba sinistra, una pressione e una trazione. La distinzione destra e sinistra una cosa molto delicata.
Io ti dico, con cognizione di causa, che fare un misuratore che abbia un margine di errore del 1-2% è veramente difficile, sei un misuratore con margine di errore del 2% a destra e uno a sinistra, che comunque sono ottimi misuratori, hai già 4 punti percentuale di differenza.
Dal mio punto di vista la misurazione destra-sinistra la farei fare ad un biomeccanico, che ti studia e ti capisce se hai dei problemi se hai dei difetti, ma non ti farei vedere solamente il numerino fisso.
Nelle nostre applicazioni, i nostri misuratori di Potenza ti fanno vedere tutto il profilo della pedalata. Il profilo della pedalata è la forza impressa sui 360°, in questo modo io riesco a farti capire se tu hai dei difetti della pedalata.
Avendo dei difetti della pedalata allora un bravo biomeccanico agisce per colmare questi difetti.
Nicola: la sensazione è il primo parametro da tenere conto, poi i numeri
S: Sono d’accordo Nicola, la sensazione è ottima e la sensazione è l’indice di percezione dello sforzo cosa molto importante. Posso dirti però, che è dal 2000 che uso misuratore di potenza e il misuratore di potenza mi ha anche aiutato ad interpretare meglio le mie sensazioni, nel senso che tante volte ti fa capire in maniera preventiva magari quando sei arrivato alla fine. Quindi, paradossalmente tante volte ti aiuta anche a spingere meno, il misuratore di potenza è uno strumento che, se saputo usare, per chi sa interpretare i numeri e per chi sa veramente capire cosa significa arrivare a casa, scaricare un file e cercare di capire cosa ha fatto e cosa ha sbagliato, è un’ottima strumento.
Piero: per me le pulsazioni sono un parametro importantissimo
S: Le pulsazioni SONO un parametro importantissimo perché le pulsazioni, come dicevo prima, sono l’unico indicatore di cosa succede nel tuo corpo quindi attenzione. Ora tanti pensano che con il misuratore di potenza il cuore non serve a nulla no, assolutissimamente.
E ti dirò di più, la cosa fondamentale, che un buon preparatore e una buona analisi di un file ti deve dare è lo studio della correlazione tra variazioni di potenza e variazioni di frequenza cardiaca ossia misurare quanto una variazione di Potenza inficia sulla frequenza cardiaca ossia quanto il tuo cuore è veloce nel rispondere a delle reazioni. Quindi, da sola la frequenza cardiaca non riesce a darti nessuna informazione se però la correlo ad una variazione di potenza, tanto più il tuo cuore è reattivo a variazione di Potenza, questo è il modo più semplice e più sicuro per valutare il tuo stato di forma.
Luigi: a fine allenamento c’è anche un riferimento molto importante TSS dove puoi capire il lavoro generato sul nostro sistema fisiologico, di conseguenza anche il tempo necessario ad un recupero e fare un allenamento specifico con un alimentazione appropriata. Che parametro anche letto insieme al TSS?
S: si, fa parte di queste nuove metriche. Praticamente è un misura, un numerino che valuta quanto è stato stressante il tuo carico di allenamento. Attenzione a farsi ubriacare troppo dei numeri.
P: cioè diciamo che i numeri aiuto ma vanno utilizzati con tutto, ascoltando il proprio fisico.
Nicola: Zwift Power fa così, analizza cuore e potenza, per capire se bari.
S: non basta solo quello, basta cambiare la calibrazione del tuo powermeter. Anche quando vai su Zwift te devi correre contro te stesso, guardi le tue prestazioni e te ne freghi degli altri.
Zwift Power ti impone la fascia cardiaca, impone il profilo su strava per leggere i pesi eccetera eccetera, però chi è che ti viene a casa a vedere se il tuo powermeter è calibrato?
Sergio: con SRM è stato possibile verificare se ci sono eventuali vantaggi utilizzando le corone ovali?
S: Per quanto riguarda le corone ovali è un mondo tutto a parte. Io ti dico il mio punto di vista, non esiste un studio scientifico che ti dica che la corona ovale va meglio o peggio. Quello che ti dico io è, che sulla base della mia esperienza, qualcuno ci si trova meglio qualcuno si trova perggio, quindi è totalmente una cosa individuale soggettiva.
Luigi: parlaci del nuovo prodotto indoor SRM Smartit
S: Luigi il nuovo prodotto devi venire a provarlo, io ti garantisco solo che ad occhi chiusi non ti accorgi se pedali fuori o dentro casa. In più c’è un nuovo software della Smartit.
L’Indoor SRM Smartit è fatta da componenti standard, quindi tu la puoi personalizzare, con sella manubrio tuo può diventare una bici da crono, da mountain bike, puoi replicare al 100% quella che è la tua bicicletta. Ha un freno posteriore elettromagnetico, ha un volano elettromagnetico, in questa versione abbiamo messo anche un cambio, il cambio ti serve per variare quella che è l’energia cinetica che ti porti dietro quando pedali.
L’energia in funzione della massa e della velocità quindi, variando noi la velocità di questa massa e rotazione, ci permette di simulare bene quello che è lo sforzo sia della salita sia della pianura.
Nicola: Simone, una curiositá sulla lunghezza pedivelle MTB vs bdc. Ad esempio io su strada pedalò 172,5 e MTB 175, con SMR origin potrei usare 172,5 anche su MTB. Cosa cambia?
S: Si, certo con origin puoi usare anche il 172,5. La differenza è che hai comunque la stessa catena cinematica della pedalata su strada che su Mountain bike.
Una cosa importante di tutti i nostri sistemi SRM origin nuovi è dato dal fatto che il powermeter quindi, lo spider, è calettato direttamente sull’asse, non passa dalla pedivella e questo ci permette di conferire rigidita e quindi una migliore trasmissione di potenza per evitare appunto dispersione di forze.
P: consigli da dare per questo periodo di quarantena?
S: Io non sono un preparatore però ti dico che cosa farei, cercherei comunque di fare un programma abbastanza organico e abbastanza mirato, quindi alternerei un pochino le sedute. Non le solite sedute noiose di endurance di 3 ore tutti i giorni ma farei esercizi anche a secco. Fare un po’ tutto in maniera tale che quando poi si può ripartire si riparte.
Nicola: Il file di potenza dell’atleta che ti ha più impressionato?
S: Tanti tanti, quello che mi ha impressionato di più di tutti è un file di Luke Leblanc dalle nostre parti che ha fatto una salita che, personalmente, non penso di riuscire a farla neanche in Vespa.
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Intervista a Carlo Carotenuto – Cosa cambierà dal 4 Maggio
28/04/2020 in Interviste, Video
Carlo Carotenuto – Giornalista: Cerchiamo, anche oggi, di fare un po’ il punto della situazione. Tu hai scritto “meno sei giorni alla fine del lockdown” si è discusso molto in queste ore, molti sono scontenti perché dicono che non si apre molto anche se poi in realtà le deroghe sono molte, le aziende che riaprono da qui al 4 maggio sono diverse.
Facciamo subito il punto dicendo che comunque ci si può spostare nell’ambito della regione, mentre prima praticamente non ti potevi spostare. Chiaro che ci vuole un motivo, ci vuole una certificazione.
L’argomento per noi sportivi è che finalmente riapre l’attività motoria.
