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La Via del Sale: pedalando tra nuvole e silenzi

Nel cuore delle Alpi Marittime esiste un tracciato che ha il fascino dei percorsi dimenticati e la potenza evocativa delle grandi avventure d’altura: la Via del Sale. Un itinerario storico, nato come rotta commerciale per il trasporto del prezioso “oro bianco” dal mare verso l’entroterra, oggi trasformato in un’esperienza cicloturistica che coniuga paesaggi mozzafiato, storia e un profondo senso di isolamento rigenerante.

Un tracciato sospeso tra due mondi

L’accesso più celebre alla Via del Sale parte da Limone Piemonte, località alpina con un forte carattere montano e un centro storico vivace, soprattutto nei mesi estivi. Da qui si sale in quota attraverso una strada sterrata ben tenuta ma impegnativa, che guadagna rapidamente dislivello fino a raggiungere i 1.800-2.000 metri d’altitudine. Il percorso segue l’antico confine tra Italia e Francia, letteralmente in cresta, regalando vedute aperte che abbracciano da un lato il Piemonte, dall’altro la Provenza e la Costa Azzurra.

La strada, oggi adibita in parte a traffico turistico regolamentato (fuoristrada e bici), si snoda per oltre 30 km fino a Monesi di Triora, in Liguria, oppure può essere deviata verso altre mete alpine come il Rifugio Don Barbera, il Colle dei Signori o il Colle della Boaria.

Un’esperienza fuori dal tempo

Pedalare lungo la Via del Sale non è semplicemente percorrere un tragitto: è calarsi in una dimensione sospesa. Le vecchie caserme militari, i ruderi di dogane di confine, le gallerie scavate nella roccia parlano di un passato bellico e commerciale che si respira in ogni curva. Si attraversano paesaggi brulli, interrotti da pascoli in quota, pietraie e tratti esposti, sempre accompagnati dal suono del vento e dal canto lontano delle marmotte.

Nessun comfort, tutta autenticità

È fondamentale sottolineare che questo itinerario richiede una buona preparazione. Non ci sono punti di ristoro o fonti d’acqua regolari lungo il percorso: è quindi indispensabile partire con scorte adeguate e abbigliamento adatto alle repentine variazioni climatiche d’alta quota. Il fondo stradale è prevalentemente sterrato, talvolta roccioso, e richiede una bici gravel o mountain bike ben equipaggiata. In alcuni tratti si pedala su creste esposte, dove la prudenza è d’obbligo, soprattutto in presenza di vento forte o nebbia.

Il silenzio che rigenera

Uno degli aspetti più straordinari della Via del Sale è il silenzio. Un silenzio vero, profondo, che si fa spazio dentro di te mentre pedali lontano da tutto. Non c’è connessione, non ci sono distrazioni: solo tu, la tua bici e il respiro del paesaggio. Quel silenzio diventa compagno di viaggio, ti costringe ad ascoltare i tuoi pensieri e spesso ti regala intuizioni che la vita quotidiana soffoca.Alla fine della giornata, che tu abbia raggiunto un rifugio o semplicemente trovato un punto panoramico dove fermarti, ti accorgerai che il vero traguardo non è stato un luogo, ma uno stato d’animo. La Via del Sale non si conquista, si accoglie. Ti obbliga a rallentare, ad adattarti, ad ascoltare la montagna. E quando ti siedi a guardare il tramonto tingere di arancio le rocce e il cielo, capisci perché ogni cicloturista dovrebbe passarci almeno una volta nella vita.

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