“Eterni Bambini” XXV edizione de l’Eroica
L’Eroica è diventata per me e la squadra del Pinocchio Extreme ormai un appuntamento fisso a metà strada tra la sfida personale ed una incredibile esperienza tra amici. L’edizione 2022 è stata la mia 6° partecipazione a questa affascinante classica di inizio autunno.
Come sempre l’organizzazione è stata perfetta nonostante il maltempo abbia provato a metterci lo zampino: il giovedi prima della partenza, la zona di Gaiole in Chianti è stata colpita da una vera e propria bomba d’acqua che ha reso impraticabili praticamente tutti i parcheggi, il disagio è stato comunque superato dalla clemenza delle forze dell’ordine che, chiudendo un occhio sui parcheggi dei 9000 partecipanti, hanno comunque reso la consegna dei pettorali semplice e scorrevole.
Come saprete il sabato partono i ciclisti impegnati nei due percorsi più lunghi, il 135 Km (scelto da quasi tutto il gruppo) ed 209 km (scelto da Sandro Incerpi detto #giubba) per un totale di circa 4000 partenti.
Dopo aver passato la notte nel Valdarno, con il gruppo della Pinocchio Extreme siamo partiti molto presto e ci siamo imbattuti in una prima novità: la viabilità è stata modificata in modo da creare un “anello” che da un lato ha decisamente snellito il traffico, dall’altro ci siamo lasciati a circa 2 km dalla partenza. Poco male se questi 2 km non fossero di salita al 15% che abbiamo dovuto affrontare all’arrivo dopo le fatiche dell’intera giornata.
Finalmente però è arrivato il momento della partenza alla francese e del primo timbro e con i 12 partecipanti “pesciatini” (i membri della squada della Pinocchio Extreme) abbiamo finalmente cominciato a pedalare lungo le storiche vie del Chianti. Il fondo stradale era molto buono sia nelle salite che nelle discese perchè battuto dalla pioggia dei giorni precedenti, diverso il discorso nei tratti in pianura e negli avvallamenti per la presenza di tanta sabbia che ci costringeva a fermarsi oppure a … cadere!
Le gomme secche delle biciclette che affrontano l’Eroica affondavano nella sabbia e la caduta del povero Hervè (il più “saggio” del nostro gruppo da oggi il magico Hervè) mi ha colto di sopresa: seguendolo da vicino non ho potuto evitarlo con l’inevitabile caduta, sempre sulla mia malandata spalla destra e forse riportando qualche costola rotta.
L’Eroica è fatta anche di tanti imprevisti, oltre alle cadute sono le rotture meccaniche ad essere sempre frequenti: viti, attacchi delle selle e quelli dei pedali sono i punti deboli delle nostre biciclette storiche che non sempre digeriscono bene i tanti chilometri di questa avventura.
Il gruppo dei partecipanti era molto folto, sono sempre in tanti a cimentarsi in questa prova anche perchè regala momenti suggestivi come il primo passaggio dal Castello di Brolio, rigorosamente di notte con la strada illuminata da ceri, un passaggio davvero emozionante, preludio dell’alba che attorno alle 7 di mattina ha cominciato a rischiarare la strada.
Dopo circa 30 km, per il secondo anno conseguitvo c’è il suggestivo passaggio da Piazza del Campo di Siena dove per la prima volta si è anche tenuto il ristoro. La pioggia dei giorni precedenti non è fortunatamente tornata ma in compenso il clima era davvero freddo ed infatti ho avuto la necessità di rimanere ben coperto con lo smanicato fino all’arrivo.
Arrivo che è giunto attorno alle ore 15.00: il gruppo nei tanti chilometri di strada si è un po’ sfaldato ma siamo comuque riusciti ad arrivare in 7 tutti assieme all’arrivo. Menzione d’onore all’Eroico Sando Incerpi #giubba che ha pedalato lungo i 209 km del percorso più lungo arrivando attorno alle ore 20.00.
L’Eroica ti lascia sempre stanco, dolente ed affaticato, ma è una sfida che si rinnova ogni anno ed infatti appena terminata ci siamo già ripromessi di partecipare all’edizione 2023.
Piccola nota di colore: lungo le strade del Chianti c’è una mitica salita, quella del Santa Maria: per noi “Toscani” è paragonabile al San Pellegrino in Alpe (e chi l’ha provata durante le edizioni del Tuscany Extreme sa di cosa parlo…). Noi del gruppo della Pinocchio Extreme, per rendere omaggio a questa ascesa, abbiamo deciso di aspettarci sulla sommità.
Questa salita è estrema non solo per le pendenze, la durata o l’impegnativo fondo bianco stradale, ma anche a causa delle biciclette pre anni 70 dove i piedi sono ancorati ai pedali dalle gabbiette. Se per caso il piede esce dalla gabbietta questa tocca in terra costringendoti a fermarti. Questa ascesa non è quindi solo fatica e sudore ma anche tanta concetrazione e tecnica di pedalata e nonostante gli anni che passano sono riuscito a completarla senza mai dovermi fermare.
Ma questa è solo una nota di colore: l’Eroica non è una gara, è una sfida con se stessi ed al traguardo sono tutti vincenti. Questa è la formula che ha permesso alla manifestazione di passare dai 92 partenti del 1997 ai 9.000 partenti (5.000 sono quelli che alla domenica hanno scelto i percorsi più brevi si 106, 81 e 40 Km). E poi c’è lo spettacolare paesaggio del senese, che abbraccia pianura, colli famosi per il vino ed i canti dei grandi poeti, castelli, rocche, rovine, piccoli paesi senza tempo e tutto il fascino della campagna toscana.
Paolo Pagni