Questo tra l’altro, una precisazione, al di là di quello che è stato detto è molto importante perché da un segnale di rinnovamento in questo paese, il calcio per la prima volta in Italia viene fatto aspettare e non va avanti a tutto indiscriminatamente con la potenza e l’arroganza che è tipica un po’ di questo mondo soprattutto del mondo calcistico di vertice. Il ministro Spadafora ha detto alla FIGC che ha presentato un protocollo di garanzie per la tutela della salute degli atleti e degli addetti ai lavori che non è sufficiente quindi voi aspetteranno il 18 di maggio e poi si vedrà cosa succede, se riprendere gli allenamenti collettivi, mentre per adesso si dà la priorità allo sport individuale che ha già dei protocolli molto ben individuati e che può ripartire in sicurezza.
Il presidente Conte, per quanto riguarda invece allo sport che è poi il nostro argomento, fa tre differenziazioni, ovvero: l’attività motoria, che si può fare sempre in solitaria rispettando le distanze di un metro se si incrociasse qualcuno; l’attività sportiva, anche questa da fare individuale in solitario ma con un distanziamento di due metri almeno nel caso si incrociassero altre persone e poi ci sono le attività di vertice che riguardano i tesserati, ha ringraziato Federica Pellegrini in un tweet apposito perché era stata lei a farsi un po’ promotrice e portavoce. Nel decreto che ho qui viene specificato “le sessioni di allenamento degli atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal comitato olimpico nazionale italiano CONI e da comitato nazionale paralimpico nelle rispettive federazioni in vista la loro partecipazione ai giochi olimpici e manifestazioni nazionali ed internazionali sono consentite per loro con le norme di distanziamento sociale anche negli impianti a porte chiuse e per gli atleti soltanto di discipline individuali”.
Questo per quanto riguarda gli sport di vertice ma abbiamo detto prima, sono consentite l’attività motoria e l’attività sportiva per tutti.
Marco: Buongiorno! Un ciclista amatoriale potrà uscire dal proprio comune per allenarsi andando anche a 50km di distanza?
C: Si, rimanendo nella propria regione.
P: Se uno ha il tesserino della UISP o della federazione e se lo porta dietro male non fa.
Gianni: Ciao, qual è la distanza tra uno e l’altro e il massimo di età?
C: Non ci sono massimi di età, per la distanza intanto bisogna andare da soli, questa è la prima cosa. Anche se si incrociano ciclisti non mettiamoci in scia, non andiamo in gruppo, non facciamo le gare perché ci potrebbero fermare.
La distanza non c’è, da degli studi sono consigliati almeno 20 metri di distanza se non 40 per la scia. Se incroci lateralmente una persona il consiglio è 5-6 metri e dietro non meno di 20 metri qualcuno dice 40 quindi teniamoci in solitaria.
Angelo: Ma possibile che nessuno parla se il ciclista può uscire fuori dal comune? A prescindere se si tesserato o no?
C: Questo è importante perché, per la prima volta da quando è iniziata tutta questa tragedia, questa pandemia, è stato finalmente detto che l’attività motoria non fa male, non contagia.
Abbiamo combattuto contro gli sceriffi di facebook, gli sceriffi dei balconi, gli sceriffi delle società sportive che volevano fare regolamenti ulteriori rispetto a quello che la legge consentiva, anche nel primo periodo quando ancora era consentita l’uscita per l’attività motoria.
Ora è stato finalmente detto, tra l’altro oggi c’è un articolo sulla gazzetta dello sport pagina 36 dove si parla e si dettaglia tutto quelle che sono le stime, le discipline, dedicato alla bicicletta c’è un capitolo apposito; le due ruote hanno il via libera a spostarsi in territorio regionale senza mascherine ma non dimenticate il casco, distanziamento più ampio, consigliano almeno cinque metri ma per l’effetto scia c’è chi sostiene siano 20, mountain bike ovviamente ok nei sentieri sterrati poi ci sono tutti gli altri sport, ma soprattutto c’è questa conclusione finale “con un punto fermo l’attività fisica è nemica del virus e di ogni malattia, non il contrario come da messaggi sbagliati passati nelle scorse settimane specie sui social”
Andrea: Si può caricare la bici e ad andare in montagna?
P: Va specificato bene che non si può caricare la bicicletta in macchina.
Faccio un esempio, andare a Lucca e correre sulle mura, non si può fare bisogna partire da casa e rientrare a casa.
C: C’è sempre stata confusione su questo, l’autocertificazione non c’era niente con l’attività motoria.
Cioè, se tu carichi in macchina la bicicletta è uno spostamento ingiustificato con mezzo è quindi quello non va bene.
A chi dice che non è cambiato nulla, prima avevi il terrazzo di casa o i rulli o se avevi la possibilità lo spazio limitrofo in prossimità dell’abitazione, ora hai uno spazio in linea teorica quasi illimitato perché hai un confine regionale.
Mirko: Mantenendo la distanza di due metri posso uscire in bici con mia moglie?
C: Non c’è stata una casistica codificata di questo, il decreto parla di attività in due con un minore, il decreto dice “è consentito individualmente ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti” quindi in questo caso se hai un bambino infatti
Morena: Ma con il bimbo entrambi tesserati?
C: no, non c’entra nulla, il tesseramento non c’entra, però lo puoi portare.
Non si può fare attività ludica, ovvero non si può andare a giocare a pallone, nei parchi, giardini perché poi la traccia di tutto è che bisogna stare da soli, perché altrimenti chiunque tu possa incontrare potrebbe essere portatore del virus. L’attività motoria è quella che si può fare con il minore nel giardino all’aperto, la corsetta a raggio illimitato, se incontri altre persone a distanza di almeno un metro.
Se fai attività sportiva, stesse norme però, se ne incroci qualcuno, stare almeno a due metri.
Questi sono i capisaldi di quello che è stato scritto e poi c’è, come abbiamo detto in precedenza, la terza parte che riguarda gli atleti tesserati con interesse olimpico che possono andare anche negli impianti sempre se da soli.
Gianni: Un ciclista amatoriale di 70 anni può allenarsi?
C: Può allenarsi, fa parte dell’attività sportiva.
Il presidente Conte ha dato via libera a tutte le età e anche non ha fatto differenziato, come noi avevamo suggerito, tra regioni e regioni anche perché l’ottanta per cento dei contagi è in quattro regioni.
Marco: Quindi non si sa se possiamo uscire dal comune oppure no…
C: Possiamo uscire, non ci sono limitazioni se non nei confini regionali.
Alfredo: Posso caricare il kayak e andare in un altro comune per scendere al lago, premetto che devo essere accompagnato dalla moglie per scarico grazie
C: Allora, è stato precisato che queste cose si possono fare se uno è già in prossimità dello spazio, la stessa cosa è stata precisata per il nuotatore, può notare ma non andando al mare ma se uno abita entro 200 metri dal mare.
P: Potrei andare in bicicletta a Viareggio, scendere, fare il bagno e tornare in bicicletta.
C: Fondamentalmente si, ora ti dico anche che il ministro si è impegnato a valutare caso per caso.
Questo del kayak è abbastanza interessante anche perché, avendo fatto un po l’addetto stampa di una società di canoa qualche anno fa a Firenze, mi viene da ipotizzare che questi ragazzi che fanno kayak o canoa, la maggior parte di loro rientrano fra gli atleti di interesse olimpico o comunque fra gli atleti agonisti che hanno bisogno di un certo tipo di attrezzatura e secondo me potrebbe essere un caso specificato nei prossimi giorni.
