Percorso Family – Randonnée di Pinocchio
Percorso Family – Randonnée di Pinocchio
Tutto sommato, con un pistone solo, si sarebbe viaggiato male assai: tutto rimandato. Ma come si suol dire “ormai non si dice mai”, e poi quando convivo con questo dannato dolore, l’unica cosa da fare è picchiarci sopra, almeno se da un lato soffro, da un lato, faccio comunque sport e vivo tra la natura. Ecco il consiglio di Nico: potresti fare in MTB la randonnè che credo sia segnata; chiamo Paolo Pagni, e che mi dice: guarda si traccia stamattina: segno del destino, ecco fatto, e scopro così questa idea di percorso davvero bella e adatta a tutti. E quando dico tutti, considero le mie scarse capacità e paure in MTB nel bosco. Con Paolo Pagni ci sono due bravi ciclisti: Marco Gambini che insieme al suo gruppo ASD Maurizio Signori CletoRide ha tracciato per primo questo percorso e Fabrizio Calistri. Intanto si percorre la Pescia, da Piazza Mazzini, a Pescia Morta, e già li è molto carino, ma il bello viene dopo: arrivati a San Salvatore dopo il ponte si gira a dx e si entra nella lussureggiante collina Montecarlese: si sale, percorrendo inizialmente strade bianche e facili, in mezzo alle vigne e la tipica macchia mediterranea di queste zone, ed i profumi sono davvero intensi; arriviamo alla Trattoria da Natale a Montecarlo di Toscana, e poco dopo, ci si ributta nel bosco e arriviamo sempre percorrendo strade e sentieri facili, nella zona di Montechiari, nota per il buon vino. Percorrendo un brevissimo tratto di asfalto (800 mt) si arriva a S. Martino in Colle, (capannori) borgo tipico Toscano, dove troviamo la Chiesa intitolata a S. Martino e una torre di vedetta medioevale, rientrando nel bosco su larga strada bianca, si arriva a quello che è considerato un monumento naturale: una delle più spettacolari querce d’Europa, un’enorme roverella (Quercus pubenscens, anche se secondo altri si tratterebbe di Quercus robur o peduncolata) Il possente albero è vissuto così da 600 anni, i suoi rami si estendono per 40 metri e cadono pesanti verso il basso.
Dalla fine del secolo in poi è stata battezzata Quercia di Pinocchio, essendo secondo molti proprio questo l’albero citato nel suo libro da Carlo Collodi. Il Comune di Capannori, grazie alla collaborazione del Wwf, ha ottenuto dalla Regione Toscana il suo inserimento nell’elenco dei beni paesaggistici. Ultimi kilometri in questa zona sono proprio dentro la macchia, forse gli unici un poco più impegnativi, ma goduriosi. Si entra in Collodi per iniziare una via storica e bellissima: la via della fiaba, il paesaggio cambia, non è più macchia mediterranea, del resto siamo a Pescia, ai piedi se vogliamo del battifolle e della Valleriana. La via della fiaba, è una vecchia mulattiera, molto, ma molto carina, che collega Collodi al centro di Pescia. Si sale e poi si scende e il duomo te lo vedi lì, per poi arrivare dritto nel centro storico. Bravi davvero un bel percorso.
testo di Guido Barlocco