Viaggio lungo La Via Silente
Credo che la mia decisione di partire sia arrivata quando mi sono reso conto di non tollerare più le interferenze sonore quotidiane della mia caotica città.
Cosi ho cercato un percorso nuovo, una Via su cui recuperare quella gamma di suoni naturali, talmente importanti per il cervello, che qualcuno ha addirittura pensato di raccoglierli in una compilation “sounds of nature” di quelle che si trovano in libreria nello scaffale new age.
Non poteva sfuggirmi quel nome ……LA VIA SILENTE, e quella breve descrizione, “sentiero di 600 km che attraversa l’intero Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Poi quella frase, per me magica….”il silenzio non è assenza di suoni ma qualità d’ascolto”…..
Ho preparato la mia travel bike, rafforzando il portapacchi è sostituendo le ruote con quelle antiforatura; ho applicato un secondo supporto per l’acqua, anche se sembra che in Cilento questo elemento non manchi. Ho salutato gli amici, molti dei quali non sapevano nemmeno dell’esistenza di questa bellissima terra (il che mi ha stimolato ulteriormente), e sono partito per il mio viaggio silente…..
Treno diretto a Vallo della Lucania – Castelnuovo, bici imballata a seguito, entusiasmo, timore, adrenalina. Raggiungo Castelnuovo Cilento al tramonto, il paesino è splendido, poche case tutte raccolte intorno alla chiesa, in cima l’antica torre del castello. Al mattino ritiro la Silentina apponendo il primo timbro, sistemo la carta del percorso e delle altimetrie nel borsello anteriore della bici, riempio le borracce alla fontanella del paese, sotto gli sguardi curiosi degli anziani seduti al bar……e parto alla volta di Pollica, prima tappa del mio viaggio.
Che dire…..qualsiasi cosa non basterebbe a descrivere l’emozione di questa esperienza; La Via Silente è un mosaico di tessere oro-grano, di mille sfumature di verde, dell’azzurro mare, è un mosaico di profumi di ginestra in fiore e di pane appena cotto nei forni tra i vicoletti; è un mix di suoni di acqua che scorre, di uccelli al mattino, di brezza di mare lungo la costa. La Via Silente è anche fatica e sudore….ma dalla cima di quel Monte Cervati, a più di 1700 metri di altitudine, ho ringraziato Dio per avermi concesso di essere arrivato fin qui.
Sulla Via Silente si pedala per gustare il tempo, per avvertire la realtà con tutti i sensi, per scoprire quel silenzio che non è assenza di suoni ma qualità di ascolto.