Niko: L’autocertificazione è obbligatoria portarla dietro?
C: No, l’autocertificazione serve per gli spostamenti.
Abbiamo la possibilità per la prima volta di far sapere alle persone che non siamo degli untori, che non siamo dei privilegiati ma che semplicemente ci teniamo in forma per stare in salute.
Una raccomandazione, per prima cosa rispetto alle discese, non ci serve fare discese a modello giro d’Italia. In questo periodo evitiamole il più possibile. Non andiamo insieme, andiamo in solitaria. Non stiamo dietro ad un ciclista, se andiamo più forte rallentiamo e lo passiamo in discesa che lo possiamo passare più velocemente.
Andrea: Posso usare la macchina e caricare la bici per fare MTB su un colle o montagna nella mia regione?
P: No, parti da casa e torni a casa
C: Senza fermarsi ovviamente nei bar, che poi tra l’altro sono chiusi.
Mauro: Bisogna mettere la mascherina sul volto?
C: Non bisogna, perché fa male
P: Poi ognuno di noi ha il foulard e anche se non è più così freddo, quando passate in un centro abitato tirate su il foulard perché più rispettoso, se ci fosse un pedone.
Devid: Sul decreto c’è scritto con mascherina e guanti a seguito o indossate?
C: Non c’è scritta questa cosa.
Giuliano: Mi sembra che in alcune regioni e province si può già da questa settimana senza uscire dal proprio comune Alto Adige e Veneto.
C: Non mi risulta mi risulta, però le regioni possono restringere quello che è stato detto a livello nazionale ma non allargarlo
Ago: se buco posso fermarmi?
P: Certo che sì e si presume che tutti i meccanici siano aperti perché se io ho un problema alla bicicletta devo trovare chi me la ripara.
Però volevo dire anche questo, ho visto nei social passare dei video, se c’è un ciclista a terra fermiamoci, diamo una mano, chiamiamo il 118.
Se davanti a voi casca un ciclista, un motociclista, succede un incidente a una macchina diamo una mano perché siamo sempre in un mondo civile.
P: La mia conclusione è questa, innanzitutto aspettiamo lunedì per fare qualunque cosa diversa perché sarebbe antipatico prendere una multa ora, essere nel torto visto che mancano sei giorni, secondariamente diamoci una mano, se c’è qualcuno che ha un problema fermiamoci.
C: Due punti fondamentali che mi piace ricordare, il primo è quello di non fare i bischeri, come si dice qui in Toscana, quindi da soli scegliamoci un percorso semplice non andiamo a pensare di fare i 200 km, cominciamo con gradualità perché non siamo allenati, il secondo punto con cui voglio chiudere è quello che scrive la gazzetta dello sport a pagina 36 di oggi che con un punto fermo conclude l’articolo “l’attività fisica è nemica del virus e di ogni malattia, non il contrario come da messaggi sbagliati passati nelle scorse settimane specie sui social”
Intervista ad Emma Balsimelli: I principi nutritivi, i carboidrati, i grassi e le proteine
27/04/2020 in Interviste, Video
Oggi con la Dottoressa Nutrizionista Emma Balsimelli parleremo dei principi nutritivi delle loro funzioni.
Emma Balsimelli: I principi nutritivi sono ciò che troviamo all’interno del cibo e principalmente sono Carboidrati, Grassi, Proteine, Sali minerali e vitamine di cui abbiamo parlato la volta scorsa.
Iniziamo con i carboidrati: sono di due tipi, semplici e complessi. Quelli semplici sprigionano molta energia ma per poco tempo, quelli complessi invece ci donano meno energia iniziale ma più duratura.
I carboidrati semplici sono lo zucchero, il miele, quelli dove si sente il sapore molto dolce mentre il pane, la pasta, l’orzo, il farro, tutti i cereali integrali sono carboidrati complessi.
Per chi fa attività fisica ovviamente quelli complessi sono l’ideale per mantenere la giusta energia.
Vi consiglio di non utilizzare prodotti preconfezionati quando avete a disposizione il pane, sennò possono andar bene dei cracker integrali, le gallette di farro.
Paolo Pagni – Cicloturismo: Quali farine sono consigliate per il pane?
E: Evitiamo di comprare tipi di pane particolari, tipo il pane proteico, pane panda ecc. perché, il principio con cui sono prodotti è buono ma spesso se andiamo a vedere gli ingredienti non sono il massimo perché vengono aggiunti dei grassi idrogenati. Bisogna controllare gli ingredienti.
Le farine meglio integrali macinate a pietra e con lievito madre.
Poi abbiamo le proteine, costituiscono il muscolo, le fibrocellule del muscolo e devono essere nutriti di carboidrati complessi. Indispensabili per formare la struttura del corpo e hanno delle componenti importantissime anche per gli anticorpi per cui anche per tenere il sistema immunitario efficiente sono determinanti.
Non tutte le proteine sono uguali, quelle della carne e del pesce sono proteine nobili perché contengono tanti aminoacidi importanti, per questo non consiglio mai di eliminare totalmente, se non per scelte etiche, la carne e il pesce dall’alimentazione. Le proteine vegetali che si trovano nella frutta, nella verdura e nei legumi sono comunque importanti e dovrebbero essere integrate l’un l’altro.
Le proteine si trovano in tutti questi cibi e nella frutta secca e il loro quantitativo varia a seconda dell’età, dell’attività fisica, dal sesso ecc.
P: C’è differenza di alimentazione tra maschi e femmine?
E: La differenziazione inizia dopo l’adolescenza dove iniziano le variazioni ormonali per cui poi le donne devono per esempio stare più attente alle ossa, l’uomo deve stare più attento alla prevenzione di malattie legate ad altre problematiche, il rischio cardiovascolare è diverso.
Un’altra categoria è quella dei grassi. I grassi sono i costituenti delle cellule, servono a trasportare le vitamine e i sali minerali, servono a produrre degli ormoni.
I grassi, dal punto di vista nutrizionale, possono essere di due tipi: i grassi buoni, che si trovano ad esempio nell’olio extravergine d’oliva come l’acido oleico, gli acidi monoinsaturi, gli acidi polinsaturi, quelli del pesce, quelli della frutta secca e soprattutto quando troviamo questi grassi uniti ai sali minerali e alle vitamine liposolubili in un’unico alimento sono perfetti per assimilare tutto.
Per chi fa sport i grassi buoni hanno un’attività antinfiammatoria a livello delle articolazioni.
Poi ci sono i grassi cattivi, sono prodotti a livello industriale, i grassi idrogenati. Vengono prodotti per diversi motivi, per abbattere i costi e per la conservazione dei prodotti.
Questi grassi hanno un alto rischio aterogeno, tendono a spalmarsi sulle arterie e a inspessirle e ad indurirle. Il problema non è l’uso saltuario ma quello quotidiano che può provocare problemi.
Per ultimo abbiamo i sali minerali, sono tantissimi e comprendono anche dei metalli. Perché il nostro corpo ha anche bisogno di alcuni metalli, tra cui il rame che media tantissime reazioni chimiche tra cui, come lo zinco, quelle immunitarie. Il ferro che viene trasportato dall’emoglobina, deve essere ovviamente assimilato insieme alla vitamina c e spesso l’integrazione è necessaria, soprattutto in alcune fasi della vita consultando il medico.
