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ile-Rousse Porto via Calvi

Diario di bordo – Giorno 2: Isola Rossa → Porto (via Calvi)

Il mattino mi accoglie con un cielo incerto, mentre le prime luci sfiorano timidamente Isola Rossa ile-Rousse.
Alle nove in punto, decido di partire, anche se la temperatura, con i suoi 20 gradi, sembra sfidarmi. Sono troppo vestito, forse, ma meglio così, per affrontare una giornata che promette di essere intensa.
Nonostante il cielo velato, l’energia è quella giusta, il cuore batte al ritmo di quella miscela inebriante di salite, discese e il profumo della macchia mediterranea.

La strada è un invito costante, un’onda di asfalto che si snoda tra colline verdi e tratti che sembrano tuffarsi nel blu profondo del mare. Ogni curva è una sorpresa, uno scorcio di Corsica che mi sussurra all’orecchio, facendomi sentire piccolo di fronte alla grandezza di questa natura primordiale. Il mare, a volte nascosto, a volte così vicino da sentire il profumo della salsedine, è un compagno silenzioso, mentre le montagne imponenti mi osservano dall’alto, come antichi guardiani.

Quando arrivo a Calvi, sento il richiamo della cittadella che veglia sul mare, un luogo dove il tempo sembra rallentare. Mi fermo, e il silenzio del mare che lambisce la costa è interrotto solo dal mio respiro. Mi concedo un attimo per assaporare la bellezza di questo luogo. Il cicloturismo non è solo pedalare, ma anche fermarsi, respirare, sentirsi parte di ciò che ci circonda.

Riprendo la strada verso Porto, e ogni chilometro che percorro mi immerge ancora di più in questa terra selvaggia. L’asfalto, a tratti perfetto, in altri punti un po’ ruvido, non è un ostacolo ma parte del viaggio. È un richiamo a tornare, un invito a rifare questo percorso, a rivivere queste emozioni. Qui, in mezzo alla natura, alle rocce rosse che si ergono come sculture e al mare azzurro che lambisce la costa, sento di essere esattamente dove dovrei essere.

La luce del giorno inizia a sfumare, e mentre mi avvicino a Porto, il tramonto dipinge il cielo di colori caldi. Questa giornata, seppur non sempre baciata dal sole, mi ha dato una sensazione profonda, quella del vero cicloturismo, del vero cicloviaggiatore.
Ogni salita affrontata, ogni discesa conquistata, ogni chilometro percorso in questo paesaggio aspro e meraviglioso, ha risvegliato in me uno spirito di avventura, una connessione con la strada e con me stesso.

Arrivato a Porto, trovo rifugio tra le rocce, mentre il mare continua a cantare la sua melodia. La stanchezza si dissolve nel piacere di aver vissuto una giornata perfetta, in cui la natura mi ha accolto e il viaggio mi ha regalato una nuova prospettiva.

 

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