Poi abbiamo il potassio, presente nelle albicocche disidratate, nelle banane, nel melone; il sodio, molto importante per gli sportivi, è il primo sale minerale che viene perso col sudore, possiamo reintegrarlo con il sale. In fine il magnesio che media più di 250 reazioni chimiche all’interno del nostro corpo.
Un’altro elemento importante è il calcio che si trova nel formaggio, nel latte, lo yogurt, le barbabietole viene fissato con la vitamina d e l’introito maggiore che troviamo è quello nell’acqua.
L’assimilazione avviene a livello muscolare durante lo stretching.
Domande:
Lucio: Per chi mangia pochissima carne può integrare con le proteine del siero del latte?
E: Purtroppo no, non hanno gli stessi aminoacidi, quindi a quel punto è meglio integrare con un integratore ed hoc con gli aminoacidi della carne.
Lucio: Alle proteine del siero del latte se aggiungiamo gli aminoacidi ramificati?
E: No, perché comunque manca sempre una quota di proteine. Io mi rifarei ad un integratore completo anche perchè poi devono essere assunti in proporzioni particolari.
Ivan: Frutta secca alla mattina, pistacchi, noci, mandorle ok? Quante come numero?
E: Si, come numero 7/8 mandorle o una ventina di pistacchi o 3/4 noci.
Giovanni: va bene assumere il magnesio supremo?
E: va bene, come ogni tipo di magnesio, è una comodità di assunzione e potete scegliere quello che preferite.
David: Come è possibile assimilare in maniera efficace e naturale il ferro visto che è difficilissimo assimilarlo normalmente e quindi bisogna spesso ricorrere all’assimilazione artificiale?
E: Dipende dalle fasce d’età e dall’attività fisica che fate. Escludendo i bambini e gli anziani per gli altri va bene l’apporto che troviamo nel cibo, il ferro si trova in tanti alimenti, più variamo più riusciamo ad assimilarlo. Bisogna comunque rivolgersi al proprio medico per capire se è necessario integrarlo o meno.
Contatti:
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instagram.com/emmabalsimellinutrizionista/
Pedalare con le gambe, resistere con la testa – La Psicologia del Potenziamento
24/04/2020 in Interviste, Video
Con il Dr. Lorenzo Baldassarri, la Dott.ssa Erika Betti, il Dr. Andrea Giammaria e la Dott.ssa Elena Sgherri del gruppo Eljos – Equipe di Psicologia Funzionale parleremo della Psicologia del Potenziamento.
Lorenzo: Siamo il gruppo Eljos, ci occupiamo di tanti aspetti della psicologia, siamo tutti psicologi e psicoterapeutici. Oggi siamo qui per parlare del nostro metodo di preparazione mentale per gli sportivi.
Noi abbiamo questo metodo specifico di Mental Training che ha delle particolarità e oggi ne descriviamo qualcuna in più nello specifico con i colleghi.
Inizio io dalla psicologia del potenziamento, il nostro cavallo di battaglia, è un intervento per potenziare gli aspetti specifici dello sportivo.
Il nostro modello si basa sulla psicologia funzionale che è un tipo di intervento psicologico molto scientifico e molto moderno e che lavora sui funzionamenti di fondo della personalità che tutti gli sportivi hanno.
Elena: Il nostro approccio va a lavorare sugli elementi su cui lavorano tutti gli allenamenti fisici. Andiamo a valutare com’è la persona prima, durante e dopo l’allenamento. Riusciamo a dare una valutazione oggettiva del miglioramento della performance utilizzando la strumentazione dei trainer insieme alla psicologia funzionale.
Il nostro è un lavoro profondo, si arriva a gestire la configurazione stessa della persona così da farla diventare autonoma e fargli raggiungere da gli obbiettivi prefissati.
Erika: Io parlerò della resistenza mentale che è un concetto un po’ diverso rispetto a quello a cui siamo abituati, non va associato all’idea di sforzo, di resistenza, di durezza ma più ad ampio raggio quindi si va, proprio attraverso il nostro protocollo, a creare uno stato che permette all’atleta di gestire tutte le sue energie psicofisiche e tutte le sue risorse in maniera ottimale e che gli garantisca di mantenere un alto livello di performance nel lungo tempo.
Paolo Pagni Cicloturismo: Chi si dovrebbe rivolgere a voi?
Erika: Chi vuole essere sempre in forma, a tutto tondo quindi chi vuole riuscire ad iniziare una stagione, a porsi degli obiettivi, a raggiungerli e arrivare in fondo per sentirsi soddisfatto e mai stanco.
Paolo Pagni Cicloturismo: Quindi il vostro è un lavoro continuo?
Lorenzo: In realtà il nostro obiettivo principale è far si che, dopo un lavoro completo quindi un percorso, l’atleta sia autonomo.
Se ci sono dei problemi specifici ad esempio delle tensioni, l’ansia da prestazione o la gestione della rabbia, noi lavoriamo sul problema e rendiamo l’atleta autonomo di gestire queste problematiche.
Andrea: Andiamo a lavorare sui funzionamenti di fondo e aiutiamo lo sportivo a gestire tutta una serie di situazioni che si trova ad affrontare. Anche per quanto riguarda gli atleti non professionisti, io sono uno di loro, ci prepariamo, seguiamo un’alimentazione adeguata, facciamo allenamento, ma poi arrivando ad una gara ci può essere dell’ansia da prestazione che va a inficiare sugli sforzi precedentemente fatti per prepararci.
Questi aspetti mentali influiscono poi anche sulla parte corporea.
Vi segnalo un paio di errori tipici che possono essere gestiti anche tramite il nostro metodo di Training Mentale:
- l’Overtraining, il momento in cui pensiamo che, durante un allenamento, iperallenarsi corrisponda in maniera direttamente proporzionale ad un miglioramento della performance. Ovviamente non è così, l’aspetto mentale che c’è dietro è il fatto che noi non riusciamo a lasciare, a staccare, a gestire riposo e stress. Invece anche la fisiologia ci dice che dobbiamo saper gestire i momenti di attività e di riposo sennò performiamo in maniera peggiore.
- Altro caso è quello che si può trovare in alcune persone molto preparate, ben allenate ma che poi in gara mancano di “grinta” mentale. La gestione mentale dello stress che si contrappone con la preparazione fisica. Anche questo è un problema che si può insegnare a gestire.
Paolo Pagni Cicloturismo: Nel mio caso prima della gara sono in tensione, ho problemi a dormire ecc. ma nel momento in cui parto, supero lo start si azzera tutto.
Andrea: ci sono alcuni aspetti da valutare, più andiamo su di livello (amatore, semiprofessionista o professionista) l’atleta saprà gestire la gara.
Per l’amatore quello che hai descritto è tipico ed è un buon segno. Cioè, è un segno che anche mentalmente siamo riusciti a gestire poi il tutto, è normale avere questo picco di tensione.
Molti però si portano dietro il nervosismo nella gara, questo varia a seconda della lunghezza della gara, più la gara è lunga più possiamo migliorare.
Paolo Pagni Cicloturismo: Ovviamente però lavorando anche sullo stress del pre-gara la performance potrebbe migliorare?
Elena: Noi lavoriamo anche su questo infatti, ci occupiamo della respirazione diaframmatica profonda che va a lavorare proprio sul modificare le sensazioni, essere più consapevoli del proprio corpo, dei sintomi e degli indizi che ci da e saperli gestire attivamente.
Natalia: Ho avuto esperienza, non personale, di un blackout a metà performance (mediofondo) perché la risposta “fisiologica” non è stata quella che ci si aspettava.
Erika: Se l’atleta riesce a trovare uno stato di benessere psicofisico e avere dei livelli ottimali riesce a gestirsi, cioè a modulare tutte le sue risorse a livello mentale e a livello fisico e senza sprecare energie.
Andrea: Nel Mental Training noi aiutiamo lo sportivo anche ad affrontare i momenti di crisi che ovviamente ci saranno.
Lorenzo: Noi abbiamo tanti esempi delle persone con cui abbiamo lavorato e ci siamo resi conto che nel mondo dello sport c’è bisogno di passare all’atleta una conoscenza su questi aspetti perché ci si basa troppo su certi stereotipi. Per esempio quando facciamo una valutazione iniziale su un pilota e gli chiediamo su cosa possiamo aiutarlo spesso ci dicono che non riescono a tenere la concentrazione per tutta la gara. Questo perché si pensa che la nostra concentrazione debba essere sempre al massimo ma non è possibile. La resistenza mentale e il saper gestire le nostre energie serve proprio a questo.
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Intervista a Emma Balsimelli: I cibi della quarantena per mantenere la massa muscolare
23/04/2020 in Interviste, Video
Oggi, inseme alla Nutrizionista Dottoressa Emma Balsimelli parliamo degli alimenti da preferire durante la quarantena per mantenere la massa muscolare.
Emma Balsimelli: Oggi parliamo di cibi che ci aiutano a non perdere massa muscolare. Soprattutto per gli sportivi è importante non perderla visto che è stata costruita con costanza negli anni.
Ci sono dei cibi che vengono in nostro soccorso, cibi che stimolano la produzione del testosterone, l’ormone che fa sviluppare la massa muscolare, come ad esempio le crucifere, cioè i broccoli, i cavoletti di Bruxelles ecc., il pesce azzurro, gli spinaci, i funghi.
Un altro elemento molto importante per mantenere la massa muscolare sono i carboidrati, senza abusarne, mangiandone piccole quantità più volte al giorno, così come la frutta secca.
Paolo Pagni – Cicloturismo: Poi bisogna bere tanto, non tanto vino ma tanta acqua 🙂
E: Di vino potete berne 1/4 di bicchiere (da vino ovviamente) una volta al giorno per gli uomini e una volta ogni 2 per le donne perché avendo meno enzimi epatici viene digerito peggio.
P: Meglio vino bianco o rosso?
E: Non c’è differenza.
Qualche anno fa degli studiosi hanno fatto uno studio scientifico dove videro che in Costa Azzurra anche se le persone mangiavano formaggi, salumi ecc. avevano il colesterolo giusto e gli esami in regola così pensarono fosse merito del vino rosso.
Dopo qualche anno altri ricercatori capirono che non era per il vino rosso ma perché probabilmente il loro è uno stile di vita attivo, mangiano pesce e hanno altre abitudini salutari.
I benefici che hanno i polifenoli contenuti nel vino rosso, infatti, sono molto minori rispetto ai danni provocati dall’alcol.
Integratori
E: Vi do qualche consiglio su qualche integratore da poter fare se comunque praticate attività fisica abbastanza intensa anche in casa. Potete prendere un litro di acqua, sciogliere all’interno un cucchiaino di miele (meglio se d’acacia) e poi aggiungere una puntina di sale. Questo potete berlo se fate attività aerobica come tapis roulant oppure cyclette e se l’allenamento dura più di 45 minuti.
P: Quali sono i benefici?
E: Intanto per i crampi perché il miele ha dentro la vitamina A e B ed è il precursore della vitamina D.
Oppure potete bere dei succhi, come quello di mirtillo concentrato e diluirlo in acqua. Quello puro è un protettivo per le arterie.
Dovete evitare invece le albicocche disidratate, che io invece consiglio sempre, finché non possiamo ricominciare a fare attività all’esterno vanno razionate molto perché sono caloriche.
Volevo parlare anche del cioccolato.
Il nostro cervello ha bisogno di una sostanza chiamata dopamina che è quella che ci da piacere. In un momento come questo con un po’ di ansia, di stress, di preoccupazione la dopamina tende a calare, soprattutto per chi è abituato a fare tanto movimento, perché lo sport produce sia dopamina che serotonina. In questo caso si rischia una dipendenza, tra cui quella da cibo quindi dobbiamo saziarci con i cibi che non danno dipendenza, non troppo saporiti e calorici in modo che nel momento del bisogno possiamo trovare appagamento in un piccolo pezzo di cioccolato. Se invece non ci saziamo con i cibi giusti avremo sia la fame che l’effetto compensatorio e quindi invece di un piccolo pezzo di cioccolato abbiamo bisogno di una tavoletta intera.
Ai miei pazienti ho dato un diario alimentare giornaliero dove devono scrivere tutto ciò che mangiano nella giornata per capire realmente quello che stanno facendo.
P: Anche gli orari vanno mantenuti, non mangiare ad ogni ora del giorno.
E: Possiamo anche eliminare gli spuntini in questo periodo per evitare questo problema, non avendo un’attività simile a quella normale non ne abbiamo bisogno.
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TECNOPATIE E BIOMECCANICA NEL CICLISMO
22/04/2020 in Interviste, Video
Oggi parliamo di Tecnopatie e Bimeccanica nel ciclismo insieme al Biomeccanico Paolo Ferrali, all’Osteopata e Fisioterapista Cristiano Meoni e al Podologo Francesco Rossetti.
Paolo Ferrali – Biomeccanico: Introdurrei l’importanza della distribuzione del carico muscolare sulla bicicletta. La miglior cosa è improntare tanto sul carico muscolare perchè questo poi nella distanza diventa efficienza. Evitando il sovraccarico delle zone muscolari si rende la pedalata più omogenea e la durata del ciclista si allunga.
Normalmente nel mio studio impronto l’assetto biomeccanico dal primo appoggio, cioè il piede, quindi si parte da un posizionamento della tacchetta perfettamente allineato sulla linea dei cinque metatarsi del piede, sempre perchè nella fase in cui vengono ben allineati i metatarsi e la tacchetta la distribuzione del carico muscolare diventa perfetta.
Comunque il posizionamento viene fatto sempre in relazione al primo appoggio del piede, questo perchè il piede è il punto di bilanciamento di tutto il corpo.
Cristiano Meoni – Osteopata e Fisioterapista: Volevo fare una domanda a Paolo e Francesco.
Paolo parlava della posizione anteriore o posteriore della tacchetta rispetto ai metatarsi. Noi la scorsa volta con Francesco abbiamo parlato di piede greco, piede egizio, piede cavo, piede piatto ecc. ecc.
Quindi la mia domanda è, la posizione della tacchetta può variare in base alla morfologia del piede?
Francesco Rossetti – Podologo: A volte i metatarsi non sono tutti ben allineati. Ho notato sui miei pazienti ciclisti che una tacchetta perfettamente in linea sui metatarsi può dare una metatarsalgia del primo metatarso quindi, o si può ovviare, non stravolgendo troppo la meccanica, facendo uno scarico sul primo metatarso mettendo nella scarpa un piccolo plantare o soletta che isola la zona del primo metatarso oppure forse si può leggermente retroporre o anteporre la tacchetta.
Biomeccanico: Francesco ha detto una cosa molto interessante. Mi è capitato su un piede cavo, sotto il primo metatarso avviene molte volte un sovraccarico, infatti ho costruito un plantare in carbonio che scarica il carico sull’arco plantare.
Da caso a caso cambia tutto.
Osteopata e Fisioterapista: Quello che volevo mettere in evidenza è quello che avete detto voi, cioè la soggettività del ciclista. La posizione in bici, la scelta della scarpa, la posizione della tacchetta è una scelta che deve essere fatta da professionisti, non si può fare da soli e non ci si può affidare ad un meccanico.
Podologo: Volevo aggiungere una cosa sulla tacchetta e sui problemi che possono essere correlati alla sua posizione. Sicuramente ho notato che una posizione troppo arretrata della tacchetta crea spesso delle fasciti plantari.
Biomeccanico: Una buona collaborazione tra Podologo, Osteopata e Biomeccanico può aiutare a risolvere casi molto particolari.
Osteopata e Fisioterapista: Volevo riallacciarmi al discorso del carico muscolare. Volevo sottolineare che il corpo umano è fatto di catene muscolari.
Trovi che queste problematiche sul piede legate ad un malposizionamento da tacchetta possono anche influenzare tutto il resto del corpo?
Podologo: Certo, possono influenzare soprattutto il bacino, ma anche la cervicale e la bocca, e viceversa. Ci sono tante patologie nei ciclisti che possono partire dal piede e andare ad influire molto anche sul bacino dando delle disvasie per esempio.
Mike Capax: Dove si acquista il plantare in carbonio?
Biomeccanico: Il plantare su misura è la cosa migliore, ma ci sono plantari generici che possono essere acquistati anche da me da Assetto Ciclismo Ferrali.
Federico: Nella MTB per circuiti All Mountain e XC l’attacco messo “lento” è consigliato? Cosa consigliate? E che tipi di attacchi?
Biomeccanico: é strettamente correlato al posizionamento del ciclista, gli attacchi vengono regolati soggettivamente così come i componenti.
Roberto: Il formicolio nelle mani da cosa può dipendere?
Osteopata e Fisioterapista: Può dipendere da mille fattori, quello più comune è che in questo periodo di quarantena, facendo i rulli, stiamo in una posizione statica non avendo il bisogno di spostare le mani per frenare o per fare altri movimenti.
Altre cause possono essere il tunnel carpale, o delle problematiche sui vari nervi, una problematica cervicale. La posizione della cervicale in bici è fondamentale e se non è in linea durante il posizionamento in bicicletta può creare una cervicobrachialgia con dolori cervicali che si proiettano sulle braccia.
Biomeccanico: un sovraccarico in avantreno può creare queste patologie, come la pressione dell’ulnare e il tunnel carpale. La distribuzione dei carichi in un posizionamento è la cosa più importante.
Osteopata e Fisioterapista: Vorrei fare l’ultima domanda ad entrambi, nel momento in cui ci posizioniamo sulla bici avendo fatto un lavoro di biomeccanica, il paziente in bici è posizionato perfettamente. Inizia il periodo di quarantena, siamo obbligati sui rulli quindi togliamo tante reazioni che abbiamo in strada. Questo può portare a delle patologie proprio per la mancanza dei vari gesti e come facciamo a correggerle?
Biomeccanico: Come stavamo dicendo prima, anche la distribuzione del carico è differente, in strada cambiano i dislivelli, sui rulli siamo statici.
Non si può paragonare il posizionamento in casa a quello in esterna.
Osteopata e Fisioterapista: Quindi è inutile ritoccare la bici?
Biomeccanico: No, assolutamente. Se si ha la sensazione di un fastidio probabilmente qualcosa c’è, io avevo un fastidio femorale, ho alzato la sella e ho avuto un beneficio. Questo può capitare, è normale. Io consiglio di prendere le misure, scriversele, fare le modifiche per questo periodo e poi riposizionare il tutto quando si tornerà su strada.
Podologo: A volte queste situazioni possono far uscire delle problematiche latenti, che andando in bici normalmente non vengono fuori.
Biomeccanico: Un consiglio per questo periodo è quello di cambiare spesso il posizionamento e provare ad alzarsi sui pedali anche sui rulli.
Vincenzo: Come risolvere il bruciore sotto la pianta del piede dove attacca la scarpa?
Podologo: Bisogna vedere da cosa dipende il bruciore, Paolo potrebbe verificare se è corretta la posizione in bici. E poi comunque bisogna capire il motivo del bruciore.
Francesco: Per correggere una dismetria femorale in bici, come bisogna intervenire?
Osteopata e Fisioterapista: Bisogna vedere se è reale o finta, l’unico modo per capirlo è fare una radiografia. Se è reale l’utilizzo di un plantare o di uno spessore sull’attacco della tacchetta può risolvere. Se invece è una dismetria non reale, quindi causata da tensioni miofasciali, alterazioni funzionali, cicatrici, cadute che possono creare delle alterazioni di schema bisogna correggerla in maniera funzionale quindi con della riabilitazione, con dei trattamenti, è il primo passo da fare.
Podologo: Su un alteta la miglior cosa è fare le radiografie. Nel caso di una dismetria vera se l’atleta riesce a compensare la dismetria senza alterazioni io sono per lasciar stare specialmente in bicicletta. Altrimenti se ci sono dei problemi che derivano dalla dismetria proverei a fare un lavoro sulle tacchette oppure mettere sull’avampiede all’interno della scarpa un piccolo rialzino, da valutare soggettivamente.
Biomeccanico: La cosa principale a livello funzionale se non ha fastidi e la pedalata è apposto non importa inserire rialzi. Bisogna capire da caso a caso.
Osteopata e Fisioterapista: Concordo appieno con loro, il mio ragionamento era se una patologia era già presente, quindi che questa dismetria in bici avesse già portato a dolori o patologie.
Paolo Pagni Cicloturismo: La conclusione di questa chiacchierata è che sia quando si va a comprare una bicicletta che come quando si posiziona o quando abbiamo dei problemi un lavoro in team di Biomeccanico, Osteopata Fisioterapista e Podologo è essenziale per stare bene facendo sport.
Contatti:
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Intervista a Lorenzo Baldassarri: PERSONALITÀ DELLO SPORTIVO IN QUARANTENA
21/04/2020 in Interviste, Video
Con il Dottor Lorenzo Baldassarri, Esperto in Psicologia dello Sport, parliamo di Psicologia Funzionale e di come migliorare le nostre performace.
Paolo Pagni: Cosa vuol dire Psicologia dello Sport? Perchè io potrei aver bisogno di te?
Lorenzo Baldassarri: Esistono tante tipologie di Psicologia sia come modelli di lavoro sia come ambiti di intervento. Ogni ambito ha un bagaglio di conoscenze e di esperienze con cui intervenire.
Nel caso specifico, la Psicologia dello Sport è quella che serve per migliorare le performance e le competenze personali nell’ambito sportivo.
P: Quindi serve a motivare?
L: L’approccio motivazionale per lo sportivo ad oggi è un po’ superato, ci siamo resi conto che non basta la motivazione per alzare le performance.
Nel mio gruppo di lavoro ci occupiamo di Psicologia Funzionale.
P: Quali metodi di lavoro utilizzate?
L: Il primo è la Psicologia Funzionale, che è un metodo di intervento con un approccio moderno e scentifico che lavora sui funzionamenti di fondo della personalità. Lo sportivo deve avere certi tipi di funzionamenti della propria personalità ad alto funzionamento in modo che la prestazione possa essere al massimo.
Un altro metodo di lavoro, oltre anche ai Mental Training classici (i tentativi di migliorare i processi congnitivi come la concentrazione, l’attenzione, i tempi di reazione), è quello del neurofeedback, che è un lavoro attraverso feedback cerebrale e software oppure del Biofeedback che serve ad imparare a gestire il proprio corpo sotto tensione.
P: Quindi questi sono i vantaggi che uno riscontra attraverso l’intervento di professionisti come voi?
L: Fare un Mental Training sportivo non è come fare Psicoterapia, è un lavoro fatto nel presente, vengono prese le potenzialità e vengono migliorate, vengono presi i limiti e i difetti e si cerca di migliorarli il più possibile oppure di farli conoscere all’atleta perchè poi non diventino dei blocchi.
P: In questo momento cosa sta accadendo agli sportivi che sono a casa e non possono fare sport?
L: Uno degli effetti della quarantena è il cambiamento della struttura del tempo.
La struttura del tempo è cognitiva, fa parte del nostro bagaglio di competenze cognitive come ad esempio la memoria, i ricordi. Ma la struttura del tempo l’ha inventata l’uomo quindi nel momento in cui siamo obbligati ad avere dei ritmi completamente diversi da quelli a cui eravamo abituati la struttura del tempo può saltare.
La parola d’ordine di questo periodo dovrebbe essere equilibrio, bisogna valutare anche l’aspetto psicologico di questo periodo.
Utente sulla pagina Facebook di Cicloturismo: Si tratta di approcci di carattere generale o si ha una personalizzazione specifica per paziente?
L: Il nostro gruppo di lavoro, il Gruppo Eljos, ha inventato un modello di Mental Training specifico. Noi non crediamo alla generalizzazione, noi lavoriamo sul dentro dello sportivo e potenziarlo in modo profondo e duraturo nel tempo.
Poi ci possono essere obiettivi generali che vanno bene per tutti gli sport, ci sono obiettivi che sono specifici a seconda dello sport e poi ci sono obiettivi personali.
P: Stiamo tutti aspettando questo 3 maggio, che potrà essere un punto positivo o negativo, se dovessero prolungare ancora queste restrizioni potrebbe, anche a livello psicologico, portare a dei problemi. Tu consa ne pensi?
L: Parlando del mio ambito noi stiamo già vedendo gli effetti ora, da quelli più gravi come i suicidi a diverse problematiche psicologiche di varia natura ma importanti. Da aspetti legati all’ansia e all’umore basso, la paura oppure la rabbia.
Stanno iniziando le prime reazione emotive di rabbia.
Sicuramente a fare attività fisica c’è un beneficio, è imporante stare all’aria aperta anche per la salute oltre che al lato emotivo quindi una prima fase di chiusura anche dagli sport è necessaria ma adesso abbiamo bisogno di controllo.
La parte psichica è mediatrice di quella biologica, purtroppo continua ad esserci l’idea della sanità solo biologica, quindi o sano o malato e tutti chiusi, nessuno fuori. La mente e il corpo sono uniti.
Massimo: Quanto può incidere a livello % un programma di training mentale sulle performance generali?
L: Faccio una premessa, noi siamo professionisti, non maghi, se uno fa un mental training non per forza arriva al top level del proprio sport. Noi diciamo che senza fare un lavoro specifico abbassiamo tanto la percentuale delle possibilità della nostra performance. Ognuno di noi è differente, anche il talento personale lo è e quindi è impossibile determinare una percentuale generale.
Attraverso il nostro lavoro puoi rimanere ad alti livelli di performance per più tempo.
Uno degli aspetti che più incide sulle performance di un atleta è la vita privata. La parte personale
Utente sulla pagina Facebook di Cicloturismo: Quali sono gli aspetti principali esaminati col paziente durante le sessioni di psicologia funzionale?
L: Per l’aspetto sportivo noi facciamo una valutazione dei quattro ambiti di macrofunzionamento dell’essere umano. L’area cognitiva (motivazione, memoria, immaginazione ecc.), l’area emotiva, l’area corporea posturale-muscolare e poi la parte fisiologia quindi il sistema immunitario, la respirazione, il sistema neurovegetativo. Noi valutiamo in queste aree dove lo sportivo ha le potenzialità o dei difetti su cui lavorare.
Utente sulla pagina Facebook di Cicloturismo: Da quale esperienza nasce il vostro gruppo di lavoro?
L: Io ho iniziato diversi anni fa a collaborare con un centro di medicina internazionale in Versilia che si occupa principalmente di preparazione di piloti da corsa. Dopo di che anche i colleghi sono venuti a lavorare in questo centro e grazie alla tecnologia, alla strumentazione del centro associata alle nostre competenze in psicologia funzionale abbiamo fatto esperienza e abbiamo sperimentato questo modello su tanti sportivi di alto livello fino a che abbiamo preso la nostra strada e abbiamo creato il nostro gruppo di lavoro e ora portiamo avanti questa metodologia grazie al gruppo Eljos.
Le cose di cui parlare sono moltissime, capire più di noi, di come siamo fatti e di come funzioniamo sia nello sport che nella vita di tutti i giorni ci può aiutare anche in momenti così complicati
Info: [email protected] – facebook.com/lorenzo.baldassarripsicologo
Intervista a Emma Balsimelli: TUTTE LE VITAMINE dalla A alla K
20/04/2020 in Interviste, Video
Oggi, insieme alla Dottoressa Nutrizionista Emma Balsimelli parleremo delle vitamine, dei cibi che le contengono e di come queste sono determinanti nella nostra vita.
Iniziamo dalla Vitamina A
Emma Balsimelli: La vitamina A è una vitamina liposolubile, cioè si scioglie nel grasso.
Per questo è importante ogni volta che abbiamo dei cibi che la contengono utilizzare del condimento a base di grassi come l’olio extraversine di oliva, altrimenti la capacità dell’organismo di trattenerla è bassa.
Un esempio abbastanza comune nella nostra alimentazione è quello delle carote crude che permettono un’assimilazione della vitamina A nettamente inferiore rispetto a delle carote al vapore condite con dell’olio extravergine.
Questa vitamina serve per la crescita delle ossa, per il sistema immunitario e ci aiuta a vedere meglio al crepuscolo e quando siamo direttamente esposti al sole ed è, inoltre, un antiossidante. La troviamo in tutti gli alimenti di color arancione, nelle verdure a foglia verde, nei crostacei e nel latte intero.
Paolo Pagni: I grassi sono importanti per la nostra alimentazione?
E: Fare una dieta che limita (se non per esigenze mediche) una classe di nutrienti è sbagliatissimo.
Senza grassi si hanno degli squilibri ormonali, inoltre trasportano le vitamine e costituiscono le cellule.
Vitamina B
La più conosciuta è la B12, deputata anche al metabolismo energetico.
Le vitamine B sono termolabili, ovvero si riducono nel caso del contatto con alte temperature.
La vitamina B1 si può trovare nel germe di grano, nei legumi, nei cereali integrali, nei molluschi, nel pesce e nel latte intero.
La vitamina B12 è presente nella carne rossa e favorisce il funzionamento del nostro sistema nervoso e media la produzione dei globuli rossi.
Coloro che non la mangiano devono controllare che l’apporto della vitamina sia sufficente, tramite integratori e monitorandolo con esami del sangue.
P: Quindi, come ci possiamo regolare nel mixare queste vitamine nella nostra alimentazione?
E: Dobbiamo mangiare di tutto e variare i cibi e le cotture per coprire il nostro fabbisogno.
Vitamina C
P: Ho avuto difficoltà a reperirla nelle farmacie in questo periodo perchè è passato il messaggio della vitamina C che alza le difese immunitarie, quanto c’è di vero?
E: Il nostro corpo ha bisogno di molta vitamina C e la sua integrazione ha senso, rafforza le reazioni chimiche all’interno del nostro corpo, non scongiura però da infezioni, ma potenzia comunque il sistema immunitario.
Ovviamente gli agrumi sono molto ricchi di Vitamina C, ma anche i Kiwi, gli spinaci (anche ricchi di acido folico, che fa parte delle vitamine B), i peperoni, il prezzemolo, le fragole, il fegato e anche questa vitamina è termosensibile, quindi attenzione al calore ed è una vitamina volatile.
Ad esempio le spremute vanno bevute appena fatte perchè evapora e perdiamo la maggior parte delle sue proprietà.
P: Quindi io che metto il succo di limone nella borraccia quando vado a pedalare?
E: Ti serve per mantere una giusta concetrazione gli ioni, ma non per la vitamina C.
Questa vitamina serve a produrre il collagene, aiuta nella sintesi della noradrenalina e della dopamina, i precursiori degli ormoni della felicità. Ci aiuta a trasferire i grassi nelle cellule, attiva l’acido folico, tonifica il sistema immunitario, aiuta ad assorbire il ferro, le proprietà sono tantissime.
Vitamina D
Si produce con l’esposizione all’aria aperta del viso, del collo e dell’avambraccio.
La caratteristica più conosciuta è quella del rafforzamento delle ossa, ma ne ha tante altre tra cui quelle di tipo antinfiammatorio, antiadiposità, da alcuni studi si è visto che aiuta nella protezione da alcuni tipi di tumore.
Per un’integrazione è necessario valutare ogni caso e paralarne con il medico e il nutrizionista.
Si può assumere comunque con l’alimentazione, è infatti presente nel pesce, nel latte, nei formaggi stagionati, nel tuorlo dell’uovo.
Vitamina E
Come la Vitamina A, anche questa è una Vitamina liposolubile, si sciogle nel grasso ed è infatti contenuta anche nell’olio extravergine d’oliva.
Anche nell’olio di semi, nei frutti oleosi come le noci, le mandorle, le nocciole ecc. e nel germe di grano.
Vitamina K
Serve per la coagulazione del sangue. La troviamo nelle verdure a foglia larga, nella lattuga. Bisogna mediare bene la quantità di questa vitamina.
P: Una curiosità, una persona va da un nutrizionista per capire come meglio gestire la nostra alimentazione e come mangiare correttamente e non solo per perdere peso, giusto?
E: Certamente, una persona può andare dal nutrizionista anche solo una volta per capire qualcosa di più sull’alimentazione, oppure per capire come combinare i cibi, come fare la spesa per la famiglia in modo sano.
Tanti vengono da me anche ogni 6 mesi per monitorare il proprio corpo anche essendo normopeso.
C’è anche chi ha bisogno di fare un controllo ogni settimana perchè ha bisogno di prendere o perdere peso per problemi di disordini alimentari.
Io lascio sempre scegliere il paziente, dando il mio parere, sulla frequenza dei controlli.
P: quello che anche noi sportivi delle volte perdiamo di vista è che noi siamo quello che mangiamo, quindi la qualità del cibo che compiramo è una priorità e conoscerlo è essenziale.
Domande degli utenti:
Lorenzo: Le vitamine, meglio di integrazione o da alimenti?
E: Sicuramente da alimenti, se le prandiamo dagli integratori prendiamo la vitamina ma non i coofattori che servono per la loro assimilazione.
Ivan: Stare al sole anche vestiti? E quanto tempo per integrare la vitamina D?
E: No, al sole vestiti non funziona, bisogna esporre il viso, il collo e l’avambraccio. Per il tempo di esposizione bisogna sentire il medico per capire la vostra assimilazione.
Sergio: Assumendo Vitamina C e Ferro è possibile che bevendo caffè influisca negativamente sull’assimilazione delle suddette sostanze?
E: Si, il caffè inibisce l’assimilazione della vitamina C però in grandi quantità, con due caffè al giorno non succede niente.
Secondo l’OMS fare sport è un aiuto contro il COVID19
16/04/2020 in News
Come ormai tutti ben sappiamo, dall’inizio del lockdown in Italia è stato vietato di fare attività sportiva all’aperto, anche da soli e in spazi aperti; sono state vietate le corse, gli allenamenti e l’uso della bicicletta (se non come mezzo di trasporto per le uscita dettate dalla necessità).
Su questo punto c’è stato un grande dibattito, specie sui social, tra chi riteneva importante poter fare attività fisica, per il benessere del corpo e dello spirito e tra chi gridava allo scandalo contro ogni persona vista muoversi all’aperto gridando subito “all’untore“.
Le regole del lockdown, ricordiamo, sono state create seguendo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, massimo organo italiano in tema di salute pubblica.
Sorprende però la posizione dell’OMS, che invece raccomanda una serie di linee guida per “conservarsi in buona salute” durante la quarantena: mangiare in modo sano, evitare alcool e bevande zuccherate, non fumare e dai 30 minuti all’ora di esercizio fisico sia per gli adulti che per i bambini al giorno!
Sappiamo che in altri paesi è consentito l’esercizio all’aria aperta (abbiamo tutti letto l’intervista a Carlo Ancelotti che dichiara di seguire la quarantena in Inghilterra facendo lughe passeggiate in bicicletta), speriamo che i tanti sacrifici a cui siamo stati chiamati possano davvero fare la differenza e che i primi di maggio con l’inizio della tanto attesa FASE 2, si possa ricominciare ad uscire e fare sport: non è solo il fisico che lo richiede ma anche la nostra mente!
Elude la quarantena ed in sella alla sua bici va a comprare l’hashish…
16/04/2020 in News
La quarantena che ci ha obbligato a rimanere tutti chiusi nelle mura domestiche è dura, specialmente perchè sono state vietate anche tutte le attività sportive anche svolte in solitudine che avrebbero potuto dare un po’ di sollievo ai più senza particolari rischi sanitari. Evidentemente però in questo periodo così travagliato ci possono essere delle “esigenze” così forti da farti rischiare e grosso.
I vigili di Pordenone, non avranno sicuramente creduto alle loro orechie quando il giovane appena fermato, che procedeva in modo incerto con la sua bicicletta, ha candidamente dichiarato di aver violato la quarantena per “comprare un po’ di hashish“.
Di motivazioni quantomeno strampalate in questi giorni ne abbiamo sentite (e lette…) tante, ma questa le supera tutte. Il giovane ha poi consegnato spontaneamente agli agenti un sacchettino con la droga. Per questo ha ricevuto non solo la multa per aver eluso le norme contro il Covid 19, ma è stato anche sanzionato per detenzione di sostanze stupefacenti.
Chissà se ad insospettire gli agenti sia stata l’andatura claudicante in bicicletta oppure se il giovane fosse già una conoscenza delle forze dell’ordine, ma sicuramente anche se fosse stato consentito fin dall’inizio l’uso della bicicletta, non l’avrebbe comunque fatta franca.